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Normal Life
Un gruppo di artisti apre paesaggi sulla “normalità” in continuità con il proprio contesto
Comunicato stampa
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Tutto era normale nella casa del signor Gregor Samsa, il lavoro, la famiglia e il resto, finché una mattina Gregor non si sveglia con un carapace al posto della schiena e sei zampine al posto dei quattro arti. L’idea della mostra “Normal Life” è nata a Sarajevo, dove la domanda che ricorre più soventemente tra la gente è “what is a normal life?” .
Il quesito – che in un dopoguerra ha un impatto pesantissimo - ha continuato a riprodursi circolarmente come le onde di un sasso gettato in acqua. Sarajevo, come altre volte (sic!) dà l’incipit, il resto tratta la “nostra” balcanizzazione interiore e sociale, in ciò che ci siamo abituati ad accettare e considerare normale.
Un gruppo di artisti apre paesaggi sulla “normalità” in continuità con il proprio contesto:
Loris Cecchini con gli oggetti molli di un benessere che si accascia su se stesso.
Davide Coltro cogliendo, con la coda dell’occhio, gli istanti persi nell’unica esperienza dell’ego.
Jan Fabre nel rapporto diretto, attraverso gli insetti, con la morte e l’eternità.
Mario Merz mutando la forma del quotidiano in esperienza assoluta.
Aldo Mondino nel concetto di impermanenza di tutto ciò che vive.
Laura Morelli & Giovanni Diffidenti cogliendo i paralleli tra allevamenti animali e vita umana.
Luca Pancrazzi nella simulazione metropolitana di una vita robotizzata.
Aida Pasic & Arma Tanovic in una partita di calcio tra bambini nei pressi di Sarajevo.
Sobreatic nella simulazione di un tempo circolare della vacanza e dell’attività.
Sabrina Sabato nella metafora della distruzione del mondo per stupidità.
Franco Vaccari nella provvista di frammenti di vita per la perdita della ragione
Il quesito – che in un dopoguerra ha un impatto pesantissimo - ha continuato a riprodursi circolarmente come le onde di un sasso gettato in acqua. Sarajevo, come altre volte (sic!) dà l’incipit, il resto tratta la “nostra” balcanizzazione interiore e sociale, in ciò che ci siamo abituati ad accettare e considerare normale.
Un gruppo di artisti apre paesaggi sulla “normalità” in continuità con il proprio contesto:
Loris Cecchini con gli oggetti molli di un benessere che si accascia su se stesso.
Davide Coltro cogliendo, con la coda dell’occhio, gli istanti persi nell’unica esperienza dell’ego.
Jan Fabre nel rapporto diretto, attraverso gli insetti, con la morte e l’eternità.
Mario Merz mutando la forma del quotidiano in esperienza assoluta.
Aldo Mondino nel concetto di impermanenza di tutto ciò che vive.
Laura Morelli & Giovanni Diffidenti cogliendo i paralleli tra allevamenti animali e vita umana.
Luca Pancrazzi nella simulazione metropolitana di una vita robotizzata.
Aida Pasic & Arma Tanovic in una partita di calcio tra bambini nei pressi di Sarajevo.
Sobreatic nella simulazione di un tempo circolare della vacanza e dell’attività.
Sabrina Sabato nella metafora della distruzione del mondo per stupidità.
Franco Vaccari nella provvista di frammenti di vita per la perdita della ragione
02
marzo 2004
Normal Life
Dal 02 marzo al 05 aprile 2004
arte contemporanea
Location
ARTANDGALLERY
Milano, Via Francesco Arese, 5, (Milano)
Milano, Via Francesco Arese, 5, (Milano)
Orario di apertura
Tutti i giorni 15.00-21.00
Vernissage
2 Marzo 2004, h. 19.00 –23.00