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Nora Carella – Nora = Luce
In mostra sarà esposta una ventina di oli su tela dipinti dall’artista dal 2007 a oggi, tra cui numerosi inediti. I lavori sono dedicati alle vedute d’acqua, con particolare riferimento alla laguna di Venezia, e al tema della natura morta di vetri e di fiori.
Comunicato stampa
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S’inaugura sabato 11 giugno 2011 alle ore 18.30 alla Galleria La Loggia di Udine (piazza Libertà) la mostra personale della pittrice triestina Nora Carella, curata e introdotta sul piano critico dall’architetto Marianna Accerboni e intitolata “Nora = Luce”. In mostra sarà esposta una ventina di oli su tela dipinti dall’artista dal 2007 a oggi, tra cui numerosi inediti. I lavori sono dedicati alle vedute d’acqua, con particolare riferimento alla laguna di Venezia, e al tema della natura morta di vetri e di fiori. Visitabile fino al 2 luglio (orario: feriali 17.30 - 19.30 / domenica: 11 - 12.30 / sabato 2 luglio: 11 - 13 e 17.30 - 19.30).
In questa mostra, che testimonia la creatività di Nora Carella negli ultimi anni - scrive Accerboni - la pittrice presenta paesaggi d’acqua, ispirati in prevalenza alle vedute lagunari e di Venezia, e nature morte di vetri e di fiori, che dipinge spesso a memoria, senza disegno preparatorio, usando, a volte, soltanto le dita. E cogliendone con tratto magistrale le trasparenze e, come nei suoi notissimi ritratti, la luce.
Il magico scintillare di quest’ultima attraverso l’acqua della laguna e quella racchiusa entro eleganti forme di cristallo, rappresentano infatti da alcuni anni la sua nuova maniera. Che, come ogni vero artista, è capace di rinnovare il proprio linguaggio e, in questo caso, di reinterpretare attraverso un segno luministico anche i colori e i temi di un raffinato quotidiano. La pittrice sa racchiudere nel suo pennello, in modo del tutto personale, la grazia e il lirico sentire di De Pisis e il silenzio della pittura morandiana, arricchendo per altro spesso tali parametri di una veemenza fauve, che fa da contrappunto, come in un diagramma musicale, a momenti di delicato lirismo.
Quasi che il significato antico del suo nome - Nora presso i Fenici significava "luce" - fosse profetico,, attraverso un lessico del tutto contemporaneo la Carella ripropone quella valenza luministica che, nel corso dei secoli, è stata l’arma vincente della grande pittura italiana ed europea, dimostrandosi una delle poche artiste capaci di imprimere nelle proprie opere un segno di luce, che è stata elemento fondamentale nella pittura di ogni tempo. Basti ricordare le adamantine trasparenze di Vermeer, iperrealista ante litteram e artista molto amato dall’autrice; nonché i virtuosismi luministici della Scuola veneta e la pittura en plein air degli Impressionisti, che in tal modo coglievano dal vivo gli aspetti più magici e intensi del paesaggio. Per arrivare alle avanguardie del primo Novecento, da Picasso a Braque, all’Orfismo di Robert Delaunay, i quali, dalla frantumazione delle forme e dei volumi, facevano scaturire la valenza della luce e del colore, fino al light design e alla Light Art contemporanei.
Mediante il sogno dei vetri e dei fiori e le trasparenti vedute della laguna veneta - conclude Accerboni - la Carella si palesa dunque come una tra le poche artiste capaci di trasfigurare l’oggetto e il tema dei suoi quadri in un pensiero di luce, offrendoci in tal modo un orizzonte pittorico di valenza speciale, intriso di poesia e di grande qualità.
Nora Carella, formatasi all’Accademia di Belle Arti di Venezia, attiva a Roma e a Trieste, è nota in Italia e all’estero per i luminosi ritratti di gusto postimpressionista, in cui ha effigiato insigni personaggi del mondo artistico e culturale, della politica e della diplomazia, tra i quali Farah Diba e la famiglia reale persiana, che si recò a immortalare a Teheran; l’ex presidente americano Jimmy Carter, Giulio Andreotti, Gianni Agnelli, Enrico Berlinguer, Ernesto Calindri, Lino Banfi, Dalila di Lazzaro, Pippo Baudo e Gianfranco Fini
Ha iniziato la propria attività artistica nella Roma degli anni Settanta, dove, dopo una personale di grande successo alla galleria Querel, aveva aperto un ampio ed elegante studio. A Trieste ha effigiato il vescovo Bellomi, i sindaci Mario Franzil e Gianni Bartoli e vari presidenti del Lloyd Triestino, tra cui Vittorio Fanfani e Michele Lacalamita. L’abilità nel ritrarre i personaggi, penetrandone a fondo la personalità attraverso la magia dello sguardo, ha portato l’artista a una notorietà che supera i confini italiani.
La Carella ha infatti esposto con successo in tutto il mondo: da New York, a Madrid, a Casablanca. E a Roma due sale di Palazzo Pignatelli sono a lei intitolate e ospitano in permanenza i suoi quadri. Altre opere sono collocate in collezioni pubbliche, quali l’Accademia Burckhardt, le ambasciate di Persia e di Bulgaria e la pinacoteca di Montecassino e, a Trieste, il Palazzo della Prefettura, il Lloyd Triestino, il Municipio, il Museo Revoltella, la Biblioteca Statale, Palazzo Gopcevich e l’Archivio di Stato.
Recentemente ha esposto a Roma nelle sale di Castel Sant’Angelo e a Milano alla Galleria Ars Italica, presentata dal noto critico Rossana Bossaglia, che ha definito con entusiasmo la sua pittura personalissima. Nel capoluogo milanese le sue opere si trovano inoltre alla Galleria No Vacancy.
