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Nuove Costellazioni
La mostra riunisce opere e installazioni di cinque artisti italiani, che misurano la cronaca dell’esistere attraverso un registro stilistico vario eppur carico di simbologie, di storie, di letture, di emozioni e fantasie, e ogni cosa che possa muovere e smuovere lo scenario del presente.
Comunicato stampa
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La mostra dal titolo “Nuove costellazioni” è promossa dall' ARTESTUDIO 26, punto di riferimento significativo nella planimetria artistica di una città fortemente europea come Milano. Lo spazio oltre a vivacizzare ricognizioni ad ampio raggio di tendenze che caratterizzano l’arte contemporanea, offre lezioni tecniche e teoriche e conferenze di illustri artisti e intellettuali italiani del secondo Novecento. L’esposizione curata dal Prof. Carlo Franza, illustre Storico dell’Arte Contemporanea, che firma anche il testo, dal titolo “Nuove costellazioni” riunisce opere e installazioni di cinque artisti italiani, che misurano la cronaca dell’esistere attraverso un registro stilistico vario eppur carico di simbologie, di storie, di letture, di emozioni e fantasie, e ogni cosa che possa muovere e smuovere lo scenario del presente. La presenza di artisti affermati e di altri più giovani nel panorama delle scelte che l' ARTESTUDIO 26 propone lascia intendere la capacità di leggere la storicità, di scoprire il nuovo, di rompere con un passato troppo vischioso e riscrivere anche una sorta di taccuino del futuro.
Scrive Carlo Franza : “Ancora una mostra legata al nostro tempo e ai cicli delle stagioni. Annualmente Artestudio 26 presenta per le feste natalizie questo appuntamento ch'è ormai tradizione. Renato Galbusera e Maria Jannelli quando si dedicano al ritratto è una rivelazione cruda, senza pietà e senza infingimenti. Fare il vero più vero della natura, con toni tra chiari e scuri, il disegno incisivo e la struttura compositiva semplificata. Poi gli sguardi, attoniti, carichi di stupore e di attesa. La luce decanta ogni cosa superflua attorno alla figura, li porta a una visione del mondo in cui lo sguardo spazia nell'irrealtà di ogni giorno. La loro è un'operazione alta, singolare, un'immagine continua che cerca non di appurare solo l'immagine nelle varianti esistenziali inevitabilmente poste dal tempo e dallo spazio, bensì nel concepirla come un tutto organico in cui si abbia una risultante omogenea che è, appunto, l'amalgama di forma, tempo, spazio ed esperienza. Mitografie esistenziali le loro, inesorabile esplorazione di un climax sospeso, di un'aria che si concentra su spicchi di realtà, di spazio fisico rarefatto ed immoto, epifanico e attesista. Giusi Santoro ci consegna bagliori come giochi di teofania, vale a dire apparizioni del divino attraverso la luce. Monocromi o poco più, con il privilegio del bianco, certi dipinti recentissimi che non devono leggersi in antitesi a quelli dove vi partecipa l’immagine figurale. Semmai quell’immagine irrequieta via via è divenuta ossificazione del simbolo, divenuta poi naturalmente nuvola di colore. Qui la presenza di Philip Guston e Hans Hoffmann è più certa, proprio nei fondi con stesure monocrome, interrotte da presenze dai margini sfumati. I dipinti di Giusi Santoro paiono così pareti colorate, un segnare un di là e un di quà del mondo. Le tinte, poi, fanno si che l’opera non sia una parete che divide, ma il punto generatore di uno spazio sempre nuovo. Giusy Santoro con questi nuovi dipinti pare quasi saturare i colori, e in queste grandi dimensioni una generale assenza di profondità fisica è sopperita da una profondità spirituale capace di riferire capacità trasformative; il quadro non rappresenta più cose, ma è cosa in sè, non racconta più, è già compiuto e sufficiente a se stesso, leggendosi materia colorata.
L'installazione di Marisa Settembrini mette in luce la costruzione di una cometa, una stella con i suoi bagliori, surrogata anche da un video che racconta in modo pulsante il tempo e lo spazio, ma anche ampia indagine simbologica di costruzione del mondo e del suo universo, di quelle costellazioni che vivono fra terra e cielo, mirabile devozione di presagi e destini. Chiara Silva ci mostra nuvole, cieli, manifestazioni naturali, maree, vortici, esplosioni di materia, orizzonti, ecc., e i lavori evidenziano tracce dinamiche, serrate, monocrome, colorate, dispensate da un centro propulsore. La bellezza, oggi, di questa pittura di Chiara Silva è che ha finalmente raccolto ogni vibrazione dell’universo, perché ella ha cercato di renderne visibile l’architettura, e ne racconta il viaggio verso le sorgenti dell’essere.
