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Omaggio a Emilio Vedova
Saranno presenti, tra carte e tele, circa venti opere significative di uno tra i maggiori artisti viventi. Oltre ad un’inedita collezione di carte degli anni Quaranta, saranno esposti alcuni capolavori, anche di grandi dimensioni, degli anni Cinquanta, Sessanta e Ottanta.
Comunicato stampa
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Sabato 7 febbraio alle
ore 18,00 verrà inaugurata presso la galleria PoliArt in Viale Gran Sasso 35 a Milano, la mostra intitolata “Omaggio a Emilio Vedova”,
nella quale saranno presenti, tra carte e tele, circa venti opere significative di uno tra i maggiori artisti viventi. Oltre ad un’inedita collezione di carte degli anni Quaranta, saranno esposti alcuni capolavori, anche di grandi dimensioni, degli anni Cinquanta, Sessanta e Ottanta.
Emilio Vedova (Venezia 1919), autodidatta, nel 1942 aderisce al movimento
Corrente di Milano. Negli anni Quaranta la sua pittura riflette sulla lezione cubista, documentata in questa mostra da un’importante collezione di carte. Nel 1944-45 partecipa alla Resistenza. Nel 1946 firma a Milano il manifesto Oltre Guernica ed è tra i fondatori della Nuova Secessione Italiana, poi Nuovo fronte delle arti, uscendone nel 1948 con un violento intervento contro il neorealismo imposto, dopo la contestata mostra di Bologna Alleanza della cultura. La sua denuncia prosegue con le grandi Geometrie nere per la Biennale del 1950. È
nel 1951 che espone per la prima volta all’estero, a New York e alla I Biennale di San Paolo in Brasile. Inizia gli Scontri di situazioni in cui il suo linguaggio pittorico diviene gestuale ed irruente nel trattamento di segno e colore. Nel 1952 partecipa alla Biennale con il Gruppo degli Otto, presentati da Lionello Venturi, ma già l’anno dopo esce dal gruppo. Inizia il Ciclo della Protesta e il Ciclo della Natura, nei quali gli ultimi spigoli cubisti verranno via via annientati dalla furia iconoclasta dell’inconfondibile gesto e materia di Vedova, che domineranno particolarmente la tela tra la fine degli anni Cinquanta e l’inizio dei Sessanta nel ciclo di “Spagna” (in mostra la grande tela “Spagna 1961”). Nel 1953 è a Parigi, l’anno seguente, in occasione della personale al Museo di Arte Moderna di Rio de Janeiro compie un lungo viaggio in Brasile. Nel 1955 è invitato alla I Documenta di Kassel. La sua attività espositiva si fa incessante e nel 1960 vince il Gran Premio per la Pittura alla Biennale di Venezia. In sintonia con il suo fortissimo
impegno ideologico inizia una stretta collaborazione con il compositore Luigi Nono, culminata nella fondamentale opera musicale-pittorica “Intolleranza 1960”. È nel 1962-63 che, nel suo studio di Punta della Dogana a Venezia, realizza i primi "Plurimi", dipinti su entrambe le facce e componibili nello spazio mediante cerniere. Dalla fine del 1963 alla metà del 1965, ospite del D.A.A.D. a Berlino, realizza i grandi "Plurimi", poi esposti a Documenta di Kassel nel 1964. Partecipa a numerose Biennali e Quadriennali. Dal 1965 al 1967 lavora al grande Spazio-plurimo-luce, per il padiglione italiano all’EXPO di Montréal. Dalla metà degli anni Sessanta tiene conferenze in molte Accademie di belle arti e istituzioni culturali negli Stati Uniti e in Messico. Insegna alla Internationale Sommerakademie di Salisburgo tra il 1965-69 prima e ancora nel 1988. Dal 1975 al 1986 è docente all’Accademia di Belle Arti di Venezia. Nel 1984 inserisce "interventi-luce" nella struttura lignea di Renzo Piano, per l’opera Prometeo di Nono. Nuovi cicli si susseguono negli anni Settanta, Ottanta e Novanta, tra cui Lacerazione Plurimi/Binari, Schegge, Dischi, In Continuum – Compenetrazioni traslati, Oltre, Chi brucia un libro brucia un uomo, per la distrutta biblioteca di Sarajevo.
ore 18,00 verrà inaugurata presso la galleria PoliArt in Viale Gran Sasso 35 a Milano, la mostra intitolata “Omaggio a Emilio Vedova”,
nella quale saranno presenti, tra carte e tele, circa venti opere significative di uno tra i maggiori artisti viventi. Oltre ad un’inedita collezione di carte degli anni Quaranta, saranno esposti alcuni capolavori, anche di grandi dimensioni, degli anni Cinquanta, Sessanta e Ottanta.
