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Omaggio a Bruno d’Arcevia
Una mostra dedicata a un protagonista della scena artistica contemporanea.
Comunicato stampa
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In concomitanza con la II edizione del Premio Artemisia, Rassegna nazionale di pittura figurativa contemporanea (in corso all’Atelier dell’Arco Amoroso di Ancona dal 6 al 16 dicembre 2006) sarà presentata presso la Galleria Artemisia Arte Contemporanea a Falconara M.ma (An) una mostra omaggio a Bruno d’Arcevia, protagonista della scena artistica contemporanea.
All’inizio della sua attività artistica d’Arcevia si incammina in un percorso opposto a quello delle avanguardie, che segnavano la storia dell’arte italiana degli anni ’60 e ’70. Iniziatore, nei primi anni ‘80, della corrente neo-manierista insieme a Giuseppe Gatt, Antonella Cappuccio, Renato Nosek e Vittoria Scajola, attualmente è tra gli esponenti del revivalismo, con una continua ricerca sui temi della citazione e della classicità.
“La pittura di Bruno d’Arcevia, al bivio fra imitazione dei modelli e innovazione, si risolve nell’accelerazione e nell’urgenza dei soggetti […] Una pittura apparentemente rassicurante, ma segretamente perturbante.” Nelle sue opere le antiche scene eroiche e mitiche sembrano voler emulare delle scene verosimili e teatrali, ma le sue intenzioni sono quelle di citare le basi della cultura e della storia dell’arte. Il lungo cammino dalla classicità alla modernità prende coscienza di sé e cerca di esprimersi in opere grandiose, ma non senza scosse.
Bruno d’Arcevia non si lascia attrarre dal richiamo del museo e continua il suo percorso ispirato a remoti cerimoniali liturgici e riti del passato, attraverso una pittura velata e raffinata, che sembra citare quella rinascimentale e classica, ma in realtà si accosta maggiormente all’abbondanza ridondante di quella barocca e alla sinuosità del rococò.
Le sue figure raccontano di Diane circondate dalla selvaggina; di cavalli che disarcionano fanciulle appena velate nella loro nudità; di ali di un angelo dormiente fuori misura, che lo avvolgono come un sudario; di tritoni e sirene che calano sullo stretto intorno al tridente, che suggerisce la presenza del dio marino, vendicatore di Polifemo, spietato contro Ulisse.
Oltre ad aver partecipato a numerose rassegne in ambito nazionale ed internazionale, Bruno d’Arcevia ha preso parte a varie edizioni della Quadriennale di Roma ed è stato inserito tra i 33 capiscuola italiani del secondo dopoguerra nella rassegna Profili (Italia 1950-1990).
E’ alla fedeltà alla figura e al suo tradimento nel coniugarsi in storie incredibili, messi in atto nella pittura di Bruno d’Arcevia, che il Premio Artemisia intende rendere omaggio.”
Silvia Cuppini da “Bruno d’Arcevia, nella pluralità delle sue manifestazioni”, in Premio Artemisia 2007, Ed. Artemisia.
All’inizio della sua attività artistica d’Arcevia si incammina in un percorso opposto a quello delle avanguardie, che segnavano la storia dell’arte italiana degli anni ’60 e ’70. Iniziatore, nei primi anni ‘80, della corrente neo-manierista insieme a Giuseppe Gatt, Antonella Cappuccio, Renato Nosek e Vittoria Scajola, attualmente è tra gli esponenti del revivalismo, con una continua ricerca sui temi della citazione e della classicità.
“La pittura di Bruno d’Arcevia, al bivio fra imitazione dei modelli e innovazione, si risolve nell’accelerazione e nell’urgenza dei soggetti […] Una pittura apparentemente rassicurante, ma segretamente perturbante.” Nelle sue opere le antiche scene eroiche e mitiche sembrano voler emulare delle scene verosimili e teatrali, ma le sue intenzioni sono quelle di citare le basi della cultura e della storia dell’arte. Il lungo cammino dalla classicità alla modernità prende coscienza di sé e cerca di esprimersi in opere grandiose, ma non senza scosse.
Bruno d’Arcevia non si lascia attrarre dal richiamo del museo e continua il suo percorso ispirato a remoti cerimoniali liturgici e riti del passato, attraverso una pittura velata e raffinata, che sembra citare quella rinascimentale e classica, ma in realtà si accosta maggiormente all’abbondanza ridondante di quella barocca e alla sinuosità del rococò.
Le sue figure raccontano di Diane circondate dalla selvaggina; di cavalli che disarcionano fanciulle appena velate nella loro nudità; di ali di un angelo dormiente fuori misura, che lo avvolgono come un sudario; di tritoni e sirene che calano sullo stretto intorno al tridente, che suggerisce la presenza del dio marino, vendicatore di Polifemo, spietato contro Ulisse.
Oltre ad aver partecipato a numerose rassegne in ambito nazionale ed internazionale, Bruno d’Arcevia ha preso parte a varie edizioni della Quadriennale di Roma ed è stato inserito tra i 33 capiscuola italiani del secondo dopoguerra nella rassegna Profili (Italia 1950-1990).
E’ alla fedeltà alla figura e al suo tradimento nel coniugarsi in storie incredibili, messi in atto nella pittura di Bruno d’Arcevia, che il Premio Artemisia intende rendere omaggio.”
Silvia Cuppini da “Bruno d’Arcevia, nella pluralità delle sue manifestazioni”, in Premio Artemisia 2007, Ed. Artemisia.
07
dicembre 2007
Omaggio a Bruno d’Arcevia
Dal 07 dicembre 2007 al 29 febbraio 2008
arte contemporanea
Location
GALLERIA ARTEMISIA
Falconara Marittima, Via Nino Bixio, 39, (Ancona)
Falconara Marittima, Via Nino Bixio, 39, (Ancona)
Orario di apertura
tutti i giorni dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 17.00 alle 19.30; domenica pomeriggio e lunedì chiuso
Vernissage
7 Dicembre 2007, ore 17.30
Autore
Curatore