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‘O Vero! Napoli nel mirino
La verità di Napoli è destinata per ragioni addirittura antropologiche ad apparire come qualcosa di
straordinario, nel bene e nel male. E la fotografia sembra in grado di registrare meglio e più di altri
linguaggi creativi ciò che tutti i visitatori sanno per esperienza, e cioè che in questa città accade
molto spesso il miracolo di incontrare una realtà che, se arriva alla verità, è sempre per eccesso.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La verità di Napoli è destinata per ragioni addirittura antropologiche ad apparire come qualcosa di
straordinario, nel bene e nel male. E la fotografia sembra in grado di registrare meglio e più di altri
linguaggi creativi ciò che tutti i visitatori sanno per esperienza, e cioè che in questa città accade
molto spesso il miracolo di incontrare una realtà che, se arriva alla verità, è sempre per eccesso.
Sarebbe da chiedersi, infatti, se non sia proprio nel conflitto irrisolto tra ciò che appare reale e ciò
che si dice vero il senso ultimo della città. Il viaggio di questa mostra tra i vicoli antichi e le periferie
postmoderne, tra soggettività e figure paradigmatiche, sempre eccessive (gli ultras, i "femminielli",
le statue, le montagne d'immondizia, gli attori, i registi, gli sposi, i fantasmi, gli esclusi, i morti
ammazzati) è un percorso circolare, che riconduce lo sguardo al punto d'incrocio sempre un po' folle
tra realtà e verità. Quando la fotografia ci dice "ciò è stato" a Napoli, nasce il dubbio che non sia
"esattamente questo" quello che vediamo, benché sia del tutto evidente. Il titolo 'O VERO!' è
l'espressione dialettale di questa incertezza, il modo più originario di segnalare lo stupore per una
realtà effettiva che si mostra apparendo incredibile, mentre l'immagine dello schieramento di polizia
in difficoltà davanti ai fuochi d'artificio – simbolo della mostra - è la prova di come la finzione possa
determinare un effetto evidentemente reale. Questa mostra, al Madre dal 3 dicembre al 10 gennaio,
vuole anche dirci che, nonostante la crisi drammatica che Napoli sta attraversando negli ultimi anni,
qualcosa rimane, e che questo qualcosa è la volontà di guardare le cose in faccia, di non mentirsi e
di non lasciare che ancora ci si menta. E che su questo si può costruire, da questo si può
ricominciare a lavorare sul futuro.
Grazie. Ricominciamo da Napoli. Con una mostra e una festa. L'amicizia e la solidarietà di artisti,
professionisti, imprese, collezionisti, ci ha permesso di produrre 'O Vero! Napoli nel mirino: un
piccolo gruppo di appassionati visitatori ha creduto nel nostro progetto espositivo e ne ha finanziato i
costi più importanti, lo studio pubblicitario AM-Newton 21 di Gabriella Ambrosio e Luca Maoloni ha
donato il suo prezioso contributo per la creazione dell'immagine coordinata, la tipografia Born to
print ha stampato gratis il catalogo, i fotografi invitati hanno partecipato attivamente alle spese. Nel
mostrare Napoli oggi, tra realtà e verità fotografica, questa mostra assume per il museo Madre un
valore del tutto particolare. Si torna a produrre cultura, riflettendo sulla realtà anche drammatica
che è intorno a noi, e lo si fa in modo positivo, mettendo in campo energie e collaborazioni nuove,
guardando in avanti e puntando con fiducia sulla capacità di aggregazione che il museo d'arte
contemporanea può esercitare nella nostra città. Tutto ciò andava festeggiato ed è perciò che, per la
prima volta, l'inaugurazione di una mostra al Madre sarà legata a una festa a cui è invitata a
partecipare tutta la città.
Dopo il successo di Save Madre, in due mesi oltre diecimila firme di sostegno al museo, ecco Ave
Madre: una vernice pubblica dove, dalle ore 19, sarà possibile visitare la mostra, partecipare a una
piccola cena preparata dal nostro chef Andrea Barbato (12 Euro); e festeggiare gli artisti protagonisti
della mostra con la musica di Ciro Cacciola + Marika Crescenzi e il vj set di Sandro Sigilli e un bar
allestito per l'occasione nella Sala Polivalente fino alle 2 della notte.
straordinario, nel bene e nel male. E la fotografia sembra in grado di registrare meglio e più di altri
linguaggi creativi ciò che tutti i visitatori sanno per esperienza, e cioè che in questa città accade
molto spesso il miracolo di incontrare una realtà che, se arriva alla verità, è sempre per eccesso.
