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Nuvolo – Lo spazio pittorico tra caos e ordine
Nella patria di Alberto Burri, cento opere indagano un’altra rilevante personalità artistica emersa da Città di Castello
Comunicato stampa
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Prosegue il progetto culturale del Comune di Città di Castello e della Regione dell’Umbria teso a rivalutare e a riscoprire le principali figure artistiche che nella città umbra hanno avuto i natali.
E così dopo l’evento Prima di Burri e con Burri che ha fatto conoscere l’opera del grande maestro tifernate nel rapporto con altri protagonisti da lui ammirati o frequentati, tocca ora a Nuvolo (Giorgio Ascani) con la mostra Lo spazio pittorico tra caos e ordine in programma dal 9 dicembre 2005 al 12 febbraio 2006 nella nuova ala della Pinacoteca in Palazzo Vitelli della Cannoniera, a 80 anni dalla nascita avvenuta, appunto, a Città di Castello il 12 ottobre 1926.
Il progetto espositivo, curato da Bruno Corà, prende il via dalle prime opere di Nuvolo dell’inizio degli anni Cinquanta, allorché Alberto Burri, chiamato Nuvolo a Roma, avviava di fatto con lui la collaborazione che si sarebbe rivelata determinante per il giovane tifernate.
Il percorso critico documenterà i suoi maggiori cicli pittorici, sottolineando le invenzioni linguistiche della sua arte alla cui base sta un originalissimo e pionieristico uso della tecnica serigrafica.
Saranno esposte le prime Serotipie del 1952, così battezzate dal grande poeta e critico Emilio Villa - sodale sia di Nuvolo che di Burri – e successivamente un’accurata selezione della pittura degli “scacchi” (1953-57), delle serotipie-pittura-collages (1954-59), dei “bianchi” (1957-60), dei “cuciti a macchina” (1958 – 63) e, infine, dei bianchi-collages (1958-64).
In quegli anni, nel repertorio delle sperimentazioni di Nuvolo trovano posto anche alcune esperienze compiute con materiali e tecniche diverse dalla serigrafia, come i “diagrammi” (1958-1972), le pelli conciate dei “daini” (1960-62), nonché le “tensioni” (1962-65).
Nella decade 1967-77 si applica con nuove invenzioni della tecnica serigrafia agli “Oigroig” e ai “Modulari” (1969-71), conseguendo risultati stupefacenti, oltretutto dialetti sia con la scultura di Mirko che con le litografie pittoriche di Cagli.
Negli anni Ottanta realizza i “Nuovi diagrammi e i “Nuovi scacchi” introducendo nella pittura codici e problematiche, nonché nuovi mezzi come il video, che imprimono una spinta alla sua ricerca; prima con gli Alfa 39 (1987-89), componimenti a base di codici a barre, poi con gli Aftermandelbrot (1989-92), Nuvolo si interessa attivamente ai processi della geometria e del calcolo posteuclideo, nonché alla telematica applicata alla pittura.
Dal 1992 a oggi, con i cicli delle “Genesi”, dei “Circuiti”, dei “Dittici” e “Trittici”, degli “Enantiomorfi”, dei “Omogeni”, delle “Turbolenze”, dei “legni collages”, Nuvolo estende la sua ricerca confrontandosi con le frontiere più avanzate dell’immagine digitale.
La mostra documenterà anche l’attività pluriennale dell’atelier di grafica e le più recenti produzioni di esoeditoria, piccoli volumi a tiratura limitata.
Nuvolo (Giorgio Ascani) nasce a Città di Castello (Pg) il 12 ottobre 1926. I genitori, entrambi tipografi, gli trasmettono l’amore per l’attività artigianale accompagnato dalla precisione e dalla accuratezza tecnica. Trascorre la giovinezza in Umbria dove, durante la Resistenza, nel ‘44 assume il nome: Nuvolo.
Nel dopoguerra, attorno al 1950, si reca a Roma su consiglio dell’amico Alberto Burri. E’ suo aiuto nello studio di via Margutta, nel frattempo è anche ospite di Mannucci nello studio sopra Burri.
Nel gennaio del 1950 alla mostra di Capogrossi, presentata da Cagli alla galleria del Secolo, Burri presenta Colla a Nuvolo. Inizia, da
questo momento, tra Colla e Nuvolo, una grande amicizia e un grande sodalizio artistico che proseguirà fino alla scomparsa dello scultore. Autodefinendosi “ragazzo di bottega”, Nuvolo specifica la propria originale condizione di quegli anni: aiuto-apprendista di personaggi che, come Colla, Burri, Mannucci e Cagli, inauguravano nella capitale un nuovo fermento artistico.
