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Olesen | Sapountzis | Vo
La ricerca di Henrik Olesen indaga lo spazio complesso e problematico dell’identità, le strutture di potere, le norme sociali e culturali che interferiscono con questa. Danh Vo presenta una serie di fotografie e disegni che documentano il processo di costruzione della Statua della Libertà. Mentre l’artista greco Yorgos Sapountzis presenta Apparère, un progetto realizzato durante la residenza presso la Fondazione Morra Greco.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Henrik Olesen / Danh Vo
opening 1 aprile 2011 ore 19.00
Napoli, Fondazione Morra Greco Largo Avellino, 17
La mostra si protrarrà fino al 10 giugno 2011
Il 1 aprile 2011 alle ore 19 la Fondazione Morra Greco inaugura la doppia personale degli artisti Henrik Olesen e Danh Vo.
La ricerca di Henrik Olesen indaga lo spazio complesso e problematico dell’identità, le strutture di potere, le norme sociali e culturali che interferiscono con questa. Attingendo a una grande varietà di materiali e fonti provenienti dall’ambito storico, politico, giuridico, filosofico, scientifico, l’artista esamina i meccanismi di dominio, che nel corso della storia hanno determinato fenomeni di repressione e soppressione culturale e la emarginazione dell’ omosessualità.
Il progetto alla Fondazione Morra Greco consiste in un’installazione site specific nelle stanze al primo piano del Palazzo, una serie di calchi che riproducono alcuni dettagli dello spazio.
Il progetto parte da un riferimento alla dialettica servo padrone e formalizza le idee di dominio e vincolo, le contraddizioni e interdipendenze, la relazione tra positivo e negativo, attivo e passivo.
Danh Vo è nato a Ba Ria (Vietnam) ma è cresciuto in Danimarca, dove la sua famiglia trovò rifugio quando lui aveva solo 4 anni, alle sue origini vietnamite si ricongiunge spesso attraverso i suoi lavori. La sua ricerca indaga le intersezioni tra la sfera pubblica e quella privata, il modo in cui la nostra identità è condizionata da vicende culturali e politiche. L’artista si appropria spesso di oggetti e storie, combina le storie altrui con la propria, crea intersezioni tra storie e memorie private e la Storia.
In occasione della mostra alla Fondazione Morra Greco l’artista presenta una serie di fotografie e disegni che documentano il processo di costruzione della Statua della Libertà. Questa documentazione fa riferimento ad un progetto che l’artista ha iniziato quest’anno e che prevede la ricostruzione della statua in scala 1:1.
Yorgos Sapountzis
Apparère
a cura di Francesca Boenzi
opening 1 aprile 2011 ore 19.00
Napoli, Fondazione Morra Greco Largo Avellino, 17
La mostra si protrarrà fino al 10 giugno 2011
Il 1 aprile 2011 alle ore 19 l’artista greco Yorgos Sapountzis presenta Apparère, un progetto realizzato durante la residenza presso la Fondazione Morra Greco. Apparère comprende un’installazione e una performance che si terrà alle ore 20. La performance è il risultato di un workshop che l’artista ha svolto negli spazi della Fondazione, insieme a un gruppo di studenti* dell’Accademia di Belle Arti di Napoli.
L’installazione site specific Apparère, nel basement di Palazzo Caracciolo di Avellino, esplora il momento in cui i corpi e le cose si rivelano. L’artista ha costruito dodici strutture espositive, ricoperte di tessuti con colori primari. L’illuminazione dell’ambiente proviene da tre lampade a gas. Le strutture ricordano quelle molto comuni nei mercati o nelle strade della città ma l’artista ne modifica le proporzioni, riproducendo quelle del corpo umano in dodici diverse posizioni. Lo spazio espositivo diventa un’agorà, un mercato, o un teatro, un luogo dunque in cui si attende che qualcosa sia presentato, rappresentato o svelato. Nello stesso spazio vi sono alcune sculture realizzate con tubi metallici, stoffe e contenitori di alimenti. Queste figure creano una nuova misura nello spazio, cercano un contatto con il desiderio umano per i prodotti e il suo bisogno di proiettarsi e riflettersi. La performance esplora infine l’apparire del corpo nello spazio pubblico e il suo uso, oltre che le modalità di condivisione e interazione tra individui che rendono possibile un reciproco appagamento.
La pratica di Yorgos Sapountzis combina media diversi, analizza il ruolo della scultura, le strutture dello spazio pubblico, il rapporto tra il nostro corpo, la visione e lo spazio. La tensione tra ordine e disordine è un elemento centrale nel suo lavoro. La confusione è un metodo, il processo che rende possibili le sorprese e gli incontri casuali che non si verificherebbero se avessimo a disposizione un campo di azione dai confini rigidi. Le installazioni così come le performance sospese tra la confusione del momento creativo e la formalizzazione di un nuovo ordine, celebrano dunque le coincidenze dell’improvvisazione. Lo spazio in cui si collocano è difficile da definire, liminale, ibrido, aperto. La sua pratica è tangente: sfiora il teatro, la poesia, alcune forme di ritualità.
* Gennaro Schiano, Paola Raimondo, Francesca Mozzillo, Marino Sasso, Efthalia Kerouli, Chiara Giandomenico, Pasquale Apuca, Viola Basile, Tommaso Caruso, Paolo Incarnato. Si ringrazia il Prof. Pasquale Pennacchio per la collaborazione.
