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Oltreconfine
Fra una serie di progetti curatoriali costruiti intorno ai vari livelli interpretativi della parola confine, sono state scelte per essere realizzate la proposta di Francesca Cavallo, che presenta dei lavori site-specific di Chiba, e quella di Francesco Zanot, che espone le fotografie di Claudio Gobbi
Comunicato stampa
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Dall’13 giugno all’ 22 luglio il Museo Andersen di Roma si fa spazio di sperimentazione per due giovani curatori ospitando Oltreconfine. La mostra rappresenta il momento conclusivo del progetto Sconfinatamente, per il quale i corsisti del Master in Management per Curatore nei Musei d’Arte e Architettura Contemporanea (a.a. 2004-2005) sono stati invitati a presentare progetti di mostre appositamente concepite per gli spazi del Museo che ora ospita i due selezionati dalla giuria. Realizzata in stretta collaborazione con il Ministero per i Beni e le attività culturali, l’esposizione si avvale inoltre del sostegno finanziario della DARC, nello spirito di collaborazione che ha legato il progetto formativo del Master (promosso dall’Università La Sapienza, Facoltà di Architettura Valle Giulia, con la direzione di Daniela Fonti) alle istituzioni pubbliche (MACRO e DARC) preposte all’arte contemporanea. Fra una serie di progetti curatoriali costruiti intorno ai vari livelli interpretativi della parola confine, sono state scelte per essere realizzate la proposta di Francesca Cavallo, che presenta dei lavori site-specific di Chiba, e quella di Francesco Zanot, che espone le fotografie di Claudio Gobbi.
L’interessante relazione fra le invasive, abnormi, creature di Chiba e le raffinate, discrete immagini fotografiche di Claudio Gobbi suggerisce una riflessione sulla fruibilità dello spazio e sul confine che esso rappresenta, semplice convenzione o barriera da sfondare con prepotenza. Una mostra che vuole quindi porre l’accento su una dimensione percettiva, in cui un approccio ludico ed uno più riflessivo dialogano affiancandosi all’invisibile strato di ricordi di cui l’Andersen sembra ancora essere intriso.
Persistence è un progetto entro cui da oltre tre anni Claudio Gobbi fa confluire una serie di fotografie realizzate all’interno di storici luoghi di aggregazione in alcune fra le più importanti città europee. E’ un lavoro sulla fluidità dei confini nazionali, poiché moltissimi sono i punti di contatto e le ripetizioni fra le immagini prese in diverse città, e sull’apparente arrestarsi del tempo in spazi rimasti uguali a sé stessi, nell’architettura così come negli arredamenti, da molti decenni.
Claudio Gobbi è nato ad Ancona nel 1971. Ha studiato fotografia alla scuola Riccardo Bauer di Milano con Roberta Valtorta. Ha lavorato nello studio di Gabriele Basilico fra il 2000 e il 2003. Il suo lavoro è stato esposto dal 1999 in Italia e all’estero. Nel 2003 ha vinto il Programme Mosaique del Centre National de l’Audivisuel, Lussemburgo.
Vive e lavora a Milano.
Abnormal. Tre Giocattoli affetti da gigantismo sono posti in sale troppo strette per le loro dimensioni. Gli Abnormal erano in origine piccoli oggetti gommosi ottenuti ricombinando parti di vecchi giocattoli, ma poi Chiba ha deciso di farne delle grandi sculture in polistirolo e lattice.... un omaggio ai giganti creati da Hendrik Christian Andersen e mai usciti dal suo studio al pian terreno del museo. Hendrik(2006), Alice(2006) e Jeronimus(2006), sono tre personaggi in cerca di fuga, costretti nello spazio dalle loro stesse, ingombranti dimensioni e metaforicamente imprigionati nella loro ineluttabile condizione di esseri irreali, e quindi incapaci di sconfinare nella realtà.
