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Nostalgia del presente.
La mostra nasce in concomitanza con il Salone del Mobile di Milano 2017, accoglie l’Azienda italiana OPERA DIVANI e riunisce opere e installazioni di quattro artisti italiani, che misurano la cronaca dell’esistere attraverso un registro stilistico carico di simbologie, di storie e di letture.
Comunicato stampa
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La mostra dal titolo “NOSTALGIA DEL PRESENTE” è promossa dall' ARTESTUDIO 26, punto di riferimento significativo nella planimetria artistica di una città fortemente europea come Milano. Lo spazio oltre a vivacizzare ricognizioni ad ampio raggio di tendenze che caratterizzano l’arte contemporanea, offre lezioni tecniche e teoriche e conferenze di illustri artisti e intellettuali italiani del secondo Novecento. L’esposizione curata dal Prof. Carlo Franza, illustre Storico dell’Arte Contemporanea, che firma anche il testo, dal titolo “Nostalgia del presente” riunisce opere e installazioni di quattro artisti italiani, che misurano la cronaca dell’esistere attraverso un registro stilistico vario eppur carico di simbologie, di storie, di letture, di emozioni e fantasie, e ogni cosa che possa muovere e smuovere lo scenario del presente. La presenza di artisti affermati e di altri più giovani nel panorama delle scelte che l' ARTESTUDIO 26 propone lascia intendere la capacità di leggere la storicità, di scoprire il nuovo, di rompere con un passato troppo vischioso e riscrivere anche una sorta di taccuino del futuro.
Scrive Carlo Franza: “La mostra nasce in concomitanza con il Salone del Mobile di Milano 2017 divenendo presenza viva all’interno di Artestudio 26 che accoglie anche l’Azienda italiana OPERA DIVANI con un’installazione laboratoriale e divenendo anche un moderno concept di live sharing, ribadendo così l’importanza di fare un “uso creativo dello spazio”. E mentre Opera Divani ha ricostruito nel cuore del Fuorisalone 2017 il pregiato e innovativo lavoro creativo delle sua linea con forme e colori monocromi, ecco unitamente la presenza di quattro artisti accomunati dal lavoro creativo di indagine su un presente effervescente. Certo l’installazione OPERA DIVANI dà un contributo alla discussione su come vorremmo vivere in futuro. Sempre più persone, nelle città, dovranno dividersi spazi sempre più ristretti. Crediamo che qui vi sia il potenziale per accrescere lo spirito di comunanza e l’interscambio sociale. L’installazione unisce su un’area compatta due vantaggi: un posto in cui ritirarsi in privato e un accesso alla vita in comunità. Per questa installazione, OPERA DIVANI si è avvalsa della collaborazione di architetti di chiara fama mentre Studi di Design hanno assicurato la fattibilità e l’attuazione del concept tecnico. OPERA DIVANI è da sempre un esempio di urban brand, e gran parte dei possessori di questi prodotti vive in grandi città. Per proporre ai clienti offerte allettanti, occorre considerare la città nel suo insieme e studiare soluzioni adeguate; è così che è nata l’ installazione ad ARTESTUDIO26- MILANO per il Fuorisalone 2017.
L’esposizione, ideata e curata da me, storico dell’arte aperto all’incontro creativo di arte e design che racconta l’attualità del Classico, lascia leggere una mostra-evento inteso da una parte come categoria trasversale dell’abitare, che attraversa le diverse epoche mantenendo la propria costante attualità, ma anche la possibilità di vedere a parete opere in libertà di artisti di chiara attualità, di provocante innesto nel presente, di sottile e partecipato culto di uso di materie e forme che raccontano il presente non dimenticando il passato. GIANLUCA DE COSMO ricombina in moderni affreschi pittorici scene di vita di una civiltà sia contadina che cittadina, consegnati a pacati e romantici ritmi visivo-narrativi, da richiamare scampoli di realismo esistenziale ed espressive riprese neopop. Le scene cittadine, la convivialità giovanile e gli affondi sulla società del nostro tempo sono un diario esistenziale storico, pagine visive di umanissima piacevolezza. GIUSI SANTORO fa lievitare una materia granulosa, innovativamente informale eppure legata al grande movimento storico degli anni Sessanta, tra respiri e squarci di luce-colore; materia luce che si addensa e condensa in una illimpidita sacralità delle forme che controllano l’infinito e il flusso vitale incessante. MARISA SETTEMBRINI ricombina in affreschi contemporanei, partendo da momenti di ricerca, riflessione, accumulo e/o di figure storiche, di accattivanti volti intrisi di mito e sensualità, di storia e cultura, una vasta produzione di lavori, con lo smembramento dell’immagine e la sua ricomposizione, in un lacerto di forme, ritagli e assemblaggi nobili, edificando enciclopedie visivo-narrative. CHIARA SILVA continua il lavoro sui cieli, non solo con la descrizione della realtà universale fenomenica, impreziosita dai materiali e dai colori, che fa riemergere da un’atmosfera composita ed espressionistica, ma lascia leggere il dominio della natura oltre ogni alienazione o modernità, come vera e propria illuminazione, riproposta nella sua stessa filosofia tradizionale.
