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Note d’arte tra poesie di colori
L’esposizione collettiva mira alla contaminazione artistica, mettendo in dialogo diverse forme culturali a partire dalle arti figurative alla letteratura, sino alla musica
Comunicato stampa
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L’Associazione Immaginecolore.com è lieta di concludere l’anno con la Mostra d’Arte Contemporanea “Note d’Arte tra poesie di colori”, un progetto espositivo di risonanza nazionale, sbocciato dall’idea di valorizzare le libere espressioni dell’Arte e le loro reciproche influenze.
L'esposizione collettiva mira alla contaminazione artistica, mettendo in dialogo diverse forme culturali a partire dalle arti figurative alla letteratura, sino alla musica.
“Note d’Arte tra poesie di colori” propone uno scambio interculturale tra scuole artistiche eterogenee sia per collocazione geografica che per indagine iconografica. Il progetto intende, pertanto, ricontestualizzare le arti, sottintendendo un invito alla comunicazione interdisciplinare.
La moda si fonde all’arte figurativa nello spirito di LoTangh, nome d’arte di Lorenza Tanghetti, artista milanese in esposizione con la geometrica tela “Sensotest” e le coloratissime “Mele bianche”, oltre ad un nuovo acrilico, nato dall’ispirazione di una poesia di Flaubert. Oltre a LoTangh, figura Renato Abbamonte che ha alle spalle un passato da stilista. Proveniente dalla Basiclicata, Abbamonte è attualmente un pittore professionista, orientato alla sperimentazione di linguaggi e tecniche esecutive differenti, a partire dalla pittura ad olio e dall’acrilico fino ad arrivare all’arte murale. I suoi quadri racchiudono una ricerca spasmodica dell’intima essenza umana attraverso un suggestivo viaggio nell’anima femminile, viaggio introspettivo che viene intrapreso anche dall’artista pugliese Elisabetta Florio, la quale indaga il complesso tessuto cromatico, giungendo al libero fulgore dei singoli colori. D’origini pugliesi è anche Laura Libera Lupo, la cui pittura rivolge particolare attenzione allo studio del corpo umano, rivisitato con esuberanza cromatica di matrice fauve, che si fa poesia nell’impeto della pennellata carica di corrispondenze emozionali.
Dalla scuola romana proviene Marco Lauri, la cui ricerca è tutta imperniata sul corpo, inteso come la corazza dell’anima e primo catalizzatore delle emozioni umane. Nell’esasperata contorsione del corpo e nell’astratta scomposizione sintetica si cela il dissidio interiore dell’individuo, maschera dell’angoscia e del dolore dell’intera umanità. Il colore gioioso stempera questa tempesta psichica, aspirando ad una profonda rigenerazione.
La juta si accende di un’insolita aggressività cromatica nell’attività artistica del pittore romano Giacomo Sonaglia, che ostenta uno stile composito caratterizzato da un espressionismo veemente. In “Sguardo” il colore erompe sulla cornice come un’estensione illusoria dell’opera; a questo gioco ottico fa da contraltare “Melanconia” recante un tonalismo volutamente più cupo ed enigmatico.
Innovativa è la pittrice portoghese Clàudia Correia, che espone tre tele tratte dalla serie “Olhares Indiscretos”, dove regnano l’asimmetria del costrutto e una fervida immaginazione, a discapito della composizione naturalistica. Dal cromatismo tenue affiora una pittura sabbiosa dalle valenze oniriche.
Paola Colleoni, in mostra con una suggestiva tela dipinta ad olio, intitolata "Val Seriana, dopo un giorno in montagna. Verso casa ad affrontare la scelta" riesce a cogliere l’armonia del creato con poetiche note di colore. Partendo dal dettaglio, Paola si muove verso nuovi orizzonti filosofici.
Nostalgiche apparenze cromatiche popolano le opere di Pierangelo Giardini, pittore emergente varesino, realizzate con una tecnica mista d’inedita concezione che dialoga con la tridimensionalità mnemonica dell’universo plastico.
Sotto la stella di Kandinsky, la pittura materica di Guido Paravicini è gremita di reminiscenze astrattiste che trapelano dal suo mondo informale. Nei suoi paesaggi intellettuali Paravicini, residente a Sondrio, delinea un modus operandi intriso di influenze russe. E’ così che “Quinze” diventa una parodia del “Farbstudie Quadrate" di Kandinsky con quella tipica scansione tonale della superficie pittorica.
