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Nuova creatività italiana (Officina Italia 2 Biennale giovani 3)
La mostra si pone nel solco delle Officine organizzate da questa équipe a partire proprio da una precedente Officina Italia, del 1997, cui hanno fatto seguito Officina Europa, 1999, Officina America, 2002, Officina Asia, 2004. A più di un decennio dal primo scandaglio, pare del tutto opportuno condurre un nuovo check-up sull’inesausta creatività dei nostri giovani, da qui il titolo della mostra, accanto a quello di Officina 2, inglobando inoltre anche una Biennale giovani nata nel frattempo sull’onda dei Premi DAMS.
Comunicato stampa
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La mostra si pone nel solco delle Officine organizzate da questa équipe a partire proprio da una precedente Officina Italia, del 1997, cui hanno fatto seguito Officina Europa, 1999, Officina America, 2002, Officina Asia, 2004, tutte realizzate con ampio concorso della Regione Emilia Romagna, integrato da contributi delle amministrazioni locali ospitanti i vari settori del progetto, il quale infatti si è sempre caratterizzato per una natura policentrica, irraggiandosi dal capoluogo, Bologna, verso altre città dell’Est della Regione. Anche questa volta il principale sostegno all’iniziativa viene dall’Assessorato regionale alla cultura. A più di un decennio dal primo scandaglio, pare del tutto opportuno condurre un nuovo check-up sull’inesausta creatività dei nostri giovani, da qui il titolo della mostra, accanto a quello di Officina 2, inglobando inoltre anche una Biennale giovani nata nel frattempo sull’onda dei Premi DAMS.
Volendo caratterizzare l’attuale situazione, si potrebbe fare ricorso alla nozione introdotta da Deleuze e Guattari di plateau, ovvero di un bilanciamento tra opposti, il rigorismo dell’arte concettuale, col triangolo foto-scrittura- oggetto, accenna a stemperarsi in soluzioni più stimolanti e sensuose, che però si guardano dall’approdare a facili pittoricismi, senza peraltro disdegnare recuperi di motivi decorativi, molto adatti per usi di arredo urbano. Questo medesimo bilanciamento si registra tra soluzioni a due e a tre dimensioni, molte opere presenti in questa rassegna, infatti, muovono da progetti o tracciati esposti a parete, da cui però prendono lo slancio per andare ad occupare lo spazio attiguo, con occupazione che tuttavia avviene in modi leggeri e reversibili. Altri invece affrontano decisamente lo spazio aperto deponendovi come delle isole consistenti e cariche di stimoli. Insomma, tutte le dimensioni spaziali, dall’alto, dal basso, dalle pareti all’open space, sono inquietate, pungolate, con reattività pronta e incalzante, costituendo uno spettacolo sempre mobile e imprevedibile.
La squadra curatoriale ha individuato 35 presenze, alcune già ampiamente note e avviate verso un successo crescente, altre più inedite ma aggressive e incalzanti. In quest’occasione il policentrismo tradizionale delle Officine si limita a due sole sedi, un ampio salone a Bologna, nell’ex-convento cinquecentesco del Baraccano, nei pressi di Porta S. Stefano, molto rispondente a installazioni site specific; e gli spazi di un ampio edificio di archeologia industriale, un ex-cementificio ricco di stanze di vario formato e di tante altre possibilità suggestive, sito a Gambettola, dinamica cittadina nei pressi di Cesena. Questo ampio e sorprendente contenitore è gestito da Angelo Grassi sotto il nome di Fabbrica. Le varie presenze, pur aperte a tutte le tecniche e modalità espositive, non si varranno del video non già per ostracismo dei curatori nei confronti di questo mezzo, ma al contrario perché ogni anno esso è al centro di una manifestazione apposita presso il Dipartimento arti visive dell’Alma Mater, denominato Videoart Yearbook, cui gli espositori interessati a questo strumento potranno partecipare come parte integrante.
La mostra sarà inaugurata in entrambe le sedi (ore 12 a Gambettola, ore 18 a Bologna) il martedì 31 maggio e rimarrà aperta fino al 3 luglio. L’orario di visita della mostra in entrambe le sedi è 15-20 tutti i giorni tranne il lunedì (da confermare). Per chi viaggia in treno è possibile visitare entrambe le sedi nello stesso pomeriggio pur di farsi trovare in una delle due all’orario di apertura. L’ubicazione di entrambe è reperibile andando a www.google.it e digitando rispettivamente Bologna, Baraccano e Gambettola, Fabbrica. Chi arriva alla stazione ferroviaria di Bologna può prendere gli autobus 32 0 33 (circolare esterna) scendendo a P.ta S. Stefano. Parcheggi auto si possono trovare in Via Dante e Piazza del Baraccano. La sede di Gambettola è accanto alla stazione ferroviaria.