Cenni biografici degli artisti
Gianluca De Cosmo è nato a Bari nel 1982. Si è diplomato presso il Liceo Artistico Statale G. De Nittis di Bari e laureato presso l’Accademia di Belle Arti di Brera. Oggi vive a Milano dove è docente di Discipline Pittoriche al Liceo Artistico Statale di Brera. Ha tenuto mostre personali (Molfetta) e collettive in più città italiane (Milano, Molfetta, Capurso, Parma, Casalmaggiore, Altamura, Barletta, Taranto, Bari, Milano,ecc. ). Presente anche in numerose fiere d’arte italiane. Ha ricevuto diversi premi di pittura classificandosi fra i primi posti. Della sua arte ne ha scritto l’illustre Storico dell’Arte Contemporanea Carlo Franza.
Giusi Santoro, siciliana, studia al Liceo classico Maurolico di Messina. Poi la facoltà di Architettura e l’Accademia di Belle Arti di Brera, con Carpi, Cantatore, Manfrini e Purificato. Continua all’Accademia Raffaello di Urbino, nell’arte della litografia e del restauro di reperti archeologici. Si reca in Spagna alla "Escola di Labisbal" (1987). Insegna materie artistiche nelle scuole statali dal 1970 al 1996. La sua attività espositiva inizia negli anni ‘50/60. M. Ghilardi su "La Fiera Letteraria" del 1964:"una pittrice seria in valido sviluppo e tale da costituire una promessa della giovane arte italiana". Soggiorna in Francia, nel 1963 e nel 1964, in Inghilterra e Olanda nel 1965. Espone in mostre personali (Cremona, San Donato, Mantova, Soncino,Vicenza, Milano, Schio, Torino, Savona, Firenze,ecc.) e organizza happening per diffondere l’antica tecnica giapponese della ceramica Raku. Negli anni '90 opera come docente di scultura per il Comune di Milano. Contemporaneamente propone il primo corso di ceramica del Centro Donna di San Donato Milanese, e nel 1998 partecipa alla nascita della civica scuola d' arte "William Ciola", dove ha organizzato corsi di ceramica raku e scultura fino al 2012. Vive a San Donato Milanese, e attualmente è alla guida di allievi per l'approfondimento dell'arte scultorea e della ceramica Raku. Sue opere in collezioni private e pubbliche sia in Italia che all'estero, tra cui: Galleria Torrazzo di Cremona, L’Agrifoglio di Milano, Cascina Roma, Museo di Maccagno, Palazzo Fogazzaro di Schio, Galleria Primo Piano di Vicenza, Comune di San Donato Milanese, Provincia di Milano e privati. Presente su riviste e libri d’arte. Della sua arte hanno scritto Ghilardi, Cara, Eva Tea, Villani, Coccia, Mascherpa, Carlo Franza e altri. Nel 2013 lo Storico dell'Arte Moderna e Contemporanea Prof. Carlo Franza la invita con una personale al Plus Florence di Firenze, poi alla rassegna milanese “Nuove costellazioni” e la candida al Premio delle Arti Premio della Cultura XXV edizione al Circolo della Stampa di Milano, dove viene premiata come “Artista dell'Anno” 2013, poi nell’edizione XXVI ottiene il “Premio della Critica” nel 2015 e nel 2016 a Firenze al Premium International Florence Seven Stars il “Premio della Critica”.
