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Oltre il giardino. La Natura nell’opera di Francesco Somaini
La mostra approfondisce per la prima volta il “lato green” dell’opera di Francesco Somaini (1926-2005). Disegni, sculture, progetti di riqualificazione urbana, interventi per l’architettura, installazioni e fotomontaggi documentano mezzo secolo di
riflessione sulla Natura.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
OLTRE IL GIARDINO.
LA NATURA NELL’OPERA DI FRANCESCO SOMAINI
27 settembre 2024-31 maggio 2025
Inaugurazione 26 settembre 2024
Fondazione Francesco Somaini Scultore ETS
Corso di Porta Vigentina 31, Milano
Ingresso da via Cassolo, di fronte al civico n. 3
Comunicato stampa
La mostra approfondisce per la prima volta il “lato green” dell’opera di Francesco
Somaini (1926-2005). Disegni, sculture, progetti di riqualificazione urbana, interventi
per l’architettura, installazioni e fotomontaggi documentano mezzo secolo di
riflessione sulla Natura, improntata a un’aura di sacralità, a una valenza erotica o a
un’evocazione del primordio, che si manifesta perfino in azioni finalizzate alla
ri-creazione fantastica di un Paesaggio.
“Qui vivo in campagna fra moltissimi libri e riviste e la mutevole forma delle
foglie, delle piante, della vita animale: un clima che molto giova al mio
ricercare e al mio carattere ma che ha pure i suoi limiti” (F. Somaini, Lettera
a S. Frigerio, 1952)
La mostra affronta per la prima volta nella sua complessità un argomento caro all’artista
comasco (1926-2005) che nei primi anni ‘50 decide di stabilirsi in campagna nella casa di
famiglia, lavorando in un piccolo atelier, ombreggiato da alberi ad alto fusto e rose
rampicanti, che nel corso degli anni si trasforma in un’officina attrezzata con spazi riservati al
disegno e alla creazione di opere plastiche, eseguite con gli originali metodi di lavoro via via
adottati negli anni dell’adesione al Concretismo e all’Informale, alla successiva ricerca
improntata alla riflessione sul rapporto tra scultura, architettura e contesto urbano fino
all’ultima stagione, caratterizzata dalla ripresa del mito.
Il percorso espositivo si propone di dar conto dello sviluppo della sua idea di Natura, rivestita
di un’aura di sacralità, del giardino e del paesaggio concepiti come “buon luogo originario da
preservare”, fonte d’ispirazione e metafora della bellezza, attraverso la presentazione di una
cinquantina di opere cardine eseguite tra il 1953 e il 2005, provenienti dall’Archivio
dell’artista e da collezioni private, tra cui figurano disegni, diverse tipologie plastiche
(sculture, matrici e tracce) e fotomontaggi.
La mostra, allestita in concomitanza con “Milano Green Week”, ruota attorno al tema
centrale dell’albero, sondato nelle diverse accezioni teoriche ed estetiche, come “albero
patriarca” e Albero della vita, che prende avvio con i disegni degli ulivi martoriati, modello
arboreo esemplare che apre al tema della serie dei Martìri della fine degli anni ‘50 e primi
anni ‘60, persiste sotto traccia nella serie dei Racconti sulla terra del 1965, legati alla logica
del frammento di chiara ispirazione fitomorfica, e si conclude emblematicamente con i fogli
della serie de L’uomo e l’albero degli ultimi anni. Nel corso della sua attività creativa l’artista
riflette sul rapporto tra scultura, architettura e contesto urbano, sfociato nel volume redatto a
quattro mani con Enrico Crispolti, Urgenza nella città del 1972, che include considerazioni
sulla contrapposizione tra ambiente naturale e metropoli moderna, anticipando alcune tematiche affrontate da Gilles Clément nel Manifesto del Terzo paesaggio (2004), argomento
già approfondito da Fulvio Irace in Somaini e Milano nel 2022.
Una originale poetica, quella di Somaini, che porta alla realizzazione di sculture come la
serie dei Paesaggi urbani del 1971-73 e prosegue con la proposta a partire dalla metà degli
anni ‘70 di Matrici e Tracce, che sondano le opportunità formali offerte dalla trattazione del
positivo-negativo - oggetto di concorsi di riqualificazione urbana e installazioni che riportano
al tempo leggendario della formazione del territorio, in città come Arcevia, Como, Mantova,
Milano, Duisburg, Düsseldorf e Parigi, e di azioni compiute in Orti botanici - e si conclude
con il grande bassorilievo delle Baccanti nella foresta del 1988. Opera, quest’ultima, in cui lo
scultore torna a sondare il mito e la figura umana, abbandonata con l’adesione all’astrazione
già a partire dagli anni della formazione.
Accompagna la mostra, curata da Luisa Somaini, Emanuele Greco e Chiara Rampoldi, un
catalogo edito da Electa, con testi dei curatori e antologia critica.
La mostra, organizzata con il contributo di Indosuez Wealth Management Italia (Gruppo
Crédit Agricole), ha ottenuto il patrocinio del Comune di Milano.
Orari di apertura
giovedì, venerdì, sabato dalle 10.00 alle 17.00
Biglietto
Ingresso gratuito, solo su prenotazione: telefonare al +39 02 583 117 07 o scrivere a
fondazione.somaini@gmail.com.
Ingresso per i visitatori in via Cassolo, di fronte al civico n. 3.
