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Nunzio Emilio Scibilia – Beyond
Una serie di nuovi lavori realizzati su materiali trasparenti, pvc e metacrilato, con una tecnica mista che utilizza una particolare materia pittorica creata dall’artista. Le immagini indefinite sono presentate in formati di dimensioni crescenti e richiamano il vetrino da laboratorio.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
SPAZIOTEMPORANEO
Martedì 24 ottobre 2023 alle ore 18:00
Inaugurazione
“Beyond”
Nunzio Emilio Scibilia
Dai testi del catalogo:
Ho pensato il luogo dell’esposizione come un laboratorio in cui mettere sotto osservazione la materia che ottengo mescolando pigmenti, resine, oli e uovo, un impasto che rivendica una vita propria e che, nei vari stadi di addensamento ed essicazione, reagisce in modo differente alle manipolazioni a cui lo sottopongo, quasi fosse soggetto a variazioni umorali.
[…]
Sono affascinato da uno dei procedimenti di trasferimento degli affreschi, lo “strappo” che a differenza dello “stacco”, che tira via anche lo strato d’intonaco sottostante, riesce a prelevare la sola pellicola pittorica, quasi un gesto che estrae l’essenza della pittura. Ho raccolto allora le mie aggregazioni su lastre simili a vetrini da laboratorio, di dimensioni sempre più grandi, che dilatano la visione, amplificano il sentire, permettono alla percezione di sfiorare l’impalpabile. Un ancestrale istinto mi suggerisce che toccare, sfiorare, fissare lo sguardo sono le porte d’accesso di un altro sapere.
[…]
Non cerco una forma definita e compiuta che pretende di dare un significato. Il risultato è uno stadio provvisorio di processi in corso che potrebbero proseguire verso ulteriori cambiamenti. Immagino di seguire questi processi alla ricerca di un oltre non solo fisico e concettuale ma anche temporale, in attesa di vedere cosa accadrà di quelle concrezioni che si agitano su quell’immobile trasparenza.
[…]
La scelta del metacrilato e del pvc trasparente mette in gioco un conflitto tra la materia pittorica organica, grezza, contaminata e il supporto algido e asettico. Materia pittorica e supporto non nascondono la loro eterogeneità, lasciando la pellicola di colore quasi sospesa su un piano immateriale, idealmente priva di contatto con qualsiasi superficie che pretenderebbe di fissarla, essendo essa invece desiderosa di muoversi, mutare, scivolare altrove.
[…]
La musica è spesso una narrazione di processi costruttivi che racconta come il materiale sonoro iniziale sia stato sottoposto a trasformazioni, addensamenti, dilatazioni e svariati artifici compositivi. In modo analogo, nel mio comporre in pittura, mi interessa la rappresentazione di processi connessi a categorie percettive generiche, spesso di natura cinetica come il dirigersi verso, l’espandersi, lo scorrere e i loro opposti.
Nunzio Emilio Scibilia
STRAPPO COME MATERIA MORFOGENETICA PITTORICA RINNOVABILE ALL’INFINITO
Uno strappo, anziché lo stacco di materie indistinte applicate su lastre in plexiglass simili al vetrino da laboratorio o su grandi fogli di pvc trasparente, è già un environment artistico in sé. Non stiamo parlando di procedimenti di trasferimento di pigmenti degli affreschi, bensì di una rielaborazione tecnica e poetica di Nunzio Emilio Scibilia, musicista e pittore, sperimentata in opere incentrate sull’espressione di una soggettiva e sedativa oggettualità.
Segni, colori sfumati, accumuli e addensamento di impasti di materia a tecnica mista, imprimono sulle superfici traslucide come l’acqua, diafane come l’aria una temporalità estesa, definendo una zona intermedia, il regno delle evidenze, dove si tracciano genesi formali sorprendenti. Queste stratificazioni in bilico tra complessità, impulsività, decostruzione e composizione, erodono i fogli di acetato e assorbono luce con lampi cromatici trasformati in soggetti di attrazione tattile e visiva, nonché oggetto di riflessione estetica.