Ogni artista qui in mostra mette in luce un transito artistico che sa di storia, di filosofia, di bellezza e di attualità. E questa esposizione milanese coincidente anche con le prossime festività natalizie vuole articolare indicazioni precise al collezionismo d'arte, per ritrovare la passione di comprare ciò che piace, ciò che la storicità del nostro tempo motiva con la parola eccellenza, con il meglio dell'arte attuale ”.
Cenni biografici degli artisti
Renato Galbusera è nato a Milano nel 1950, e si diploma al Liceo Artistico e all’Accademia di Belle Arti di Brera.. Partecipa a diverse esposizioni in Italia e all’estero, tra le quali si ricordano le varie presenze alla Biennale Città di Milano alla Permanente (1984, 1987, 1989, 1994) e alla VII Triennale dell’Incisione sempre alla Permanente di Milano nel 1994. Numerose anche le collettive nelle quali è presente, tra le quali si segnalano Figurazione a Milano a La Posteria di Milano nel 2000, varie edizioni di Naturarte, Europe Art Languages, iniziativa svolta in varie nazioni europee nel 2002, Cinque artisti a Milano alla Cascina Roma di San Donato Milanese nel 2003, 5 in volo alle Officine del volo di Milano nel 2005 e Cinque artisti a Milano da Jorge Alcolea Arte Contemporaneo a Madrid sempre nel 2005, a Valencia nel 2006 e a Barcellona nel 2008, come pure a Torino presso Arte in Cornice. La sua arte è presentata al pubblico anche in varie esposizioni personali: alla Galleria Shop Art di Milano nel 1998, alla Sala ex-poste di Monza nel 1991, al Giamaica di Milano nel 1994, alla Bottega d’Arte di Voghera nel 1995 e alla Galleria Secondo Rinascimento di Bologna nel 1997; si ricordano inoltre le doppie personali con Maria Jannelli alla Galleria Cortina di Milano nel 1995, all’Oratorio d S. Ambrogio nel 2002, all’Ex Ospedale Soave di Codogno sempre nel 2002, alla Galleria Cappelletti di Milano nel 2004 e alla Galleria Montrasio nel 2006. Nel 2008 ha fatto parte della rappresentanza di artisti a Casa Italia nell’ambito dei Giochi Olimpici di Pechino. Nel 2009 espone alla Oberste Baubehörde a München con Maria Jannelli, e nell'ambito della mostra “ Magenta e il suo Rosso” a Casa Brocca,Magenta Nel 2010 espone alla galleria Arianna Sartori di Mantova con Maria Jannelli e a Torino negli spazi di Stalker Teatro e nella mostra “Destini di animali” al Museo dell'Informazione di Senigallia e alla Galleria Arteincornice di Torino. Nello stesso anno é presente nella mostra “Cristo oggi” Palazzo De Cuppis, Fano. Nel 2011 presenta allo Spazio Laboratorio Hajech la personale :”due o tre cose che so di lei” e con Maria Jannelli e Ruggero Passeri con il medesimo titolo nella chiesa di San Cristoforo a Lodi. Con la Jannelli “dal bordo estremo di qualche età sepolta” alla Fondazione Granata – Braghieri di Imbersago – Lecco. Nell'ambito delle celebrazioni del 150° dell'Unità d'Italia espone in "Maestri di Brera" in diverse sedi internazionali. E con Di Gennaro, Jannelli, Miano e Zanini, presenta “Per una battaglia” alla Galleria Borghese di Mentana – Roma; con gli stessi espone alla Galleria Passepartout di Pero-Milano e in “4 the people” alla Basilica di San Lorenzo - Milano Ha curato la realizzazione di varie mostre ed è stato promotore di tutte le edizioni di Venature e Naturarte con l'Amministrazione Provinciale di Lodi. Nel 2012 è invitato dal Prof. Carlo Franza a tenere una mostra personale a Palazzo Borghese in Firenze nel progetto “Il Museo dei Musei”. Svolge attività di insegnamento presso l’Accademia di Belle Arti di Brera dove é titolare della Cattedra di Pittura.
