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Nuove Parole
Nell’ambito della prima edizione di PoesiaFestival ’05, due esposizioni dedicate al rapporto e all’intreccio arte-poesia
Comunicato stampa
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Nell'ambito della prima edizione di PoesiaFestival '05, promossa dall'Unione terre di Castelli, dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Vignola, dall'Assessorato alla Cultura della Provincia di Modena e dalla Regione Emilia-Romagna, sono in programma a Castelvetro di Modena due esposizioni dedicate al rapporto e all'intreccio arte-poesia, a cura di Valerio Dehò, che saranno inaugurate sabato 1 ottobre e resteranno aperte fino al 30 ottobre (Per informazioni 059/758818-758836). La prima, intitolata "Nuove Parole", nel Centro espositivo Pake - Borgo Antico inaugurazione ore 17.30), è incentrata sul rapporto tra parola e immagine negli esiti della ricerca artistica a partire dalla seconda metà degli anni Ottanta. Gli artisti in mostra Gianluca Balocco, Mario Conte, Flavio Favelli, Costantino Ciervo, Luca Caccioni, Bartolomeo Migliore, Alessandra Pennini sviluppano un percorso molto libero dove è rivalutato l'elemento della grafia, cioè della scrittura immediata, rapida, quasi una stenografia, così come in altri casi la parola è diventata protagonista, anche in forma decorativa, dell'intera composizione. Le immagini le fanno in un certo senso da sfondo, sono un corollario di quanto è scritto, ma anche un volano di significati.
“Comunque- chiarisce il curatore - si agisce in un orizzonte fortemente caratterizzato dalla parola sia nel caso l'opera assuma il carattere di una sorta di diario pubblico, sia bel caso in cui la parte testuale diventi l'elemento portante del lavoro.Questa attenzione sulla parola, ben distante dalle sperimentazioni poetico-visive degli anni sessanta e settanta, e' un'esigenza forte di riconquistare una sfera comunicativa ampia in cui la scrittura entra a far parte del mondo dell'arte. Questa
scelta non scaturisce dall'idea dell'arte come l'estrema salvezza della parola scritta, ma dal desiderio di far partecipare il linguaggio verbale ad una comunicazione artistica globale”. Anche nei video ci sono segnali di questo tipo, accanto ad altri di direzione opposta e più disimpegnata, per cui la parola, intesa nella piena comprensione di significante e di significato, viene adoperata per fini comunicativi diretti e certamente immediati. Laddove si affrontano problemi complessi di politica o di società, la parola viene recuperata nella sua interezza e anche nella sua forza esplicita di legame primario e naturale tra le persone.
La seconda esposizione, di tipo storico, dal titolo "Poesia Oggetto", tratta dalla collezione Carlo Palli di Prato, espone, (inaugurazione ore 18.00), al Musa, il Museo dell'Assurdo, i lavori di artisti delle avanguardie dagli anni Cinquanta in avanti come la poesia concreta, il letterismo, la poesia
visuale, la poesia visiva. “Questi artisti - spiega Dehò -avendo ereditato l'esigenza delle avanguardie storiche di frantumare le distinzioni accademiche tra le arti, generano delle vere e proprie sculture fatte di parole, sia in forma di testi a stampa montati a collage, sia in quella di composizioni in cui il rapporto tra la plasticità dell'oggetto e le parole, è fondamentale per definire l'opera d'arte. Così la parola scritta diventa oggetto pur rimanendo fondamentalmente un testo. Tra arti visive e letteratura si abolisce ogni distinzione, ma andando oltre qualsiasi supporto tradizionale e venendo meno alla convenzione del rapporto tra poesia e pagina. Anzi in molti casi le lettere manoscritte, i testi stampati, assumono il valore di una nuova materia che si posiziona nello spazio in modo autonomo. Si riflette l'idea - spiega Valerio Dehò - di un universo che è sostanziato di Parola, quasi un ritorno alla genesi in cui dal Verbo si forma il Mondo”. In questo caso la poesia ripercorre lo stesso percorso in chiave spesso ironica e paradossale, ma non per questo meno significativa. Gli artisti in mostra sono Paolo Albani, Alain Arias-Misson, Bernard Aubertin, Julien Blaine, Jean-François Bory, Ugo Carrega, Luciano Caruso, Guglielmo Achille Cavellini, Paolo Francia, Emilio Isgrò, Jirí Kolár, Roberto Malquori, Lucia Marcucci, Stelio Maria Martini, Eugenio Miccini, Luciano Ori, Michele Perfetti, Lamberto Pignotti, Sarenco, Adriano Spatola, Shohachiro Takahashi, Luigi Tola, Arrigo-Lora Totino, Karel Trinkewitz, Rodolfo Vitone.