Marisa Settembrini è nata a Gagliano del Capo (Lecce) nel 1955. Dopo aver frequentato l’Accademia di Brera e la Kunst Akademie di Monaco di Baviera, oggi è titolare della cattedra di Discipline Pittoriche al Liceo Artistico di Brera, a Milano, città dove vive. La sua attività parte dal 1976 con l’invito alla mostra “La nuova figurazione italiana” al Palazzo dei Congressi di Roma, per conto della Quadriennale Romana. Numerose le mostre personali e le installazioni in Italia (Roma, Firenze, Alcamo, Lecce, Todi, Milano, Erice, San Vito Lo Capo, Pavia, Brescia, Sondrio, Loreto, Teglio) e all’estero (New York, Monaco di Baviera, Berlino, Dusseldorf, Praga, Londra), e le partecipazioni a importanti rassegne. Nel 2011 è invitata a partecipare alla 54ma edizione della Biennale di Venezia. Negli ultimi anni Ottanta del Novecento è stata presente a Milano, al Palazzo Sormani con una mostra di incisioni e nel 1991 il Comune le ha dedicato una importante mostra nel Museo di Milano. Invitata alla VI e alla VII Triennale dell’incisione italiana e alla XXXII Biennale d’Arte di Milano con sei dipinti nella sezione del ritratto. Nel 1995, diciotto dipinti sul tema del Paradiso dantesco sono esposti all’Oratorio della Passione della Basilica di Sant’Ambrogio a Milano e nello stesso anno, quarantasei opere sono esposte all’Università Bocconi. Vince, per la pittura, nel 1994 il Premio Cortina, nel 1995 il Premio Saint Vincent, nel 1996 il Premio Bormio e il Premio Milano. Invitata nel dicembre 1997 alla V Biennale d’Arte di Cremona con tre grandi opere nella sezione del racconto, insieme a Tadini e Adami. Nel 1998 partecipa, su invito, alla mostra “Il giardino della ceramica” a Pietrasanta e alla mostra “Vergine, Madre, Regina” presso la Fondazione Mons. Bello. Sempre nel 1998 è invitata alla mostra “La soglia del silenzio” e nel 1999 alla mostra “Le stagioni della luce” nella galleria Lazzaro by Corsi di
Milano, ambedue a cura del critico Carlo Franza. Presente in vari Musei stranieri (Berlino, Montreal, New York) e italiani. Per questi ultimi vale ricordare le recenti acquisizioni al Civico Museo del Disegno di Iseo (BS), 1993; al M.I.M.A.C. (Museo Internazionale Mariano di Arte Contemporanea) presso la Fondazione Mons. A. Bello di Alessano (LE), 1998, alla Civica Raccolta di Arte Contemporanea di Ruffano (LE), 1998, e al Civico Museo all’Aperto della Scultura di Martano (Le) nel 2004 con la “Porta della Luna”. Negli ultimi anni che chiudono il Millennio si dedica ad un racconto ove la scrittura transita nella pittura, in un trittico di mostre milanesi (Blanchaert Antiquariato, Chiesa Antiquariato) che culminano nella Rotonda di San Carlo al Corso. Nel 2003 espone a Sondrio in Palazzo Martinengo, poi ad Alcamo dai Maestri Evola e a Roma al Centrale Ristotheatre; per poi essere nel 2004 a New York, ancora a Milano con una mostra promossa dalla Provincia nello Spazio Guicciardini e a Roma in Vaticano, chiamata da Giovanni Paolo II per l’esecuzione dell’opera mariana nella Cappella privata del Papa. Esegue per Giovanni Paolo II un grande ritratto, andato, dopo la sua morte, nella cattedrale della città natale del Pontefice in Polonia. Nel 2003 viene collocata una sua grande Croce nel Santuario di San Vito a San Vito Lo Capo in Sicilia. Ha elaborato in coedizione con alcuni scrittori varie cartelle di grafica. Ha inoltre elaborato in coedizione con alcuni scrittori varie cartelle di grafica. E’ stata segnalata da Jean Pierre Jouvet nel Catalogo Comanducci n. 14 e da Domenico Montalto nel n. 27. Della sua arte hanno scritto critici e scrittori italiani e stranieri, da Argan a Carluccio, da A. Del Guercio a Fabiani, da Ferguson a Carlo Franza, da A. Ginesi a Virgilio Guzzi e a D. Montalto, da E. Muritti a N. Ponente, da F. Russoli a R. Sanesi, da E. Schatz a Walter Schonenberg,da F. Papi a Marco Valsecchi.
