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Olimpia Ferrari – Metrochip-Microcity
In questo progetto rappresento l’assetto architetturale delle metropoli, cercando di porre in evidenza lo stretto parallelismo fra questo e la struttura sistematica dei microchip
Comunicato stampa
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Nell’ambito della Sesta Edizione del Festival della Fotografia di Roma, la Fondazione Pastificio Cerere presenta la mostra personale di Olimpia Ferrari: METROCHIP_MICROCITY. La mostra e’ stata resa possibile grazie al sostegno della Fondazione Elsa Peretti e si avvale del patrocinio del Presidente della Regione Lazio.
Gli scatti fotografici di Olimpia Ferrari mettono in rilievo lo stretto parallelismo tra l’assetto architettonico delle metropoli e la struttura sistematica dei microchip, quasi a dimostrare come la vita della popolazione urbana si svolga in ampi spazi dove si muovono i loro corpi, ma anche nei minuscoli e complessi meccanismi in cui a muoversi sono le idee, le comunicazioni, gli scambi culturali.
Le fotografie in mostra legano elementi architettonici e componenti elettronici digitali dimostrando una vicinanza estetica, non solo concettuale: palazzi, finestre, strade, quartieri, circuiti integrati e strati di interconnessione sono tutte forme tridimensionali progettate dal cervello umano per la circolazione di energia, anche se le loro dimensioni fisiche sono agli antipodi. E per l’artista sono proprio le città tecnologicamente più avanzate, come New York o Londra, ad avere le architetture più complesse e moderne, simili appunto a circuiti elettronici.
"Una tendenza verso l'astratto è evidente, ma un astratto che tende alla decorazione, quando la decorazione è un elemento centrale nell'opera come lo era per gli interni di Edouard Vuillard in cui i soggetti che abitano quegli spazi vengono assorbiti dalle pareti, da quel gioco di disegni delle carte da parati che sembrano invadere le stoffe dei vestiti e gli individui stessi che abitano quei luoghi”.
(L. Benedetti)
Olimpia Ferrari nasce a Roma nel 1980, inizia fin da giovanissima ad esplorare attraverso l’obbiettivo vari paesi come Messico, Egitto, Marocco, Tailandia, Francia, Svizzera, Portogallo, Grecia, Giappone e Stati Uniti; analizzandone i contenuti sociologici. Nel Novembre 2004 ha esposto il suo lavoro nella sua prima personale, “Fotografie di viaggio”, alla New York University, Casa Italiana Zerilli Marimo’. Nell’Aprile 2005 ha partecipato al Festival Internazionale di fotografia a Roma, nella collettiva “East is East” alla Galleria del Cortile; nel marzo 2006 le e’ stata assegnata la Menzione Speciale INAIL nel Concorso di Arti Visive sul lavoro femminile “L’Altra metà del lavoro” indetto dall’ANMIL-INAIL. Dal 2006 frequenta l’International Center of Photography di New York. Attualmente è assistente di Giuseppe Gallo, pittore e scultore.
Gli scatti fotografici di Olimpia Ferrari mettono in rilievo lo stretto parallelismo tra l’assetto architettonico delle metropoli e la struttura sistematica dei microchip, quasi a dimostrare come la vita della popolazione urbana si svolga in ampi spazi dove si muovono i loro corpi, ma anche nei minuscoli e complessi meccanismi in cui a muoversi sono le idee, le comunicazioni, gli scambi culturali.
Le fotografie in mostra legano elementi architettonici e componenti elettronici digitali dimostrando una vicinanza estetica, non solo concettuale: palazzi, finestre, strade, quartieri, circuiti integrati e strati di interconnessione sono tutte forme tridimensionali progettate dal cervello umano per la circolazione di energia, anche se le loro dimensioni fisiche sono agli antipodi. E per l’artista sono proprio le città tecnologicamente più avanzate, come New York o Londra, ad avere le architetture più complesse e moderne, simili appunto a circuiti elettronici.
"Una tendenza verso l'astratto è evidente, ma un astratto che tende alla decorazione, quando la decorazione è un elemento centrale nell'opera come lo era per gli interni di Edouard Vuillard in cui i soggetti che abitano quegli spazi vengono assorbiti dalle pareti, da quel gioco di disegni delle carte da parati che sembrano invadere le stoffe dei vestiti e gli individui stessi che abitano quei luoghi”.
(L. Benedetti)
Olimpia Ferrari nasce a Roma nel 1980, inizia fin da giovanissima ad esplorare attraverso l’obbiettivo vari paesi come Messico, Egitto, Marocco, Tailandia, Francia, Svizzera, Portogallo, Grecia, Giappone e Stati Uniti; analizzandone i contenuti sociologici. Nel Novembre 2004 ha esposto il suo lavoro nella sua prima personale, “Fotografie di viaggio”, alla New York University, Casa Italiana Zerilli Marimo’. Nell’Aprile 2005 ha partecipato al Festival Internazionale di fotografia a Roma, nella collettiva “East is East” alla Galleria del Cortile; nel marzo 2006 le e’ stata assegnata la Menzione Speciale INAIL nel Concorso di Arti Visive sul lavoro femminile “L’Altra metà del lavoro” indetto dall’ANMIL-INAIL. Dal 2006 frequenta l’International Center of Photography di New York. Attualmente è assistente di Giuseppe Gallo, pittore e scultore.
18
aprile 2007
Olimpia Ferrari – Metrochip-Microcity
Dal 18 aprile al 15 maggio 2007
fotografia
Location
FONDAZIONE PASTIFICIO CERERE
Roma, Via Degli Ausoni, 7, (Roma)
Roma, Via Degli Ausoni, 7, (Roma)
Orario di apertura
lun-ven 15.00-19.00
Vernissage
18 Aprile 2007, ore 19
Sito web
www.fotografiafestival.it
Autore
Curatore