Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Nullus Locus sine Genio
Otto giovani artisti, affiancati da un maestro della figurazione italiana, Ennio Calabria, interpretano il concetto di “genius loci” legandolo al nuovo spazio espositivo
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Partendo dalla filosofia che anima Interno 17, casa galleria aperta agli amanti dell'arte come luogo di riappropriazione dell'esperienza e dell'originalità, si inaugura il primo percorso espositivo dal titolo “Nullus Locus sine Genio”.
Otto giovani artisti, affiancati da un maestro della figurazione italiana, Ennio Calabria,
interpretano il concetto di “genius loci” legandolo al nuovo spazio espositivo. L'intento è
quello di verificare come l'esperienza e le attitudini di artisti diversi, ognuno portatore del “proprio” genius loci (secondo il Movimento Tradizionale Romano, il Lare, Genio del luogo
posseduto dall'uomo o che l'uomo attraversa), possano fondersi e dar vita ad una identità
che neghi se stessa nella fase primordiale, annientandola, per poi ricostruirsi partendo da
un territorio ed un quartiere, entrando nel contesto di un'abitazione, per arrivare quindi a
definire il carattere e la “coscienza” del luogo stesso.
Attingendo dalle parole di Alberto Magnaghi la “coscienza di luogo” è “la capacità di riacquisizione dello sguardo sul luogo come valore, ricchezza, relazione potenziale tra
individuo, società locale e produzione di ricchezza. Un percorso da individuale a collettivo in cui l’elemento caratterizzante è la ricostruzione di elementi di comunità in
forme aperte, relazionali, solidali”. Ed è sulla relazione che si fonda lo spirito trainante
questa rassegna; il dialogo intrapreso fra gli otto artisti partecipanti, chiamati ad un
confronto, reale, sulla tematica proposta e su uno spazio espositivo inconsueto, ha stimolato la loro fantasia dando vita a lavori improntati ognuno sulla propria estrazione, sul proprio genius. Ed ecco che Michele Welke “nel suo lavoro attraversa molta storia della pittura che egli porta – parcellizzata – nella sua nuova produzione. In particolare, in questa tessitura di canne predisposte ad hoc a fare da territorio dell’accadimento dell’arte, imprime una composizione floreale essenzializzata.” (Barbara Martusciello), mentre Valentina Faraone presenta le sue “Sagome antropomorfe stanti, a volte quasi
rigide, a evidenziare una condizione di inquieta impotenza.” (Andrea Romoli Barberini). Scelte diverse quelle di Giulio Catelli che propone “una pittura che espone se stessa e le cose del mondo. La pittura attraverso le cose, le cose attraverso la pittura.” (Ruggero Savinio) laddove per Tancredi Fornasetti “l’intersecarsi delle figure architettonico-geometriche crea strutture “impossibili” ma al tempo stesso realizzabili secondo una loro propria architettura.” (Manuela Van). Ci sono poi i costrutti di Roberto Giansanti che in “una poetica nuova, mostra nella materia martoriata e sofferente, i segni di un sacrificio ricco d’amore e di speranza.” (Franco Campegiani) nonchè le ricerche di Sevak Grigoryan che nelle sue raffinate acqueforti su rame ci parla di re e di regine provenienti da un Rosarium Philosophorum. Infine Dario Carratta il cui “immaginario artistico coinvolge modelli politici, culturali e psicologici, in insoliti primi piani e inquietanti situazioni in cui l’ Eros compenetra il Thanathos in un’estetica del perturbante.” (Roberto D'Onorio) ed Emiliano Yuri Paolini che si mostra con due diversi lavori, essendosi dedicato ad un progetto specifico per l'appartamento, Cucina17, dove “raddoppiando la rappresentazione la sospende come segno cioè sospende il suo rimandare ad altro e ci fa scoprire che il segno è (anche) immagine” (Stefano Valente) e rivela due prime opere della nuova serie dal titolo “Dentro le cose...nell'aria”.
Ed il cerchio si chiude con una presenza attenta, discreta, quella di Ennio Calabria, che con la propria sensibiltà e curiosità, si affaccia a conoscere questa nuova generazione di artisti, nella ricerca di un dialogo, il più spontaneo possibile. Ennio Calabria che per l'occasione ci onora del ritratto “J.Luis Borges: la manovra dell'ombra” facente parte del ciclo “Un volto e il tempo”.
Gli artisti:
Ennio Calabria
Emiliano Yuri Paolini
Tancredi Fornasetti
Michele Welke
Valentina Faraone
Sevak Grigoryan
Dario Carratta
Giulio Catelli
Roberto Giansanti
Testi critici di: Barbara Martusciello, Ruggero Savinio, Andrea Romoli Barberini, Ida Mitrano, Franco Campegiani, Manuela Van, Stefano Valente, Roberto D'Onorio. Si ringraziano il Prof. Francesco Gallo Mazzeo, l'archivio Ennio Calabria, Rita Pedonesi, 4a Magazine, Galleria291est, Creative Room Gallery, Carpe Diem.