Proprio in riferimento a quella nuova stagione nonché ad una grande curiosità sperimentativa, va intesa la provocazione e la sfida che Nuvolo ha continuamente con i materiali: spesso, infatti, compierà veri e propri lavori di “restauro” su opere di Colla, Mirko etc.
La ricerca più strettamente personale nel frattempo è già iniziata nel settore della serigrafia. Lavora, già alla fine degli anni ’40 inizio ‘50 a livello piccolo industriale ed in modo sperimentale sulla serigrafia fotografica, arrivando a fare le prime incisioni fotografiche e i primi manifesti in serigrafia (per terzi). Contemporaneamente con le prime serotipie (1952) avviene l’innesto tra la tecnica serigrafica e quella propriamente pittorica. L’occasione di sviluppare questa attitudine favorendo l’estensione delle superfici su più vasti telai (Cagli 1955) è data anche dal trasferimento, tra il 1952 e il 1953, nello studio lasciato da Burri in via Margutta, dove Nuvolo rimarrà fino al 1956. L’artista, quindi, respira l’atmosfera di quella parte di Roma tra via del Corso, via Margutta e il Tevere che faceva riferimento ai bar di Nothegen, Rosati e Canova; vive all’interno della costellazione artistica degli anni ‘50/60 e in mezzo ad eventi quali il dibattito tra astrattisti e realisti (v. Biennale del ‘52), la nascita del gruppo Origine (Burri, Capogrossi, Ballocco e Colla tra il 1949 e il 1950) e la fondazione della rivista Arti Visive (dal 1952), la cui direzione verrà assunta tra gli altri anche dal fratello Ascanio Ascani, giornalista critico e scrittore, proprio su proposta di Colla. E’ su Arti Visive che Nuvolo presenta per la prima volta le sue opere, introdotte dall’amico poeta Emilio Villa, così come avviene per la prima mostra personale alla galleria romana Le Carrozze nel 1955. La sua seconda personale a Firenze nello stesso anno è invece presentata da Corrado Cagli. Nel 1956 partecipa all’importante collettiva alla galleria di San Marco, una manifestazione che vuole essere rappresentativa del panorama artistico di quel periodo; Nuvolo è invitato insieme a Turcato, Franchina, Burri, Sterpini, Capogrossi, Mirko, Cagli, Fasola, Mannucci, Accardi, Sanfilippo, Perilli e Dorazio. Espone, poi, nelle gallerie più prestigiose del momento a Roma: La Tartaruga, Trastevere, Appia Antica, San Luca etc. ma anche all’estero soprattutto in America, rientrando in quel “corridoio espositivo” che metteva a confronto l’arte italiana con quella americana; partecipa alle rassegne nazionali più importanti tra cui la Quadriennale romana del 1959 e il Premio Lissone che vedeva l’affacciarsi, in contemporanea, di artisti come Lo Savio, Paolini, Kounellis etc. Non si deve dimenticare la frequentazione, negli stessi anni, dell’ambiente milanese: Manzoni, Bonalumi, Castellani, Dova, Crippa. Nuvolo è spesso ospite di Fontana. Del 1958 è la sua personale milanese. Attorno al 1956/57 si stabilisce in un altro studio sempre a Roma (v. Clivo Rutario) e poi dal 1958/59 definitivamente in via Lungotevere Artigiani fino agli anni ‘80. Dal 1967 risale il sodalizio artistico con Mirko e poi la trascrizione serigrafica di alcuni lavori di Cagli. Un’attività, questa, che porterà avanti anche con numerosi altri artisti. Negli anni ‘60-70, intanto, all’attività artistico-espositiva si affiancava l’impegno didattico negli Istituti d’Arte (nel 1969 a Vasto, nel 1970 a Foggia e poi dal 1974 a Roma); impegno che, insieme alla parallela progettazione di allestimenti espositivi e a problemi di salute rallenteranno, per un certo periodo, la presenza di Nuvolo sulla scena artistica. La mostra del 1977 allo Studio Piattelli di Roma apre una ulteriore fase: l’esposizione è una sistematica presentazione di vecchi e nuovi lavori. Nel 1977/78 Nuvolo vince la cattedra di Pittura dell’Accademia di Belle Arti di Perugia; dal 1979 al 1984 ne sarà anche direttore. Nel 1989 a Trieste ancora nuovi lavori; l’artista espone, tra l’altro, opere eseguite nel nuovo laboratorio di serigrafia di Città di Castello, presso il quale si è nel frattempo trasferito. Nuvolo, a tutt’oggi, vive e lavora a Città di Castello.Sue opere sono presenti nei più importanti musei internazionali in Italia, America, Francia, Israele e presso collezionisti privati.