Chiba (Daniela D’Avino) è nata a Catanzaro nel 1976. Ha studiato pittura all’accademia e plastico-tecnologia da autodidatta. Nel’ 96 ha vinto il premio Arti Visive promosso dal GAI (Circuito Nazionale dei Giovani Artisti Italiani)e da allora esposto in varie parti d’Italia. Vivace animatrice del sito www.deliriouniversale.it, ha realizzato performance ed interventi site-specific in luoghi non convenzionali ed inoltre scenografie ed effetti speciali per video e spettacoli teatrali. Vive e lavora a Roma
L’interessante relazione fra le invasive, abnormi, creature di Chiba e le raffinate, discrete immagini fotografiche di Claudio Gobbi suggerisce una riflessione sulla fruibilità dello spazio e sul confine che esso rappresenta, semplice convenzione o barriera da sfondare con prepotenza. Una mostra che vuole quindi porre l’accento su una dimensione percettiva, in cui un approccio ludico ed uno più riflessivo dialogano affiancandosi all’invisibile strato di ricordi di cui l’Andersen sembra ancora essere intriso.
Persistence è un progetto entro cui da oltre tre anni Claudio Gobbi fa confluire una serie di fotografie realizzate all’interno di storici luoghi di aggregazione in alcune fra le più importanti città europee. E’ un lavoro sulla fluidità dei confini nazionali, poiché moltissimi sono i punti di contatto e le ripetizioni fra le immagini prese in diverse città, e sull’apparente arrestarsi del tempo in spazi rimasti uguali a sé stessi, nell’architettura così come negli arredamenti, da molti decenni.
Claudio Gobbi è nato ad Ancona nel 1971. Ha studiato fotografia alla scuola Riccardo Bauer di Milano con Roberta Valtorta. Ha lavorato nello studio di Gabriele Basilico fra il 2000 e il 2003. Il suo lavoro è stato esposto dal 1999 in Italia e all’estero. Nel 2003 ha vinto il Programme Mosaique del Centre National de l’Audivisuel, Lussemburgo.
Vive e lavora a Milano.
Abnormal. Tre Giocattoli affetti da gigantismo sono posti in sale troppo strette per le loro dimensioni. Gli Abnormal erano in origine piccoli oggetti gommosi ottenuti ricombinando parti di vecchi giocattoli, ma poi Chiba ha deciso di farne delle grandi sculture in polistirolo e lattice.... un omaggio ai giganti creati da Hendrik Christian Andersen e mai usciti dal suo studio al pian terreno del museo. Hendrik(2006), Alice(2006) e Jeronimus(2006), sono tre personaggi in cerca di fuga, costretti nello spazio dalle loro stesse, ingombranti dimensioni e metaforicamente imprigionati nella loro ineluttabile condizione di esseri irreali, e quindi incapaci di sconfinare nella realtà.
Chiba (Daniela D’Avino) è nata a Catanzaro nel 1976. Ha studiato pittura all’accademia e plastico-tecnologia da autodidatta. Nel’ 96 ha vinto il premio Arti Visive promosso dal GAI (Circuito Nazionale dei Giovani Artisti Italiani)e da allora esposto in varie parti d’Italia. Vivace animatrice del sito www.deliriouniversale.it, ha realizzato performance ed interventi site-specific in luoghi non convenzionali ed inoltre scenografie ed effetti speciali per video e spettacoli teatrali. Vive e lavora a Roma
13
giugno 2006
Oltreconfine
Dal 13 giugno al 23 luglio 2006
fotografia
arte contemporanea
arte contemporanea
Location
MUSEO HENDRIK CHRISTIAN ANDERSEN
Roma, Via Pasquale Stanislao Mancini, 20, (Roma)
Roma, Via Pasquale Stanislao Mancini, 20, (Roma)
Orario di apertura
dal martedì alla domenica dalle ore 9,00 alle 19,00 (ultima entrata 18,30). Chiuso il lunedì
Vernissage
13 Giugno 2006, ore 19
Autore
Curatore