Il catalogo, edito da Mazzotta, prevede due pagine a colori per ogni partecipante più saggi dei curatori e consueti apparati biobibliografici.
Volendo caratterizzare l’attuale situazione, si potrebbe fare ricorso alla nozione introdotta da Deleuze e Guattari di plateau, ovvero di un bilanciamento tra opposti, il rigorismo dell’arte concettuale, col triangolo foto-scrittura- oggetto, accenna a stemperarsi in soluzioni più stimolanti e sensuose, che però si guardano dall’approdare a facili pittoricismi, senza peraltro disdegnare recuperi di motivi decorativi, molto adatti per usi di arredo urbano. Questo medesimo bilanciamento si registra tra soluzioni a due e a tre dimensioni, molte opere presenti in questa rassegna, infatti, muovono da progetti o tracciati esposti a parete, da cui però prendono lo slancio per andare ad occupare lo spazio attiguo, con occupazione che tuttavia avviene in modi leggeri e reversibili. Altri invece affrontano decisamente lo spazio aperto deponendovi come delle isole consistenti e cariche di stimoli. Insomma, tutte le dimensioni spaziali, dall’alto, dal basso, dalle pareti all’open space, sono inquietate, pungolate, con reattività pronta e incalzante, costituendo uno spettacolo sempre mobile e imprevedibile.
La squadra curatoriale ha individuato 35 presenze, alcune già ampiamente note e avviate verso un successo crescente, altre più inedite ma aggressive e incalzanti. In quest’occasione il policentrismo tradizionale delle Officine si limita a due sole sedi, un ampio salone a Bologna, nell’ex-convento cinquecentesco del Baraccano, nei pressi di Porta S. Stefano, molto rispondente a installazioni site specific; e gli spazi di un ampio edificio di archeologia industriale, un ex-cementificio ricco di stanze di vario formato e di tante altre possibilità suggestive, sito a Gambettola, dinamica cittadina nei pressi di Cesena. Questo ampio e sorprendente contenitore è gestito da Angelo Grassi sotto il nome di Fabbrica. Le varie presenze, pur aperte a tutte le tecniche e modalità espositive, non si varranno del video non già per ostracismo dei curatori nei confronti di questo mezzo, ma al contrario perché ogni anno esso è al centro di una manifestazione apposita presso il Dipartimento arti visive dell’Alma Mater, denominato Videoart Yearbook, cui gli espositori interessati a questo strumento potranno partecipare come parte integrante.
La mostra sarà inaugurata in entrambe le sedi (ore 12 a Gambettola, ore 18 a Bologna) il martedì 31 maggio e rimarrà aperta fino al 3 luglio. L’orario di visita della mostra in entrambe le sedi è 15-20 tutti i giorni tranne il lunedì (da confermare). Per chi viaggia in treno è possibile visitare entrambe le sedi nello stesso pomeriggio pur di farsi trovare in una delle due all’orario di apertura. L’ubicazione di entrambe è reperibile andando a www.google.it e digitando rispettivamente Bologna, Baraccano e Gambettola, Fabbrica. Chi arriva alla stazione ferroviaria di Bologna può prendere gli autobus 32 0 33 (circolare esterna) scendendo a P.ta S. Stefano. Parcheggi auto si possono trovare in Via Dante e Piazza del Baraccano. La sede di Gambettola è accanto alla stazione ferroviaria.
Il catalogo, edito da Mazzotta, prevede due pagine a colori per ogni partecipante più saggi dei curatori e consueti apparati biobibliografici.
31
maggio 2011
Nuova creatività italiana (Officina Italia 2 Biennale giovani 3)
Dal 31 maggio al 03 luglio 2011
arte contemporanea
Location
CENTRO CIVICO BARACCANO
Bologna, Via Santo Stefano, 119, (Bologna)
Bologna, Via Santo Stefano, 119, (Bologna)
Orario di apertura
15-20 tutti i giorni tranne il lunedì (da confermare).
Vernissage
31 Maggio 2011, ore 12 a Gambettola Fabbrica viale Carducci 113, ore 18 a Bologna
Editore
MAZZOTTA
Ufficio stampa
MAZZOTTA
Autore
Curatore