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Omaggio a Cesare Misserotti
La galleria l’Elefante riapre l’attività con un omaggio a Cesare Misserotti proponendo alcuni degli artisti che ne hanno descritto il cammino in corso di tempo:
J. Lee Byars, H. Chopin, A. Etlinger, P. Gioli, R. Hains, M. Lai, G. Novelli, U. Lüthi, G. Pane, Tancredi, A. Warhol.
Comunicato stampa
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...Un elefante blu sul ponte della Libertà. Non sarebbe mai arrivato a Venezia, ma l’aveva immaginato lì con il suo carico di fantasia, di libertà, di ironia. Era diventato il logo della Galleria e Cesare lo guardava con affetto e una certa nostalgia. Perché faceva parte della sua storia, del lungo viaggio nel mondo dell’arte.
Il "Nouveau Realisme", gli americani della "Pop Art" a cui aveva dedicato una storica mostra: "American Supermarket", che aveva suscitato critiche da parte di una stampa locale in clamoroso ritardo rispetto alla nuova stagione artistica. E gli italiani: Tancredi, Paolo Gioli, Nanni Valentini, Maria Lai, Mirella Bentivoglio, Claudio Costa, Luigi Mainolfi, giovani artisti come Paolo Ciregia e molti altri.
Le mostre di Gina Pane, bellissime, a cui Perla Bianco, che le aveva volute, aveva dedicato tutte le sue energie. E i piccoli preziosi cataloghi pubblicati dalla Galleria. Le discussioni con Perla, Carlo Sala, Giampaolo e altri amici. Ricordo quando raccontò la sua avventura di gallerista, in una memorabile serata a Treviso Ricerca Arte, lui che non amava parlare in pubblico, ma che era bravissimo, capace di sintesi illuminanti. Sul significato dell’arte, condivideva una frase di Bonito Oliva: “L’arte non da risposte, pone domande al mondo”. Ma c’era un artista che Cesare amava in modo speciale: Raymond Hains. Un anno visitammo assieme la fiera di Basilea; una galleria esponeva opere di Hains del periodo di “Pénélope". Cesare ne era quasi turbato perché aveva lavorato a lungo con questo artista dalla cultura enciclopedica; ne amava l’acuta intelligenza, ma ricordava con un sorriso la sua lentezza, a volte disperante, nel lavoro progettato assieme: la "Biennale Eclatée". Ne parlò tutta la sera. Nelle sue parole c’erano affetto, riconoscenza per un’esperienza indimenticabile, per un’amicizia che aveva illuminato una parte del suo percorso. Il senso dell’amicizia gli era naturale.
Cesare è qui con noi questa sera, ci guarda con un sorriso e osserva le opere di questa mostra a lui dedicata; forse ha in mente una battuta ironica per ricreare l’allegria che ci comunicava ad ogni incontro, che faceva parte della sua personalità.
Franco Bianchin.
Il "Nouveau Realisme", gli americani della "Pop Art" a cui aveva dedicato una storica mostra: "American Supermarket", che aveva suscitato critiche da parte di una stampa locale in clamoroso ritardo rispetto alla nuova stagione artistica. E gli italiani: Tancredi, Paolo Gioli, Nanni Valentini, Maria Lai, Mirella Bentivoglio, Claudio Costa, Luigi Mainolfi, giovani artisti come Paolo Ciregia e molti altri.
Le mostre di Gina Pane, bellissime, a cui Perla Bianco, che le aveva volute, aveva dedicato tutte le sue energie. E i piccoli preziosi cataloghi pubblicati dalla Galleria. Le discussioni con Perla, Carlo Sala, Giampaolo e altri amici. Ricordo quando raccontò la sua avventura di gallerista, in una memorabile serata a Treviso Ricerca Arte, lui che non amava parlare in pubblico, ma che era bravissimo, capace di sintesi illuminanti. Sul significato dell’arte, condivideva una frase di Bonito Oliva: “L’arte non da risposte, pone domande al mondo”. Ma c’era un artista che Cesare amava in modo speciale: Raymond Hains. Un anno visitammo assieme la fiera di Basilea; una galleria esponeva opere di Hains del periodo di “Pénélope". Cesare ne era quasi turbato perché aveva lavorato a lungo con questo artista dalla cultura enciclopedica; ne amava l’acuta intelligenza, ma ricordava con un sorriso la sua lentezza, a volte disperante, nel lavoro progettato assieme: la "Biennale Eclatée". Ne parlò tutta la sera. Nelle sue parole c’erano affetto, riconoscenza per un’esperienza indimenticabile, per un’amicizia che aveva illuminato una parte del suo percorso. Il senso dell’amicizia gli era naturale.
Cesare è qui con noi questa sera, ci guarda con un sorriso e osserva le opere di questa mostra a lui dedicata; forse ha in mente una battuta ironica per ricreare l’allegria che ci comunicava ad ogni incontro, che faceva parte della sua personalità.
Franco Bianchin.
18
dicembre 2021
Omaggio a Cesare Misserotti
Dal 18 dicembre 2021 al 15 febbraio 2022
arte contemporanea
Location
GALLERIA L’ELEFANTE
Treviso, Via Roggia, 52, (Treviso)
Treviso, Via Roggia, 52, (Treviso)
Orario di apertura
Da martedì a sabato ore 15-19 o su appuntamento.
Vernissage
18 Dicembre 2021, Dalle 15.
Sito web
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