Sue opere si trovano in collezioni in Francia, Spagna, Austria, Brasile, Messico, Stati Uniti d’America, Costa d’Avorio.
In questa mostra, che testimonia la creatività di Nora Carella negli ultimi anni - scrive Accerboni - la pittrice presenta paesaggi d’acqua, ispirati in prevalenza alle vedute lagunari e di Venezia, e nature morte di vetri e di fiori, che dipinge spesso a memoria, senza disegno preparatorio, usando, a volte, soltanto le dita. E cogliendone con tratto magistrale le trasparenze e, come nei suoi notissimi ritratti, la luce.
Il magico scintillare di quest’ultima attraverso l’acqua della laguna e quella racchiusa entro eleganti forme di cristallo, rappresentano infatti da alcuni anni la sua nuova maniera. Che, come ogni vero artista, è capace di rinnovare il proprio linguaggio e, in questo caso, di reinterpretare attraverso un segno luministico anche i colori e i temi di un raffinato quotidiano. La pittrice sa racchiudere nel suo pennello, in modo del tutto personale, la grazia e il lirico sentire di De Pisis e il silenzio della pittura morandiana, arricchendo per altro spesso tali parametri di una veemenza fauve, che fa da contrappunto, come in un diagramma musicale, a momenti di delicato lirismo.
Quasi che il significato antico del suo nome - Nora presso i Fenici significava "luce" - fosse profetico,, attraverso un lessico del tutto contemporaneo la Carella ripropone quella valenza luministica che, nel corso dei secoli, è stata l’arma vincente della grande pittura italiana ed europea, dimostrandosi una delle poche artiste capaci di imprimere nelle proprie opere un segno di luce, che è stata elemento fondamentale nella pittura di ogni tempo. Basti ricordare le adamantine trasparenze di Vermeer, iperrealista ante litteram e artista molto amato dall’autrice; nonché i virtuosismi luministici della Scuola veneta e la pittura en plein air degli Impressionisti, che in tal modo coglievano dal vivo gli aspetti più magici e intensi del paesaggio. Per arrivare alle avanguardie del primo Novecento, da Picasso a Braque, all’Orfismo di Robert Delaunay, i quali, dalla frantumazione delle forme e dei volumi, facevano scaturire la valenza della luce e del colore, fino al light design e alla Light Art contemporanei.
Mediante il sogno dei vetri e dei fiori e le trasparenti vedute della laguna veneta - conclude Accerboni - la Carella si palesa dunque come una tra le poche artiste capaci di trasfigurare l’oggetto e il tema dei suoi quadri in un pensiero di luce, offrendoci in tal modo un orizzonte pittorico di valenza speciale, intriso di poesia e di grande qualità.
Nora Carella, formatasi all’Accademia di Belle Arti di Venezia, attiva a Roma e a Trieste, è nota in Italia e all’estero per i luminosi ritratti di gusto postimpressionista, in cui ha effigiato insigni personaggi del mondo artistico e culturale, della politica e della diplomazia, tra i quali Farah Diba e la famiglia reale persiana, che si recò a immortalare a Teheran; l’ex presidente americano Jimmy Carter, Giulio Andreotti, Gianni Agnelli, Enrico Berlinguer, Ernesto Calindri, Lino Banfi, Dalila di Lazzaro, Pippo Baudo e Gianfranco Fini
Ha iniziato la propria attività artistica nella Roma degli anni Settanta, dove, dopo una personale di grande successo alla galleria Querel, aveva aperto un ampio ed elegante studio. A Trieste ha effigiato il vescovo Bellomi, i sindaci Mario Franzil e Gianni Bartoli e vari presidenti del Lloyd Triestino, tra cui Vittorio Fanfani e Michele Lacalamita. L’abilità nel ritrarre i personaggi, penetrandone a fondo la personalità attraverso la magia dello sguardo, ha portato l’artista a una notorietà che supera i confini italiani.
La Carella ha infatti esposto con successo in tutto il mondo: da New York, a Madrid, a Casablanca. E a Roma due sale di Palazzo Pignatelli sono a lei intitolate e ospitano in permanenza i suoi quadri. Altre opere sono collocate in collezioni pubbliche, quali l’Accademia Burckhardt, le ambasciate di Persia e di Bulgaria e la pinacoteca di Montecassino e, a Trieste, il Palazzo della Prefettura, il Lloyd Triestino, il Municipio, il Museo Revoltella, la Biblioteca Statale, Palazzo Gopcevich e l’Archivio di Stato.
Recentemente ha esposto a Roma nelle sale di Castel Sant’Angelo e a Milano alla Galleria Ars Italica, presentata dal noto critico Rossana Bossaglia, che ha definito con entusiasmo la sua pittura personalissima. Nel capoluogo milanese le sue opere si trovano inoltre alla Galleria No Vacancy.
Sue opere si trovano in collezioni in Francia, Spagna, Austria, Brasile, Messico, Stati Uniti d’America, Costa d’Avorio.
11
giugno 2011
Nora Carella – Nora = Luce
Dall'undici giugno al 02 luglio 2011
arte contemporanea
Location
GALLERIA LA LOGGIA
Udine, Piazza Della Libertà, (Udine)
Udine, Piazza Della Libertà, (Udine)
Orario di apertura
feriali 17.30 - 19.30 / domenica: 11 - 12.30 / sabato 2 luglio: 11 - 13 e 17.30 - 19.30
Vernissage
11 Giugno 2011, h 18.30
Autore
Curatore