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Notre avenir est dans l’air
Il futuro come visione del mondo nel dialogo tra i reperti archeologici dell’area dell’Anfiteatro romano di Milano e sedici artisti contemporanei.
Comunicato stampa
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Notre avenir est dans l'air, a cura di Fabio Carnaghi, trasforma l'Antiquarium Alda Levi in un laboratorio di visioni del futuro grazie agli interventi di sedici artisti contemporanei nella relazione con le collezioni archeologiche del museo. Le opere contemporanee di Gianluca Abbate, Giulia Berra, Lorenza Boisi, Maurizio Bongiovanni, Tamara Ferioli, Giovanni De Francesco, Eva Hide, Faith Holland, Silvia Idili, Chiara Lecca, Francesca Longhini, Simone Pellegrini, Eva Reguzzoni, Devis Venturelli, Lucia Veronesi, Marjoljin De Wit prendono vita accanto ai reperti, pezzi inediti provenienti dalle collezioni museali e da sequestri giudiziari messi a disposizione degli artisti dalla Soprintendenza Archeologica della Lombardia.
Il titolo della mostra trae spunto dall’omonima opera di Picasso del 1912, esposta sul muro dell’atelier di André Breton nella seconda stanza del suo appartamento di Rue Fontaine a Parigi. Oggi questo tema si rinnova nel dialogo tra conservazione e innovazione, tra storia e contemporaneità nel rendere urgente la consapevolezza di ciò che accadrà e di ciò che saremo.
Il futuro in una prospettiva escatologica è vissuto nell’accezione di lontananza e di riscatto: una meta da raggiungere altra da noi ma che rappresenta il tempo del passaggio di consegne ai posteri con l’aspirazione di lasciare una traccia della nostra esistenza.
L’idea di futuro nell’accezione della biodiversità acquisisce un valore aggiunto in quanto restituzione peculiare di una visione del mondo, frutto di un imprinting e di un sostrato culturale. In questi termini, il futuro diventa presente, hic et nunc, quale parte integrante della formazione dell’individuo
Notre avenir est dans l’air riflette sulla presenza del futuro nell’esistenza. La contemporaneità suggerisce nell’approccio di artisti provenienti da culture diverse una mappatura fondata sulla prospettiva tucididea del “possesso per il futuro”che raccoglie dal presente suggestioni sul lungo termine. Le grandi carte cosmologiche di Simone Pellegrini, le architetture visionarie di Devis Venturelli, le maioliche sovversive di Eva Hide, la ceramica informale di Lorenza Boisi, l’ironica virtualità di Faith Holland, i vasi organici di Chiara Lecca, il design scultoreo di Giovanni De Francesco, le anatomie cibernetiche di Maurizio Bongiovanni, le piezografie installate di Marjolijn De Wit, i gioielli di natura di Tamara Ferioli, i ritratti gotici di Silvia Idili, le acromie frammentarie di Francesca Longhini, l’affresco dematerializzato di Gianluca Abbate, le sperimentazioni scientifiche di Giulia Berra, le archeologie di Eva Reguzzoni, gli archivi visuali di Lucia Veronesi compongono nel dialogo con i materiali archeologici una collezione inedita fondata sulla coesistenza e sulla continuità nel superamento del concetto di datazione per trovare sinergie nell’inconscia proiezione verso un tempo ulteriore.
Notre avenir est dans l’air è una mostra promossa da MiBAC - Soprintendenza Archeologia della Lombardia ed Ark Cultural Property and Contemporary nell’ambito di Expo in Città e in occasione dell’Undicesima Giornata del Contemporaneo AMACI.
Il titolo della mostra trae spunto dall’omonima opera di Picasso del 1912, esposta sul muro dell’atelier di André Breton nella seconda stanza del suo appartamento di Rue Fontaine a Parigi. Oggi questo tema si rinnova nel dialogo tra conservazione e innovazione, tra storia e contemporaneità nel rendere urgente la consapevolezza di ciò che accadrà e di ciò che saremo.
Il futuro in una prospettiva escatologica è vissuto nell’accezione di lontananza e di riscatto: una meta da raggiungere altra da noi ma che rappresenta il tempo del passaggio di consegne ai posteri con l’aspirazione di lasciare una traccia della nostra esistenza.
L’idea di futuro nell’accezione della biodiversità acquisisce un valore aggiunto in quanto restituzione peculiare di una visione del mondo, frutto di un imprinting e di un sostrato culturale. In questi termini, il futuro diventa presente, hic et nunc, quale parte integrante della formazione dell’individuo
Notre avenir est dans l’air riflette sulla presenza del futuro nell’esistenza. La contemporaneità suggerisce nell’approccio di artisti provenienti da culture diverse una mappatura fondata sulla prospettiva tucididea del “possesso per il futuro”che raccoglie dal presente suggestioni sul lungo termine. Le grandi carte cosmologiche di Simone Pellegrini, le architetture visionarie di Devis Venturelli, le maioliche sovversive di Eva Hide, la ceramica informale di Lorenza Boisi, l’ironica virtualità di Faith Holland, i vasi organici di Chiara Lecca, il design scultoreo di Giovanni De Francesco, le anatomie cibernetiche di Maurizio Bongiovanni, le piezografie installate di Marjolijn De Wit, i gioielli di natura di Tamara Ferioli, i ritratti gotici di Silvia Idili, le acromie frammentarie di Francesca Longhini, l’affresco dematerializzato di Gianluca Abbate, le sperimentazioni scientifiche di Giulia Berra, le archeologie di Eva Reguzzoni, gli archivi visuali di Lucia Veronesi compongono nel dialogo con i materiali archeologici una collezione inedita fondata sulla coesistenza e sulla continuità nel superamento del concetto di datazione per trovare sinergie nell’inconscia proiezione verso un tempo ulteriore.
Notre avenir est dans l’air è una mostra promossa da MiBAC - Soprintendenza Archeologia della Lombardia ed Ark Cultural Property and Contemporary nell’ambito di Expo in Città e in occasione dell’Undicesima Giornata del Contemporaneo AMACI.
10
ottobre 2015
Notre avenir est dans l’air
Dal 10 ottobre al 07 novembre 2015
archeologia
arte contemporanea
arte contemporanea
Location
ANTIQUARIUM ALDA LEVI
Milano, Via Edmondo De Amicis, 17, (Milano)
Milano, Via Edmondo De Amicis, 17, (Milano)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 9.30-14
Vernissage
10 Ottobre 2015, ore 11.30
Autore
Curatore