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Oana Bursucanu – Sopralluoghi
I lavori in mostra evidenziano la poetica dello sgretolamento e della costruzione, una sorta di sopralluoghi, assai tipica dell’area informale, come residua zona di raccolta e rimando dei labili segni dell’esistere, di tracce, segni, indicatori e accensioni parietali.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
“Scenari” si campiona ad essere, in una città come Firenze, lo specchio di un’arte di frontiera, assolutamente in movimento, ipermoderna, ipertesa, ipercolta, mente e cuore, ma anche progetto e destino della comunicazione estetica. E’ con questo progetto, ideato e diretto dall’illustre Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea Prof. Carlo Franza, figura di piano internazionale, che si vuole indicare e sorreggere l’arte nuova e, dunque, protagonisti e bandiere, bandendo ogni culto del transitorio per porgere a tutti il culto dell'eterno. Il terzo millennio che fa vivere i processi creativi in un clima di saccheggiamento della realtà, perchè il futuro è ora, fra rappresentazioni e interpretazioni, ci porta a cogliere il nuovo destino della bellezza. Con l'arte vogliamo aprire finestre sul mondo, con l'arte vogliamo aprire stagioni eroiche, con l'arte vogliamo inaugurare una nuova civiltà. Finestre sul mondo è un punto di partenza. Con “Scenari” si troveranno ad essere coinvolti, ogni volta, sei artisti con sei mostre personali. I sei di questo capitolo sono Anna Addamiano, Oana Bursucanu, Andy Ceausu, Loi di Campi, Maximilian Hink, Andrea Ravazzini.
Scrive Carlo Franza nel testo: “La storia più autentica di Oana Bursucanu prende il via dai lavori che si sono andati a concretizzare in questi ultimi anni, costituendo un passaggio fondamentale nel cammino di edificazione di una propria identità artistica. I lavori scelti per questa mostra a Firenze nel Progetto Scenari, rilevano l’assunzione della poetica dello sgretolamento e della costruzione, una sorta di sopralluoghi, assai tipica dell’area informale, come residua zona di raccolta e rimando dei labili segni dell’esistere, di tracce, segni, indicatori e accensioni parietali. La gestazione della superficie dei dipinti, nel suo grado nascente di fisicità, testimonia non solo l’elemento minimo dell’immagine e del colore, ma lo spazio incidente e notevolmente lirico che si dilata scopertamente neo-romantico, ad indicare non solo uno spazio che è scavo della propria interiorità, ma il telero strutturato che diviene spazio pur nelle sue segmentazioni, dilatazioni e costruzioni che si proiettano annegandosi dentro una totalità. Questa ricerca ossessiva rinvia e rimanda a quelle che potremmo chiamare lezioni “à la manière de” Chighine e de Stael, con reiterati ritorni, sviluppi e slanci, svolte nuove sulla nozione di natura-paesaggio, un rapportarsi all’inconoscibile immanenza del mistero dell’esistente. Tutto passa attraverso il filtro memoriale, per un aggancio con le cose, per approdare a una nuova dimensione cosmica in cui l’uomo, pur lacerato dalla moderna condizione esistenziale possa ritrovare la propria integrità spirituale. Non meno interessante il portato, l’apparire, il nuovo consistere di presenze del tracciato, dei segni, racchiusi e aperti come in una finestra, appena vergati ma incisivi; tutto pare come in bilico tra astrazione pura e permanenza di indicazioni figurali. Queste opere della Bursucanu si svelano di respiro grandioso, con risonanze di vibrazioni del colore e della luce che veicolano con un richiamo alla essenzialità degli spazi ipnotici di Rothko, quella spoliazione estrema del linguaggio centrata sulla definizione di un colore evocativo, quasi un infinito che vive pulsando e si genera e rigenera. La corporeità della materia-colore è compatta, fa appello ad un atteggiamento di contemplazione, fa pensare alla visione attraverso un velo stabilendo il senso della lontananza che è della malinconia e del ricordo. Questa sua pittura che oggi unisce segno e colore in una magica luminescenza, orchestra e movimenta non solo una sorta di immagine infranta ma diviene dettato interiore di una coscienza di esercizio del presente”.