Chiara Silva è nata a Bollate nel 1983, vive e lavora a Milano. Si è laureata all’Accademia di Belle Arti di Brera e ha conseguito l’abilitazione all’insegnamento. Numerose le sue presenze in rassegne d’arte nazionali dal 2004, ma la sua prima mostra personale è a Milano allo Studio di Arti Visive Comerio nel 2008, presentata dal Prof. C. Franza che ne cura il catalogo e il testo dal titolo “Nel ritmo degli echi”. Ha vinto il Premio delle Arti Premio della Cultura XX edizione 2008. Nel 2008, tiene una personale a “Frontiera” un progetto artistico internazionale a cura del Prof. C. Franza presso il Plus Florence a Firenze e partecipa a Milano alle mostre “ Solstizio d’estate” e “Un Dialogo col cielo allo Studio di Arti Visive Comerio. Sempre a Milano partecipa alla mostra “Panorama Italiano” presso il Circolo della Stampa. Nel 2009 tiene una mostra personale dal titolo “Il Paradiso del mutamento” a Roma, presso il Centrale Ristotheatre . Nel 2009 è presente con un’installazione all’Università Statale di Milano; a “Solstizio d’inverno” e a “L’arte della pace e la pace nell’arte” dello Studio di Arti Visive Comerio. Ha partecipato, su invito alla rassegna d’Arte Contemporanea di Teglio (Sondrio) dal titolo “Nuovi Scenari” nel 2009; a Firenze a Palazzo Borghese con la mostra personale “Solchi di antico mondo” tra l’autunno 2009 e la primavera 2010 ed è presente alle mostre “Per incanto”, con M. Settembrini, F. Iori e A. Soulè presso lo studio di Arti Visive Comerio nel dicembre 2009; a “Concerto per Eva” presso lo spazio Hajech nel mese di marzo e a “Sentieri di Pace” presso il MIMAC di Alessano nel mese di agosto, entrambe nel 2010. Nel 2011 partecipa alla mostra “Malinconia degli Universi” e “Bella Italia. 1861 – 2011” presso ARTESTUDIO26 a Milano, ancora a “Fratelli d’Italia e poi con una personale dal titolo “Apologia del cielo”, a Borgo Cardigliano (Le). Nel 2013 è invitata dallo Storico dell’Arte Prof. C. Franza alla mostra “Capolavori del giardino segreto” all' Otel di Firenze e con una personale dal titolo “ I cieli e la terra” nella Sala Hoffmann al Plus Berlin di Berlino. Ha presentato una grande installazione alla mostra “Mitografie familiari” presso la galleria “Arianna Sartori” di Mantova. Parallelamente, apre Skià art-lab, un laboratorio a Milano ove tiene corsi di arti visive in collaborazione con altri artisti e docenti. Nel 2015 fonda LAO Officina d’Arte con il quale realizza progetti importanti di collaborazione, come la realizzazione delle scenografie per History Map, progetto di Fondazione Feltrinelli. Nel 2016 prosegue nell’attività di docente con l’Associazione “Cerchio di Giotto”, con la quale porta avanti un progetto di didattica dell’arte on-line.
Biografia del curatore
Carlo Franza, nato nel 1949, è uno Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea, italiano. Critico d’Arte. E’ vissuto a Roma dal 1959 al 1980 dove ha studiato e conseguito tre lauree all’Università Statale La Sapienza (Lettere, Filosofia e Sociologia). Si è laureato con Giulio Carlo Argan di cui è stato allievo e Assistente. Dal 1980 è a Milano dove tuttora risiede. Professore Straordinario di Storia dell’Arte Moderna e Contemporanea, Ordinario di Lingua e Letteratura Italiana. Visiting Professor nell’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano e in altre numerose Università estere. Docente nel Master Universitario “Management e Valorizzazione dei Beni Culturali” allo IED di Milano. E’ stato indicato dal “Times” fra i dieci Critici d’Arte più importanti d’Europa. Giornalista, Critico d’arte dal 1974 a Il Giornale di Indro Montanelli, poi a Libero fondato da Vittorio Feltri e diretto da Maurizio Belpietro. Nel 2012 riprende l’attività giornalistica come “opinionista” sul quotidiano “Il Giornale” e la sua rubrica “Scenari dell'arte”. E’ fondatore e direttore del MIMAC della Fondazione Don Tonino Bello. Ha al suo attivo decine di libri fondamentali e migliaia di pubblicazioni e cataloghi con presentazioni di mostre. Si è interessato dei più importanti artisti del mondo dei quali ne ha curato prestigiosissime mostre. Dal 2001 al 2007 è stato Consulente del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Ha vinto per il Giornalismo e la Critica d’Arte, il Premio Città di Alassio nel 1980, il Premio Barocco-Città di Gallipoli nel 1990, il Premio Cortina nel 1994, il Premio Saint Vincent nel 1995, il Premio Bormio nel 1996, il Premio Milano nel 1998, e il Premio delle Arti Premio della Cultura nel 2000 (di cui è presidente di giuria dal 2001) e il Premio Città di Tricase nel 2008. Nel 2013 vince il Premio Berlino per la Critica d'Arte. Nel 2016 ha vinto a Roma nella Biblioteca Vallicelliana il Premio ARTECOM-onlus per il Giornalismo, la Docenza Universitaria e la Critica d’Arte.