NOTIZIE UTILI:
opening 1 aprile 2011 ore 19.00
Napoli, Fondazione Morra Greco Largo Avellino, 17
La mostra si protrarrà fino al 10 giugno 2011
Il 1 aprile 2011 alle ore 19 la Fondazione Morra Greco inaugura la doppia personale degli artisti Henrik Olesen e Danh Vo.
La ricerca di Henrik Olesen indaga lo spazio complesso e problematico dell’identità, le strutture di potere, le norme sociali e culturali che interferiscono con questa. Attingendo a una grande varietà di materiali e fonti provenienti dall’ambito storico, politico, giuridico, filosofico, scientifico, l’artista esamina i meccanismi di dominio, che nel corso della storia hanno determinato fenomeni di repressione e soppressione culturale e la emarginazione dell’ omosessualità.
Il progetto alla Fondazione Morra Greco consiste in un’installazione site specific nelle stanze al primo piano del Palazzo, una serie di calchi che riproducono alcuni dettagli dello spazio.
Il progetto parte da un riferimento alla dialettica servo padrone e formalizza le idee di dominio e vincolo, le contraddizioni e interdipendenze, la relazione tra positivo e negativo, attivo e passivo.
Danh Vo è nato a Ba Ria (Vietnam) ma è cresciuto in Danimarca, dove la sua famiglia trovò rifugio quando lui aveva solo 4 anni, alle sue origini vietnamite si ricongiunge spesso attraverso i suoi lavori. La sua ricerca indaga le intersezioni tra la sfera pubblica e quella privata, il modo in cui la nostra identità è condizionata da vicende culturali e politiche. L’artista si appropria spesso di oggetti e storie, combina le storie altrui con la propria, crea intersezioni tra storie e memorie private e la Storia.
In occasione della mostra alla Fondazione Morra Greco l’artista presenta una serie di fotografie e disegni che documentano il processo di costruzione della Statua della Libertà. Questa documentazione fa riferimento ad un progetto che l’artista ha iniziato quest’anno e che prevede la ricostruzione della statua in scala 1:1.
Yorgos Sapountzis
Apparère
a cura di Francesca Boenzi
opening 1 aprile 2011 ore 19.00
Napoli, Fondazione Morra Greco Largo Avellino, 17
La mostra si protrarrà fino al 10 giugno 2011
Il 1 aprile 2011 alle ore 19 l’artista greco Yorgos Sapountzis presenta Apparère, un progetto realizzato durante la residenza presso la Fondazione Morra Greco. Apparère comprende un’installazione e una performance che si terrà alle ore 20. La performance è il risultato di un workshop che l’artista ha svolto negli spazi della Fondazione, insieme a un gruppo di studenti* dell’Accademia di Belle Arti di Napoli.
L’installazione site specific Apparère, nel basement di Palazzo Caracciolo di Avellino, esplora il momento in cui i corpi e le cose si rivelano. L’artista ha costruito dodici strutture espositive, ricoperte di tessuti con colori primari. L’illuminazione dell’ambiente proviene da tre lampade a gas. Le strutture ricordano quelle molto comuni nei mercati o nelle strade della città ma l’artista ne modifica le proporzioni, riproducendo quelle del corpo umano in dodici diverse posizioni. Lo spazio espositivo diventa un’agorà, un mercato, o un teatro, un luogo dunque in cui si attende che qualcosa sia presentato, rappresentato o svelato. Nello stesso spazio vi sono alcune sculture realizzate con tubi metallici, stoffe e contenitori di alimenti. Queste figure creano una nuova misura nello spazio, cercano un contatto con il desiderio umano per i prodotti e il suo bisogno di proiettarsi e riflettersi. La performance esplora infine l’apparire del corpo nello spazio pubblico e il suo uso, oltre che le modalità di condivisione e interazione tra individui che rendono possibile un reciproco appagamento.
La pratica di Yorgos Sapountzis combina media diversi, analizza il ruolo della scultura, le strutture dello spazio pubblico, il rapporto tra il nostro corpo, la visione e lo spazio. La tensione tra ordine e disordine è un elemento centrale nel suo lavoro. La confusione è un metodo, il processo che rende possibili le sorprese e gli incontri casuali che non si verificherebbero se avessimo a disposizione un campo di azione dai confini rigidi. Le installazioni così come le performance sospese tra la confusione del momento creativo e la formalizzazione di un nuovo ordine, celebrano dunque le coincidenze dell’improvvisazione. Lo spazio in cui si collocano è difficile da definire, liminale, ibrido, aperto. La sua pratica è tangente: sfiora il teatro, la poesia, alcune forme di ritualità.
* Gennaro Schiano, Paola Raimondo, Francesca Mozzillo, Marino Sasso, Efthalia Kerouli, Chiara Giandomenico, Pasquale Apuca, Viola Basile, Tommaso Caruso, Paolo Incarnato. Si ringrazia il Prof. Pasquale Pennacchio per la collaborazione.
NOTIZIE UTILI:
01
aprile 2011
Olesen | Sapountzis | Vo
Dal primo aprile al 10 giugno 2011
arte contemporanea
Location
Vernissage
1 Aprile 2011, ore 19
Autore
Curatore