LA NATURA NELL’OPERA DI FRANCESCO SOMAINI
27 settembre 2024-31 maggio 2025
Inaugurazione 26 settembre 2024
Fondazione Francesco Somaini Scultore ETS
Corso di Porta Vigentina 31, Milano
Ingresso da via Cassolo, di fronte al civico n. 3
Comunicato stampa
La mostra approfondisce per la prima volta il “lato green” dell’opera di Francesco
Somaini (1926-2005). Disegni, sculture, progetti di riqualificazione urbana, interventi
per l’architettura, installazioni e fotomontaggi documentano mezzo secolo di
riflessione sulla Natura, improntata a un’aura di sacralità, a una valenza erotica o a
un’evocazione del primordio, che si manifesta perfino in azioni finalizzate alla
ri-creazione fantastica di un Paesaggio.
“Qui vivo in campagna fra moltissimi libri e riviste e la mutevole forma delle
foglie, delle piante, della vita animale: un clima che molto giova al mio
ricercare e al mio carattere ma che ha pure i suoi limiti” (F. Somaini, Lettera
a S. Frigerio, 1952)
La mostra affronta per la prima volta nella sua complessità un argomento caro all’artista
comasco (1926-2005) che nei primi anni ‘50 decide di stabilirsi in campagna nella casa di
famiglia, lavorando in un piccolo atelier, ombreggiato da alberi ad alto fusto e rose
rampicanti, che nel corso degli anni si trasforma in un’officina attrezzata con spazi riservati al
disegno e alla creazione di opere plastiche, eseguite con gli originali metodi di lavoro via via
adottati negli anni dell’adesione al Concretismo e all’Informale, alla successiva ricerca
improntata alla riflessione sul rapporto tra scultura, architettura e contesto urbano fino
all’ultima stagione, caratterizzata dalla ripresa del mito.
Il percorso espositivo si propone di dar conto dello sviluppo della sua idea di Natura, rivestita
di un’aura di sacralità, del giardino e del paesaggio concepiti come “buon luogo originario da
preservare”, fonte d’ispirazione e metafora della bellezza, attraverso la presentazione di una
cinquantina di opere cardine eseguite tra il 1953 e il 2005, provenienti dall’Archivio
dell’artista e da collezioni private, tra cui figurano disegni, diverse tipologie plastiche
(sculture, matrici e tracce) e fotomontaggi.
La mostra, allestita in concomitanza con “Milano Green Week”, ruota attorno al tema
centrale dell’albero, sondato nelle diverse accezioni teoriche ed estetiche, come “albero
patriarca” e Albero della vita, che prende avvio con i disegni degli ulivi martoriati, modello
arboreo esemplare che apre al tema della serie dei Martìri della fine degli anni ‘50 e primi
anni ‘60, persiste sotto traccia nella serie dei Racconti sulla terra del 1965, legati alla logica
del frammento di chiara ispirazione fitomorfica, e si conclude emblematicamente con i fogli
della serie de L’uomo e l’albero degli ultimi anni. Nel corso della sua attività creativa l’artista
riflette sul rapporto tra scultura, architettura e contesto urbano, sfociato nel volume redatto a
quattro mani con Enrico Crispolti, Urgenza nella città del 1972, che include considerazioni
sulla contrapposizione tra ambiente naturale e metropoli moderna, anticipando alcune tematiche affrontate da Gilles Clément nel Manifesto del Terzo paesaggio (2004), argomento
già approfondito da Fulvio Irace in Somaini e Milano nel 2022.
Una originale poetica, quella di Somaini, che porta alla realizzazione di sculture come la
serie dei Paesaggi urbani del 1971-73 e prosegue con la proposta a partire dalla metà degli
anni ‘70 di Matrici e Tracce, che sondano le opportunità formali offerte dalla trattazione del
positivo-negativo - oggetto di concorsi di riqualificazione urbana e installazioni che riportano
al tempo leggendario della formazione del territorio, in città come Arcevia, Como, Mantova,
Milano, Duisburg, Düsseldorf e Parigi, e di azioni compiute in Orti botanici - e si conclude
con il grande bassorilievo delle Baccanti nella foresta del 1988. Opera, quest’ultima, in cui lo
scultore torna a sondare il mito e la figura umana, abbandonata con l’adesione all’astrazione
già a partire dagli anni della formazione.
Accompagna la mostra, curata da Luisa Somaini, Emanuele Greco e Chiara Rampoldi, un
catalogo edito da Electa, con testi dei curatori e antologia critica.
La mostra, organizzata con il contributo di Indosuez Wealth Management Italia (Gruppo
Crédit Agricole), ha ottenuto il patrocinio del Comune di Milano.
Orari di apertura
giovedì, venerdì, sabato dalle 10.00 alle 17.00
Biglietto
Ingresso gratuito, solo su prenotazione: telefonare al +39 02 583 117 07 o scrivere a
fondazione.somaini@gmail.com.
Ingresso per i visitatori in via Cassolo, di fronte al civico n. 3.
26
settembre 2024
Oltre il giardino. La Natura nell’opera di Francesco Somaini
Dal 26 settembre 2024 al 31 maggio 2025
arte contemporanea
Location
Fondazione Francesco Somaini Scultore
Milano, Corso di Porta Vigentina, 31, (MI)
Milano, Corso di Porta Vigentina, 31, (MI)
Biglietti
Ingresso gratuito, solo su prenotazione: telefonare al +39 02 583 117 07 o scrivere a fondazione.somaini@gmail.com.
Orario di apertura
giovedì, venerdì, sabato dalle 10.00 alle 17.00
Vernissage
26 Settembre 2024, ore 18.00, su invito
Sito web
Editore
ELECTA
Autore
Curatore
Autore testo critico
Sponsor
Patrocini