Biografia dell’artista
Oana Bursucanu nasce a Barlad / Romania l’8 settembre 1978. La sua formazione pittorica si sviluppa nello studio del pittore Ioan Vinau e durante i cenacli di letteratura dello scrittore Cristian Simionescu. Prosegue con gli studi superiori presso il Collegio d’Arte “Octav Bancila” nella sezione pittura. Nel 1997 si trasferisce a Milano dove si diploma al Liceo Artistico Statale di Brera nella sezione di architettura. Nel 2018 riprende gli studi accademici. Nel 2022 si laurea in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Brera con una tesi su “Fabbricatori di Ruderi”. Vive e lavora nell’hinterland milanese. Ecco talune mostre collettive dove è stata presente: Arte sul Naviglio a Inzago nel 2019; mostra Assenza alle Cave di Marmo di Carrara nel 2021; Mostra Con-relazioni a Novara nel 2023; mostra Polemos/ Progetto e collettiva allo Studio Zecchilo - Ex Studio Piero Manzoni Milano 2023. Nel 2024 è l’illustre Storico dell’Arte Contemporanea Prof. Carlo Franza ad invitarla nel Progetto “Scenari” con una mostra personale dal titolo “Sopralluoghi” al Plus Florence di Firenze. Del suo lavoro ha scritto lo Storico dell’Arte Contemporanea Carlo Franza.
Biografia del curatore
Carlo Franza è uno Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea, italiano. E’ vissuto dal 1959 al 1980 a Roma dove ha studiato e conseguito tre lauree all’Università Statale La Sapienza (Lettere, Sociologia e Filosofia); dal 1980 è a Milano dove tuttora risiede. Allievo e Assistente Ordinario di Giulio Carlo Argan all’Università La Sapienza di Roma. Professore Straordinario di Storia dell’Arte Moderna e Contemporanea, Ordinario di Lingua e Letteratura Italiana. Visiting Professor nell’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, nell’Università della Slesia e in altre numerose Università Estere (Università della Slesia, Università di New York). Docente nell’ Executive Master “Diplomatic, Economic and Strategic Perspectives in Global Scenarios” alla School of Management dell’Università LUM nella Villa Clerici sede del Campus di Milano, Docente nel Master di Fotografia (ARD&NT Institute di Milano - Accademia di Belle Arti di Brera e Politecnico di Milano) dell’Accademia di Brera e Politecnico di Milano e nel Master Universitario in Management dei Beni Culturali allo Ied di Milano. E' Consulente Tecnico del Tribunale di Milano per l'Arte Moderna e Contemporanea. E’ stato indicato dal “Times” fra i dieci critici d’arte più importanti d’Europa. Giornalista, Critico d’Arte dal 1974 a “Il Giornale” di Indro Montanelli, poi a “Libero” fondato da Vittorio Feltri. Nel 2012 riprende sul quotidiano “Il Giornale” la collaborazione giornalistica come opinionista, unitamente alla sua Rubrica “Scenari dell'arte”, divenendone una delle Firme più lette. Ha al suo attivo decine di libri fondamentali e migliaia di pubblicazioni e cataloghi con presentazioni di mostre. Si è interessato dei più importanti artisti del mondo dei quali ne ha curato prestigiosissime mostre. Dal 2001 al 2007 è stato Consulente del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. E’ fondatore e direttore del Mimac della Fondazione Don Tonino Bello. . Fa parte del Comitato Scientifico di importanti Archivi per l’Arte (Archivio Arturo Vermi- Milano; Archivio Marisa Settembrini- Milano, ecc.). Dal 2022 è nel Comitato di indirizzo della Scuola di Giornalismo Walter Tobagi presso l’Università degli Studi di Milano. E’ Giudice aggregato (dal 2022 al 2025) in Corte d’Assise d’Appello di Milano. Ha vinto per il Giornalismo e la Critica d’Arte il Premio Cortina nel 1994, il Premio Saint Vincent nel 1995, il Premio Bormio nel 1996, il Premio Milano nel 1998, il Premio delle Arti Premio della Cultura nel 2000 (del quale è oggi Presidente di Giuria) e il Premio Città di Tricase nel 2008. Nel 2013 ha vinto il Premio “Berlino” per il Giornalismo e la Critica d'Arte. Nel 2016 ha vinto a Roma-Sala Vanvitelliana il Premio ARTECOM-onlus per il Giornalismo, la Docenza Universitaria e la Critica d’Arte. Nell’ottobre 2020 gli viene assegnato a Roma nella Biblioteca Vallicelliana il Premio Artecom-onlus come Protagonista della Cultura 2020.