Non lascia indifferenti la creatività cosmogonica del cremonese Paolo Massimo Ruggeri dai toni cangianti, vivificati dalla rarefazione del segno e da utopie formali. La concezione ottimistica di “Truc aux plumes” e di "Petali in decollo" fonda un nuovo modo di concepire l’arte, approfondendo l’immagine fantastica con inconsueta stravaganza cromatica.
Nasconde una formidabile vena artistica l’ingegnere Gennaro Percopo, che espone due bizzarre opere d’arte, intitolate “Illumimani” e “Manicomio”, dove le mani acquistano un dinamismo pluridirezionale nel colorismo geometrico dalle tonalità tanto terse quanto brillanti.
Una cospicua sezione della mostra è dedicata all’arte fotografica, rappresentata dagli scatti di Stefania Di Pietro e Fabrizia Caleari, titolare dello Studio Chiaroscuro di Genova, situato in Vico San Matteo, a pochi passi dall'Abbazia di San Matteo. Fabrizia proviene da una famiglia di artisti professionisti, si è formata con Giuliana Traverso e partecipa all’esposizione con una serie di immagini che reinterpretano la natura, la musica e la tradizione con estrema sensibilità. In mostra anche una particolarissima fotografia in bianco e nero, realizzata con una tecnica sui generis giacché è stata successivamente colorata a mano dalla pittrice Lida Gagliardi, sulla scia dell’insegnamento di Jan Saudek, pilastro della storia della fotografia del Novecento. Pittura e fotografia si sovrappongono fino a prendere corpo in un’unica opera d’arte.
La freschezza degli scatti a colori di Stefania Di Pietro diventa metafora della libertà espressiva nel delicato racconto della Natura, còlta nella massima spontaneità ambientale. Stefania, fotografa siciliana, è laureata in Scienze Biologiche e la sua ricerca fotografica è tutta tesa a descrivere il territorio sotto l’aspetto documentaristico e naturalistico.
La giornata inaugurale del 1 dicembre vedrà la prestigiosa sala nobiliare dell'Ars Habitat fungere da scenario per la fusione delle arti in un connubio di pittura, fotografia, musica e poesia. E’ così che anche alcuni brani tratti dalle musiche di Marco F.Ferrari, compositore e musicista milanese, prenderanno vita nel cuore del palazzo nobiliare.
L'esposizione collettiva mira alla contaminazione artistica, mettendo in dialogo diverse forme culturali a partire dalle arti figurative alla letteratura, sino alla musica.
“Note d’Arte tra poesie di colori” propone uno scambio interculturale tra scuole artistiche eterogenee sia per collocazione geografica che per indagine iconografica. Il progetto intende, pertanto, ricontestualizzare le arti, sottintendendo un invito alla comunicazione interdisciplinare.
La moda si fonde all’arte figurativa nello spirito di LoTangh, nome d’arte di Lorenza Tanghetti, artista milanese in esposizione con la geometrica tela “Sensotest” e le coloratissime “Mele bianche”, oltre ad un nuovo acrilico, nato dall’ispirazione di una poesia di Flaubert. Oltre a LoTangh, figura Renato Abbamonte che ha alle spalle un passato da stilista. Proveniente dalla Basiclicata, Abbamonte è attualmente un pittore professionista, orientato alla sperimentazione di linguaggi e tecniche esecutive differenti, a partire dalla pittura ad olio e dall’acrilico fino ad arrivare all’arte murale. I suoi quadri racchiudono una ricerca spasmodica dell’intima essenza umana attraverso un suggestivo viaggio nell’anima femminile, viaggio introspettivo che viene intrapreso anche dall’artista pugliese Elisabetta Florio, la quale indaga il complesso tessuto cromatico, giungendo al libero fulgore dei singoli colori. D’origini pugliesi è anche Laura Libera Lupo, la cui pittura rivolge particolare attenzione allo studio del corpo umano, rivisitato con esuberanza cromatica di matrice fauve, che si fa poesia nell’impeto della pennellata carica di corrispondenze emozionali.
Dalla scuola romana proviene Marco Lauri, la cui ricerca è tutta imperniata sul corpo, inteso come la corazza dell’anima e primo catalizzatore delle emozioni umane. Nell’esasperata contorsione del corpo e nell’astratta scomposizione sintetica si cela il dissidio interiore dell’individuo, maschera dell’angoscia e del dolore dell’intera umanità. Il colore gioioso stempera questa tempesta psichica, aspirando ad una profonda rigenerazione.