Maria Jannelli nasce a Milano nel 1951. Diplomata all'Accademia di Brera a Milano dove vive e lavora. Dopo l'esordio a Milano nel 1983 con la mostra “Atelier” a Palazzo Dugnani, espone con continuità in Italia e all'estero spesso in copia con Renato Galbusera. Il suo lavoro é scandito da cicli tematici. “Cose, miti, persone”1991, “Figure – città”2001, “canto civile” 2006, “Abbagliato sotto sbiadite stelle”Monaco di Baviera 2009, “Destini di animali”2010, “Di sguardi sognanti risentiti inquieti”2011.La Partecipazione a mostre collettive e rassegne la vede presente al Premio S. Fedele, alla Biennale d'arte città di Milano 1989 e 1994, al ciclo “Europe Art Languages” Wolfsburg, Madrid, Praga, Valencia, Barcellona 2001 – 2007, alla Mostra “Figurazione a Milano”2000, a “Casa Italia” Pechino 2008 e a tutte le edizioni di “Venature” e “Naturarte”. Con Pino di Gennaro, Renato Galbusera, Antonio Miano e Claudio Zanini promuove dal 1983 il gruppo Atelier, con il quale ha esposto in “Memorie di porte mai attraversate”1990 Palazzo Diamanti – Ferrara. “Cinque artisti a Milano” 2003 Cascina Roma – San Donato. “Cinque in volo” 2005 – Milano. “Per una battaglia” 2011 Palazzo Borghese – Mentana. Nel dicembre 2011 è presente al Padiglione Italia – Biennale di Venezia- Sala Nervi Torino. Nel 2012 è invitato dal Prof. Carlo Franza a tenere una mostra personale a Palazzo Borghese in Firenze nel progetto “Il Museo dei Musei”.
Marisa Settembrini è nata a Gagliano del Capo (Lecce) nel 1955. Dopo aver frequentato l’Accademia di Brera e la Kunst Akademie di Monaco di Baviera, oggi è titolare della cattedra di Discipline Pittoriche al Liceo Artistico di Brera, a Milano, città dove vive e che alterna con i riposi nella cittadina salentina di Alessano. La sua attività parte dal 1976 con l’invito alla mostra “La nuova figurazione italiana” al Palazzo dei Congressi di Roma, per conto della Quadriennale Romana. Numerose le mostre personali e le installazioni in Italia (Roma, Firenze, Alcamo, Lecce, Todi, Milano, Erice, San Vito Lo Capo, Pavia, Brescia, Sondrio, Loreto, Teglio) e all’estero (New York, Monaco di Baviera,Berlino, Dusseldorf), e le partecipazioni a importanti rassegne. Nel 2011 viene invitata a partecipare alla 54ma edizione della Biennale di Venezia. E’ presente in vari Musei stranieri (Berlino, Montreal, New York) e italiani. Ha inoltre elaborato in coedizione con alcuni scrittori varie cartelle di grafica. E’ stata segnalata da Jean Pierre Jouvet nel Catalogo Comanducci n. 14 e da Domenico Montalto nel n. 27. Della sua arte hanno scritto critici e scrittori italiani e stranieri, da Argan a Carluccio, da A. Del Guercio a Fabiani, da Ferguson, a Carlo Franza, da Armando Ginesi a Virgilio Guzzi e a D. Montalto, dalla E. Muritti a N. Ponente, da F. Russoli a R. Sanesi, da Evelina Schatz a Walter Schonenberg,da Fulvio Papi a Marco Valsecchi.