Scrive Carlo Franza nel testo: “La storia più autentica di Oana Bursucanu prende il via dai lavori che si sono andati a concretizzare in questi ultimi anni, costituendo un passaggio fondamentale nel cammino di edificazione di una propria identità artistica. I lavori scelti per questa mostra a Firenze nel Progetto Scenari, rilevano l’assunzione della poetica dello sgretolamento e della costruzione, una sorta di sopralluoghi, assai tipica dell’area informale, come residua zona di raccolta e rimando dei labili segni dell’esistere, di tracce, segni, indicatori e accensioni parietali. La gestazione della superficie dei dipinti, nel suo grado nascente di fisicità, testimonia non solo l’elemento minimo dell’immagine e del colore, ma lo spazio incidente e notevolmente lirico che si dilata scopertamente neo-romantico, ad indicare non solo uno spazio che è scavo della propria interiorità, ma il telero strutturato che diviene spazio pur nelle sue segmentazioni, dilatazioni e costruzioni che si proiettano annegandosi dentro una totalità. Questa ricerca ossessiva rinvia e rimanda a quelle che potremmo chiamare lezioni “à la manière de” Chighine e de Stael, con reiterati ritorni, sviluppi e slanci, svolte nuove sulla nozione di natura-paesaggio, un rapportarsi all’inconoscibile immanenza del mistero dell’esistente. Tutto passa attraverso il filtro memoriale, per un aggancio con le cose, per approdare a una nuova dimensione cosmica in cui l’uomo, pur lacerato dalla moderna condizione esistenziale possa ritrovare la propria integrità spirituale. Non meno interessante il portato, l’apparire, il nuovo consistere di presenze del tracciato, dei segni, racchiusi e aperti come in una finestra, appena vergati ma incisivi; tutto pare come in bilico tra astrazione pura e permanenza di indicazioni figurali. Queste opere della Bursucanu si svelano di respiro grandioso, con risonanze di vibrazioni del colore e della luce che veicolano con un richiamo alla essenzialità degli spazi ipnotici di Rothko, quella spoliazione estrema del linguaggio centrata sulla definizione di un colore evocativo, quasi un infinito che vive pulsando e si genera e rigenera. La corporeità della materia-colore è compatta, fa appello ad un atteggiamento di contemplazione, fa pensare alla visione attraverso un velo stabilendo il senso della lontananza che è della malinconia e del ricordo. Questa sua pittura che oggi unisce segno e colore in una magica luminescenza, orchestra e movimenta non solo una sorta di immagine infranta ma diviene dettato interiore di una coscienza di esercizio del presente”.
Biografia dell’artista
Oana Bursucanu nasce a Barlad / Romania l’8 settembre 1978. La sua formazione pittorica si sviluppa nello studio del pittore Ioan Vinau e durante i cenacli di letteratura dello scrittore Cristian Simionescu. Prosegue con gli studi superiori presso il Collegio d’Arte “Octav Bancila” nella sezione pittura. Nel 1997 si trasferisce a Milano dove si diploma al Liceo Artistico Statale di Brera nella sezione di architettura. Nel 2018 riprende gli studi accademici. Nel 2022 si laurea in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Brera con una tesi su “Fabbricatori di Ruderi”. Vive e lavora nell’hinterland milanese. Ecco talune mostre collettive dove è stata presente: Arte sul Naviglio a Inzago nel 2019; mostra Assenza alle Cave di Marmo di Carrara nel 2021; Mostra Con-relazioni a Novara nel 2023; mostra Polemos/ Progetto e collettiva allo Studio Zecchilo - Ex Studio Piero Manzoni Milano 2023. Nel 2024 è l’illustre Storico dell’Arte Contemporanea Prof. Carlo Franza ad invitarla nel Progetto “Scenari” con una mostra personale dal titolo “Sopralluoghi” al Plus Florence di Firenze. Del suo lavoro ha scritto lo Storico dell’Arte Contemporanea Carlo Franza.