[…]
Osserviamo prelievi di materia che suscitano il desiderio di toccarli, di seguire con un dito le misteriose proiezioni immaginative di "ciò che non sappiamo di non conoscere”, che includono processi di trasformazione insiti in tutto ciò che è naturale. Le soluzioni aformali di Scibilia spaziano dal magma biologico e geologico, dalla mineralogia alle tecniche della pittura medioevale rielaborate con nuova sensibilità e in previsione di qualcosa d’altro, senza però definirlo.
[...]
Guardare le sue deflagrazioni materiche, lievi infezioni pulviscolari significa attraversarle, percorrerle con tutto il proprio essere, allo stesso modo in cui si ripercorrono le età geologiche della terra o le tappe dell’esperienza; il fruitore ha la sensazione di “toccare” con gli occhi la complessità del presente da indagare e non temere.
[...]
Il suo gesto, segno pittorico riceve, emette, immagina e porta in superficie informazioni di processi di cambiamento, in cui non c’è alcuna distinzione materiale tra noi e il resto del mondo.
[...]
Pittura e natura sono circolari in queste “radiografie” della mescolanza dai colori “sporchi” e dal segno fluido e incisivo, in cui ogni minuscolo ed indistinto pigmento è materia dell’esserci qui e ora, un fenomeno che concretizza nell’immagine l’esistente, corrispondente allo stato di evoluzione di processi vitali di cui è fatta la sostanza umana, animale e vegetale nella loro multiforme apparizione.
[…]
L’artista migrando da un’esperienza soggettiva a riflessioni collettive, dal segno alla materia, dall’intuizione al gesto, porta in superficie l’opportunità di afferrare gli elementi nascosti di un latente desiderio di fisicità, come medium di relazione con il mondo che siamo.
Jacqueline Ceresoli
La mostra proseguirà fino al 25 novembre 2023
Spaziotemporaneo
Aperto dal martedì al sabato
Dalle 16:00 alle 19:30
Via solferino 56
20121 Milano
tel. 026598056
e-mail: galleriaspaziotemporaneo@gmail.com
Martedì 24 ottobre 2023 alle ore 18:00
Inaugurazione
“Beyond”
Nunzio Emilio Scibilia
Dai testi del catalogo:
Ho pensato il luogo dell’esposizione come un laboratorio in cui mettere sotto osservazione la materia che ottengo mescolando pigmenti, resine, oli e uovo, un impasto che rivendica una vita propria e che, nei vari stadi di addensamento ed essicazione, reagisce in modo differente alle manipolazioni a cui lo sottopongo, quasi fosse soggetto a variazioni umorali.
[…]
Sono affascinato da uno dei procedimenti di trasferimento degli affreschi, lo “strappo” che a differenza dello “stacco”, che tira via anche lo strato d’intonaco sottostante, riesce a prelevare la sola pellicola pittorica, quasi un gesto che estrae l’essenza della pittura. Ho raccolto allora le mie aggregazioni su lastre simili a vetrini da laboratorio, di dimensioni sempre più grandi, che dilatano la visione, amplificano il sentire, permettono alla percezione di sfiorare l’impalpabile. Un ancestrale istinto mi suggerisce che toccare, sfiorare, fissare lo sguardo sono le porte d’accesso di un altro sapere.
[…]
Non cerco una forma definita e compiuta che pretende di dare un significato. Il risultato è uno stadio provvisorio di processi in corso che potrebbero proseguire verso ulteriori cambiamenti. Immagino di seguire questi processi alla ricerca di un oltre non solo fisico e concettuale ma anche temporale, in attesa di vedere cosa accadrà di quelle concrezioni che si agitano su quell’immobile trasparenza.
[…]
La scelta del metacrilato e del pvc trasparente mette in gioco un conflitto tra la materia pittorica organica, grezza, contaminata e il supporto algido e asettico. Materia pittorica e supporto non nascondono la loro eterogeneità, lasciando la pellicola di colore quasi sospesa su un piano immateriale, idealmente priva di contatto con qualsiasi superficie che pretenderebbe di fissarla, essendo essa invece desiderosa di muoversi, mutare, scivolare altrove.