Nasce Interno17. Un nuovo spazio di incontro dedicato all'arte, al design, alla bellezza.
Nel cuore del quartiere Prati, all'ultimo piano di un palazzo in stile umbertino, una casa interamente rinnovata apre le proprie porte ad appassionati, amici, artisti. Interno17 si colloca nella proposta di arte e design in Italia come realtà unica, fuori dagli schemi e dalle logiche classiche di “galleria”. Un ambiente vivo, informale, dove anche i non addetti ai lavori possano ritrovarsi, conoscere gli artisti e partecipare ad incontri culturali. Si propone come un “luogo” vero, vivo, fallibile, originale, in continuo divenire, aperto ad ogni forma d'arte. Concepito per ospitare artisti noti ed emergenti, appartenenti a generazioni diverse, con in comune la voglia del dialogo e del confronto. Il dialogo come momento centrale delle attività che verranno proposte.
Attraverso l'esperienza maturata negli anni dal suo fondatore, Emanuele Lamaro, saranno avviati incontri con professionisti nel mercato dell'arte che, nel confronto con curatori e galleristi, introdurranno alla ricerca di indicatori affidabili nella valutazione del “valore”
dell'arte.
Si alterneranno progetti dedicati agli ambienti interni, nonchè lavori finalizzati ad ambienti esterni, complici le committenze dei mecenati coinvolti. Entrano in questa galleria “casalinga” esperienze diverse, dalla street art che sta impazzando in Italia e nel mondo alle avanguardie del '900 da riscoprire. Il tutto sotto l'insegna della relazione, del dialogo possibile o impossibile.
Nella casa i saloni dedicati ai diversi percorsi espositivi, lo “studio d'artista”, dove conoscere il lavoro in itinere di un artista emergente, la “collezione privata”, quadreria dedicata agli artisti storicizzati, le camere “site-specific” dove vengono presentati i progetti realizzati appositamente per l'appartamento.
La proposta inoltre di una esclusiva linea di arredi di design da collezione, frutto della
collaborazione con la Carpe Diem, azienda di Bergamo impegnata nella riscoperta del vero
valore del made in Italy con una grande attenzione all'eco-sostenibilità e all'impatto zero.
Un mix di opere realizzate da grandi artisti ed artigiani con riciclo di materiali di scarto e
contenuti naturali. Carpe Diem dunque perchè eccellenza del design italiano abbinata alla
qualità di prodotti eterni.
Otto giovani artisti, affiancati da un maestro della figurazione italiana, Ennio Calabria,
interpretano il concetto di “genius loci” legandolo al nuovo spazio espositivo. L'intento è
quello di verificare come l'esperienza e le attitudini di artisti diversi, ognuno portatore del “proprio” genius loci (secondo il Movimento Tradizionale Romano, il Lare, Genio del luogo
posseduto dall'uomo o che l'uomo attraversa), possano fondersi e dar vita ad una identità
che neghi se stessa nella fase primordiale, annientandola, per poi ricostruirsi partendo da
un territorio ed un quartiere, entrando nel contesto di un'abitazione, per arrivare quindi a
definire il carattere e la “coscienza” del luogo stesso.
Attingendo dalle parole di Alberto Magnaghi la “coscienza di luogo” è “la capacità di riacquisizione dello sguardo sul luogo come valore, ricchezza, relazione potenziale tra
individuo, società locale e produzione di ricchezza. Un percorso da individuale a collettivo in cui l’elemento caratterizzante è la ricostruzione di elementi di comunità in
forme aperte, relazionali, solidali”. Ed è sulla relazione che si fonda lo spirito trainante
questa rassegna; il dialogo intrapreso fra gli otto artisti partecipanti, chiamati ad un
confronto, reale, sulla tematica proposta e su uno spazio espositivo inconsueto, ha stimolato la loro fantasia dando vita a lavori improntati ognuno sulla propria estrazione, sul proprio genius. Ed ecco che Michele Welke “nel suo lavoro attraversa molta storia della pittura che egli porta – parcellizzata – nella sua nuova produzione. In particolare, in questa tessitura di canne predisposte ad hoc a fare da territorio dell’accadimento dell’arte, imprime una composizione floreale essenzializzata.” (Barbara Martusciello), mentre Valentina Faraone presenta le sue “Sagome antropomorfe stanti, a volte quasi
rigide, a evidenziare una condizione di inquieta impotenza.” (Andrea Romoli Barberini). Scelte diverse quelle di Giulio Catelli che propone “una pittura che espone se stessa e le cose del mondo. La pittura attraverso le cose, le cose attraverso la pittura.” (Ruggero Savinio) laddove per Tancredi Fornasetti “l’intersecarsi delle figure architettonico-geometriche crea strutture “impossibili” ma al tempo stesso realizzabili secondo una loro propria architettura.” (Manuela Van). Ci sono poi i costrutti di Roberto Giansanti che in “una poetica nuova, mostra nella materia martoriata e sofferente, i segni di un sacrificio ricco d’amore e di speranza.” (Franco Campegiani) nonchè le ricerche di Sevak Grigoryan che nelle sue raffinate acqueforti su rame ci parla di re e di regine provenienti da un Rosarium Philosophorum. Infine Dario Carratta il cui “immaginario artistico coinvolge modelli politici, culturali e psicologici, in insoliti primi piani e inquietanti situazioni in cui l’ Eros compenetra il Thanathos in un’estetica del perturbante.” (Roberto D'Onorio) ed Emiliano Yuri Paolini che si mostra con due diversi lavori, essendosi dedicato ad un progetto specifico per l'appartamento, Cucina17, dove “raddoppiando la rappresentazione la sospende come segno cioè sospende il suo rimandare ad altro e ci fa scoprire che il segno è (anche) immagine” (Stefano Valente) e rivela due prime opere della nuova serie dal titolo “Dentro le cose...nell'aria”.