Giusi Santoro, siciliana, studia al Liceo classico Maurolico di Messina. Poi la facoltà di Architettura e l’Accademia di Belle Arti di Brera, con Carpi, Cantatore, Manfrini e Purificato. Continua all’Accademia Raffaello di Urbino, nell’arte della litografia e del restauro di reperti archeologici. Si reca in Spagna alla "Escola di Labisbal" (1987). Insegna materie artistiche nelle scuole statali dal 1970 al 1996. La sua attività espositiva inizia negli anni ‘50/60. M. Ghilardi su "La Fiera Letteraria" del 1964:"una pittrice seria in valido sviluppo e tale da costituire una promessa della giovane arte italiana". Soggiorna in Francia, nel 1963 e nel 1964, in Inghilterra e Olanda nel 1965. Espone in mostre personali (Cremona, San Donato, Mantova, Soncino,Vicenza, Milano, Schio, Torino, Savona, Firenze,ecc.) e organizza happening per diffondere l’antica tecnica giapponese della ceramica Raku. Negli anni '90 opera come docente di scultura per il Comune di Milano. Contemporaneamente propone il primo corso di ceramica del Centro Donna di San Donato Milanese, e nel 1998 partecipa alla nascita della civica scuola d' arte "William Ciola", dove ha organizzato corsi di ceramica raku e scultura fino al 2012. Vive a San Donato Milanese, e attualmente è alla guida di allievi per l'approfondimento dell'arte scultorea e della ceramica Raku. Sue opere in collezioni private e pubbliche sia in Italia che all'estero, tra cui: Galleria Torrazzo di Cremona, L’Agrifoglio di Milano, Cascina Roma, Museo di Maccagno, Palazzo Fogazzaro di Schio, Galleria Primo Piano di Vicenza, Comune di San Donato Milanese, Provincia di Milano e privati. Presente su riviste e libri d’arte. Della sua arte hanno scritto Ghilardi, Cara, Eva Tea, Villani, Coccia, Mascherpa, Carlo Franza e altri. Nel 2013 lo Storico dell'Arte Moderna e Contemporanea Prof. Carlo Franza la invita con una personale al Plus Florence di Firenze, e la candida al Premio delle Arti Premio della Cultura XXV edizione al Circolo della Stampa di Milano,risultandone vincitrice.
Chiara Silva è nata a Bollate nel 1983, vive a Novate Milanese, lavora a Milano. Si è diplomata all’Accademia di Belle Arti di Brera. Numerose le sue presenze in rassegne d’arte nazionali dal 2004, ha partecipato, su invito del prof. Carlo Franza, alla rassegna d’Arte Contemporanea di Teglio (Sondrio) dal titolo “Nuovi Scenari” nel mese di luglio 2009. Ha tenuto personali e installazioni a Milano, a Firenze, a Roma. Ha vinto il Premio delle Arti Premio della Cultura XX edizione 2008. Nel 2009 è presente, ancora con un’installazione all’Università Statale di Milano; a “Solstizio d’inverno” e a “L’arte della pace e la pace nell’arte” dello Studio di Arti Visive Comerio.; ed è presente a Firenze a Palazzo Borghese con la mostra personale “Solchi di antico mondo” tra l’autunno 2009 e la primavera 2010. Nel 2011 partecipa con una grande installazione alla mostra “Malinconia degli Universi” e “Bella Italia. 1861 – 2011” presso ARTESTUDIO 26, a Milano, a “Fratelli d’Italia e con una personale dal titolo “Apologia del cielo”, a Borgo Cardigliano. Significative presenze sono programmate, grazie alla curatela dell’illustre Storico dell’Arte Prof. Carlo Franza, nel 2012. Il suo nome già appare sulla stampa italiana come una delle giovani promesse artistiche più vivaci dell’oggi.
Biografia del curatore
Carlo Franza, nato nel 1949, è uno Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea, italiano. Critico d’Arte. E’ vissuto a Roma dal 1959 al 1980 dove ha studiato e conseguito tre lauree all’Università Statale La Sapienza (Lettere, Filosofia e Sociologia). Si è laureato con Giulio Carlo Argan di cui è stato allievo e Assistente. Dal 1980 è a Milano dove tuttora risiede. Professore Straordinario di Storia dell’Arte Moderna e Contemporanea, Ordinario di Lingua e Letteratura Italiana. Visiting Professor nell’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano e in altre numerose Università estere. Docente nel Master Universitario “Management e Valorizzazione dei Beni Culturali” allo IED di Milano. E’ stato indicato dal “Times” fra i dieci Critici d’Arte più importanti d’Europa. Giornalista, Critico d’arte dal 1974 a Il Giornale di Indro Montanelli, oggi a Libero fondato da Vittorio Feltri e diretto da Maurizio Belpietro. Nel 2012 riprende sul quotidiano “Il Giornale” la sua rubrica “Scenari dell'arte”. E’ fondatore e direttore del MIMAC della Fondazione Don Tonino Bello. Ha al suo attivo decine di libri fondamentali e migliaia di pubblicazioni e cataloghi con presentazioni di mostre. Si è interessato dei più importanti artisti del mondo dei quali ne ha curato prestigiosissime mostre. Dal 2001 al 2007 è stato Consulente del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Ha vinto per il Giornalismo e la Critica d’Arte, il Premio Città di Alassio nel 1980, il Premio Barocco-Città di Gallipoli nel 1990, il Premio Cortina nel 1994, il Premio Saint Vincent nel 1995, il Premio Bormio nel 1996, il Premio Milano nel 1998, e il Premio delle Arti Premio della Cultura nel 2000 (di cui è presidente di giuria dal 2001) e il Premio Città di Tricase nel 2008. Nel 2013 vince il Premio Berlino per la Critica d'Arte.
