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Oltre lo schermo: dall’immagine all’immaginario
Oltre lo schermo, luogo di libera visione: in ciascuno degli artisti selezionati è riconoscibile la tensione ad andare oltre lo schermo, ad adottarlo come sostanza diaframmatica, liminale, soffice.
Comunicato stampa
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Artisti invitati: Nark BkB (Bologna), e.g.ø (Venezia), Fausto Gilberti (Brescia), Rä di Martino (Londra/Roma), Enrico Morsiani (Imola), Marinella Senatore (Roma), Lorenzo Scotto di Luzio (Napoli), Marcello Simeone (Napoli), Tu m’ (Pescara)
Il video ha indotto negli ultimi decenni alcune radicali trasformazioni nell’ambito delle ricerche artistiche. Da semplice strumento di riproduzione e di registrazione fedele del dato, del gesto performativo o di frammenti di quotidianità, il suo sempre maggiore utilizzo ha consentito agli artisti visivi di mettere in scena l’immaginario collettivo e di modellarlo, rivendicando al mondo una presenza autentica. Particolare rilievo ha avuto, in questo processo di trasformazione estetica e sensoriale, il cinema, il videoclip e la musica, elementi questi che hanno permeato a fondo un’intera sensibilità generazionale spingendola a confrontarsi con un mondo “virtuale”, “immaginario”, artificiale che, nutrito di desideri, umori e fughe laterali, poco a poco si è sovrapposto e in alcuni casi sostituito, sfumandone i confini, a quello reale. Negli anni ’90 la sorprendente diffusione dei mezzi digitali ha potenziato e alimentato la possibilità di generare immagini in movimento. Immagini che sono parte di un flusso che ci attraversa senza soluzione di continuità; immagini che innescano negli artisti una tensione a ritrovare, catturare e ricollocare un intero immaginario in una visione propria del mondo.
Dall’immagine all’immaginario è il titolo di questa rassegna video che vuole porsi non come ricognizione esaustiva della produzione video di artisti italiani degli ultimi anni, bensì come luogo di visione in cui ritrovare quelli che adottano il mezzo del video come estensione verso una realtà complessa e mai direttamente assimilabile ad una semplice serie di immagini. Si vuole proporre un luogo di fruizione libera, un luogo che permetta di immergersi nel mondo che questi artisti tratteggiano. In ognuno di loro, ed in maniera completamente diversa, esiste una tensione ad andare oltre lo schermo, ad adottarlo come sostanza diaframmatica, liminale, soffice, in grado di filtrare il mondo per conservarne gli aspetti nei quali ci si riconosce e mettere in tal modo in atto la propria poetica. Molti degli artisti selezionati non si esprimono unicamente con il mezzo video e lo adottano all’interno di una dimensione progettuale che abbraccia il proprio percorso di ricerca. Sarebbe riduttivo esaurire l’utilizzo della videocamera o dell’animazione nell’ambito della video arte, terreno questo che in parte potrebbe già subire una storicizzazione. Oggi il video è usato alla stregua di altri linguaggi espressivi (pittura, scultura, performance, installazione…), in alcuni casi nasce per installazioni mentre in altri è sostenuto da una ritrovata narrazione che sembrava essere stata bandita fino a pochi anni fa. La formalizzazione di un discorso attraverso il video, negli artisti presenti nella rassegna, altro non rappresenta che la punta estrema di un iceberg di ricerche complesse ed articolate e che, per forza di cose, trovano in esso una sorta di condizione omnicomprensiva ma non esclusiva. Non per questo si tratta di lavori che non considerano i procedimenti, le tecniche, e le grammatiche tipiche del mondo cinematografico o del videoclip: nelle loro opere in video la ricerca formale non prescinde dalla volontà di attuare una sofisticata ricerca concettuale che esula da semplici estetizzazioni formali.
Marco Altavilla
Il video ha indotto negli ultimi decenni alcune radicali trasformazioni nell’ambito delle ricerche artistiche. Da semplice strumento di riproduzione e di registrazione fedele del dato, del gesto performativo o di frammenti di quotidianità, il suo sempre maggiore utilizzo ha consentito agli artisti visivi di mettere in scena l’immaginario collettivo e di modellarlo, rivendicando al mondo una presenza autentica. Particolare rilievo ha avuto, in questo processo di trasformazione estetica e sensoriale, il cinema, il videoclip e la musica, elementi questi che hanno permeato a fondo un’intera sensibilità generazionale spingendola a confrontarsi con un mondo “virtuale”, “immaginario”, artificiale che, nutrito di desideri, umori e fughe laterali, poco a poco si è sovrapposto e in alcuni casi sostituito, sfumandone i confini, a quello reale. Negli anni ’90 la sorprendente diffusione dei mezzi digitali ha potenziato e alimentato la possibilità di generare immagini in movimento. Immagini che sono parte di un flusso che ci attraversa senza soluzione di continuità; immagini che innescano negli artisti una tensione a ritrovare, catturare e ricollocare un intero immaginario in una visione propria del mondo.
Dall’immagine all’immaginario è il titolo di questa rassegna video che vuole porsi non come ricognizione esaustiva della produzione video di artisti italiani degli ultimi anni, bensì come luogo di visione in cui ritrovare quelli che adottano il mezzo del video come estensione verso una realtà complessa e mai direttamente assimilabile ad una semplice serie di immagini. Si vuole proporre un luogo di fruizione libera, un luogo che permetta di immergersi nel mondo che questi artisti tratteggiano. In ognuno di loro, ed in maniera completamente diversa, esiste una tensione ad andare oltre lo schermo, ad adottarlo come sostanza diaframmatica, liminale, soffice, in grado di filtrare il mondo per conservarne gli aspetti nei quali ci si riconosce e mettere in tal modo in atto la propria poetica. Molti degli artisti selezionati non si esprimono unicamente con il mezzo video e lo adottano all’interno di una dimensione progettuale che abbraccia il proprio percorso di ricerca. Sarebbe riduttivo esaurire l’utilizzo della videocamera o dell’animazione nell’ambito della video arte, terreno questo che in parte potrebbe già subire una storicizzazione. Oggi il video è usato alla stregua di altri linguaggi espressivi (pittura, scultura, performance, installazione…), in alcuni casi nasce per installazioni mentre in altri è sostenuto da una ritrovata narrazione che sembrava essere stata bandita fino a pochi anni fa. La formalizzazione di un discorso attraverso il video, negli artisti presenti nella rassegna, altro non rappresenta che la punta estrema di un iceberg di ricerche complesse ed articolate e che, per forza di cose, trovano in esso una sorta di condizione omnicomprensiva ma non esclusiva. Non per questo si tratta di lavori che non considerano i procedimenti, le tecniche, e le grammatiche tipiche del mondo cinematografico o del videoclip: nelle loro opere in video la ricerca formale non prescinde dalla volontà di attuare una sofisticata ricerca concettuale che esula da semplici estetizzazioni formali.
Marco Altavilla
13
marzo 2004
Oltre lo schermo: dall’immagine all’immaginario
13 marzo 2004
arte contemporanea
Location
AUDITORIUM DMS – MANIFATTURA DELLE ARTI
Bologna, Via Azzo Gardino, 65A, (Bologna)
Bologna, Via Azzo Gardino, 65A, (Bologna)
Vernissage
13 Marzo 2004, ore 23.00