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Oliviero Rainaldi – La Natura delle Cose
Un omaggio all’acqua e al suo potere evocativo, un viaggio a ritroso nel tempo tra miti e icone della letteratura e dell’arte all’interno di una delle ville storiche più raffinate e segrete di Roma.
Comunicato stampa
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Il Comune di Roma – Assessorato alle Politiche Culturali e della Comunicazione - Sovraintendenza ai Beni Culturali - presenta la mostra “Oliviero Rainaldi | La Natura delle Cose”. Un omaggio all’acqua e al suo potere evocativo, un viaggio a ritroso nel tempo tra miti e icone della letteratura e dell’arte all’interno di una delle ville storiche più raffinate e segrete di Roma.
Sospesa su un frammento del Quirinale, risparmiato dagli sventramenti di fine Ottocento, Villa Aldobrandini ha sempre avuto una relazione intima e costante con l’acqua, presente sul suo sito fin dall’Antichità. Oliviero Rainaldi ha preso spunto da questa particolare dimensione ambientale per elaborare le sue installazioni che dialogheranno con le radure, le palme e le vedute urbane della villa, grazie a quattordici progetti realizzati per l’occasione. Il suo lavoro, che da oltre trent’anni si muove tra gesso, oro, marmo e vetro, si arricchisce in questo nuovo percorso della presenza vitale ed evocativa dell’acqua utilizzata come materia e superficie da modellare con i suoi segni e le sue invenzioni.
Dal supplizio di Tantalo, messo in scena di fronte al panorama mozzafiato che si gode dalle terrazze della Villa, a Mosé che attraversa il Mar Rosso protetto da secolari piante di camelie, i riferimenti culturali di Rainaldi spaziano dalla dimensione classica a quella religiosa, fonti per storie della medesima forza e suggestione. Le opere, disseminate all’interno del parco, mostrano una rinnovata capacità dell’artista di sperimentare materiali differenti modellati in forme essenziali, che rimandano ai raffinati tratti di Francesco Laurana e Arnolfo di Cambio, alle origini della scultura rinascimentale. Attraverso una personale rilettura delle misteriose figure di Arturo Martini e dei volti intensi di Medardo Rosso, Rainaldi offre una visione contemporanea di miti che hanno attraversato tutta la nostra storia. Con leggerezza e acume, l’artista rilegge “La morte di Marat” in un taglio verticale nel bronzo, da cui sgorga una cascata, mentre “Le Tre Età dell’Uomo” ammiccano da un cubo d’acqua trasparente. L’acqua è uno dei pochi materiali a cambiare consistenza in modo molto semplice e veloce: grazie a questa caratteristica le installazioni alterneranno ghiaccio e vapore, liquido in movimento e specchi immobili, nei quali il paesaggio urbano si rifletterà in uno scambio serrato di immagini e rimandi formali.
La mostra, a cura di Costantino D’Orazio, sarà accompagnata dal catalogo edito da Marsilio Editori con testi di Francesco Buranelli, Alberta Campitelli e Costantino D’Orazio.
L’iniziativa si avvale del sostegno di Acea (main sponsor) e Il Gioco del Lotto|Lottomatica e della collaborazione della Fondazione Pastificio Cerere e di Plein Air.
Oliviero Rainaldi, nato a Caramanico Terme (Pescara) nel 1956, ha studiato all’Accademia di Belle Arti di Venezia con Emilio Vedova e si è diplomato all’Accademia di Belle Arti dell’Aquila con Fabio Mauri. Il suo lavoro è stato presentato in rassegne d’arte e spazi museali in Italia ed all’estero, quali ad esempio Prospect ‘93 allo Schirn Kunstalle di Francoforte; Otis Parson, Los Angeles; Polk Museum, Florida; GAM, Bologna; Museum National Jakarta, Indonesia; Mezzanine Gallery, Metropolitan Museum of Art, New York; Mucsarnok Kunstalle Budapest. Dal 2000 ad oggi ha realizzato gli arredi liturgici di varie Chiese di Roma e di Terni e ha lavorato a varie commissioni ecclesiastiche; è stato insignito da Papa Giovanni Paolo II del titolo di Accademico della Pontificia Accademia di Belle Arti e Lettere dei Virtuosi del Pantheon.
Villa Aldobrandini sorge su quel lato del colle del Quirinale anticamente detto Collis Latiaris ed ospitava dei Balnea privati, nei pressi delle Terme di Costantino, affacciati sui Mercati traianei e la salita di Magnanapoli. Costruita all’inizio del XVII sec. dal Cardinale Pietro Aldobrandini la villa fu acquistata dallo Stato Italiano nel 1929. Il giardino e i padiglioni furono destinati ad uso pubblico e costituiscono attualmente un singolare centralissimo e insospettabile giardino pensile, poco frequentato e molto piacevole.
