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Ombretta Gamberale / Futura Tittaferrante – ardito desìo
Inaugurazione della mostra di Ombretta Gamberale e Futura Tittaferrante, ardito desìo
sabato 9 marzo, ore 19
Comunicato stampa
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‘Io sono una pietra. Lo ripeto: una pietra. So che non potete capirmi; dovrei spiegarvi queste quattro parole una per una e a gruppi di due e di tre e poi tutte insieme: cosa voglio dire quando dico io, e quando dico essere, e quando dico pietra, e cosa vuol dire essere pietra, e una, una pietra… forse in questo mondo di pietra non c’è un prima né un poi: il tempo delle pietre è concentrato nel nostro interno dove si addensano le ere…’
Testo scritto da Calvino per la mostra di Alberto Magnelli a Nizza del 1981
La mostra ardito desìo nasce dall’incontro fra Ombretta Gamberale e Futura Tittaferrante nello spazio neutro del cammino, una pratica e uno spazio liminale al confine tra la performance e l’azione sociale e politica, in cui ognuna ha trovato il proprio spazio di ricerca, per entrambe incentrato sulla relazione fra corpo e spazio e sui cambiamenti che quest’ultimo apporta all’interno del primo. L’incontro si approfondisce in confronto grazie a un tema comune che le lega: la montagna e la pietra.
Futura ha vissuto la montagna come pratica, l’ha attraversata, esplorata, sfidata, toccata, ci si è confrontata materialmente. Ombretta ha percepito la presenza della pietra e della montagna nel proprio corpo come risultante visione di un’emozione. Come in due percorsi paralleli, una percorre la materia nel vissuto del suo corpo, nella materia, evidenziando i movimenti della stessa tra sgretolamenti buchi, segni, pertugi, cambi di temperatura, l’altra adatta il proprio corpo alla morfologia della montagna, scala la roccia con gli occhi, evidenziando forme, altezze, dislivelli, cammini, quasi come un geologo ed un esploratore che dialogano procedendo a piccoli passi e con piccoli appuntamenti segnati da accostamenti, confronti e stratificazioni.
Evidenziano armonie e storture attraverso gli strappi della carta e calcografie. Cercano elementi di rottura attraverso i particolari e gli accostamenti. Perdono il senso dell’orientamento, ma rimangono ancorate alla matericità e ad un segno puntuale.
La mostra è accompagnata da una pubblicazione in tiratura limitatas tampata in Risograph e rilegata da ziczic, Polignano a Mare
Ombretta Gamberale si laurea in discipline dello spettacolo e lavora nell’ambito teatrale fino al 2013. Parallelamente coltiva l’interesse per il disegno e la grafica. Studia all’ Istituto Europeo di Design e alla scuola di Arti e mestieri di Roma con le incisore Maria Pina Bentivenga ed Elisabetta Diamanti. Non usa una tecnica specifica ma il racconto, spaziando tra la stampa calcografica usata spesso impropriamente, alla stampa digitale, alla fotografia, alla pittura, all’incisione del segno, al filo cucito, ognuna usata con premessa decisione e connaturata alla scelta accurata della carta per ogni progetto. Il suo lavoro è stato selezionato per diversi premi di incisione e arti grafiche e ha partecipato a varie mostre in Italia. Vive e lavora a Roma e fa parte di Muta studi di via Galla Placidia 194 Insieme ad altri 13 artisti.
Futura Tittaferrante inizia il suo percorso come scenotecnica per il teatro laureandosi a Bologna ed in seguito inizia a fotografare in teatro. Nel corso degli anni espone tra Italia, Francia e Malta fondando e avvia progetti performativi all’interno dell’ancora attiva, sotto nuova gestione, Maison Ventidue. Inizia a stampare le sue immagini e a sperimentare con i materiali, pescando a piene mani negli elementi naturali, alimentari e chimici e nei materiali d’archivio. Incide, impressiona, e agisce fisicamente sulle stampe. Le sue fotografie e i suoi lavori diventano un manufatto non riproducibile. Oggi lavoro tra l’Italia e l’estero mantenendo collaborazioni con l’agenzia TBWA, il Teatro di Roma e l’Istituto Cinecittà Luce. Ha un suo studio galleria a Roma nel rione Monti in Piazza della Suburra 6.
