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Oltrezid
un evento denominato OLTREZID (oltre il muro), articolato in una mostra, cui partecipano artisti italiani e sloveni, e in un happening svolto con la partecipazione del pubblico.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Nella nuova Europa senza confini, i confini esistono ancora. Se sono spariti i segnali
fisici sul territorio, non sono scomparse incomprensioni, ostilità dalle radici remote, ormai prive di significato se rapportate al presente, dovute spesso all’assoluta ignoranza della lingua di chi fino a ieri stava oltre il confine.
Se desideriamo un futuro diverso per le nuove generazioni dobbiamo prendere in considerazione la necessità della conoscenza della lingua del vicino
E’ radicata nei triestini la convinzione che conoscere lo sloveno non serva, dal momento che tutti gli sloveni della minoranza parlano l’italiano. Il pregiudizio è così forte che non ci rendiamo conto che la realtà è un’altra. In Slovenia nell’area circostante al territorio giuliano, l’italiano, pur inserito nei programmi scolastici in realtà si pratica sempre meno, essendo venute a mancare quelle ragioni contingenti che spingevano gli sloveni, nell’immediato dopoguerra, a frequentare la nostra città.
Un’altra considerazione da fare è che l’oasi di italianità è territorialmente molto limitata (venticinque km quadrati), immersa in un contesto etnico e linguistico sloveno. Ciò dovrebbe indurre a comprendere almeno l’incredibile utilità sul piano pratico, sociale ed economico, della conoscenza dello sloveno
La riduzione della conoscenza dell’italiano nei territori limitrofi della Slovenia è il sintomo di una grave perdita culturale di questo territorio e parallelamente una città come Trieste che continua a chiudersi, rifiutandosi di imparare a conoscere anche le più semplici parole di uso comune in lingua slovena, non può garantire un grande futuro per le generazioni a venire.
Nell’area slovena adiacente a Trieste la gente non si rende ancora conto che la lingua italiana sta scomparendo. La generazione che si sta allontanando da essa è ancora troppo giovane per avvertire la differenza e la generazione che conosce l’italiano costituisce ancora la maggioranza. In sostanza la società deve ancora rendersi consapevole del problema di comunicazione fra i due popoli contermini.
Ci richiamiamo anche alla “Carta europea delle Regioni di confine e transfrontaliere” (versione rielaborata, Gronau, 07.10.04) che molto opportunamente ribadisce certi orientamenti necessari nelle regioni di confine per far sì che la vita “schiena contro schiena” si trasformi in una convivenza “faccia a faccia”, facendo guarire le “cicatrici della storia”.
Evidenziando il valore della cooperazione transfrontaliera e le sue prospettive, a pag. 12, la carta annovera tra i punti relativi al valore aggiunto socioculturale, specificatamente quello che si attua “nell’equiparazione linguistica e nella conoscenza approfondita della lingua o del dialetto del paese contermine, in quanto parte integrante dello sviluppo transfrontaliero regionale presupposto per la comunicazione.
L’evento artistico si concretizzerà, in un’happening nella Casa Rosa dell’ex O.P.P. sostenuto da artisti con la partecipazione del pubblico e con il corredo sostanziale di una mostra. Esso acquista dunque preminenti connotati socio-politici al fine di migliorare, attraverso la reciproca conoscenza delle lingue contermini, italiano e sloveno, la comunicazione e quindi l’intesa tra le due parti di un medesimo territorio.
L’incontro tra monolingui italiani e sloveni, elaborato dagli artisti, insisterà su situazioni di ludica criticità. L’happening sarà documentato da un video dell’artista Davide Skerlj. Alla mostra, che avrà funzione di completamento della tesi sostenuta, partecipano gli artisti: Elisabetta Bacci, Fabiola Faidiga, Paolo Ferluga, Cvetka Hojnik, Simon Kastelic, Anda Klancic, Jasna Merku, Lucio Perini, Franco Vecchiet.
L’obiettivo ultimo è auspicare nelle scuole un orientamento didattico che a partire dai primi anni d’età a Trieste - e in altre località della provincia - come analogamente nelle località contermini della Slovenia - proponga in parallelo il doppio insegnamento linguistico in modo da educare i bambini sin da subito al bilinguismo
Il titolo stesso “oltrezid” - due parole fuse in una col significato simbolico di “oltre il muro” - contiene il senso primario di questa esperienza. Attraverso il meccanismo dell’”esclusione” (chi non capisce è tagliato fuori) si vuole mettere le persone di fronte al problema suggerendo loro di affrontarlo, e, possibilmente, risolverlo.
fisici sul territorio, non sono scomparse incomprensioni, ostilità dalle radici remote, ormai prive di significato se rapportate al presente, dovute spesso all’assoluta ignoranza della lingua di chi fino a ieri stava oltre il confine.