Emilio Vedova (Venezia 1919), autodidatta, nel 1942 aderisce al movimento
Corrente di Milano. Negli anni Quaranta la sua pittura riflette sulla lezione cubista, documentata in questa mostra da un’importante collezione di carte. Nel 1944-45 partecipa alla Resistenza. Nel 1946 firma a Milano il manifesto Oltre Guernica ed è tra i fondatori della Nuova Secessione Italiana, poi Nuovo fronte delle arti, uscendone nel 1948 con un violento intervento contro il neorealismo imposto, dopo la contestata mostra di Bologna Alleanza della cultura. La sua denuncia prosegue con le grandi Geometrie nere per la Biennale del 1950. È
nel 1951 che espone per la prima volta all’estero, a New York e alla I Biennale di San Paolo in Brasile. Inizia gli Scontri di situazioni in cui il suo linguaggio pittorico diviene gestuale ed irruente nel trattamento di segno e colore. Nel 1952 partecipa alla Biennale con il Gruppo degli Otto, presentati da Lionello Venturi, ma già l’anno dopo esce dal gruppo. Inizia il Ciclo della Protesta e il Ciclo della Natura, nei quali gli ultimi spigoli cubisti verranno via via annientati dalla furia iconoclasta dell’inconfondibile gesto e materia di Vedova, che domineranno particolarmente la tela tra la fine degli anni Cinquanta e l’inizio dei Sessanta nel ciclo di “Spagna” (in mostra la grande tela “Spagna 1961”). Nel 1953 è a Parigi, l’anno seguente, in occasione della personale al Museo di Arte Moderna di Rio de Janeiro compie un lungo viaggio in Brasile. Nel 1955 è invitato alla I Documenta di Kassel. La sua attività espositiva si fa incessante e nel 1960 vince il Gran Premio per la Pittura alla Biennale di Venezia. In sintonia con il suo fortissimo
impegno ideologico inizia una stretta collaborazione con il compositore Luigi Nono, culminata nella fondamentale opera musicale-pittorica “Intolleranza 1960”. È nel 1962-63 che, nel suo studio di Punta della Dogana a Venezia, realizza i primi "Plurimi", dipinti su entrambe le facce e componibili nello spazio mediante cerniere. Dalla fine del 1963 alla metà del 1965, ospite del D.A.A.D. a Berlino, realizza i grandi "Plurimi", poi esposti a Documenta di Kassel nel 1964. Partecipa a numerose Biennali e Quadriennali. Dal 1965 al 1967 lavora al grande Spazio-plurimo-luce, per il padiglione italiano all’EXPO di Montréal. Dalla metà degli anni Sessanta tiene conferenze in molte Accademie di belle arti e istituzioni culturali negli Stati Uniti e in Messico. Insegna alla Internationale Sommerakademie di Salisburgo tra il 1965-69 prima e ancora nel 1988. Dal 1975 al 1986 è docente all’Accademia di Belle Arti di Venezia. Nel 1984 inserisce "interventi-luce" nella struttura lignea di Renzo Piano, per l’opera Prometeo di Nono. Nuovi cicli si susseguono negli anni Settanta, Ottanta e Novanta, tra cui Lacerazione Plurimi/Binari, Schegge, Dischi, In Continuum – Compenetrazioni traslati, Oltre, Chi brucia un libro brucia un uomo, per la distrutta biblioteca di Sarajevo.
07
febbraio 2004
Omaggio a Emilio Vedova
Dal 07 febbraio al 13 marzo 2004
arte contemporanea
Location
GALLERIA POLIART
Milano, Viale Gran Sasso, 35, (Milano)
Milano, Viale Gran Sasso, 35, (Milano)
Vernissage
7 Febbraio 2004, ore 18,00