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Novella Oliana – Stanze, spazi, universi
Si inaugura mercoledì 16 marzo 2016, alla Galleria Gallerati di Roma, Stanze, spazi, universi, una mostra personale di Novella Oliana a cura di Manuela De Leonardis.
Comunicato stampa
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Novella Oliana
Stanze, spazi, universi
16 marzo - 8 aprile 2016
Inaugurazione (alla presenza dell’artista): mercoledì 16 marzo 2016, ore 19.00 - 22.00
Carlo Gallerati è lieto di presentare Stanze, spazi, universi, una mostra personale di Novella Oliana a cura di Manuela De Leonardis.
“Punto, virgola, due punti: il racconto visivo di Stanze, spazi, universi è enfatizzato dal segno, interprete addomesticato delle possibilità (e delle elucubrazioni) del linguaggio pubblicitario. Anche il colore (sempre sottotono e dominato dal bianco) associato alle forme geometriche sottolinea, nel lavoro di Novella Oliana, la definizione del concetto, fornendo gli strumenti per accompagnare l’osservatore in un viaggio che sconfina ambiguamente tra realtà e finzione. Punto di partenza è l’analisi intorno allo spazio inteso come summa di elementi diversi, indipendenti da qualsiasi gerarchia in termini estetici, che si sovrappongono creando quasi dei ‘fotomontaggi naturali’, come è la stessa fotografa a definirli. È interno questo spazio di cui viene svelato parzialmente il contenuto, fornendo informazioni attraverso la sottrazione di elementi, dettagli di una quotidianità solo apparentemente armoniosa e rassicurante. ‘Lo spazio prende forma quando cominciamo a guardarci intorno’, affermava Lewis Baltz. Ma cosa succede se si guarda da un’altra parte? Se, come ci indica Guido Guidi, il bordo della fotografia diventa il limite tra questa e la vita? Se il vuoto stesso è spazio? Nutrita dallo stimolo impellente di quesiti come questi, che aprono ad una visione più ampia della fotografia contemporanea, Novella Oliana intraprende il suo sentiero personale di sovversione della percezione spaziale. In Stanze, spazi, universi c’è la volontà di creare una sorta di percorso ‘segnaletico’ che rifletta anche il concetto di identità e di archivio, oltre che diventare uno specchio dei cambiamenti della società, specie nell’ultimo ventennio. Intanto, in questo corpus fotografico la grafica è così chiara ed esplicita da contrastare nettamente con le immagini, di contro alquanto ermetiche e depistanti. Il catalogo di oggetti e arredi della più nota azienda multinazionale svedese, fonte dell’intero lavoro, contiene nell’interpretazione di Oliana la negazione della sua funzionalità. Nel messaggio della ditta, costruito intorno a meccanismi di produzione di massa per un pubblico globalizzato che propone uno stile di vita occidentale in cui gli oggetti di ‘buon gusto’, dal design moderno (ma a basso costo) ordinati e organizzati tra loro aiutano a rendere la vita più facile s’insinua, infatti, la metafora sulla funzione stessa dell’arte di creare un mondo a parte. Fortemente caratterizzato dall’impronta individuale, il sistema dell’arte potrebbe essere un’alternativa all’omologazione, come allude la presenza della tela bianca sul cavalletto. Affascinata dall’idea di spazio fittizio ‘uguale dappertutto che non cambia mai’, la fotografa prende in esame tutti i cataloghi pubblicati dalla nota ditta in giro per il mondo, notando che l’unica differenza di contenuto è di natura linguistico-segnica. Non ci sono altri indizi di riconoscibilità. Procede, quindi, selezionando e rielaborando alcuni pensieri volanti che fissa ricorrendo alla scrittura, traccia per la decodificazione di un determinato luogo geografico, oltre che ‘filo che riempie lo spazio’ che dà ritmo al racconto fotografico. Le fotografie estrapolate dal loro contesto originario vengono accostate ad altre scattate dall’autrice, in parte attingendo alla propria sfera intima e personale. Lei stessa si mette in gioco (sempre con estrema discrezione) ‘entrando nel catalogo’, quindi occupando uno spazio all’interno del lavoro. Questa sua traccia mimetizzata è proprio l’elemento di raccordo tra realtà e artificio, senza che venga mai dichiarata la natura né dell’una né dell’altro. Una convivenza che lascia nel dubbio l’osservatore. La continuità narrativa è affidata in maniera significativa alla scelta della palette che, proprio come richiede l’espediente del marketing, non presenta colori ‘ribelli’ (vivaci e saturi) ma decisamente spenti. I luoghi stessi sono avvolti dalla luce diffusa, stabile e tranquillizzante, certamente di supporto nella creazione di un mondo sereno, quasi sognante. Insomma un mondo ‘liftato’ che tenderebbe a negare l’imperfezione. Ma è proprio qui che s’innesca il cortocircuito creato dall’artista. I frammenti di spazi domestici abitati, da lei isolati, suscitano emozioni contrastanti. Chi l’ha detto che la casa è un guscio protettivo, contenitore di gioie e ansie? Basta la presenza della soglia, del limite – che sia una tenda o una parete piastrellata – a mettere in dubbio l’idea stessa di certezza, fiducia, sicurezza. L’ignoto spaventa anche quando, oltre la finestra, c’è un giardino.” (Manuela De Leonardis)
Novella Oliana è nata a Trani (BT) nel 1978, vive e lavora a Roma e a Marsiglia (F). Artista fotografa, esperta in studi culturali con speciale riguardo all’area mediorientale, svolge attualmente all'università di Aix-Marseille ricerche dottorali sull'immagine fotografica e sullo spazio mediterraneo in trasformazione. Alcune sue opere sono state esposte in Italia e all’estero: in particolare al Museo Frac di Baronissi (SA) nel 2011 (in una collettiva a cura della Galleria Leggermente Fuori Fuoco), alla Galleria Gallerati di Roma nel 2012 (nelle collettive Pezzi Unici e Fuori 5, entrambe a cura di Noemi Pittaluga), al Centro Italiano della Fotografia d’Autore di Bibbiena (AR) nel 2012 (nelle collettive Portfolio Italia e Toscana Foto Festival), al Look Between di Charlottesville (Virginia, USA) nel 2014 (nell’ambito del Look3 Festival of the Photograph). Con Stanze, spazi, universi – lavoro recentemente presentato presso il dipartimento di arti visive dell’università di Aix-Marseille, in occasione delle giornate di studio su ‘Opera, esposizione e racconto in arte contemporanea’ – l’autrice esibisce al pubblico la sua prima mostra personale.
