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Omaggio a Pino Roasio
La mostra ripercorre la vita e le opere dell’ultimo pittore bohémien
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Dal 1° al 30 settembre una grande mostra alla Fondazione Bertoni di Saluzzo ripercorre la vita e le opere dell'ultimo
pittore bohémien
In ricordo di Pino Roasio
La prestigiosa sede della Fondazione Amleto Bertoni e le curate sale espositive diventano, proprio nel mese del
rinomato Settembre Saluzzese , il luogo ideale dove ricordare, attraverso una scelta carrellata di opere create in quasi
cinquant’ anni di attività, un grande artista saluzzese quale è stato Pino Roasio. Roasio, già sui banchi della scuola
elementare ebbe la sua prima e facile celebrità. Il prof. Francesco Costa lo faceva lavorare molto mentre ,un po’ più
tardi, un altro professore, artista anche lui, il prof. Calliero, a scuola serale cominciò a lodarlo e spronarlo nella sua
passione proprio per l’abilità nel disegno. Ma certamente, nonostante le traversie riservategli dalla vita, gli furono di
stimolo e di grande insegnamento la frequentazione dello studio di Giulio Boetto, prima, il susseguente sodalizio con
Giacomo Perotti a Cuneo e la revisione in ordine alla trattazione della luce nei propri oli derivata da vari soggiorni in
Liguria e dall’osservazione dei lavori del grande divisionista di Acceglio Matteo Olivero. Così come a metà Ottocento,
artisti quali Antonio Fontanesi e Giuseppe e Filippo Palizzi avevano dato nuovo impulso al paesaggio, non più visto
come una quinta teatrale ma come il protagonista assoluto della scena, e iniziarono una lenta ricerca sulla libertà della
pennellata, con Roasio si ebbe un passaggio ulteriore: i dipinti iniziarono a mostrare, rispetto ai suoi maestri, una
maggiore spregiudicatezza e varietà di colori, una maggiore libertà, non tanto nella scelta del soggetto quanto nel
modo di interiorizzarlo e di sprigionarlo sulla tela. Vicino all’estetica del secondo Romanticismo e del Simbolismo,ma
anche alla lezione di una sorta di impressionismo, il suo lavoro apparirà sempre più pregnante, condotto con la calma
di una visione del tutto personale e dove la luce avrà un ruolo sempre più importante -seppur non portante- riuscendo
a fondersi in colori accesi come mai nella pittura subalpina. Credo che questa sia l’innovazione più forte dell’artista,
ossia l’esser riuscito a far vivere di vita propria i tanti capolavori realizzati che tornano in questa esaustiva rassegna
per ricordare e rivalutare un grande Piemontese del secolo scorso.
Giorgio Barberis
PINO ROASIO – Saluzzo (CN) 1924/Cuneo 1984.
Artista molto noto in Piemonte e Liguria, ultimo bohémien del cuneese, si avvicina alla pittura fino dai primi anni di
frequentazione delle scuole elementari. Terminata questa iniziale esperienza didattico/educativa chiede al padre di
fargli conoscere il pittore Giulio Boetto al quale propone di poterne frequentare lo studio come apprendista. Nello
studio di Boetto – sito a Saluzzo in Salita al Castello – Roasio rimane cinque anni e , nei primi tre, non tocca nemmeno i
pennelli svolgendo solo mansioni di routine come garzone ed intanto si appassiona al “discorso” divisionista di Matteo
Olivero. Si dedica comunque assiduamente al disegno e, tramite Giulio Boetto, conosce il pittore Giacomo Perotti che
lo convince a stabilirsi a Cuneo nel suo studio. Viaggia ed opera specialmente nel circondario cuneese , specie ad
Entracque, dove dipinge numerosi scorci paesaggistici, ma è soprattutto ad Oneglia che il suo ductus pittorico si
emancipa dalla lezione subalpina e dove, per brevi periodi, trova ospitalità presso una famiglia di conoscenti. In liguria,
attratto dalla luce e dalla particolare conformazione del territorio, dipinge con successo numerosi scorci paesisitici tra
mare e costa. Opera attivamente, proponendosi in numerose collettive e personali, fino al 1981, ma nel frattempo
l’affievolirsi della vista lo costringe ad abbandonare l’attività artistica. Nel 1983 comunque partecipa ancora ad un
raduno di pittori piemontesi riscuotendo notevoli apprezzamenti di pubblico e critica.
La mostra “Omaggio a Pino Roasio”, fortemente voluta dal nipote Vito Balducci, ha il patrocinio di:
Fondazione Amleto Bertoni, Comune di Saluzzo, Provincia di Cuneo, Regione Piemonte, Move ed il
contributo della Fondazione Cr Saluzzo.
