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Nuovi “sguardi” sulla Chiesa della Salute
La Salute si celebra il 21 novembre, questa mostra è un omaggio a questa ricorrenza da parte di Stefano e di Alessandro Demarco, promossa ed ospitata nella loro galleria che si situa nei dintorni, a due passi da Campo San Vio.
Comunicato stampa
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Dopo le mostre sulle “Zattere” e su “l’Arsenale” la Galleria dei fratelli Demarco propone un’esposizione di dipinti e disegni ugualmente dedicati a raffigurare un ulteriore “scorcio” del paesaggio della città con il proposito di offrirne altre “vedute” e “visioni”, impegnando a tale scopo un gruppo ora di artisti di formazione e di orientamenti stilistici diversi a misurarsi in questa circostanza con la raffigurarne della Chiesa di Santa Maria della Salute, con l’imponente basilica di Baldassare Longhena che troneggia all’entrata del Canal Grande, dopo la Punta de Mar o della Dogana, e che rappresenta tra l’altro uno dei maggiori capolavori dell’architettura barocca. Un maestoso monumento eretto per celebrare - come è noto - la fine della peste del 1630 che aveva decimato gran parte della popolazione locale e del territorio veneto.
La sua imponente costruzione, completata nel 1687, richiese ben cinquantasei anni dopo l’inizio dei lavori, e dopo la scomparsa purtroppo del suo geniale artefice. Per capire ad ogni modo l’importanza e il significato di questo glorioso edificio – considerato nei suoi caratteri formali come il Pantheon veneziano - occorrerebbe necessariamente richiamarsi al relativo saggio, davvero impareggiabile, di Manfredo Tafuri che ne ha fornito un’interpretazione non solo originale ma anche del tutto esaustiva, mettendo in particolare risalto i suoi molteplici contenuti simbolici ed estetici.
L’immagine della “Salute” è stata poi un motivo ricorrente nella storia della pittura a partire da Van Wittel a Canaletto e a Ciardi, dagli “impressionisti” a Guidi e a vari esponenti delle successive tendenze artistiche, costituendo per tanti aspetti una sorta di ulteriore emblema figurativo della bellezza dell’ambiente urbano veneziano. Per fare intanto un esempio basterà ricordare a tale riguardo quella spettacolare versione di Oskar Kokoscka pervasa di una furente intensità espressiva, esposta alla Biennale del 1950. Ma comunque sarebbero numerose le opere della pittura moderna e contemporanea che meriterebbero qui di essere ugualmente segnalate proprio perché “la Salute” con la sue due magnifiche cupole di diversa spazialità volumetrica e per la mirabile forma della struttura architettonica che da una lunga e larga scala si innalza svettando a corona sul bacino lagunare ha rappresentato e rappresenta una “icona”, insieme sacra e profana, di quella prodigiosa fascinazione che traspare ed avvolge l’ambiente e l’atmosfera della città.
Credo che si possa allora ipotizzare che qualcosa di questa pervadente magia di Venezia che ogni giorno illumina i nostro occhi percorrendo le sue calli e i suoi canali si sia riverberata anche nelle varie dizioni degli artisti che si sono ora cimentati a raffigurarne l’immagine nella focalizzata e totalizzante visione di Santa Maria della Salute. Forse questo vuole essere anche un tributo alla sua imminente festività religiosa che solennemente si celebra il 21 novembre.
Una mostra dunque che si presenta inoltre quale omaggio a questa ricorrenza da parte di Stefano e di Alessandro Demarco, nativi e residenti in una casa poco distante infatti dalla zona della Salute, e per di più promossa ed ospitata nella loro galleria che si situa nei dintorni, a due passi da Campo San Vio e a qualche centinaia dalla Basilica. Una mostra che riveste allora il significato di una dedica ed insieme sottende ed esprime il valore di un amore smisurato dei galleristi per la loro città.
Toni Toniato
La sua imponente costruzione, completata nel 1687, richiese ben cinquantasei anni dopo l’inizio dei lavori, e dopo la scomparsa purtroppo del suo geniale artefice. Per capire ad ogni modo l’importanza e il significato di questo glorioso edificio – considerato nei suoi caratteri formali come il Pantheon veneziano - occorrerebbe necessariamente richiamarsi al relativo saggio, davvero impareggiabile, di Manfredo Tafuri che ne ha fornito un’interpretazione non solo originale ma anche del tutto esaustiva, mettendo in particolare risalto i suoi molteplici contenuti simbolici ed estetici.
L’immagine della “Salute” è stata poi un motivo ricorrente nella storia della pittura a partire da Van Wittel a Canaletto e a Ciardi, dagli “impressionisti” a Guidi e a vari esponenti delle successive tendenze artistiche, costituendo per tanti aspetti una sorta di ulteriore emblema figurativo della bellezza dell’ambiente urbano veneziano. Per fare intanto un esempio basterà ricordare a tale riguardo quella spettacolare versione di Oskar Kokoscka pervasa di una furente intensità espressiva, esposta alla Biennale del 1950. Ma comunque sarebbero numerose le opere della pittura moderna e contemporanea che meriterebbero qui di essere ugualmente segnalate proprio perché “la Salute” con la sue due magnifiche cupole di diversa spazialità volumetrica e per la mirabile forma della struttura architettonica che da una lunga e larga scala si innalza svettando a corona sul bacino lagunare ha rappresentato e rappresenta una “icona”, insieme sacra e profana, di quella prodigiosa fascinazione che traspare ed avvolge l’ambiente e l’atmosfera della città.
Credo che si possa allora ipotizzare che qualcosa di questa pervadente magia di Venezia che ogni giorno illumina i nostro occhi percorrendo le sue calli e i suoi canali si sia riverberata anche nelle varie dizioni degli artisti che si sono ora cimentati a raffigurarne l’immagine nella focalizzata e totalizzante visione di Santa Maria della Salute. Forse questo vuole essere anche un tributo alla sua imminente festività religiosa che solennemente si celebra il 21 novembre.
Una mostra dunque che si presenta inoltre quale omaggio a questa ricorrenza da parte di Stefano e di Alessandro Demarco, nativi e residenti in una casa poco distante infatti dalla zona della Salute, e per di più promossa ed ospitata nella loro galleria che si situa nei dintorni, a due passi da Campo San Vio e a qualche centinaia dalla Basilica. Una mostra che riveste allora il significato di una dedica ed insieme sottende ed esprime il valore di un amore smisurato dei galleristi per la loro città.
Toni Toniato
18
novembre 2022
Nuovi “sguardi” sulla Chiesa della Salute
Dal 18 novembre al 17 dicembre 2022
arte contemporanea
Location
Demarco Arte
Venezia, Sestiere Dorsoduro, (VE)
Venezia, Sestiere Dorsoduro, (VE)
Orario di apertura
dal lunedi al sabato, 10-12 e 16-19
Vernissage
18 Novembre 2022, 18
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