Scrive Carlo Franza: “La mostra nasce in concomitanza con il Salone del Mobile di Milano 2017 divenendo presenza viva all’interno di Artestudio 26 che accoglie anche l’Azienda italiana OPERA DIVANI con un’installazione laboratoriale e divenendo anche un moderno concept di live sharing, ribadendo così l’importanza di fare un “uso creativo dello spazio”. E mentre Opera Divani ha ricostruito nel cuore del Fuorisalone 2017 il pregiato e innovativo lavoro creativo delle sua linea con forme e colori monocromi, ecco unitamente la presenza di quattro artisti accomunati dal lavoro creativo di indagine su un presente effervescente. Certo l’installazione OPERA DIVANI dà un contributo alla discussione su come vorremmo vivere in futuro. Sempre più persone, nelle città, dovranno dividersi spazi sempre più ristretti. Crediamo che qui vi sia il potenziale per accrescere lo spirito di comunanza e l’interscambio sociale. L’installazione unisce su un’area compatta due vantaggi: un posto in cui ritirarsi in privato e un accesso alla vita in comunità. Per questa installazione, OPERA DIVANI si è avvalsa della collaborazione di architetti di chiara fama mentre Studi di Design hanno assicurato la fattibilità e l’attuazione del concept tecnico. OPERA DIVANI è da sempre un esempio di urban brand, e gran parte dei possessori di questi prodotti vive in grandi città. Per proporre ai clienti offerte allettanti, occorre considerare la città nel suo insieme e studiare soluzioni adeguate; è così che è nata l’ installazione ad ARTESTUDIO26- MILANO per il Fuorisalone 2017.
L’esposizione, ideata e curata da me, storico dell’arte aperto all’incontro creativo di arte e design che racconta l’attualità del Classico, lascia leggere una mostra-evento inteso da una parte come categoria trasversale dell’abitare, che attraversa le diverse epoche mantenendo la propria costante attualità, ma anche la possibilità di vedere a parete opere in libertà di artisti di chiara attualità, di provocante innesto nel presente, di sottile e partecipato culto di uso di materie e forme che raccontano il presente non dimenticando il passato. GIANLUCA DE COSMO ricombina in moderni affreschi pittorici scene di vita di una civiltà sia contadina che cittadina, consegnati a pacati e romantici ritmi visivo-narrativi, da richiamare scampoli di realismo esistenziale ed espressive riprese neopop. Le scene cittadine, la convivialità giovanile e gli affondi sulla società del nostro tempo sono un diario esistenziale storico, pagine visive di umanissima piacevolezza. GIUSI SANTORO fa lievitare una materia granulosa, innovativamente informale eppure legata al grande movimento storico degli anni Sessanta, tra respiri e squarci di luce-colore; materia luce che si addensa e condensa in una illimpidita sacralità delle forme che controllano l’infinito e il flusso vitale incessante. MARISA SETTEMBRINI ricombina in affreschi contemporanei, partendo da momenti di ricerca, riflessione, accumulo e/o di figure storiche, di accattivanti volti intrisi di mito e sensualità, di storia e cultura, una vasta produzione di lavori, con lo smembramento dell’immagine e la sua ricomposizione, in un lacerto di forme, ritagli e assemblaggi nobili, edificando enciclopedie visivo-narrative. CHIARA SILVA continua il lavoro sui cieli, non solo con la descrizione della realtà universale fenomenica, impreziosita dai materiali e dai colori, che fa riemergere da un’atmosfera composita ed espressionistica, ma lascia leggere il dominio della natura oltre ogni alienazione o modernità, come vera e propria illuminazione, riproposta nella sua stessa filosofia tradizionale.