E così dopo l’evento Prima di Burri e con Burri che ha fatto conoscere l’opera del grande maestro tifernate nel rapporto con altri protagonisti da lui ammirati o frequentati, tocca ora a Nuvolo (Giorgio Ascani) con la mostra Lo spazio pittorico tra caos e ordine in programma dal 9 dicembre 2005 al 12 febbraio 2006 nella nuova ala della Pinacoteca in Palazzo Vitelli della Cannoniera, a 80 anni dalla nascita avvenuta, appunto, a Città di Castello il 12 ottobre 1926.
Il progetto espositivo, curato da Bruno Corà, prende il via dalle prime opere di Nuvolo dell’inizio degli anni Cinquanta, allorché Alberto Burri, chiamato Nuvolo a Roma, avviava di fatto con lui la collaborazione che si sarebbe rivelata determinante per il giovane tifernate.
Il percorso critico documenterà i suoi maggiori cicli pittorici, sottolineando le invenzioni linguistiche della sua arte alla cui base sta un originalissimo e pionieristico uso della tecnica serigrafica.
Saranno esposte le prime Serotipie del 1952, così battezzate dal grande poeta e critico Emilio Villa - sodale sia di Nuvolo che di Burri – e successivamente un’accurata selezione della pittura degli “scacchi” (1953-57), delle serotipie-pittura-collages (1954-59), dei “bianchi” (1957-60), dei “cuciti a macchina” (1958 – 63) e, infine, dei bianchi-collages (1958-64).
In quegli anni, nel repertorio delle sperimentazioni di Nuvolo trovano posto anche alcune esperienze compiute con materiali e tecniche diverse dalla serigrafia, come i “diagrammi” (1958-1972), le pelli conciate dei “daini” (1960-62), nonché le “tensioni” (1962-65).
Nella decade 1967-77 si applica con nuove invenzioni della tecnica serigrafia agli “Oigroig” e ai “Modulari” (1969-71), conseguendo risultati stupefacenti, oltretutto dialetti sia con la scultura di Mirko che con le litografie pittoriche di Cagli.
Negli anni Ottanta realizza i “Nuovi diagrammi e i “Nuovi scacchi” introducendo nella pittura codici e problematiche, nonché nuovi mezzi come il video, che imprimono una spinta alla sua ricerca; prima con gli Alfa 39 (1987-89), componimenti a base di codici a barre, poi con gli Aftermandelbrot (1989-92), Nuvolo si interessa attivamente ai processi della geometria e del calcolo posteuclideo, nonché alla telematica applicata alla pittura.
Dal 1992 a oggi, con i cicli delle “Genesi”, dei “Circuiti”, dei “Dittici” e “Trittici”, degli “Enantiomorfi”, dei “Omogeni”, delle “Turbolenze”, dei “legni collages”, Nuvolo estende la sua ricerca confrontandosi con le frontiere più avanzate dell’immagine digitale.
La mostra documenterà anche l’attività pluriennale dell’atelier di grafica e le più recenti produzioni di esoeditoria, piccoli volumi a tiratura limitata.
Nuvolo (Giorgio Ascani) nasce a Città di Castello (Pg) il 12 ottobre 1926. I genitori, entrambi tipografi, gli trasmettono l’amore per l’attività artigianale accompagnato dalla precisione e dalla accuratezza tecnica. Trascorre la giovinezza in Umbria dove, durante la Resistenza, nel ‘44 assume il nome: Nuvolo.
Nel dopoguerra, attorno al 1950, si reca a Roma su consiglio dell’amico Alberto Burri. E’ suo aiuto nello studio di via Margutta, nel frattempo è anche ospite di Mannucci nello studio sopra Burri.
Nel gennaio del 1950 alla mostra di Capogrossi, presentata da Cagli alla galleria del Secolo, Burri presenta Colla a Nuvolo. Inizia, da
questo momento, tra Colla e Nuvolo, una grande amicizia e un grande sodalizio artistico che proseguirà fino alla scomparsa dello scultore. Autodefinendosi “ragazzo di bottega”, Nuvolo specifica la propria originale condizione di quegli anni: aiuto-apprendista di personaggi che, come Colla, Burri, Mannucci e Cagli, inauguravano nella capitale un nuovo fermento artistico.
Proprio in riferimento a quella nuova stagione nonché ad una grande curiosità sperimentativa, va intesa la provocazione e la sfida che Nuvolo ha continuamente con i materiali: spesso, infatti, compierà veri e propri lavori di “restauro” su opere di Colla, Mirko etc.