“Comunque- chiarisce il curatore - si agisce in un orizzonte fortemente caratterizzato dalla parola sia nel caso l'opera assuma il carattere di una sorta di diario pubblico, sia bel caso in cui la parte testuale diventi l'elemento portante del lavoro.Questa attenzione sulla parola, ben distante dalle sperimentazioni poetico-visive degli anni sessanta e settanta, e' un'esigenza forte di riconquistare una sfera comunicativa ampia in cui la scrittura entra a far parte del mondo dell'arte. Questa
scelta non scaturisce dall'idea dell'arte come l'estrema salvezza della parola scritta, ma dal desiderio di far partecipare il linguaggio verbale ad una comunicazione artistica globale”. Anche nei video ci sono segnali di questo tipo, accanto ad altri di direzione opposta e più disimpegnata, per cui la parola, intesa nella piena comprensione di significante e di significato, viene adoperata per fini comunicativi diretti e certamente immediati. Laddove si affrontano problemi complessi di politica o di società, la parola viene recuperata nella sua interezza e anche nella sua forza esplicita di legame primario e naturale tra le persone.
La seconda esposizione, di tipo storico, dal titolo "Poesia Oggetto", tratta dalla collezione Carlo Palli di Prato, espone, (inaugurazione ore 18.00), al Musa, il Museo dell'Assurdo, i lavori di artisti delle avanguardie dagli anni Cinquanta in avanti come la poesia concreta, il letterismo, la poesia
visuale, la poesia visiva. “Questi artisti - spiega Dehò -avendo ereditato l'esigenza delle avanguardie storiche di frantumare le distinzioni accademiche tra le arti, generano delle vere e proprie sculture fatte di parole, sia in forma di testi a stampa montati a collage, sia in quella di composizioni in cui il rapporto tra la plasticità dell'oggetto e le parole, è fondamentale per definire l'opera d'arte. Così la parola scritta diventa oggetto pur rimanendo fondamentalmente un testo. Tra arti visive e letteratura si abolisce ogni distinzione, ma andando oltre qualsiasi supporto tradizionale e venendo meno alla convenzione del rapporto tra poesia e pagina. Anzi in molti casi le lettere manoscritte, i testi stampati, assumono il valore di una nuova materia che si posiziona nello spazio in modo autonomo. Si riflette l'idea - spiega Valerio Dehò - di un universo che è sostanziato di Parola, quasi un ritorno alla genesi in cui dal Verbo si forma il Mondo”. In questo caso la poesia ripercorre lo stesso percorso in chiave spesso ironica e paradossale, ma non per questo meno significativa. Gli artisti in mostra sono Paolo Albani, Alain Arias-Misson, Bernard Aubertin, Julien Blaine, Jean-François Bory, Ugo Carrega, Luciano Caruso, Guglielmo Achille Cavellini, Paolo Francia, Emilio Isgrò, Jirí Kolár, Roberto Malquori, Lucia Marcucci, Stelio Maria Martini, Eugenio Miccini, Luciano Ori, Michele Perfetti, Lamberto Pignotti, Sarenco, Adriano Spatola, Shohachiro Takahashi, Luigi Tola, Arrigo-Lora Totino, Karel Trinkewitz, Rodolfo Vitone.
01
ottobre 2005
Nuove Parole
Dal primo al 30 ottobre 2005
arte contemporanea
Location
PAKE
Castelvetro Di Modena, Via Enrico Cialdini, 9, (Modena)
Castelvetro Di Modena, Via Enrico Cialdini, 9, (Modena)
Orario di apertura
domenica 2: 18-22; mese di ottobre: venerdì 16.30-18,30, sabato 10-12 e 16,30-18,30 e domenica 16,30-18,30
Vernissage
1 Ottobre 2005, ore 17,30-23
Autore
Curatore