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Olimpio Galimberti – Opere anni ’70
La riscoperta di vecchie opere di Galimberti, ha dato l’imput per questa sua mostra personale dove sono esposti collage eseguiti agli inizi degli anni’70.
Comunicato stampa
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Elementi della pittura sono forma e colore
Facciamo dunque forme e colori.
(Carlo Belli da Kn)
Aldilà delle avanguardie non figurative, Arp, Klee, Mondrian, Kandinskij, Magnelli, un vero e proprio manifesto per l'arte astratta, in Italia, è legato alla “dichiarazione degli espositori” Mario Reggiani, Oreste Bogliardi, Virginio Ghiringhelli, comparso nel Bollettino del Milione nel 1934 ed alla sistemazione teorica nel libro Kn di Carlo Belli, nel 1935. Fra gli artisti che ruotavano intorno alla mitica Galleria milanese, c'erano inoltre Melotti, Veronesi, Soldati, Fontana e Licini.
Si accendevano in altro luogo, Como, le stelle di Rho, Radice e Terragni. Pochi anni dopo veniva fondato il MAC (Movimento Arte Concreta).
Nel 1966, la Biennale di Venezia, consacrerà la pittura astratta in Italia.
La conoscenza e la cultura di questo importante periodo che ha segnato la storia dell'arte del '900, ha sicuramente convinto Galimberti a “sperimentarsi” in opere che a questa estetica si ispirano. Si tratta di Collages, alcuni con inserimenti modulari metallici, realizzati tra la fine degli anni Sessanta ed i primi anni del Settanta.
Il tema è lo spazio, non solo come luogo in cui compaiono forme colorate, ma come totalità in cui i singoli elementi sono significanti per se stessi e per la relazione che stabiliscono con gli altri. Nella loro difformità sono coerenti e necessari alla struttura compositiva globale, quando l'articolazione è ortogonale, quando i moduli si dispongono in obliquo, quando prevale il ritmo della circolarità o dell'ellisse. In quest'ultima situazione, la simulazione del movimento è evidente.
Lo spazio è “misurato” dall'uso del colore; nelle campiture di fondo e nei singoli patterns, talvolta la differenziazione è minima, solo alcuni segni, a contrasto, fanno da segnale visivo. Nelle forme sovrapposte, la modulazione è giocata dall'accostamento di colori primari.
Da un punto di vista formale si tratta di lavori che hanno bene assimilato le lezioni storiche di Mondrian: ridurre l'oggetto a schema, e quelle di Malevic: espressività visiva pura. La geometria ne è il fondamento, tanto che ogni opera offre la possibilità di viaggiare entro esperienze differenziate e spazi dell'immaginazione. Non manca “lo slancio dell'anima”.
La geometria può diventare sentimento, ha scritto Osvaldo Licini.
Giovanna Riu
26
giugno 2010
Olimpio Galimberti – Opere anni ’70
Dal 26 giugno all'undici luglio 2010
arte contemporanea
Location
BAG BRANDI ART GALLERY
La Spezia, Via Vanicella, 37, (La Spezia)
La Spezia, Via Vanicella, 37, (La Spezia)
Orario di apertura
Da Martedì a Sabato ore 10-13 e 16-20
Vernissage
26 Giugno 2010, ore 18.00
Autore
Curatore