Novella Oliana
Stanze, spazi, universi
A cura di Manuela De Leonardis
Galleria Gallerati (Via Apuania, 55 – I-00162 Roma – Tel. +39.06.44258243 – Mob. +39.347.7900049)
Inaugurazione: mercoledì 16 marzo 2016, ore 19.00-22.00
Fino a venerdì 8 aprile 2016 (ingresso libero)
Orario: dal lunedì al venerdì: ore 17.00-19.00 / sabato, domenica e fuori orario: su appuntamento
Mezzi pubblici: bus: 61, 62, 310, 542; metro: linea B, ferm.Bologna (da P.Bologna: 400 m lungo V.Livorno o V.M.di Lando)
Ufficio stampa: Galleria Gallerati
Informazioni: info@galleriagallerati.it, www.galleriagallerati.it, www.novellaoliana.com
Via Apuania, 55 – I-00162 Roma – Tel. +39.06.44258243 – info@galleriagallerati.it – www.galleriagallerati.it
Stanze, spazi, universi
16 marzo - 8 aprile 2016
Inaugurazione (alla presenza dell’artista): mercoledì 16 marzo 2016, ore 19.00 - 22.00
Carlo Gallerati è lieto di presentare Stanze, spazi, universi, una mostra personale di Novella Oliana a cura di Manuela De Leonardis.
“Punto, virgola, due punti: il racconto visivo di Stanze, spazi, universi è enfatizzato dal segno, interprete addomesticato delle possibilità (e delle elucubrazioni) del linguaggio pubblicitario. Anche il colore (sempre sottotono e dominato dal bianco) associato alle forme geometriche sottolinea, nel lavoro di Novella Oliana, la definizione del concetto, fornendo gli strumenti per accompagnare l’osservatore in un viaggio che sconfina ambiguamente tra realtà e finzione. Punto di partenza è l’analisi intorno allo spazio inteso come summa di elementi diversi, indipendenti da qualsiasi gerarchia in termini estetici, che si sovrappongono creando quasi dei ‘fotomontaggi naturali’, come è la stessa fotografa a definirli. È interno questo spazio di cui viene svelato parzialmente il contenuto, fornendo informazioni attraverso la sottrazione di elementi, dettagli di una quotidianità solo apparentemente armoniosa e rassicurante. ‘Lo spazio prende forma quando cominciamo a guardarci intorno’, affermava Lewis Baltz. Ma cosa succede se si guarda da un’altra parte? Se, come ci indica Guido Guidi, il bordo della fotografia diventa il limite tra questa e la vita? Se il vuoto stesso è spazio? Nutrita dallo stimolo impellente di quesiti come questi, che aprono ad una visione più ampia della fotografia contemporanea, Novella Oliana intraprende il suo sentiero personale di sovversione della percezione spaziale. In Stanze, spazi, universi c’è la volontà di creare una sorta di percorso ‘segnaletico’ che rifletta anche il concetto di identità e di archivio, oltre che diventare uno specchio dei cambiamenti della società, specie nell’ultimo ventennio. Intanto, in questo corpus fotografico la grafica è così chiara ed esplicita da contrastare nettamente con le immagini, di contro alquanto ermetiche e depistanti. Il catalogo di oggetti e arredi della più nota azienda multinazionale svedese, fonte dell’intero lavoro, contiene nell’interpretazione di Oliana la negazione della sua funzionalità. Nel messaggio della ditta, costruito intorno a meccanismi di produzione di massa per un pubblico globalizzato che propone uno stile di vita occidentale in cui gli oggetti di ‘buon gusto’, dal design moderno (ma a basso costo) ordinati e organizzati tra loro aiutano a rendere la vita più facile s’insinua, infatti, la metafora sulla funzione stessa dell’arte di creare un mondo a parte. Fortemente caratterizzato dall’impronta individuale, il sistema dell’arte potrebbe essere un’alternativa all’omologazione, come allude la presenza della tela bianca sul cavalletto. Affascinata dall’idea di spazio fittizio ‘uguale dappertutto che non cambia mai’, la fotografa prende in esame tutti i cataloghi pubblicati dalla nota ditta in giro per il mondo, notando che l’unica differenza di contenuto è di natura linguistico-segnica. Non ci sono altri indizi di riconoscibilità. Procede, quindi, selezionando