La juta si accende di un’insolita aggressività cromatica nell’attività artistica del pittore romano Giacomo Sonaglia, che ostenta uno stile composito caratterizzato da un espressionismo veemente. In “Sguardo” il colore erompe sulla cornice come un’estensione illusoria dell’opera; a questo gioco ottico fa da contraltare “Melanconia” recante un tonalismo volutamente più cupo ed enigmatico.
Innovativa è la pittrice portoghese Clàudia Correia, che espone tre tele tratte dalla serie “Olhares Indiscretos”, dove regnano l’asimmetria del costrutto e una fervida immaginazione, a discapito della composizione naturalistica. Dal cromatismo tenue affiora una pittura sabbiosa dalle valenze oniriche.
Paola Colleoni, in mostra con una suggestiva tela dipinta ad olio, intitolata "Val Seriana, dopo un giorno in montagna. Verso casa ad affrontare la scelta" riesce a cogliere l’armonia del creato con poetiche note di colore. Partendo dal dettaglio, Paola si muove verso nuovi orizzonti filosofici.
Nostalgiche apparenze cromatiche popolano le opere di Pierangelo Giardini, pittore emergente varesino, realizzate con una tecnica mista d’inedita concezione che dialoga con la tridimensionalità mnemonica dell’universo plastico.
Sotto la stella di Kandinsky, la pittura materica di Guido Paravicini è gremita di reminiscenze astrattiste che trapelano dal suo mondo informale. Nei suoi paesaggi intellettuali Paravicini, residente a Sondrio, delinea un modus operandi intriso di influenze russe. E’ così che “Quinze” diventa una parodia del “Farbstudie Quadrate" di Kandinsky con quella tipica scansione tonale della superficie pittorica.
Non lascia indifferenti la creatività cosmogonica del cremonese Paolo Massimo Ruggeri dai toni cangianti, vivificati dalla rarefazione del segno e da utopie formali. La concezione ottimistica di “Truc aux plumes” e di "Petali in decollo" fonda un nuovo modo di concepire l’arte, approfondendo l’immagine fantastica con inconsueta stravaganza cromatica.
Nasconde una formidabile vena artistica l’ingegnere Gennaro Percopo, che espone due bizzarre opere d’arte, intitolate “Illumimani” e “Manicomio”, dove le mani acquistano un dinamismo pluridirezionale nel colorismo geometrico dalle tonalità tanto terse quanto brillanti.
Una cospicua sezione della mostra è dedicata all’arte fotografica, rappresentata dagli scatti di Stefania Di Pietro e Fabrizia Caleari, titolare dello Studio Chiaroscuro di Genova, situato in Vico San Matteo, a pochi passi dall'Abbazia di San Matteo. Fabrizia proviene da una famiglia di artisti professionisti, si è formata con Giuliana Traverso e partecipa all’esposizione con una serie di immagini che reinterpretano la natura, la musica e la tradizione con estrema sensibilità. In mostra anche una particolarissima fotografia in bianco e nero, realizzata con una tecnica sui generis giacché è stata successivamente colorata a mano dalla pittrice Lida Gagliardi, sulla scia dell’insegnamento di Jan Saudek, pilastro della storia della fotografia del Novecento. Pittura e fotografia si sovrappongono fino a prendere corpo in un’unica opera d’arte.
La freschezza degli scatti a colori di Stefania Di Pietro diventa metafora della libertà espressiva nel delicato racconto della Natura, còlta nella massima spontaneità ambientale. Stefania, fotografa siciliana, è laureata in Scienze Biologiche e la sua ricerca fotografica è tutta tesa a descrivere il territorio sotto l’aspetto documentaristico e naturalistico.
La giornata inaugurale del 1 dicembre vedrà la prestigiosa sala nobiliare dell'Ars Habitat fungere da scenario per la fusione delle arti in un connubio di pittura, fotografia, musica e poesia. E’ così che anche alcuni brani tratti dalle musiche di Marco F.Ferrari, compositore e musicista milanese, prenderanno vita nel cuore del palazzo nobiliare.
01
dicembre 2007
Note d’arte tra poesie di colori
Dal primo al 15 dicembre 2007
arte contemporanea
Location
ARS HABITAT – PALAZZO RATTO-PICASSO
Genova, Via San Luca, 14/4, (Genova)
Genova, Via San Luca, 14/4, (Genova)
Orario di apertura
tutti i giorni dalle 10 alle 19
Vernissage
1 Dicembre 2007, ore 18
Sito web
www.immaginecolore.com
Autore
Curatore