Cenni biografici degli artisti
Gianluca De Cosmo è nato a Bari nel 1982. Si è diplomato presso il Liceo Artistico Statale G. De Nittis di Bari e laureato presso l’Accademia di Belle Arti di Brera. Oggi vive a Milano dove è docente di Discipline Pittoriche al Liceo Artistico Statale di Brera. Ha tenuto mostre personali (Molfetta) e collettive in più città italiane (Milano, Molfetta, Capurso, Parma, Casalmaggiore, Altamura, Barletta, Taranto, Bari, Milano,ecc. ). Presente anche in numerose fiere d’arte italiane. Ha ricevuto diversi premi di pittura classificandosi fra i primi posti. Della sua arte ne ha scritto l’illustre Storico dell’Arte Contemporanea Carlo Franza.
Giusi Santoro, siciliana, studia al Liceo classico Maurolico di Messina. Poi la facoltà di Architettura e l’Accademia di Belle Arti di Brera, con Carpi, Cantatore, Manfrini e Purificato. Continua all’Accademia Raffaello di Urbino, nell’arte della litografia e del restauro di reperti archeologici. Si reca in Spagna alla "Escola di Labisbal" (1987). Insegna materie artistiche nelle scuole statali dal 1970 al 1996. La sua attività espositiva inizia negli anni ‘50/60. M. Ghilardi su "La Fiera Letteraria" del 1964:"una pittrice seria in valido sviluppo e tale da costituire una promessa della giovane arte italiana". Soggiorna in Francia, nel 1963 e nel 1964, in Inghilterra e Olanda nel 1965. Espone in mostre personali (Cremona, San Donato, Mantova, Soncino,Vicenza, Milano, Schio, Torino, Savona, Firenze,ecc.) e organizza happening per diffondere l’antica tecnica giapponese della ceramica Raku. Negli anni '90 opera come docente di scultura per il Comune di Milano. Contemporaneamente propone il primo corso di ceramica del Centro Donna di San Donato Milanese, e nel 1998 partecipa alla nascita della civica scuola d' arte "William Ciola", dove ha organizzato corsi di ceramica raku e scultura fino al 2012. Vive a San Donato Milanese, e attualmente è alla guida di allievi per l'approfondimento dell'arte scultorea e della ceramica Raku. Sue opere in collezioni private e pubbliche sia in Italia che all'estero, tra cui: Galleria Torrazzo di Cremona, L’Agrifoglio di Milano, Cascina Roma, Museo di Maccagno, Palazzo Fogazzaro di Schio, Galleria Primo Piano di Vicenza, Comune di San Donato Milanese, Provincia di Milano e privati. Presente su riviste e libri d’arte. Della sua arte hanno scritto Ghilardi, Cara, Eva Tea, Villani, Coccia, Mascherpa, Carlo Franza e altri. Nel 2013 lo Storico dell'Arte Moderna e Contemporanea Prof. Carlo Franza la invita con una personale al Plus Florence di Firenze, poi alla rassegna milanese “Nuove costellazioni” e la candida al Premio delle Arti Premio della Cultura XXV edizione al Circolo della Stampa di Milano, dove viene premiata come “Artista dell'Anno” 2013, poi nell’edizione XXVI ottiene il “Premio della Critica” nel 2015 e nel 2016 a Firenze al Premium International Florence Seven Stars il “Premio della Critica”.
Marisa Settembrini è nata a Gagliano del Capo (Lecce) nel 1955. Dopo aver frequentato l’Accademia di Brera e la Kunst Akademie di Monaco di Baviera, oggi è titolare della cattedra di Discipline Pittoriche al Liceo Artistico di Brera, a Milano, città dove vive. La sua attività parte dal 1976 con l’invito alla mostra “La nuova figurazione italiana” al Palazzo dei Congressi di Roma, per conto della Quadriennale Romana. Numerose le mostre personali e le installazioni in Italia (Roma, Firenze, Alcamo, Lecce, Todi, Milano, Erice, San Vito Lo Capo, Pavia, Brescia, Sondrio, Loreto, Teglio) e all’estero (New York, Monaco di Baviera, Berlino, Dusseldorf, Praga, Londra), e le partecipazioni a importanti rassegne. Nel 2011 è invitata a partecipare alla 54ma edizione della Biennale di Venezia. Negli ultimi anni Ottanta del Novecento è stata presente a Milano, al Palazzo Sormani con una mostra di incisioni e nel 1991 il Comune le ha dedicato una importante mostra nel Museo di Milano. Invitata alla VI e alla VII Triennale dell’incisione