Scrive Carlo Franza : “Ancora una mostra legata al nostro tempo e ai cicli delle stagioni. Annualmente Artestudio 26 presenta per le feste natalizie questo appuntamento ch'è ormai tradizione. Renato Galbusera e Maria Jannelli quando si dedicano al ritratto è una rivelazione cruda, senza pietà e senza infingimenti. Fare il vero più vero della natura, con toni tra chiari e scuri, il disegno incisivo e la struttura compositiva semplificata. Poi gli sguardi, attoniti, carichi di stupore e di attesa. La luce decanta ogni cosa superflua attorno alla figura, li porta a una visione del mondo in cui lo sguardo spazia nell'irrealtà di ogni giorno. La loro è un'operazione alta, singolare, un'immagine continua che cerca non di appurare solo l'immagine nelle varianti esistenziali inevitabilmente poste dal tempo e dallo spazio, bensì nel concepirla come un tutto organico in cui si abbia una risultante omogenea che è, appunto, l'amalgama di forma, tempo, spazio ed esperienza. Mitografie esistenziali le loro, inesorabile esplorazione di un climax sospeso, di un'aria che si concentra su spicchi di realtà, di spazio fisico rarefatto ed immoto, epifanico e attesista. Giusi Santoro ci consegna bagliori come giochi di teofania, vale a dire apparizioni del divino attraverso la luce. Monocromi o poco più, con il privilegio del bianco, certi dipinti recentissimi che non devono leggersi in antitesi a quelli dove vi partecipa l’immagine figurale. Semmai quell’immagine irrequieta via via è divenuta ossificazione del simbolo, divenuta poi naturalmente nuvola di colore. Qui la presenza di Philip Guston e Hans Hoffmann è più certa, proprio nei fondi con stesure monocrome, interrotte da presenze dai margini sfumati. I dipinti di Giusi Santoro paiono così pareti colorate, un segnare un di là e un di quà del mondo. Le tinte, poi, fanno si che l’opera non sia una parete che divide, ma il punto generatore di uno spazio sempre nuovo. Giusy Santoro con questi nuovi dipinti pare quasi saturare i colori, e in queste grandi dimensioni una generale assenza di profondità fisica è sopperita da una profondità spirituale capace di riferire capacità trasformative; il quadro non rappresenta più cose, ma è cosa in sè, non racconta più, è già compiuto e sufficiente a se stesso, leggendosi materia colorata.
L'installazione di Marisa Settembrini mette in luce la costruzione di una cometa, una stella con i suoi bagliori, surrogata anche da un video che racconta in modo pulsante il tempo e lo spazio, ma anche ampia indagine simbologica di costruzione del mondo e del suo universo, di quelle costellazioni che vivono fra terra e cielo, mirabile devozione di presagi e destini. Chiara Silva ci mostra nuvole, cieli, manifestazioni naturali, maree, vortici, esplosioni di materia, orizzonti, ecc., e i lavori evidenziano tracce dinamiche, serrate, monocrome, colorate, dispensate da un centro propulsore. La bellezza, oggi, di questa pittura di Chiara Silva è che ha finalmente raccolto ogni vibrazione dell’universo, perché ella ha cercato di renderne visibile l’architettura, e ne racconta il viaggio verso le sorgenti dell’essere.
Ogni artista qui in mostra mette in luce un transito artistico che sa di storia, di filosofia, di bellezza e di attualità. E questa esposizione milanese coincidente anche con le prossime festività natalizie vuole articolare indicazioni precise al collezionismo d'arte, per ritrovare la passione di comprare ciò che piace, ciò che la storicità del nostro tempo motiva con la parola eccellenza, con il meglio dell'arte attuale ”.