Biografia del curatore
Carlo Franza è uno Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea, italiano. E’ vissuto dal 1959 al 1980 a Roma dove ha studiato e conseguito tre lauree all’Università Statale La Sapienza (Lettere, Sociologia e Filosofia); dal 1980 è a Milano dove tuttora risiede. Allievo e Assistente Ordinario di Giulio Carlo Argan all’Università La Sapienza di Roma. Professore Straordinario di Storia dell’Arte Moderna e Contemporanea, Ordinario di Lingua e Letteratura Italiana. Visiting Professor nell’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, nell’Università della Slesia e in altre numerose Università Estere (Università della Slesia, Università di New York). Docente nell’ Executive Master “Diplomatic, Economic and Strategic Perspectives in Global Scenarios” alla School of Management dell’Università LUM nella Villa Clerici sede del Campus di Milano, Docente nel Master di Fotografia (ARD&NT Institute di Milano - Accademia di Belle Arti di Brera e Politecnico di Milano) dell’Accademia di Brera e Politecnico di Milano e nel Master Universitario in Management dei Beni Culturali allo Ied di Milano. E' Consulente Tecnico del Tribunale di Milano per l'Arte Moderna e Contemporanea. E’ stato indicato dal “Times” fra i dieci critici d’arte più importanti d’Europa. Giornalista, Critico d’Arte dal 1974 a “Il Giornale” di Indro Montanelli, poi a “Libero” fondato da Vittorio Feltri. Nel 2012 riprende sul quotidiano “Il Giornale” la collaborazione giornalistica come opinionista, unitamente alla sua Rubrica “Scenari dell'arte”, divenendone una delle Firme più lette. Ha al suo attivo decine di libri fondamentali e migliaia di pubblicazioni e cataloghi con presentazioni di mostre. Si è interessato dei più importanti artisti del mondo dei quali ne ha curato prestigiosissime mostre. Dal 2001 al 2007 è stato Consulente del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. E’ fondatore e direttore del Mimac della Fondazione Don Tonino Bello. . Fa parte del Comitato Scientifico di importanti Archivi per l’Arte (Archivio Arturo Vermi- Milano; Archivio Marisa Settembrini- Milano, ecc.). Dal 2022 è nel Comitato di indirizzo della Scuola di Giornalismo Walter Tobagi presso l’Università degli Studi di Milano. E’ Giudice aggregato (dal 2022 al 2025) in Corte d’Assise d’Appello di Milano. Ha vinto per il Giornalismo e la Critica d’Arte il Premio Cortina nel 1994, il Premio Saint Vincent nel 1995, il Premio Bormio nel 1996, il Premio Milano nel 1998, il Premio delle Arti Premio della Cultura nel 2000 (del quale è oggi Presidente di Giuria) e il Premio Città di Tricase nel 2008. Nel 2013 ha vinto il Premio “Berlino” per il Giornalismo e la Critica d'Arte. Nel 2016 ha vinto a Roma-Sala Vanvitelliana il Premio ARTECOM-onlus per il Giornalismo, la Docenza Universitaria e la Critica d’Arte. Nell’ottobre 2020 gli viene assegnato a Roma nella Biblioteca Vallicelliana il Premio Artecom-onlus come Protagonista della Cultura 2020.
27
aprile 2024
Oana Bursucanu – Sopralluoghi
Dal 27 aprile al 21 novembre 2024
arte contemporanea
Location
PLUS FLORENCE
Firenze, Via Santa Caterina D'alessandria, 15, (Firenze)
Firenze, Via Santa Caterina D'alessandria, 15, (Firenze)
Orario di apertura
Da lunedì a domenica su appuntamento
Vernissage
27 Aprile 2024, Ore 18.00
Autore
Curatore
Autore testo critico
Progetto grafico
Patrocini