Sospesa su un frammento del Quirinale, risparmiato dagli sventramenti di fine Ottocento, Villa Aldobrandini ha sempre avuto una relazione intima e costante con l’acqua, presente sul suo sito fin dall’Antichità. Oliviero Rainaldi ha preso spunto da questa particolare dimensione ambientale per elaborare le sue installazioni che dialogheranno con le radure, le palme e le vedute urbane della villa, grazie a quattordici progetti realizzati per l’occasione. Il suo lavoro, che da oltre trent’anni si muove tra gesso, oro, marmo e vetro, si arricchisce in questo nuovo percorso della presenza vitale ed evocativa dell’acqua utilizzata come materia e superficie da modellare con i suoi segni e le sue invenzioni.
Dal supplizio di Tantalo, messo in scena di fronte al panorama mozzafiato che si gode dalle terrazze della Villa, a Mosé che attraversa il Mar Rosso protetto da secolari piante di camelie, i riferimenti culturali di Rainaldi spaziano dalla dimensione classica a quella religiosa, fonti per storie della medesima forza e suggestione. Le opere, disseminate all’interno del parco, mostrano una rinnovata capacità dell’artista di sperimentare materiali differenti modellati in forme essenziali, che rimandano ai raffinati tratti di Francesco Laurana e Arnolfo di Cambio, alle origini della scultura rinascimentale. Attraverso una personale rilettura delle misteriose figure di Arturo Martini e dei volti intensi di Medardo Rosso, Rainaldi offre una visione contemporanea di miti che hanno attraversato tutta la nostra storia. Con leggerezza e acume, l’artista rilegge “La morte di Marat” in un taglio verticale nel bronzo, da cui sgorga una cascata, mentre “Le Tre Età dell’Uomo” ammiccano da un cubo d’acqua trasparente. L’acqua è uno dei pochi materiali a cambiare consistenza in modo molto semplice e veloce: grazie a questa caratteristica le installazioni alterneranno ghiaccio e vapore, liquido in movimento e specchi immobili, nei quali il paesaggio urbano si rifletterà in uno scambio serrato di immagini e rimandi formali.
La mostra, a cura di Costantino D’Orazio, sarà accompagnata dal catalogo edito da Marsilio Editori con testi di Francesco Buranelli, Alberta Campitelli e Costantino D’Orazio.
L’iniziativa si avvale del sostegno di Acea (main sponsor) e Il Gioco del Lotto|Lottomatica e della collaborazione della Fondazione Pastificio Cerere e di Plein Air.
Oliviero Rainaldi, nato a Caramanico Terme (Pescara) nel 1956, ha studiato all’Accademia di Belle Arti di Venezia con Emilio Vedova e si è diplomato all’Accademia di Belle Arti dell’Aquila con Fabio Mauri. Il suo lavoro è stato presentato in rassegne d’arte e spazi museali in Italia ed all’estero, quali ad esempio Prospect ‘93 allo Schirn Kunstalle di Francoforte; Otis Parson, Los Angeles; Polk Museum, Florida; GAM, Bologna; Museum National Jakarta, Indonesia; Mezzanine Gallery, Metropolitan Museum of Art, New York; Mucsarnok Kunstalle Budapest. Dal 2000 ad oggi ha realizzato gli arredi liturgici di varie Chiese di Roma e di Terni e ha lavorato a varie commissioni ecclesiastiche; è stato insignito da Papa Giovanni Paolo II del titolo di Accademico della Pontificia Accademia di Belle Arti e Lettere dei Virtuosi del Pantheon.
Villa Aldobrandini sorge su quel lato del colle del Quirinale anticamente detto Collis Latiaris ed ospitava dei Balnea privati, nei pressi delle Terme di Costantino, affacciati sui Mercati traianei e la salita di Magnanapoli. Costruita all’inizio del XVII sec. dal Cardinale Pietro Aldobrandini la villa fu acquistata dallo Stato Italiano nel 1929. Il giardino e i padiglioni furono destinati ad uso pubblico e costituiscono attualmente un singolare centralissimo e insospettabile giardino pensile, poco frequentato e molto piacevole.
21
giugno 2010
Oliviero Rainaldi – La Natura delle Cose
Dal 21 giugno al primo agosto 2010
arte contemporanea
Location
VILLA ALDOBRANDINI
Roma, Via Mazzarino, 1, (Roma)
Roma, Via Mazzarino, 1, (Roma)
Orario di apertura
tutti i giorni dalle ore 8.00 al tramonto
Vernissage
21 Giugno 2010, ore 18.30
Editore
MARSILIO
Ufficio stampa
STUDIO PESCI
Autore