Cenni biografici degli artisti
Renato Galbusera è nato a Milano nel 1950, e si diploma al Liceo Artistico e all’Accademia di Belle Arti di Brera.. Partecipa a diverse esposizioni in Italia e all’estero, tra le quali si ricordano le varie presenze alla Biennale Città di Milano alla Permanente (1984, 1987, 1989, 1994) e alla VII Triennale dell’Incisione sempre alla Permanente di Milano nel 1994. Numerose anche le collettive nelle quali è presente, tra le quali si segnalano Figurazione a Milano a La Posteria di Milano nel 2000, varie edizioni di Naturarte, Europe Art Languages, iniziativa svolta in varie nazioni europee nel 2002, Cinque artisti a Milano alla Cascina Roma di San Donato Milanese nel 2003, 5 in volo alle Officine del volo di Milano nel 2005 e Cinque artisti a Milano da Jorge Alcolea Arte Contemporaneo a Madrid sempre nel 2005, a Valencia nel 2006 e a Barcellona nel 2008, come pure a Torino presso Arte in Cornice. La sua arte è presentata al pubblico anche in varie esposizioni personali: alla Galleria Shop Art di Milano nel 1998, alla Sala ex-poste di Monza nel 1991, al Giamaica di Milano nel 1994, alla Bottega d’Arte di Voghera nel 1995 e alla Galleria Secondo Rinascimento di Bologna nel 1997; si ricordano inoltre le doppie personali con Maria Jannelli alla Galleria Cortina di Milano nel 1995, all’Oratorio d S. Ambrogio nel 2002, all’Ex Ospedale Soave di Codogno sempre nel 2002, alla Galleria Cappelletti di Milano nel 2004 e alla Galleria Montrasio nel 2006. Nel 2008 ha fatto parte della rappresentanza di artisti a Casa Italia nell’ambito dei Giochi Olimpici di Pechino. Nel 2009 espone alla Oberste Baubehörde a München con Maria Jannelli, e nell'ambito della mostra “ Magenta e il suo Rosso” a Casa Brocca,Magenta Nel 2010 espone alla galleria Arianna Sartori di Mantova con Maria Jannelli e a Torino negli spazi di Stalker Teatro e nella mostra “Destini di animali” al Museo dell'Informazione di Senigallia e alla Galleria Arteincornice di Torino. Nello stesso anno é presente nella mostra “Cristo oggi” Palazzo De Cuppis, Fano. Nel 2011 presenta allo Spazio Laboratorio Hajech la personale :”due o tre cose che so di lei” e con Maria Jannelli e Ruggero Passeri con il medesimo titolo nella chiesa di San Cristoforo a Lodi. Con la Jannelli “dal bordo estremo di qualche età sepolta” alla Fondazione Granata – Braghieri di Imbersago – Lecco. Nell'ambito delle celebrazioni del 150° dell'Unità d'Italia espone in "Maestri di Brera" in diverse sedi internazionali. E con Di Gennaro, Jannelli, Miano e Zanini, presenta “Per una battaglia” alla Galleria Borghese di Mentana – Roma; con gli stessi espone alla Galleria Passepartout di Pero-Milano e in “4 the people” alla Basilica di San Lorenzo - Milano Ha curato la realizzazione di varie mostre ed è stato promotore di tutte le edizioni di Venature e Naturarte con l'Amministrazione Provinciale di Lodi. Nel 2012 è invitato dal Prof. Carlo Franza a tenere una mostra personale a Palazzo Borghese in Firenze nel progetto “Il Museo dei Musei”. Svolge attività di insegnamento presso l’Accademia di Belle Arti di Brera dove é titolare della Cattedra di Pittura.
Maria Jannelli nasce a Milano nel 1951. Diplomata all'Accademia di Brera a Milano dove vive e lavora. Dopo l'esordio a Milano nel 1983 con la mostra “Atelier” a Palazzo Dugnani, espone con continuità in Italia e all'estero spesso in copia con Renato Galbusera. Il suo lavoro é scandito da cicli tematici. “Cose, miti, persone”1991, “Figure – città”2001, “canto civile” 2006, “Abbagliato sotto sbiadite stelle”Monaco di Baviera 2009, “Destini di animali”2010, “Di sguardi sognanti risentiti inquieti”2011.La Partecipazione a mostre collettive e rassegne la vede presente al Premio S. Fedele, alla Biennale d'arte città di Milano 1989 e 1994, al ciclo “Europe Art Languages” Wolfsburg, Madrid, Praga, Valencia, Barcellona 2001 – 2007, alla Mostra “Figurazione a Milano”2000, a “Casa Italia” Pechino 2008 e a tutte le edizioni di “Venature” e “Naturarte”. Con Pino di Gennaro, Renato Galbusera, Antonio Miano e Claudio Zanini promuove dal 1983 il gruppo Atelier, con il quale ha esposto in “Memorie di porte mai attraversate”1990 Palazzo Diamanti – Ferrara. “Cinque artisti a Milano” 2003 Cascina Roma – San Donato. “Cinque in volo” 2005 – Milano. “Per una battaglia” 2011 Palazzo Borghese – Mentana. Nel dicembre 2011 è presente al Padiglione Italia – Biennale di Venezia- Sala Nervi Torino. Nel 2012 è invitato dal Prof. Carlo Franza a tenere una mostra personale a Palazzo Borghese in Firenze nel progetto “Il Museo dei Musei”.
