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Omaggio a Corpora
Dopo la recente scomparsa di Antonio Corpora, deceduto a Roma il 6 settembre 2004, la Galleria Nazionale d’Arte Moderna vuole ricordare il maestro, per anni in ottimi rapporti con la direttrice Palma Bucarelli e protagonista di una grande mostra dal 5 dicembre 1987 al 4 febbraio 1988
Comunicato stampa
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Dopo la recente scomparsa di Antonio Corpora, deceduto a Roma il 6 settembre 2004, la Galleria Nazionale d'Arte Moderna vuole ricordare il maestro, per anni in ottimi rapporti con la direttrice Palma Bucarelli e protagonista di una grande mostra dal 5 dicembre 1987 al 4 febbraio 1988, presentando al pubblico 6 dipinti dell'artista, scelti dal cospicuo gruppo esistente nelle collezioni e proveniente in parte dalla generosa donazione dell’artista stesso nel 1991.
Nato a Tunisi nel 1909, lo stesso Corpora fa risalire la sua origine culturale a Turner e all’ultimo Monet, ma anche a Cezanne, Matisse, Picasso, ai Fauves e a Bonnard.
Espose per la prima volta a Firenze nel 1930 per trasferirsi poi a Parigi dove rimase fino al 1939. Scrisse numerosi saggi e partecipò al dibattito sull’arte astratto-concreta.
I dipinti esposti documentano diverse fasi della sua attività: partendo da Composizione del 1935, in cui il colore appare ancora inserito all’interno di spazi geometrici ben definiti, si passa ad Alba del 1952 nel quale la struttura compositiva progressivamente si apre, per poi scomparire nel suo valore segnico ma non nella forza costruttiva con Verde Spazio del 1965-66. Le altre opere esposte, Una volta una fiaba (1974) e il dittico Composizione 1 (1987) e Composizione 2 (1986-87) rendono manifesta l’evoluzione del suo percorso.
In una profonda e coerente continuità di linguaggio, la sua opera arriva fino a noi come una testimonianza di fede alla pittura e alla materia luminosa del colore.
Nato a Tunisi nel 1909, lo stesso Corpora fa risalire la sua origine culturale a Turner e all’ultimo Monet, ma anche a Cezanne, Matisse, Picasso, ai Fauves e a Bonnard.
Espose per la prima volta a Firenze nel 1930 per trasferirsi poi a Parigi dove rimase fino al 1939. Scrisse numerosi saggi e partecipò al dibattito sull’arte astratto-concreta.
I dipinti esposti documentano diverse fasi della sua attività: partendo da Composizione del 1935, in cui il colore appare ancora inserito all’interno di spazi geometrici ben definiti, si passa ad Alba del 1952 nel quale la struttura compositiva progressivamente si apre, per poi scomparire nel suo valore segnico ma non nella forza costruttiva con Verde Spazio del 1965-66. Le altre opere esposte, Una volta una fiaba (1974) e il dittico Composizione 1 (1987) e Composizione 2 (1986-87) rendono manifesta l’evoluzione del suo percorso.
In una profonda e coerente continuità di linguaggio, la sua opera arriva fino a noi come una testimonianza di fede alla pittura e alla materia luminosa del colore.
15
dicembre 2004
Omaggio a Corpora
Dal 15 dicembre 2004 al 10 febbraio 2005
arte contemporanea
Location
Autore
Curatore