e rielaborando alcuni pensieri volanti che fissa ricorrendo alla scrittura, traccia per la decodificazione di un determinato luogo geografico, oltre che ‘filo che riempie lo spazio’ che dà ritmo al racconto fotografico. Le fotografie estrapolate dal loro contesto originario vengono accostate ad altre scattate dall’autrice, in parte attingendo alla propria sfera intima e personale. Lei stessa si mette in gioco (sempre con estrema discrezione) ‘entrando nel catalogo’, quindi occupando uno spazio all’interno del lavoro. Questa sua traccia mimetizzata è proprio l’elemento di raccordo tra realtà e artificio, senza che venga mai dichiarata la natura né dell’una né dell’altro. Una convivenza che lascia nel dubbio l’osservatore. La continuità narrativa è affidata in maniera significativa alla scelta della palette che, proprio come richiede l’espediente del marketing, non presenta colori ‘ribelli’ (vivaci e saturi) ma decisamente spenti. I luoghi stessi sono avvolti dalla luce diffusa, stabile e tranquillizzante, certamente di supporto nella creazione di un mondo sereno, quasi sognante. Insomma un mondo ‘liftato’ che tenderebbe a negare l’imperfezione. Ma è proprio qui che s’innesca il cortocircuito creato dall’artista. I frammenti di spazi domestici abitati, da lei isolati, suscitano emozioni contrastanti. Chi l’ha detto che la casa è un guscio protettivo, contenitore di gioie e ansie? Basta la presenza della soglia, del limite – che sia una tenda o una parete piastrellata – a mettere in dubbio l’idea stessa di certezza, fiducia, sicurezza. L’ignoto spaventa anche quando, oltre la finestra, c’è un giardino.” (Manuela De Leonardis)
Novella Oliana è nata a Trani (BT) nel 1978, vive e lavora a Roma e a Marsiglia (F). Artista fotografa, esperta in studi culturali con speciale riguardo all’area mediorientale, svolge attualmente all'università di Aix-Marseille ricerche dottorali sull'immagine fotografica e sullo spazio mediterraneo in trasformazione. Alcune sue opere sono state esposte in Italia e all’estero: in particolare al Museo Frac di Baronissi (SA) nel 2011 (in una collettiva a cura della Galleria Leggermente Fuori Fuoco), alla Galleria Gallerati di Roma nel 2012 (nelle collettive Pezzi Unici e Fuori 5, entrambe a cura di Noemi Pittaluga), al Centro Italiano della Fotografia d’Autore di Bibbiena (AR) nel 2012 (nelle collettive Portfolio Italia e Toscana Foto Festival), al Look Between di Charlottesville (Virginia, USA) nel 2014 (nell’ambito del Look3 Festival of the Photograph). Con Stanze, spazi, universi – lavoro recentemente presentato presso il dipartimento di arti visive dell’università di Aix-Marseille, in occasione delle giornate di studio su ‘Opera, esposizione e racconto in arte contemporanea’ – l’autrice esibisce al pubblico la sua prima mostra personale.
Novella Oliana
Stanze, spazi, universi
A cura di Manuela De Leonardis
Galleria Gallerati (Via Apuania, 55 – I-00162 Roma – Tel. +39.06.44258243 – Mob. +39.347.7900049)
Inaugurazione: mercoledì 16 marzo 2016, ore 19.00-22.00
Fino a venerdì 8 aprile 2016 (ingresso libero)
Orario: dal lunedì al venerdì: ore 17.00-19.00 / sabato, domenica e fuori orario: su appuntamento
Mezzi pubblici: bus: 61, 62, 310, 542; metro: linea B, ferm.Bologna (da P.Bologna: 400 m lungo V.Livorno o V.M.di Lando)
Ufficio stampa: Galleria Gallerati
Informazioni: info@galleriagallerati.it, www.galleriagallerati.it, www.novellaoliana.com
Via Apuania, 55 – I-00162 Roma – Tel. +39.06.44258243 – info@galleriagallerati.it – www.galleriagallerati.it
16
marzo 2016
Novella Oliana – Stanze, spazi, universi
Dal 16 marzo all'otto aprile 2016
fotografia
Location
GALLERIA GALLERATI
Roma, Via Apuania, 55, (Roma)
Roma, Via Apuania, 55, (Roma)
Orario di apertura
dal lunedì al venerdì: ore 17.00-19.00 / sabato, domenica e fuori orario: su appuntamento
Vernissage
16 Marzo 2016, ore 19.00-22.00
Autore
Curatore