italiana e alla XXXII Biennale d’Arte di Milano con sei dipinti nella sezione del ritratto. Nel 1995, diciotto dipinti sul tema del Paradiso dantesco sono esposti all’Oratorio della Passione della Basilica di Sant’Ambrogio a Milano e nello stesso anno, quarantasei opere sono esposte all’Università Bocconi. Vince, per la pittura, nel 1994 il Premio Cortina, nel 1995 il Premio Saint Vincent, nel 1996 il Premio Bormio e il Premio Milano. Invitata nel dicembre 1997 alla V Biennale d’Arte di Cremona con tre grandi opere nella sezione del racconto, insieme a Tadini e Adami. Nel 1998 partecipa, su invito, alla mostra “Il giardino della ceramica” a Pietrasanta e alla mostra “Vergine, Madre, Regina” presso la Fondazione Mons. Bello. Sempre nel 1998 è invitata alla mostra “La soglia del silenzio” e nel 1999 alla mostra “Le stagioni della luce” nella galleria Lazzaro by Corsi di
Milano, ambedue a cura del critico Carlo Franza. Presente in vari Musei stranieri (Berlino, Montreal, New York) e italiani. Per questi ultimi vale ricordare le recenti acquisizioni al Civico Museo del Disegno di Iseo (BS), 1993; al M.I.M.A.C. (Museo Internazionale Mariano di Arte Contemporanea) presso la Fondazione Mons. A. Bello di Alessano (LE), 1998, alla Civica Raccolta di Arte Contemporanea di Ruffano (LE), 1998, e al Civico Museo all’Aperto della Scultura di Martano (Le) nel 2004 con la “Porta della Luna”. Negli ultimi anni che chiudono il Millennio si dedica ad un racconto ove la scrittura transita nella pittura, in un trittico di mostre milanesi (Blanchaert Antiquariato, Chiesa Antiquariato) che culminano nella Rotonda di San Carlo al Corso. Nel 2003 espone a Sondrio in Palazzo Martinengo, poi ad Alcamo dai Maestri Evola e a Roma al Centrale Ristotheatre; per poi essere nel 2004 a New York, ancora a Milano con una mostra promossa dalla Provincia nello Spazio Guicciardini e a Roma in Vaticano, chiamata da Giovanni Paolo II per l’esecuzione dell’opera mariana nella Cappella privata del Papa. Esegue per Giovanni Paolo II un grande ritratto, andato, dopo la sua morte, nella cattedrale della città natale del Pontefice in Polonia. Nel 2003 viene collocata una sua grande Croce nel Santuario di San Vito a San Vito Lo Capo in Sicilia. Ha elaborato in coedizione con alcuni scrittori varie cartelle di grafica. Ha inoltre elaborato in coedizione con alcuni scrittori varie cartelle di grafica. E’ stata segnalata da Jean Pierre Jouvet nel Catalogo Comanducci n. 14 e da Domenico Montalto nel n. 27. Della sua arte hanno scritto critici e scrittori italiani e stranieri, da Argan a Carluccio, da A. Del Guercio a Fabiani, da Ferguson a Carlo Franza, da A. Ginesi a Virgilio Guzzi e a D. Montalto, da E. Muritti a N. Ponente, da F. Russoli a R. Sanesi, da E. Schatz a Walter Schonenberg,da F. Papi a Marco Valsecchi.
Chiara Silva è nata a Bollate nel 1983, vive e lavora a Milano. Si è laureata all’Accademia di Belle Arti di Brera e ha conseguito l’abilitazione all’insegnamento. Numerose le sue presenze in rassegne d’arte nazionali dal 2004, ma la sua prima mostra personale è a Milano allo Studio di Arti Visive Comerio nel 2008, presentata dal Prof. C. Franza che ne cura il catalogo e il testo dal titolo “Nel ritmo degli echi”. Ha vinto il Premio delle Arti Premio della Cultura XX edizione 2008. Nel 2008, tiene una personale a “Frontiera” un progetto artistico internazionale a cura del Prof. C. Franza presso il Plus Florence a Firenze e partecipa a Milano alle mostre “ Solstizio d’estate” e “Un Dialogo col cielo allo Studio di Arti Visive Comerio. Sempre a Milano partecipa alla mostra “Panorama Italiano” presso il Circolo della Stampa. Nel 2009 tiene una mostra personale dal titolo “Il Paradiso del mutamento” a Roma, presso il Centrale Ristotheatre . Nel 2009 è presente con un’installazione all’Università Statale di Milano; a “Solstizio d’inverno” e a “L’arte della pace e la pace nell’arte” dello Studio di Arti Visive Comerio. Ha partecipato, su invito alla rassegna d’Arte Contemporanea di Teglio (Sondrio) dal titolo “Nuovi Scenari” nel 2009; a Firenze a Palazzo Borghese con la mostra personale “Solchi di antico mondo” tra l’autunno 2009 e la primavera 2010 ed è presente alle mostre “Per incanto”, con M. Settembrini, F. Iori e A. Soulè presso lo studio di Arti Visive Comerio nel dicembre 2009; a “Concerto per Eva” presso lo spazio Hajech nel mese di marzo e a “Sentieri di Pace” presso il MIMAC di Alessano nel mese di agosto, entrambe nel 2010. Nel 2011 partecipa alla mostra “Malinconia degli Universi” e “Bella Italia. 