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Novecento sul Lago di Como: pittura tra acque e monti
Un’inedita retrospettiva dei pittori che hanno vissuto e amato il territorio comense nella prima metà del Novecento
Comunicato stampa
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"Novecento sul Lago di Como: pittura tra acque e monti” a Villa Carlotta
Un’inedita retrospettiva dei pittori che hanno vissuto e amato il territorio comense nella prima metà del Novecento: da Manlio Rho a Carla Prina, da Vincenzo Schiavio a Paolo Discacciati, da Baldassarre Longoni a Luigi Binaghi. Una straordinaria mostra dalle mille sfaccettature che, interpretando con il linguaggio dell’astrattismo o del figurativo il paesaggio del lago, consegna al visitatore una sequenza narrativa di immagini affascinanti e nostalgiche. L’esposizione, che si terrà a Villa Carlotta dal 15 giugno al 7 luglio, è a cura di Mariangela Previtera.
(Tremezzo, 14 giugno) E' ampiamente targata Como la mostra che si terrà a Villa Carlotta - Museo e Giardino Botanico sul Lago di Como - da sabato 15 giugno a domenica 7 luglio dove saranno esposte importanti opere dei paesaggisti e astrattisti locali di caratura internazionale.
E' stato scelto dalla curatrice e critica d'arte Mariangela Previtera il cinquantennio del primo Novecento per dare anche quel tocco di straniamento che permette di comprendere passaggi epocali della pittura. I nomi dei protagonisti sono tutti altisonanti a partire da Manlio Rho, presente a Venezia fin dalle prime Biennali, che contribuì a rendere grande il movimento astrattista in Italia di cui faceva parte anche la vulcanica pittrice comasca Carla Prina. Galeotto fu per la nascita dell'astrattismo il testo della tesi di dottorato del grande critico Wilhelm Worringer "Astrazione ed empatia" pubblicato nel 1907 che trovò in Vasilij Kandisky e Mondrian alcuni antesignani della corrente. Alla base, la sistematica trasfigurazione della realtà attraverso la personalissima rappresentazione di forme, linee e colori mai dettate dal proprio modo di vedere ma secondo rigorosissimi canoni estetici volti a rappresentarla in modo rivoluzionario. Una rivoluzione spinta anche dalla incombente industrializzazione che anche qui a Como aveva trovato fertile terreno grazie alla produzione e alla lavorazione della seta. E in questo prodotto erano ben presenti i concetti di rigore, stile, precisione e modernità del colore. Non a caso nasce proprio qui i mitico "Gruppo Como", una delle correnti astrattiste italiane più autorevoli e significative.
Ma a fare grande Como ci sono stati anche pittori che prediligevano il figurativo e al contempo amavano avventurarsi in passeggiate davvero impegnative, se non talvolta, estreme. Pittori che non si limitavano a ritrarre, per quanto bello, ciò che c'era da vedere, ma che andavano proprio a cercarselo per realizzare tele con scorci di lago e montagne da mozzare il fiato. E' il caso del pittore-scalatore Luigi Binaghi famoso per aver conquistato ben 11 cime peruviane nel ‘58, o l'amico Vincenzo Schiavio, autodidatta geniale che aveva iniziato da giovanissimo a "pasticciare" con i colori in una tintoria e finì per esporre alla Biennale di Venezia e alla Quadriennale di Roma.
Del gruppo dei pittori comaschi che hanno rappresentato la "realtà" della prima metà del Novecento da punti di vista che si potrebbero considerare difficilmente raggiungibili fanno parte anche Paolo Discacciati e in particolare Baldassarre Longoni, infaticabile ascensionista al quale è stato dedicato nel 2001 un prezioso francobollo in seta che riproduce la sua tela "Como dall'alto".
Una “amarcord” di paesaggi, tra acque e monti che, attraverso le diverse interpretazioni degli artisti in mostra, consentirà al pubblico un viaggio nostalgico nei luoghi di un tempo ormai andato.
Per maggiori informazioni è possibile contattare Villa Carlotta (www.villacarlotta.it) al numero 0344.40405 o mandare una mail a segreteria@villacarlotta.it.