Marisa Settembrini è nata a Gagliano del Capo (Lecce) nel 1955. Dopo aver frequentato l’Accademia di Brera e la Kunst Akademie di Monaco di Baviera, oggi è titolare della cattedra di Discipline Pittoriche al Liceo Artistico di Brera, a Milano, città dove vive e che alterna con i riposi nella cittadina salentina di Alessano. La sua attività parte dal 1976 con l’invito alla mostra “La nuova figurazione italiana” al Palazzo dei Congressi di Roma, per conto della Quadriennale Romana. Numerose le mostre personali e le installazioni in Italia (Roma, Firenze, Alcamo, Lecce, Todi, Milano, Erice, San Vito Lo Capo, Pavia, Brescia, Sondrio, Loreto, Teglio) e all’estero (New York, Monaco di Baviera,Berlino, Dusseldorf), e le partecipazioni a importanti rassegne. Nel 2011 viene invitata a partecipare alla 54ma edizione della Biennale di Venezia. E’ presente in vari Musei stranieri (Berlino, Montreal, New York) e italiani. Ha inoltre elaborato in coedizione con alcuni scrittori varie cartelle di grafica. E’ stata segnalata da Jean Pierre Jouvet nel Catalogo Comanducci n. 14 e da Domenico Montalto nel n. 27. Della sua arte hanno scritto critici e scrittori italiani e stranieri, da Argan a Carluccio, da A. Del Guercio a Fabiani, da Ferguson, a Carlo Franza, da Armando Ginesi a Virgilio Guzzi e a D. Montalto, dalla E. Muritti a N. Ponente, da F. Russoli a R. Sanesi, da Evelina Schatz a Walter Schonenberg,da Fulvio Papi a Marco Valsecchi.
Giusi Santoro, siciliana, studia al Liceo classico Maurolico di Messina. Poi la facoltà di Architettura e l’Accademia di Belle Arti di Brera, con Carpi, Cantatore, Manfrini e Purificato. Continua all’Accademia Raffaello di Urbino, nell’arte della litografia e del restauro di reperti archeologici. Si reca in Spagna alla "Escola di Labisbal" (1987). Insegna materie artistiche nelle scuole statali dal 1970 al 1996. La sua attività espositiva inizia negli anni ‘50/60. M. Ghilardi su "La Fiera Letteraria" del 1964:"una pittrice seria in valido sviluppo e tale da costituire una promessa della giovane arte italiana". Soggiorna in Francia, nel 1963 e nel 1964, in Inghilterra e Olanda nel 1965. Espone in mostre personali (Cremona, San Donato, Mantova, Soncino,Vicenza, Milano, Schio, Torino, Savona, Firenze,ecc.) e organizza happening per diffondere l’antica tecnica giapponese della ceramica Raku. Negli anni '90 opera come docente di scultura per il Comune di Milano. Contemporaneamente propone il primo corso di ceramica del Centro Donna di San Donato Milanese, e nel 1998 partecipa alla nascita della civica scuola d' arte "William Ciola", dove ha organizzato corsi di ceramica raku e scultura fino al 2012. Vive a San Donato Milanese, e attualmente è alla guida di allievi per l'approfondimento dell'arte scultorea e della ceramica Raku. Sue opere in collezioni private e pubbliche sia in Italia che all'estero, tra cui: Galleria Torrazzo di Cremona, L’Agrifoglio di Milano, Cascina Roma, Museo di Maccagno, Palazzo Fogazzaro di Schio, Galleria Primo Piano di Vicenza, Comune di San Donato Milanese, Provincia di Milano e privati. Presente su riviste e libri d’arte. Della sua arte hanno scritto Ghilardi, Cara, Eva Tea, Villani, Coccia, Mascherpa, Carlo Franza e altri. Nel 2013 lo Storico dell'Arte Moderna e Contemporanea Prof. Carlo Franza la invita con una personale al Plus Florence di Firenze, e la candida al Premio delle Arti Premio della Cultura XXV edizione al Circolo della Stampa di Milano,risultandone vincitrice.