1861 – 2011” presso ARTESTUDIO26 a Milano, ancora a “Fratelli d’Italia e poi con una personale dal titolo “Apologia del cielo”, a Borgo Cardigliano (Le). Nel 2013 è invitata dallo Storico dell’Arte Prof. C. Franza alla mostra “Capolavori del giardino segreto” all' Otel di Firenze e con una personale dal titolo “ I cieli e la terra” nella Sala Hoffmann al Plus Berlin di Berlino. Ha presentato una grande installazione alla mostra “Mitografie familiari” presso la galleria “Arianna Sartori” di Mantova. Parallelamente, apre Skià art-lab, un laboratorio a Milano ove tiene corsi di arti visive in collaborazione con altri artisti e docenti. Nel 2015 fonda LAO Officina d’Arte con il quale realizza progetti importanti di collaborazione, come la realizzazione delle scenografie per History Map, progetto di Fondazione Feltrinelli. Nel 2016 prosegue nell’attività di docente con l’Associazione “Cerchio di Giotto”, con la quale porta avanti un progetto di didattica dell’arte on-line.
Biografia del curatore
Carlo Franza, nato nel 1949, è uno Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea, italiano. Critico d’Arte. E’ vissuto a Roma dal 1959 al 1980 dove ha studiato e conseguito tre lauree all’Università Statale La Sapienza (Lettere, Filosofia e Sociologia). Si è laureato con Giulio Carlo Argan di cui è stato allievo e Assistente. Dal 1980 è a Milano dove tuttora risiede. Professore Straordinario di Storia dell’Arte Moderna e Contemporanea, Ordinario di Lingua e Letteratura Italiana. Visiting Professor nell’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano e in altre numerose Università estere. Docente nel Master Universitario “Management e Valorizzazione dei Beni Culturali” allo IED di Milano. E’ stato indicato dal “Times” fra i dieci Critici d’Arte più importanti d’Europa. Giornalista, Critico d’arte dal 1974 a Il Giornale di Indro Montanelli, poi a Libero fondato da Vittorio Feltri e diretto da Maurizio Belpietro. Nel 2012 riprende l’attività giornalistica come “opinionista” sul quotidiano “Il Giornale” e la sua rubrica “Scenari dell'arte”. E’ fondatore e direttore del MIMAC della Fondazione Don Tonino Bello. Ha al suo attivo decine di libri fondamentali e migliaia di pubblicazioni e cataloghi con presentazioni di mostre. Si è interessato dei più importanti artisti del mondo dei quali ne ha curato prestigiosissime mostre. Dal 2001 al 2007 è stato Consulente del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Ha vinto per il Giornalismo e la Critica d’Arte, il Premio Città di Alassio nel 1980, il Premio Barocco-Città di Gallipoli nel 1990, il Premio Cortina nel 1994, il Premio Saint Vincent nel 1995, il Premio Bormio nel 1996, il Premio Milano nel 1998, e il Premio delle Arti Premio della Cultura nel 2000 (di cui è presidente di giuria dal 2001) e il Premio Città di Tricase nel 2008. Nel 2013 vince il Premio Berlino per la Critica d'Arte. Nel 2016 ha vinto a Roma nella Biblioteca Vallicelliana il Premio ARTECOM-onlus per il Giornalismo, la Docenza Universitaria e la Critica d’Arte.
04
aprile 2017
Nostalgia del presente.
Dal 04 al 09 aprile 2017
arte contemporanea
Location
ARTESTUDIO 26
Milano, Via Padova, 26, (Milano)
Milano, Via Padova, 26, (Milano)
Orario di apertura
Da martedì a domenica ore 8,00 - 20,00.
visitabile in giorni e orari diversi previo appuntamento al 338.9197709
Vernissage
4 Aprile 2017, ore 18.00
Autore
Curatore