[…]
La musica è spesso una narrazione di processi costruttivi che racconta come il materiale sonoro iniziale sia stato sottoposto a trasformazioni, addensamenti, dilatazioni e svariati artifici compositivi. In modo analogo, nel mio comporre in pittura, mi interessa la rappresentazione di processi connessi a categorie percettive generiche, spesso di natura cinetica come il dirigersi verso, l’espandersi, lo scorrere e i loro opposti.
Nunzio Emilio Scibilia
STRAPPO COME MATERIA MORFOGENETICA PITTORICA RINNOVABILE ALL’INFINITO
Uno strappo, anziché lo stacco di materie indistinte applicate su lastre in plexiglass simili al vetrino da laboratorio o su grandi fogli di pvc trasparente, è già un environment artistico in sé. Non stiamo parlando di procedimenti di trasferimento di pigmenti degli affreschi, bensì di una rielaborazione tecnica e poetica di Nunzio Emilio Scibilia, musicista e pittore, sperimentata in opere incentrate sull’espressione di una soggettiva e sedativa oggettualità.
Segni, colori sfumati, accumuli e addensamento di impasti di materia a tecnica mista, imprimono sulle superfici traslucide come l’acqua, diafane come l’aria una temporalità estesa, definendo una zona intermedia, il regno delle evidenze, dove si tracciano genesi formali sorprendenti. Queste stratificazioni in bilico tra complessità, impulsività, decostruzione e composizione, erodono i fogli di acetato e assorbono luce con lampi cromatici trasformati in soggetti di attrazione tattile e visiva, nonché oggetto di riflessione estetica.
[…]
Osserviamo prelievi di materia che suscitano il desiderio di toccarli, di seguire con un dito le misteriose proiezioni immaginative di "ciò che non sappiamo di non conoscere”, che includono processi di trasformazione insiti in tutto ciò che è naturale. Le soluzioni aformali di Scibilia spaziano dal magma biologico e geologico, dalla mineralogia alle tecniche della pittura medioevale rielaborate con nuova sensibilità e in previsione di qualcosa d’altro, senza però definirlo.
[...]
Guardare le sue deflagrazioni materiche, lievi infezioni pulviscolari significa attraversarle, percorrerle con tutto il proprio essere, allo stesso modo in cui si ripercorrono le età geologiche della terra o le tappe dell’esperienza; il fruitore ha la sensazione di “toccare” con gli occhi la complessità del presente da indagare e non temere.
[...]
Il suo gesto, segno pittorico riceve, emette, immagina e porta in superficie informazioni di processi di cambiamento, in cui non c’è alcuna distinzione materiale tra noi e il resto del mondo.
[...]
Pittura e natura sono circolari in queste “radiografie” della mescolanza dai colori “sporchi” e dal segno fluido e incisivo, in cui ogni minuscolo ed indistinto pigmento è materia dell’esserci qui e ora, un fenomeno che concretizza nell’immagine l’esistente, corrispondente allo stato di evoluzione di processi vitali di cui è fatta la sostanza umana, animale e vegetale nella loro multiforme apparizione.
[…]
L’artista migrando da un’esperienza soggettiva a riflessioni collettive, dal segno alla materia, dall’intuizione al gesto, porta in superficie l’opportunità di afferrare gli elementi nascosti di un latente desiderio di fisicità, come medium di relazione con il mondo che siamo.
Jacqueline Ceresoli
La mostra proseguirà fino al 25 novembre 2023
Spaziotemporaneo
Aperto dal martedì al sabato
Dalle 16:00 alle 19:30
Via solferino 56
20121 Milano
tel. 026598056
e-mail: galleriaspaziotemporaneo@gmail.com
24
ottobre 2023
Nunzio Emilio Scibilia – Beyond
Dal 24 ottobre al 25 novembre 2023
arte contemporanea
Location
SPAZIOTEMPORANEO
Milano, Via Solferino, 56, (Milano)
Milano, Via Solferino, 56, (Milano)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 16-19,30
Vernissage
24 Ottobre 2023, ore 18,00
Sito web
Autore
Curatore
Autore testo critico