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Norma Picciotto interpreta Qohelet (colui che prende la parola)
La poetica di Re Salomone (III secolo a.e.v), continua a incantare l’autrice di questa mostra che presenta 12 opere fotografiche – elaborate e fuse su livelli multipli- che si ispirano al “Qohelet”.
Comunicato stampa
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La poetica di Re Salomone (III secolo a.e.v), continua a incantare l’autrice di questa mostra che presenta 12 opere fotografiche - elaborate e fuse su livelli multipli- che si ispirano al “Qohelet”, a completamento e proseguimento della mostra “Cantico dei Cantici” esposta alla Biblioteca Storica Nazionale di Torino.
In questa opera senile di Re Salomone, viene esposto un contraddittorio tra il bene e il male.
La riflessione ruota intorno a due interrogativi: a cosa serve fare il bene e a cosa serve fare il male se la conclusione della vita è uguale per tutti e allora tutto sembra vano.
Re salomone riflette sull’esistenza umana fragile e caduca, dominata dalla casualità e dalla transitorietà: “Fumo dei fumi, tutto non è che fumo” è la risposta al tormentoso interrogarsi sul senso delle cose terrene perché al pari dell’uomo si dileguano.
Nella foto “Nessun uomo è padrone del suo soffio vitale tanto da trattenerlo” (8/8)
Delle persone camminano ignare su dei gusci rotti di uova; infatti la rotondità e la continuità della vita possono essere spezzati da minacce incombenti e incontrollabili.
Nella foto “Quello che accade è già stato, quello che sarà già è avvenuto” (3/15)
Dal mare spuntano dei faraglioni affiancati da arancini di riso e un’antica testa siciliana contornata da cannoli e altri dolci; infatti gli oggetti antichi e le rocce hanno lo stesso grado di precarietà del cibo che è deperibili in pochi giorni.
Nella foto “Il vento va verso sud e piega verso nord. Gira e va sui suoi giri, ritorna il vento” (1/6)
Un bambino guarda da un fantomatico balcone il vento e l’acqua che girano lungo il loro percorso.
Norma Picciotto è nata a Milano, dove vive e lavora. Negli anni ’70 fonda insieme a Giancarlo De Bellis, l’Agenzia fotogiornalistica De Bellis
Giornalista pubblicista, documenta con le sue fotografie la storia complessa di Milano fino agli anni ’90.
Dal 2000, si dedica alla fotografia artistica e crea opere in digitale che rappresentano il suo mondo interiore e i legami con le sue radici. Si appassiona all’elaborazione digitale delle immagini di cui esperimenta e approfondisce le potenzialità espressive e nelle sue opere fonde in un’unica immagine vari scatti ripresi in luoghi e in tempi diversi, che plasmano un nuovo mondo visivo, spirituale e di sogno.
Dal 2011 Le sue foto vengono regolarmente esposte in gallerie e Istituzioni pubbliche di vari paesi tra cui Milano, Ferrara, Venezia, Torino, Trani, Colonia, Parigi, Tel Aviv, New York.
Dal 2014 è Membro effettivo della “European Academy of Sciences, Arts and Literature”.
Ha vinto 5 premi tra cui il Fiorino D’Oro al premio Firenze 2014 ed è stata finalista al Premio Arte Laguna 2015.
In questa opera senile di Re Salomone, viene esposto un contraddittorio tra il bene e il male.
La riflessione ruota intorno a due interrogativi: a cosa serve fare il bene e a cosa serve fare il male se la conclusione della vita è uguale per tutti e allora tutto sembra vano.
Re salomone riflette sull’esistenza umana fragile e caduca, dominata dalla casualità e dalla transitorietà: “Fumo dei fumi, tutto non è che fumo” è la risposta al tormentoso interrogarsi sul senso delle cose terrene perché al pari dell’uomo si dileguano.
Nella foto “Nessun uomo è padrone del suo soffio vitale tanto da trattenerlo” (8/8)
Delle persone camminano ignare su dei gusci rotti di uova; infatti la rotondità e la continuità della vita possono essere spezzati da minacce incombenti e incontrollabili.
Nella foto “Quello che accade è già stato, quello che sarà già è avvenuto” (3/15)
Dal mare spuntano dei faraglioni affiancati da arancini di riso e un’antica testa siciliana contornata da cannoli e altri dolci; infatti gli oggetti antichi e le rocce hanno lo stesso grado di precarietà del cibo che è deperibili in pochi giorni.
Nella foto “Il vento va verso sud e piega verso nord. Gira e va sui suoi giri, ritorna il vento” (1/6)
Un bambino guarda da un fantomatico balcone il vento e l’acqua che girano lungo il loro percorso.
Norma Picciotto è nata a Milano, dove vive e lavora. Negli anni ’70 fonda insieme a Giancarlo De Bellis, l’Agenzia fotogiornalistica De Bellis
Giornalista pubblicista, documenta con le sue fotografie la storia complessa di Milano fino agli anni ’90.
Dal 2000, si dedica alla fotografia artistica e crea opere in digitale che rappresentano il suo mondo interiore e i legami con le sue radici. Si appassiona all’elaborazione digitale delle immagini di cui esperimenta e approfondisce le potenzialità espressive e nelle sue opere fonde in un’unica immagine vari scatti ripresi in luoghi e in tempi diversi, che plasmano un nuovo mondo visivo, spirituale e di sogno.
Dal 2011 Le sue foto vengono regolarmente esposte in gallerie e Istituzioni pubbliche di vari paesi tra cui Milano, Ferrara, Venezia, Torino, Trani, Colonia, Parigi, Tel Aviv, New York.
Dal 2014 è Membro effettivo della “European Academy of Sciences, Arts and Literature”.
Ha vinto 5 premi tra cui il Fiorino D’Oro al premio Firenze 2014 ed è stata finalista al Premio Arte Laguna 2015.
18
dicembre 2017
Norma Picciotto interpreta Qohelet (colui che prende la parola)
Dal 18 al 30 dicembre 2017
fotografia
Location
PISACANE ARTE
Milano, Via Carlo Pisacane, 36, (Milano)
Milano, Via Carlo Pisacane, 36, (Milano)
Orario di apertura
da lunedì a venerdì 10-19
sabato 10-13 e 15-19
Vernissage
18 Dicembre 2017, 18.30
Autore