Sarebbe da chiedersi, infatti, se non sia proprio nel conflitto irrisolto tra ciò che appare reale e ciò
che si dice vero il senso ultimo della città. Il viaggio di questa mostra tra i vicoli antichi e le periferie
postmoderne, tra soggettività e figure paradigmatiche, sempre eccessive (gli ultras, i "femminielli",
le statue, le montagne d'immondizia, gli attori, i registi, gli sposi, i fantasmi, gli esclusi, i morti
ammazzati) è un percorso circolare, che riconduce lo sguardo al punto d'incrocio sempre un po' folle
tra realtà e verità. Quando la fotografia ci dice "ciò è stato" a Napoli, nasce il dubbio che non sia
"esattamente questo" quello che vediamo, benché sia del tutto evidente. Il titolo 'O VERO!' è
l'espressione dialettale di questa incertezza, il modo più originario di segnalare lo stupore per una
realtà effettiva che si mostra apparendo incredibile, mentre l'immagine dello schieramento di polizia
in difficoltà davanti ai fuochi d'artificio – simbolo della mostra - è la prova di come la finzione possa
determinare un effetto evidentemente reale. Questa mostra, al Madre dal 3 dicembre al 10 gennaio,
vuole anche dirci che, nonostante la crisi drammatica che Napoli sta attraversando negli ultimi anni,
qualcosa rimane, e che questo qualcosa è la volontà di guardare le cose in faccia, di non mentirsi e
di non lasciare che ancora ci si menta. E che su questo si può costruire, da questo si può
ricominciare a lavorare sul futuro.
Grazie. Ricominciamo da Napoli. Con una mostra e una festa. L'amicizia e la solidarietà di artisti,
professionisti, imprese, collezionisti, ci ha permesso di produrre 'O Vero! Napoli nel mirino: un
piccolo gruppo di appassionati visitatori ha creduto nel nostro progetto espositivo e ne ha finanziato i
costi più importanti, lo studio pubblicitario AM-Newton 21 di Gabriella Ambrosio e Luca Maoloni ha
donato il suo prezioso contributo per la creazione dell'immagine coordinata, la tipografia Born to
print ha stampato gratis il catalogo, i fotografi invitati hanno partecipato attivamente alle spese. Nel
mostrare Napoli oggi, tra realtà e verità fotografica, questa mostra assume per il museo Madre un
valore del tutto particolare. Si torna a produrre cultura, riflettendo sulla realtà anche drammatica
che è intorno a noi, e lo si fa in modo positivo, mettendo in campo energie e collaborazioni nuove,
guardando in avanti e puntando con fiducia sulla capacità di aggregazione che il museo d'arte
contemporanea può esercitare nella nostra città. Tutto ciò andava festeggiato ed è perciò che, per la
prima volta, l'inaugurazione di una mostra al Madre sarà legata a una festa a cui è invitata a
partecipare tutta la città.
Dopo il successo di Save Madre, in due mesi oltre diecimila firme di sostegno al museo, ecco Ave
Madre: una vernice pubblica dove, dalle ore 19, sarà possibile visitare la mostra, partecipare a una
piccola cena preparata dal nostro chef Andrea Barbato (12 Euro); e festeggiare gli artisti protagonisti
della mostra con la musica di Ciro Cacciola + Marika Crescenzi e il vj set di Sandro Sigilli e un bar
allestito per l'occasione nella Sala Polivalente fino alle 2 della notte.
03
dicembre 2010
‘O Vero! Napoli nel mirino
Dal 03 dicembre 2010 al 21 marzo 2011
fotografia
Location
MADRE – MUSEO D’ARTE DONNA REGINA
Napoli, Via Luigi Settembrini, 79, (Napoli)
Napoli, Via Luigi Settembrini, 79, (Napoli)
Vernissage
3 Dicembre 2010, ore 19
Autore
Curatore