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Odinea Pamici – A lunga conservazione
Odinea Pamici è un’artista-casalinga (o casalinga-artista che dir si voglia) che vive e lavora a Trieste, ma che, nel continuo dividersi tra lo studio, la casa, e i siti d’arte, ama esplorare tutto il nord Europa
Comunicato stampa
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Odinea Pamici è un’artista-casalinga (o casalinga-artista che dir si voglia) che vive e lavora a Trieste, ma che, nel continuo dividersi tra lo studio, la casa, e i siti d’arte, ama esplorare tutto il nord Europa.
La doppia definizione non è un parallelismo fine a sé stesso, visto che tale condizione è condivisa da molte altre sue colleghe, ma sta a sottolineare il profondo connubio di queste due dimensioni nella vita dell’artista triestina, espresso attraverso il continuo interscambiarsi e condizionarsi dei ruoli, fino a confondersi e a sciogliere in un’unica condizione esistenziale la naturalità della vita e la forma dell’artificio. Svolge le mansioni casalinghe con l’occhio creativo e la sensibilità del sentire artistico. Cerca di fissare nelle sue opere, partendo dagli oggetti e dalle piccole incombenze domestiche quotidiane, la sacralità del rituale, la cerimonia che si svolge nel perenne ripetersi di gesti antichi.
Il ciclo di lavori fotografici A lunga conservazione raffigura gli ambienti della propria casa interamente avvolti e ricoperti da circa 30.000 metri di pellicola d’alluminio per alimenti. Oggetti, mobili, cuscini, suppellettili, intere stanze e pareti, vengono quasi annullati da una superficie specchiante che ne cancella ogni caratteristica che non sia formale. L’uso del bianco e nero contribuisce a compattare gli spazi e ad ampliare l’effetto di asetticità e di straniamento.
“Odinea Pamici, giunta alla conclusione di questo percorso, mette in scena l’effetto di un’azione in cui tragedia e commedia coesistono. Tragedia se consideriamo l’azione il frutto di un’intelligenza deviata, erosiva verso un ambiente avvertito come luogo di segregazione, di discriminazione e di abbandono. Commedia se invece ci avviciniamo all’opera come a uno strepitoso parossismo in cui l’angoscia dell’abitudine trasforma l’ordinario in straordinario, grazie all’estensione illogica e imprevedibile di una di quelle cose che di solito si fanno proprio per abitudine.”
(Tratto dal testo "A lunga conservazione": breve scritto su Odinea Pamici artista e donna, Milano, 2001.)
La doppia definizione non è un parallelismo fine a sé stesso, visto che tale condizione è condivisa da molte altre sue colleghe, ma sta a sottolineare il profondo connubio di queste due dimensioni nella vita dell’artista triestina, espresso attraverso il continuo interscambiarsi e condizionarsi dei ruoli, fino a confondersi e a sciogliere in un’unica condizione esistenziale la naturalità della vita e la forma dell’artificio. Svolge le mansioni casalinghe con l’occhio creativo e la sensibilità del sentire artistico. Cerca di fissare nelle sue opere, partendo dagli oggetti e dalle piccole incombenze domestiche quotidiane, la sacralità del rituale, la cerimonia che si svolge nel perenne ripetersi di gesti antichi.
Il ciclo di lavori fotografici A lunga conservazione raffigura gli ambienti della propria casa interamente avvolti e ricoperti da circa 30.000 metri di pellicola d’alluminio per alimenti. Oggetti, mobili, cuscini, suppellettili, intere stanze e pareti, vengono quasi annullati da una superficie specchiante che ne cancella ogni caratteristica che non sia formale. L’uso del bianco e nero contribuisce a compattare gli spazi e ad ampliare l’effetto di asetticità e di straniamento.
“Odinea Pamici, giunta alla conclusione di questo percorso, mette in scena l’effetto di un’azione in cui tragedia e commedia coesistono. Tragedia se consideriamo l’azione il frutto di un’intelligenza deviata, erosiva verso un ambiente avvertito come luogo di segregazione, di discriminazione e di abbandono. Commedia se invece ci avviciniamo all’opera come a uno strepitoso parossismo in cui l’angoscia dell’abitudine trasforma l’ordinario in straordinario, grazie all’estensione illogica e imprevedibile di una di quelle cose che di solito si fanno proprio per abitudine.”
(Tratto dal testo "A lunga conservazione": breve scritto su Odinea Pamici artista e donna, Milano, 2001.)
07
ottobre 2005
Odinea Pamici – A lunga conservazione
Dal 07 ottobre al 30 novembre 2005
arte contemporanea
Location
FRANCO RICCARDO ARTIVISIVE
Napoli, Piazzetta Nilo, 7, (Napoli)
Napoli, Piazzetta Nilo, 7, (Napoli)
Orario di apertura
dal lunedì al venerdì 15,30–20; aperto sabato 29 ottobre
Vernissage
7 Ottobre 2005, ore 19
Autore