Se desideriamo un futuro diverso per le nuove generazioni dobbiamo prendere in considerazione la necessità della conoscenza della lingua del vicino
E’ radicata nei triestini la convinzione che conoscere lo sloveno non serva, dal momento che tutti gli sloveni della minoranza parlano l’italiano. Il pregiudizio è così forte che non ci rendiamo conto che la realtà è un’altra. In Slovenia nell’area circostante al territorio giuliano, l’italiano, pur inserito nei programmi scolastici in realtà si pratica sempre meno, essendo venute a mancare quelle ragioni contingenti che spingevano gli sloveni, nell’immediato dopoguerra, a frequentare la nostra città.
Un’altra considerazione da fare è che l’oasi di italianità è territorialmente molto limitata (venticinque km quadrati), immersa in un contesto etnico e linguistico sloveno. Ciò dovrebbe indurre a comprendere almeno l’incredibile utilità sul piano pratico, sociale ed economico, della conoscenza dello sloveno
La riduzione della conoscenza dell’italiano nei territori limitrofi della Slovenia è il sintomo di una grave perdita culturale di questo territorio e parallelamente una città come Trieste che continua a chiudersi, rifiutandosi di imparare a conoscere anche le più semplici parole di uso comune in lingua slovena, non può garantire un grande futuro per le generazioni a venire.
Nell’area slovena adiacente a Trieste la gente non si rende ancora conto che la lingua italiana sta scomparendo. La generazione che si sta allontanando da essa è ancora troppo giovane per avvertire la differenza e la generazione che conosce l’italiano costituisce ancora la maggioranza. In sostanza la società deve ancora rendersi consapevole del problema di comunicazione fra i due popoli contermini.
Ci richiamiamo anche alla “Carta europea delle Regioni di confine e transfrontaliere” (versione rielaborata, Gronau, 07.10.04) che molto opportunamente ribadisce certi orientamenti necessari nelle regioni di confine per far sì che la vita “schiena contro schiena” si trasformi in una convivenza “faccia a faccia”, facendo guarire le “cicatrici della storia”.
Evidenziando il valore della cooperazione transfrontaliera e le sue prospettive, a pag. 12, la carta annovera tra i punti relativi al valore aggiunto socioculturale, specificatamente quello che si attua “nell’equiparazione linguistica e nella conoscenza approfondita della lingua o del dialetto del paese contermine, in quanto parte integrante dello sviluppo transfrontaliero regionale presupposto per la comunicazione.
L’evento artistico si concretizzerà, in un’happening nella Casa Rosa dell’ex O.P.P. sostenuto da artisti con la partecipazione del pubblico e con il corredo sostanziale di una mostra. Esso acquista dunque preminenti connotati socio-politici al fine di migliorare, attraverso la reciproca conoscenza delle lingue contermini, italiano e sloveno, la comunicazione e quindi l’intesa tra le due parti di un medesimo territorio.
L’incontro tra monolingui italiani e sloveni, elaborato dagli artisti, insisterà su situazioni di ludica criticità. L’happening sarà documentato da un video dell’artista Davide Skerlj. Alla mostra, che avrà funzione di completamento della tesi sostenuta, partecipano gli artisti: Elisabetta Bacci, Fabiola Faidiga, Paolo Ferluga, Cvetka Hojnik, Simon Kastelic, Anda Klancic, Jasna Merku, Lucio Perini, Franco Vecchiet.
L’obiettivo ultimo è auspicare nelle scuole un orientamento didattico che a partire dai primi anni d’età a Trieste - e in altre località della provincia - come analogamente nelle località contermini della Slovenia - proponga in parallelo il doppio insegnamento linguistico in modo da educare i bambini sin da subito al bilinguismo
Il titolo stesso “oltrezid” - due parole fuse in una col significato simbolico di “oltre il muro” - contiene il senso primario di questa esperienza. Attraverso il meccanismo dell’”esclusione” (chi non capisce è tagliato fuori) si vuole mettere le persone di fronte al problema suggerendo loro di affrontarlo, e, possibilmente, risolverlo.
21
gennaio 2011
Oltrezid
Dal 21 gennaio al 21 febbraio 2011
arte contemporanea
performance - happening
serata - evento
performance - happening
serata - evento
Location
CASA ROSA – EX OPP PARCO DI SAN GIOVANNI
Trieste, Via Guglielmo De Pastrovich, (Trieste)
Trieste, Via Guglielmo De Pastrovich, (Trieste)
Orario di apertura
da martedì a sabato, dalle 17 alle 20
Vernissage
21 Gennaio 2011, ore 17.30
Sito web
www.gruppo78.it
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