Orari di apertura: venerdì, sabato e lunedì - 15/19 domenica – 10/12,30 – 15,30/19
Biglietti: ingresso libero
Mostra a cura di: Giorgio Barberis
Catalogo in sede
Info: Fondazione Amleto Bertoni: Piazza Montebello, 1, 12037 Saluzzo (CN)
Tel. +39 0175 43527 Fax +39 0175 42427
e-mail: info@fondazionebertoni.it - www.fondazionebertoni.it - facebook.com/amletobertoni
pittore bohémien
In ricordo di Pino Roasio
La prestigiosa sede della Fondazione Amleto Bertoni e le curate sale espositive diventano, proprio nel mese del
rinomato Settembre Saluzzese , il luogo ideale dove ricordare, attraverso una scelta carrellata di opere create in quasi
cinquant’ anni di attività, un grande artista saluzzese quale è stato Pino Roasio. Roasio, già sui banchi della scuola
elementare ebbe la sua prima e facile celebrità. Il prof. Francesco Costa lo faceva lavorare molto mentre ,un po’ più
tardi, un altro professore, artista anche lui, il prof. Calliero, a scuola serale cominciò a lodarlo e spronarlo nella sua
passione proprio per l’abilità nel disegno. Ma certamente, nonostante le traversie riservategli dalla vita, gli furono di
stimolo e di grande insegnamento la frequentazione dello studio di Giulio Boetto, prima, il susseguente sodalizio con
Giacomo Perotti a Cuneo e la revisione in ordine alla trattazione della luce nei propri oli derivata da vari soggiorni in
Liguria e dall’osservazione dei lavori del grande divisionista di Acceglio Matteo Olivero. Così come a metà Ottocento,
artisti quali Antonio Fontanesi e Giuseppe e Filippo Palizzi avevano dato nuovo impulso al paesaggio, non più visto
come una quinta teatrale ma come il protagonista assoluto della scena, e iniziarono una lenta ricerca sulla libertà della
pennellata, con Roasio si ebbe un passaggio ulteriore: i dipinti iniziarono a mostrare, rispetto ai suoi maestri, una
maggiore spregiudicatezza e varietà di colori, una maggiore libertà, non tanto nella scelta del soggetto quanto nel
modo di interiorizzarlo e di sprigionarlo sulla tela. Vicino all’estetica del secondo Romanticismo e del Simbolismo,ma
anche alla lezione di una sorta di impressionismo, il suo lavoro apparirà sempre più pregnante, condotto con la calma
di una visione del tutto personale e dove la luce avrà un ruolo sempre più importante -seppur non portante- riuscendo
a fondersi in colori accesi come mai nella pittura subalpina. Credo che questa sia l’innovazione più forte dell’artista,
ossia l’esser riuscito a far vivere di vita propria i tanti capolavori realizzati che tornano in questa esaustiva rassegna
per ricordare e rivalutare un grande Piemontese del secolo scorso.
Giorgio Barberis
PINO ROASIO – Saluzzo (CN) 1924/Cuneo 1984.
Artista molto noto in Piemonte e Liguria, ultimo bohémien del cuneese, si avvicina alla pittura fino dai primi anni di
frequentazione delle scuole elementari. Terminata questa iniziale esperienza didattico/educativa chiede al padre di
fargli conoscere il pittore Giulio Boetto al quale propone di poterne frequentare lo studio come apprendista. Nello
studio di Boetto – sito a Saluzzo in Salita al Castello – Roasio rimane cinque anni e , nei primi tre, non tocca nemmeno i
pennelli svolgendo solo mansioni di routine come garzone ed intanto si appassiona al “discorso” divisionista di Matteo
Olivero. Si dedica comunque assiduamente al disegno e, tramite Giulio Boetto, conosce il pittore Giacomo Perotti che
lo convince a stabilirsi a Cuneo nel suo studio. Viaggia ed opera specialmente nel circondario cuneese , specie ad
Entracque, dove dipinge numerosi scorci paesaggistici, ma è soprattutto ad Oneglia che il suo ductus pittorico si
emancipa dalla lezione subalpina e dove, per brevi periodi, trova ospitalità presso una famiglia di conoscenti. In liguria,
attratto dalla luce e dalla particolare conformazione del territorio, dipinge con successo numerosi scorci paesisitici tra
mare e costa. Opera attivamente, proponendosi in numerose collettive e personali, fino al 1981, ma nel frattempo
l’affievolirsi della vista lo costringe ad abbandonare l’attività artistica. Nel 1983 comunque partecipa ancora ad un
raduno di pittori piemontesi riscuotendo notevoli apprezzamenti di pubblico e critica.
La mostra “Omaggio a Pino Roasio”, fortemente voluta dal nipote Vito Balducci, ha il patrocinio di:
Fondazione Amleto Bertoni, Comune di Saluzzo, Provincia di Cuneo, Regione Piemonte, Move ed il
contributo della Fondazione Cr Saluzzo.
Orari di apertura: venerdì, sabato e lunedì - 15/19 domenica – 10/12,30 – 15,30/19
Biglietti: ingresso libero
Mostra a cura di: Giorgio Barberis
Catalogo in sede
Info: Fondazione Amleto Bertoni: Piazza Montebello, 1, 12037 Saluzzo (CN)
Tel. +39 0175 43527 Fax +39 0175 42427
e-mail: info@fondazionebertoni.it - www.fondazionebertoni.it - facebook.com/amletobertoni
01
settembre 2018
Omaggio a Pino Roasio
Dal primo al 30 settembre 2018
arte moderna e contemporanea
Location
FONDAZIONE AMLETO BERTONI
Saluzzo, Piazza Montebello, 1, (Cuneo)
Saluzzo, Piazza Montebello, 1, (Cuneo)
Orario di apertura
venerdì, sabato e lunedì - 15/19 domenica – 10/12,30 – 15,30/19
Autore
Curatore