Ufficio Stampa Villa Carlotta
Antonella Maia I mob. 349 4757783 I antonellamaia.ufficiostampa@gmail.com
Un’inedita retrospettiva dei pittori che hanno vissuto e amato il territorio comense nella prima metà del Novecento: da Manlio Rho a Carla Prina, da Vincenzo Schiavio a Paolo Discacciati, da Baldassarre Longoni a Luigi Binaghi. Una straordinaria mostra dalle mille sfaccettature che, interpretando con il linguaggio dell’astrattismo o del figurativo il paesaggio del lago, consegna al visitatore una sequenza narrativa di immagini affascinanti e nostalgiche. L’esposizione, che si terrà a Villa Carlotta dal 15 giugno al 7 luglio, è a cura di Mariangela Previtera.
(Tremezzo, 14 giugno) E' ampiamente targata Como la mostra che si terrà a Villa Carlotta - Museo e Giardino Botanico sul Lago di Como - da sabato 15 giugno a domenica 7 luglio dove saranno esposte importanti opere dei paesaggisti e astrattisti locali di caratura internazionale.
E' stato scelto dalla curatrice e critica d'arte Mariangela Previtera il cinquantennio del primo Novecento per dare anche quel tocco di straniamento che permette di comprendere passaggi epocali della pittura. I nomi dei protagonisti sono tutti altisonanti a partire da Manlio Rho, presente a Venezia fin dalle prime Biennali, che contribuì a rendere grande il movimento astrattista in Italia di cui faceva parte anche la vulcanica pittrice comasca Carla Prina. Galeotto fu per la nascita dell'astrattismo il testo della tesi di dottorato del grande critico Wilhelm Worringer "Astrazione ed empatia" pubblicato nel 1907 che trovò in Vasilij Kandisky e Mondrian alcuni antesignani della corrente. Alla base, la sistematica trasfigurazione della realtà attraverso la personalissima rappresentazione di forme, linee e colori mai dettate dal proprio modo di vedere ma secondo rigorosissimi canoni estetici volti a rappresentarla in modo rivoluzionario. Una rivoluzione spinta anche dalla incombente industrializzazione che anche qui a Como aveva trovato fertile terreno grazie alla produzione e alla lavorazione della seta. E in questo prodotto erano ben presenti i concetti di rigore, stile, precisione e modernità del colore. Non a caso nasce proprio qui i mitico "Gruppo Como", una delle correnti astrattiste italiane più autorevoli e significative.
Ma a fare grande Como ci sono stati anche pittori che prediligevano il figurativo e al contempo amavano avventurarsi in passeggiate davvero impegnative, se non talvolta, estreme. Pittori che non si limitavano a ritrarre, per quanto bello, ciò che c'era da vedere, ma che andavano proprio a cercarselo per realizzare tele con scorci di lago e montagne da mozzare il fiato. E' il caso del pittore-scalatore Luigi Binaghi famoso per aver conquistato ben 11 cime peruviane nel ‘58, o l'amico Vincenzo Schiavio, autodidatta geniale che aveva iniziato da giovanissimo a "pasticciare" con i colori in una tintoria e finì per esporre alla Biennale di Venezia e alla Quadriennale di Roma.
Del gruppo dei pittori comaschi che hanno rappresentato la "realtà" della prima metà del Novecento da punti di vista che si potrebbero considerare difficilmente raggiungibili fanno parte anche Paolo Discacciati e in particolare Baldassarre Longoni, infaticabile ascensionista al quale è stato dedicato nel 2001 un prezioso francobollo in seta che riproduce la sua tela "Como dall'alto".
Una “amarcord” di paesaggi, tra acque e monti che, attraverso le diverse interpretazioni degli artisti in mostra, consentirà al pubblico un viaggio nostalgico nei luoghi di un tempo ormai andato.
Per maggiori informazioni è possibile contattare Villa Carlotta (www.villacarlotta.it) al numero 0344.40405 o mandare una mail a segreteria@villacarlotta.it.
Ufficio Stampa Villa Carlotta
Antonella Maia I mob. 349 4757783 I antonellamaia.ufficiostampa@gmail.com
15
giugno 2013
Novecento sul Lago di Como: pittura tra acque e monti
Dal 15 giugno al 07 luglio 2013
arte contemporanea
Location
VILLA CARLOTTA
Tremezzo, (Como)
Tremezzo, (Como)
Autore
Curatore