Chiara Silva è nata a Bollate nel 1983, vive a Novate Milanese, lavora a Milano. Si è diplomata all’Accademia di Belle Arti di Brera. Numerose le sue presenze in rassegne d’arte nazionali dal 2004, ha partecipato, su invito del prof. Carlo Franza, alla rassegna d’Arte Contemporanea di Teglio (Sondrio) dal titolo “Nuovi Scenari” nel mese di luglio 2009. Ha tenuto personali e installazioni a Milano, a Firenze, a Roma. Ha vinto il Premio delle Arti Premio della Cultura XX edizione 2008. Nel 2009 è presente, ancora con un’installazione all’Università Statale di Milano; a “Solstizio d’inverno” e a “L’arte della pace e la pace nell’arte” dello Studio di Arti Visive Comerio.; ed è presente a Firenze a Palazzo Borghese con la mostra personale “Solchi di antico mondo” tra l’autunno 2009 e la primavera 2010. Nel 2011 partecipa con una grande installazione alla mostra “Malinconia degli Universi” e “Bella Italia. 1861 – 2011” presso ARTESTUDIO 26, a Milano, a “Fratelli d’Italia e con una personale dal titolo “Apologia del cielo”, a Borgo Cardigliano. Significative presenze sono programmate, grazie alla curatela dell’illustre Storico dell’Arte Prof. Carlo Franza, nel 2012. Il suo nome già appare sulla stampa italiana come una delle giovani promesse artistiche più vivaci dell’oggi.
Biografia del curatore
Carlo Franza, nato nel 1949, è uno Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea, italiano. Critico d’Arte. E’ vissuto a Roma dal 1959 al 1980 dove ha studiato e conseguito tre lauree all’Università Statale La Sapienza (Lettere, Filosofia e Sociologia). Si è laureato con Giulio Carlo Argan di cui è stato allievo e Assistente. Dal 1980 è a Milano dove tuttora risiede. Professore Straordinario di Storia dell’Arte Moderna e Contemporanea, Ordinario di Lingua e Letteratura Italiana. Visiting Professor nell’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano e in altre numerose Università estere. Docente nel Master Universitario “Management e Valorizzazione dei Beni Culturali” allo IED di Milano. E’ stato indicato dal “Times” fra i dieci Critici d’Arte più importanti d’Europa. Giornalista, Critico d’arte dal 1974 a Il Giornale di Indro Montanelli, oggi a Libero fondato da Vittorio Feltri e diretto da Maurizio Belpietro. Nel 2012 riprende sul quotidiano “Il Giornale” la sua rubrica “Scenari dell'arte”. E’ fondatore e direttore del MIMAC della Fondazione Don Tonino Bello. Ha al suo attivo decine di libri fondamentali e migliaia di pubblicazioni e cataloghi con presentazioni di mostre. Si è interessato dei più importanti artisti del mondo dei quali ne ha curato prestigiosissime mostre. Dal 2001 al 2007 è stato Consulente del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Ha vinto per il Giornalismo e la Critica d’Arte, il Premio Città di Alassio nel 1980, il Premio Barocco-Città di Gallipoli nel 1990, il Premio Cortina nel 1994, il Premio Saint Vincent nel 1995, il Premio Bormio nel 1996, il Premio Milano nel 1998, e il Premio delle Arti Premio della Cultura nel 2000 (di cui è presidente di giuria dal 2001) e il Premio Città di Tricase nel 2008. Nel 2013 vince il Premio Berlino per la Critica d'Arte.
11
dicembre 2013
Nuove Costellazioni
Dall'undici dicembre 2013 al 25 gennaio 2014
arte contemporanea
Location
ARTESTUDIO 26
Milano, Via Padova, 26, (Milano)
Milano, Via Padova, 26, (Milano)
Orario di apertura
da lunedì a mercoledì ore 10 – 17
visitabile in giorni e orari diversi previo appuntamento al 338.9197709
Vernissage
11 Dicembre 2013, ore 18.00
Autore
Curatore