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Nothing to Lose
Il profumo contagioso della libertà, l’odore acido dei fumogeni, la disordinata fretta della trasformazione, l’elegante compostezza del potere, il suono ipnotico dei sogni, l’attesa fiduciosa del cambiamento, il sapore dolce dell’illusione, quello amaro del disincanto…
Comunicato stampa
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… il profumo contagioso della libertà, l’odore acido dei fumogeni, la disordinata
fretta della trasformazione, l’elegante compostezza del potere, il suono ipnotico
dei sogni, il rumore cupo e grezzo dei sampietrini, l’attesa fiduciosa del
cambiamento, la fredda puntualità del “nulla è cambiato”, il sapore dolce
dell’illusione, quello amaro del disincanto…
L’insoddisfazione, l’ansia ed il malcontento che ci tengono compagnia oggi, figli dell’incertezza come
unica certezza, non sono poi così diversi da quelli che hanno portato i giovani di un paio di
generazioni fa a “fare il ‘68”.
In fondo, il mondo che si cercava di ri-costruire nel ’68 era basato su ideali e valori così solidi da
rasentare l’utopico ma, a piantargli gli occhi dritti negli occhi a quel mondo ora, si fissa una realtà in
cui davvero pochi se la cavano.
Gli squali hanno ancora più fame di prima, il numero di pesci piccoli cresce giorno su giorno (come la
sfiducia nel sistema); forse qualcosa è andato storto, e in più ci si aiuta di meno, ci si conosce di
meno, ci si sorride di meno. Insomma, l’attuale situazione sociale sembra un flash-back del ’68:
essere è avere, volere il potere, l’infinito finito di un trito dovere.
I giovani del ’68 assomigliano ai giovani d’oggi, invischiati tra nepotismi, spintarelle, raccomandazioni
e favoritismi vari, ma decisi e pronti a muoversi per cambiare le cose, che così non va, che così non
si può.
Lo scopo della Biokip Gallery è di incanalare questo fermento così energico (senza prediche e
sofismi, ma con ironia e complicità) nella retta via, quella scomoda e difficile, ma l’unica coerente e
costruttiva.
La nuova esposizione della Biokip Gallery “Nothing To Lose” non vuole essere una vuota critica
contro chi “ha fatto il ‘68”, né vuole generalizzare o banalizzare la generazione in questione. La
coerenza, l’impegno, la voglia di fare-cambiare, l’energia creativa di certe persone (quelle che
davvero hanno fatto il ’68, protagoniste di rivoluzioni umane e culturali) sono solo da rispettare e da
ammirare.
Piuttosto, ”Nothing To Lose” sarà una sorta di déjà vu creativo, un sogno rivelatore, oppure una “post
eventum”, ma soprattutto l’invito, a tutti i giovani e non, di prendere solo il meglio del ’68 (che di
buono ce n’è stato) per non ricommettere gli errori di ieri, così che oggi si possa sul serio cambiare il
domani. In fin dei conti, sarà un inno alla speranza, una speranza ribelle e rumorosa, una speranza
che non s’aspetta le cose cambino da sole, ma una speranza che s’ingegna in prima linea per
(cercare di) migliorare la società in cui viviamo.
Il linguaggio artistico proprio della Biokip Gallery è una fusione di tecniche e stili differenti che crea
un’innovativa armonia creativa. Artisti, grafici, illustratori e street-artist, fotografi e video-maker dai più
disparati retroterra culturali lavorano fianco a fianco, mentre le tecniche di ognuno compensano e
completano quelle dell’altro. Il risultato è un “satura lanx” artistico che parla con la voce di video
installazioni interattive, papercut, effetti sonori in surround, parole, immagini ed installazioni di altri
vari generi.
fretta della trasformazione, l’elegante compostezza del potere, il suono ipnotico
dei sogni, il rumore cupo e grezzo dei sampietrini, l’attesa fiduciosa del
cambiamento, la fredda puntualità del “nulla è cambiato”, il sapore dolce
dell’illusione, quello amaro del disincanto…
L’insoddisfazione, l’ansia ed il malcontento che ci tengono compagnia oggi, figli dell’incertezza come
unica certezza, non sono poi così diversi da quelli che hanno portato i giovani di un paio di
generazioni fa a “fare il ‘68”.
In fondo, il mondo che si cercava di ri-costruire nel ’68 era basato su ideali e valori così solidi da
rasentare l’utopico ma, a piantargli gli occhi dritti negli occhi a quel mondo ora, si fissa una realtà in
cui davvero pochi se la cavano.
Gli squali hanno ancora più fame di prima, il numero di pesci piccoli cresce giorno su giorno (come la
sfiducia nel sistema); forse qualcosa è andato storto, e in più ci si aiuta di meno, ci si conosce di
meno, ci si sorride di meno. Insomma, l’attuale situazione sociale sembra un flash-back del ’68:
essere è avere, volere il potere, l’infinito finito di un trito dovere.
I giovani del ’68 assomigliano ai giovani d’oggi, invischiati tra nepotismi, spintarelle, raccomandazioni
e favoritismi vari, ma decisi e pronti a muoversi per cambiare le cose, che così non va, che così non
si può.
Lo scopo della Biokip Gallery è di incanalare questo fermento così energico (senza prediche e
sofismi, ma con ironia e complicità) nella retta via, quella scomoda e difficile, ma l’unica coerente e
costruttiva.
La nuova esposizione della Biokip Gallery “Nothing To Lose” non vuole essere una vuota critica
contro chi “ha fatto il ‘68”, né vuole generalizzare o banalizzare la generazione in questione. La
coerenza, l’impegno, la voglia di fare-cambiare, l’energia creativa di certe persone (quelle che
davvero hanno fatto il ’68, protagoniste di rivoluzioni umane e culturali) sono solo da rispettare e da
ammirare.
Piuttosto, ”Nothing To Lose” sarà una sorta di déjà vu creativo, un sogno rivelatore, oppure una “post
eventum”, ma soprattutto l’invito, a tutti i giovani e non, di prendere solo il meglio del ’68 (che di
buono ce n’è stato) per non ricommettere gli errori di ieri, così che oggi si possa sul serio cambiare il
domani. In fin dei conti, sarà un inno alla speranza, una speranza ribelle e rumorosa, una speranza
che non s’aspetta le cose cambino da sole, ma una speranza che s’ingegna in prima linea per
(cercare di) migliorare la società in cui viviamo.
Il linguaggio artistico proprio della Biokip Gallery è una fusione di tecniche e stili differenti che crea
un’innovativa armonia creativa. Artisti, grafici, illustratori e street-artist, fotografi e video-maker dai più
disparati retroterra culturali lavorano fianco a fianco, mentre le tecniche di ognuno compensano e
completano quelle dell’altro. Il risultato è un “satura lanx” artistico che parla con la voce di video
installazioni interattive, papercut, effetti sonori in surround, parole, immagini ed installazioni di altri
vari generi.
20
maggio 2010
Nothing to Lose
Dal 20 al 31 maggio 2010
arte contemporanea
giovane arte
giovane arte
Location
ASSAB ONE – EX GEA
Milano, Via Assab, 1, (Milano)
Milano, Via Assab, 1, (Milano)
Orario di apertura
da lunedì a domenica 15-19
Vernissage
20 Maggio 2010, ore 21.00
Autore