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Occidente perde la testa. Incubo e metamorfosi
L’installazione ha le caratteristiche di uno spettacolo, nel quale il visitatore si muove liberamente ed è inglobato nella vicenda visiva, sonora, emotiva. L’evento è tripartito sia come distribuzione spaziale e sia come vicenda. Il visitatore è dunque, un testimone dell’accadimento.
Comunicato stampa
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"Occidente perde la testa" Incubo e metamorfosi.
( debutto, prima nazionale)
Il progetto nasce da un'idea della pittrice emiliana Mirella Esse e da artisti che operano in ambiti differenti: il musicista trentino e compositore Luca Cattani;
il cantante lirico emiliano Marco Spotti; il video artista lombordo Lino Budano;
il performer siciliano Danilo Camizzi; il regista e progettista calabrese Raffaele Macrì.
LA MOSTRA INSTALLAZIONE
È promossa dal CentroZiggurat-ArteVideo di Trento
Durata 35’
Mostra installazione di quadri, foto, video, voce e musica.
L’installazione ha le caratteristiche di uno spettacolo, nel quale il visitatore si muove liberamente ed è inglobato nella vicenda visiva, sonora, emotiva. L’evento è tripartito sia come distribuzione spaziale e sia come vicenda. Il visitatore è dunque, un testimone dell’accadimento.
La performance trae spunto da un'ossessione. Un uomo, nel laboratorio di una pittrice, é preda di un incubo. La sua nudità, maschera del "sempre" e dell'"ovunque", lo rende a-temporale. Una testa di statua dipinta di blu - metafora della classicità, della tradizione occidentale, contaminata d'Arte e Sogno - appare e scompare dalle sue mani; pare interrogarlo sulla sua essenza, lo mette in discussione, lo rende pazzo: quella testa tagliata, cava e perduta, é la sua? Di chi, che cosa é? Frammenti sconnessi di folle filosofia... Socrate... Artaud! Non c'é risposta. Il protagonista, per dare un senso al nulla, sceglie la via del sacrificio rituale e della metamorfosi. Distrugge la statua, la manda in frantumi; poi tinge di blu la propria testa nel tentativo disperato e simbolico di incarnarla, ma allo specchio non si riconosce, é un alieno: maschera, bestia, chimera. Lotta con il proprio riflesso, che é altro da sé - da quell'identità lucida e rassicurante che credeva fosse sua. Non ha più idoli, simulacri da adorare e imitare. Confuso, contraddittorio, conflittuale. Un Mostro che proprio attraverso la storia del pensiero occidentale - ultime tappe, la psicanalisi e la morte di Dio - ha preso coscienza di sé: non ci sono più valori né modelli assoluti, non c'é coerenza, non c'é possibilità di controllo... non c'é speranza di vera progettualità se non nella disponibilità all'esperienza creativa. L'uomo occidentale, con la sua Animalità innata e la sua attuale ampliata coscienza, la fragile ragione costruita nei secoli e la potente poesia che lo feconda, é un "da sempre-nuovo-Mutante".
Mostra installazione video sonora
“OCCIDENTE perde la testa” Incubo e Metamorfosi
Idea di Mirella Esse e Regia di Raffaele Macrì
Lino Budano: montaggio video; Danilo Camizzi: performance; Luca Cattani: creazione sonora e installazione video-audio; Mirella Esse: arte figurativa; Raffaele Macrì: riprese e montaggio;
Marco Spotti: voce cantata e narrata.
( debutto, prima nazionale)
Il progetto nasce da un'idea della pittrice emiliana Mirella Esse e da artisti che operano in ambiti differenti: il musicista trentino e compositore Luca Cattani;
il cantante lirico emiliano Marco Spotti; il video artista lombordo Lino Budano;
il performer siciliano Danilo Camizzi; il regista e progettista calabrese Raffaele Macrì.
LA MOSTRA INSTALLAZIONE
È promossa dal CentroZiggurat-ArteVideo di Trento
Durata 35’
Mostra installazione di quadri, foto, video, voce e musica.
L’installazione ha le caratteristiche di uno spettacolo, nel quale il visitatore si muove liberamente ed è inglobato nella vicenda visiva, sonora, emotiva. L’evento è tripartito sia come distribuzione spaziale e sia come vicenda. Il visitatore è dunque, un testimone dell’accadimento.
La performance trae spunto da un'ossessione. Un uomo, nel laboratorio di una pittrice, é preda di un incubo. La sua nudità, maschera del "sempre" e dell'"ovunque", lo rende a-temporale. Una testa di statua dipinta di blu - metafora della classicità, della tradizione occidentale, contaminata d'Arte e Sogno - appare e scompare dalle sue mani; pare interrogarlo sulla sua essenza, lo mette in discussione, lo rende pazzo: quella testa tagliata, cava e perduta, é la sua? Di chi, che cosa é? Frammenti sconnessi di folle filosofia... Socrate... Artaud! Non c'é risposta. Il protagonista, per dare un senso al nulla, sceglie la via del sacrificio rituale e della metamorfosi. Distrugge la statua, la manda in frantumi; poi tinge di blu la propria testa nel tentativo disperato e simbolico di incarnarla, ma allo specchio non si riconosce, é un alieno: maschera, bestia, chimera. Lotta con il proprio riflesso, che é altro da sé - da quell'identità lucida e rassicurante che credeva fosse sua. Non ha più idoli, simulacri da adorare e imitare. Confuso, contraddittorio, conflittuale. Un Mostro che proprio attraverso la storia del pensiero occidentale - ultime tappe, la psicanalisi e la morte di Dio - ha preso coscienza di sé: non ci sono più valori né modelli assoluti, non c'é coerenza, non c'é possibilità di controllo... non c'é speranza di vera progettualità se non nella disponibilità all'esperienza creativa. L'uomo occidentale, con la sua Animalità innata e la sua attuale ampliata coscienza, la fragile ragione costruita nei secoli e la potente poesia che lo feconda, é un "da sempre-nuovo-Mutante".
Mostra installazione video sonora
“OCCIDENTE perde la testa” Incubo e Metamorfosi
Idea di Mirella Esse e Regia di Raffaele Macrì
Lino Budano: montaggio video; Danilo Camizzi: performance; Luca Cattani: creazione sonora e installazione video-audio; Mirella Esse: arte figurativa; Raffaele Macrì: riprese e montaggio;
Marco Spotti: voce cantata e narrata.
26
febbraio 2005
Occidente perde la testa. Incubo e metamorfosi
26 febbraio 2005
arte contemporanea
performance - happening
performance - happening
Location
CONDOTTO9
Sassuolo, Via Stoccolma, 15, (Modena)
Sassuolo, Via Stoccolma, 15, (Modena)
Vernissage
26 Febbraio 2005, ore 21,30
Autore