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Not too bad (again)
La cartolina di allora era dedicata a Stan Laurel and Oliver Hardy. Anche per questa post card non poteva essere diversamente. In fin dei conti credo che una galleria (una vera) dovrebbe proprio essere come loro. Sempre fuori dalle righe del potere. Sempre uguali per essere sempre diversi. La ricerca “continua” non è forse questo? non è forse il massimo della trasgressione? e chi più di loro immedesima meglio tale concetto (senza per altro allontanare elitariamente la gente).
Comunicato stampa
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Così è la vita (buffa e incasinata). Non sempre (ma quasi).
Ti affanni, corri, sudi, fai progetti, sgobbi e “ mai che le cose vadano per il loro verso giusto” (come diceva Walter Matthau nel primo film di Elaine May). Talvolta c’è proprio la necessità di fermarsi a soppesare un poco il tutto.
Beh, per una galleria è lo stesso. Anni fa con Guido Bartorelli abbiamo fatto una mostra per chiarirci il percorso da intraprendere di lì a poco. Così è nata NOT TOO BAD. Parecchio di quello che poi è successo (nel bene e nel male) parte proprio da allora.
Ora sembra sia tornata la necessità di sedersi per rifiatare (e dare un poco di coca cola a lingua e cervello). Insomma potremmo definirlo il momento dove, sudato e impolverato, ti siedi lungo la strada a capirci su qualcosa (devo andare di qua o di la ?). Ho voluto così chiamare questa mostra NOT TOO BAD (again).
La cartolina di allora era dedicata a Stan Laurel and Oliver Hardy. Anche per questa post card non poteva essere diversamente. In fin dei conti credo che una galleria (una vera) dovrebbe proprio essere come loro.
Sempre fuori dalle righe del potere. Sempre uguali per essere sempre diversi. La ricerca “continua” non è forse questo ? non è forse il massimo della trasgressione ? e chi più di loro immedesima meglio tale concetto (senza per altro allontanare elitariamente la gente). Pochi ci hanno riflettuto sopra per benino (forse solo lo splendido Osvaldo Soriano di “triste solitario y final”). Loro dormivano insieme in pieno codice Hays (nello stesso letto come marito e moglie e talvolta in scena si scambiavano il ruolo per davvero – Stan moglie donna con Oliver marito uomo e viceversa-); mettevano sistematicamente alla berlina i poliziotti e i potenti, talvolta picchiandoli pure, (avete presente James Finalyson ? l’omino strabico con baffi e cilindro) ; distruggevano meticolosamente la proprietà privata, cioè la certezza base dell’american way life. Ricordate ? un quartierino di casette bianche in legno, tutte così perfettine con giardini perfettini con padroni perfettini affacciati compiaciuti a finestre tutte infiorettate ….. e poi arrivavano loro in salopette, con scala, sega, martello e chiodi. E poco dopo nulla era più come prima.
Se solo potessimo essere un poco come loro ……..
Ti affanni, corri, sudi, fai progetti, sgobbi e “ mai che le cose vadano per il loro verso giusto” (come diceva Walter Matthau nel primo film di Elaine May). Talvolta c’è proprio la necessità di fermarsi a soppesare un poco il tutto.
Beh, per una galleria è lo stesso. Anni fa con Guido Bartorelli abbiamo fatto una mostra per chiarirci il percorso da intraprendere di lì a poco. Così è nata NOT TOO BAD. Parecchio di quello che poi è successo (nel bene e nel male) parte proprio da allora.
Ora sembra sia tornata la necessità di sedersi per rifiatare (e dare un poco di coca cola a lingua e cervello). Insomma potremmo definirlo il momento dove, sudato e impolverato, ti siedi lungo la strada a capirci su qualcosa (devo andare di qua o di la ?). Ho voluto così chiamare questa mostra NOT TOO BAD (again).
La cartolina di allora era dedicata a Stan Laurel and Oliver Hardy. Anche per questa post card non poteva essere diversamente. In fin dei conti credo che una galleria (una vera) dovrebbe proprio essere come loro.
Sempre fuori dalle righe del potere. Sempre uguali per essere sempre diversi. La ricerca “continua” non è forse questo ? non è forse il massimo della trasgressione ? e chi più di loro immedesima meglio tale concetto (senza per altro allontanare elitariamente la gente). Pochi ci hanno riflettuto sopra per benino (forse solo lo splendido Osvaldo Soriano di “triste solitario y final”). Loro dormivano insieme in pieno codice Hays (nello stesso letto come marito e moglie e talvolta in scena si scambiavano il ruolo per davvero – Stan moglie donna con Oliver marito uomo e viceversa-); mettevano sistematicamente alla berlina i poliziotti e i potenti, talvolta picchiandoli pure, (avete presente James Finalyson ? l’omino strabico con baffi e cilindro) ; distruggevano meticolosamente la proprietà privata, cioè la certezza base dell’american way life. Ricordate ? un quartierino di casette bianche in legno, tutte così perfettine con giardini perfettini con padroni perfettini affacciati compiaciuti a finestre tutte infiorettate ….. e poi arrivavano loro in salopette, con scala, sega, martello e chiodi. E poco dopo nulla era più come prima.
Se solo potessimo essere un poco come loro ……..
13
dicembre 2008
Not too bad (again)
Dal 13 dicembre 2008 al 13 gennaio 2009
arte contemporanea
Location
PERUGI ARTE CONTEMPORANEA
Padova, Via Giordano Bruno, 24b, (Padova)
Padova, Via Giordano Bruno, 24b, (Padova)
Orario di apertura
dal lunedì al sabato ore 15-20, la mattina e i giorni festivi su appuntamento
Vernissage
13 Dicembre 2008, dalle ore 18,30
Autore
Curatore