Ed il cerchio si chiude con una presenza attenta, discreta, quella di Ennio Calabria, che con la propria sensibiltà e curiosità, si affaccia a conoscere questa nuova generazione di artisti, nella ricerca di un dialogo, il più spontaneo possibile. Ennio Calabria che per l'occasione ci onora del ritratto “J.Luis Borges: la manovra dell'ombra” facente parte del ciclo “Un volto e il tempo”.
Gli artisti:
Ennio Calabria
Emiliano Yuri Paolini
Tancredi Fornasetti
Michele Welke
Valentina Faraone
Sevak Grigoryan
Dario Carratta
Giulio Catelli
Roberto Giansanti
Testi critici di: Barbara Martusciello, Ruggero Savinio, Andrea Romoli Barberini, Ida Mitrano, Franco Campegiani, Manuela Van, Stefano Valente, Roberto D'Onorio. Si ringraziano il Prof. Francesco Gallo Mazzeo, l'archivio Ennio Calabria, Rita Pedonesi, 4a Magazine, Galleria291est, Creative Room Gallery, Carpe Diem.
Nasce Interno17. Un nuovo spazio di incontro dedicato all'arte, al design, alla bellezza.
Nel cuore del quartiere Prati, all'ultimo piano di un palazzo in stile umbertino, una casa interamente rinnovata apre le proprie porte ad appassionati, amici, artisti. Interno17 si colloca nella proposta di arte e design in Italia come realtà unica, fuori dagli schemi e dalle logiche classiche di “galleria”. Un ambiente vivo, informale, dove anche i non addetti ai lavori possano ritrovarsi, conoscere gli artisti e partecipare ad incontri culturali. Si propone come un “luogo” vero, vivo, fallibile, originale, in continuo divenire, aperto ad ogni forma d'arte. Concepito per ospitare artisti noti ed emergenti, appartenenti a generazioni diverse, con in comune la voglia del dialogo e del confronto. Il dialogo come momento centrale delle attività che verranno proposte.
Attraverso l'esperienza maturata negli anni dal suo fondatore, Emanuele Lamaro, saranno avviati incontri con professionisti nel mercato dell'arte che, nel confronto con curatori e galleristi, introdurranno alla ricerca di indicatori affidabili nella valutazione del “valore”
dell'arte.
Si alterneranno progetti dedicati agli ambienti interni, nonchè lavori finalizzati ad ambienti esterni, complici le committenze dei mecenati coinvolti. Entrano in questa galleria “casalinga” esperienze diverse, dalla street art che sta impazzando in Italia e nel mondo alle avanguardie del '900 da riscoprire. Il tutto sotto l'insegna della relazione, del dialogo possibile o impossibile.
Nella casa i saloni dedicati ai diversi percorsi espositivi, lo “studio d'artista”, dove conoscere il lavoro in itinere di un artista emergente, la “collezione privata”, quadreria dedicata agli artisti storicizzati, le camere “site-specific” dove vengono presentati i progetti realizzati appositamente per l'appartamento.
La proposta inoltre di una esclusiva linea di arredi di design da collezione, frutto della
collaborazione con la Carpe Diem, azienda di Bergamo impegnata nella riscoperta del vero
valore del made in Italy con una grande attenzione all'eco-sostenibilità e all'impatto zero.
Un mix di opere realizzate da grandi artisti ed artigiani con riciclo di materiali di scarto e
contenuti naturali. Carpe Diem dunque perchè eccellenza del design italiano abbinata alla
qualità di prodotti eterni.
29
maggio 2014
Nullus Locus sine Genio
Dal 29 maggio al 31 luglio 2014
arte contemporanea
Location
INTERNO 17
Roma, Via Simone De Saint Bon, (Roma)
Roma, Via Simone De Saint Bon, (Roma)
Orario di apertura
su appuntamento
Autore