La ricerca più strettamente personale nel frattempo è già iniziata nel settore della serigrafia. Lavora, già alla fine degli anni ’40 inizio ‘50 a livello piccolo industriale ed in modo sperimentale sulla serigrafia fotografica, arrivando a fare le prime incisioni fotografiche e i primi manifesti in serigrafia (per terzi). Contemporaneamente con le prime serotipie (1952) avviene l’innesto tra la tecnica serigrafica e quella propriamente pittorica. L’occasione di sviluppare questa attitudine favorendo l’estensione delle superfici su più vasti telai (Cagli 1955) è data anche dal trasferimento, tra il 1952 e il 1953, nello studio lasciato da Burri in via Margutta, dove Nuvolo rimarrà fino al 1956. L’artista, quindi, respira l’atmosfera di quella parte di Roma tra via del Corso, via Margutta e il Tevere che faceva riferimento ai bar di Nothegen, Rosati e Canova; vive all’interno della costellazione artistica degli anni ‘50/60 e in mezzo ad eventi quali il dibattito tra astrattisti e realisti (v. Biennale del ‘52), la nascita del gruppo Origine (Burri, Capogrossi, Ballocco e Colla tra il 1949 e il 1950) e la fondazione della rivista Arti Visive (dal 1952), la cui direzione verrà assunta tra gli altri anche dal fratello Ascanio Ascani, giornalista critico e scrittore, proprio su proposta di Colla. E’ su Arti Visive che Nuvolo presenta per la prima volta le sue opere, introdotte dall’amico poeta Emilio Villa, così come avviene per la prima mostra personale alla galleria romana Le Carrozze nel 1955. La sua seconda personale a Firenze nello stesso anno è invece presentata da Corrado Cagli. Nel 1956 partecipa all’importante collettiva alla galleria di San Marco, una manifestazione che vuole essere rappresentativa del panorama artistico di quel periodo; Nuvolo è invitato insieme a Turcato, Franchina, Burri, Sterpini, Capogrossi, Mirko, Cagli, Fasola, Mannucci, Accardi, Sanfilippo, Perilli e Dorazio. Espone, poi, nelle gallerie più prestigiose del momento a Roma: La Tartaruga, Trastevere, Appia Antica, San Luca etc. ma anche all’estero soprattutto in America, rientrando in quel “corridoio espositivo” che metteva a confronto l’arte italiana con quella americana; partecipa alle rassegne nazionali più importanti tra cui la Quadriennale romana del 1959 e il Premio Lissone che vedeva l’affacciarsi, in contemporanea, di artisti come Lo Savio, Paolini, Kounellis etc. Non si deve dimenticare la frequentazione, negli stessi anni, dell’ambiente milanese: Manzoni, Bonalumi, Castellani, Dova, Crippa. Nuvolo è spesso ospite di Fontana. Del 1958 è la sua personale milanese. Attorno al 1956/57 si stabilisce in un altro studio sempre a Roma (v. Clivo Rutario) e poi dal 1958/59 definitivamente in via Lungotevere Artigiani fino agli anni ‘80. Dal 1967 risale il sodalizio artistico con Mirko e poi la trascrizione serigrafica di alcuni lavori di Cagli. Un’attività, questa, che porterà avanti anche con numerosi altri artisti. Negli anni ‘60-70, intanto, all’attività artistico-espositiva si affiancava l’impegno didattico negli Istituti d’Arte (nel 1969 a Vasto, nel 1970 a Foggia e poi dal 1974 a Roma); impegno che, insieme alla parallela progettazione di allestimenti espositivi e a problemi di salute rallenteranno, per un certo periodo, la presenza di Nuvolo sulla scena artistica. La mostra del 1977 allo Studio Piattelli di Roma apre una ulteriore fase: l’esposizione è una sistematica presentazione di vecchi e nuovi lavori. Nel 1977/78 Nuvolo vince la cattedra di Pittura dell’Accademia di Belle Arti di Perugia; dal 1979 al 1984 ne sarà anche direttore. Nel 1989 a Trieste ancora nuovi lavori; l’artista espone, tra l’altro, opere eseguite nel nuovo laboratorio di serigrafia di Città di Castello, presso il quale si è nel frattempo trasferito. Nuvolo, a tutt’oggi, vive e lavora a Città di Castello.Sue opere sono presenti nei più importanti musei internazionali in Italia, America, Francia, Israele e presso collezionisti privati.
09
dicembre 2005
Nuvolo – Lo spazio pittorico tra caos e ordine
Dal 09 dicembre 2005 al 12 febbraio 2006
arte contemporanea
Location
PINACOTECA COMUNALE – PALAZZO VITELLI
Città Di Castello, Via Della Cannoniera, 22, (Perugia)
Città Di Castello, Via Della Cannoniera, 22, (Perugia)
Biglietti
5 euro; 7 euro biglietto cumulativo mostra+ pinacoteca
Orario di apertura
10.00 -13.00; 15.00-18.00, lunedì chiuso escluso i festivi
Vernissage
9 Dicembre 2005, ore 17.30
Ufficio stampa
CLP
Autore
Curatore