Testo scritto da Calvino per la mostra di Alberto Magnelli a Nizza del 1981
La mostra ardito desìo nasce dall’incontro fra Ombretta Gamberale e Futura Tittaferrante nello spazio neutro del cammino, una pratica e uno spazio liminale al confine tra la performance e l’azione sociale e politica, in cui ognuna ha trovato il proprio spazio di ricerca, per entrambe incentrato sulla relazione fra corpo e spazio e sui cambiamenti che quest’ultimo apporta all’interno del primo. L’incontro si approfondisce in confronto grazie a un tema comune che le lega: la montagna e la pietra.
Futura ha vissuto la montagna come pratica, l’ha attraversata, esplorata, sfidata, toccata, ci si è confrontata materialmente. Ombretta ha percepito la presenza della pietra e della montagna nel proprio corpo come risultante visione di un’emozione. Come in due percorsi paralleli, una percorre la materia nel vissuto del suo corpo, nella materia, evidenziando i movimenti della stessa tra sgretolamenti buchi, segni, pertugi, cambi di temperatura, l’altra adatta il proprio corpo alla morfologia della montagna, scala la roccia con gli occhi, evidenziando forme, altezze, dislivelli, cammini, quasi come un geologo ed un esploratore che dialogano procedendo a piccoli passi e con piccoli appuntamenti segnati da accostamenti, confronti e stratificazioni.
Evidenziano armonie e storture attraverso gli strappi della carta e calcografie. Cercano elementi di rottura attraverso i particolari e gli accostamenti. Perdono il senso dell’orientamento, ma rimangono ancorate alla matericità e ad un segno puntuale.
La mostra è accompagnata da una pubblicazione in tiratura limitatas tampata in Risograph e rilegata da ziczic, Polignano a Mare
Ombretta Gamberale si laurea in discipline dello spettacolo e lavora nell’ambito teatrale fino al 2013. Parallelamente coltiva l’interesse per il disegno e la grafica. Studia all’ Istituto Europeo di Design e alla scuola di Arti e mestieri di Roma con le incisore Maria Pina Bentivenga ed Elisabetta Diamanti. Non usa una tecnica specifica ma il racconto, spaziando tra la stampa calcografica usata spesso impropriamente, alla stampa digitale, alla fotografia, alla pittura, all’incisione del segno, al filo cucito, ognuna usata con premessa decisione e connaturata alla scelta accurata della carta per ogni progetto. Il suo lavoro è stato selezionato per diversi premi di incisione e arti grafiche e ha partecipato a varie mostre in Italia. Vive e lavora a Roma e fa parte di Muta studi di via Galla Placidia 194 Insieme ad altri 13 artisti.
Futura Tittaferrante inizia il suo percorso come scenotecnica per il teatro laureandosi a Bologna ed in seguito inizia a fotografare in teatro. Nel corso degli anni espone tra Italia, Francia e Malta fondando e avvia progetti performativi all’interno dell’ancora attiva, sotto nuova gestione, Maison Ventidue. Inizia a stampare le sue immagini e a sperimentare con i materiali, pescando a piene mani negli elementi naturali, alimentari e chimici e nei materiali d’archivio. Incide, impressiona, e agisce fisicamente sulle stampe. Le sue fotografie e i suoi lavori diventano un manufatto non riproducibile. Oggi lavoro tra l’Italia e l’estero mantenendo collaborazioni con l’agenzia TBWA, il Teatro di Roma e l’Istituto Cinecittà Luce. Ha un suo studio galleria a Roma nel rione Monti in Piazza della Suburra 6.
09
marzo 2024
Ombretta Gamberale / Futura Tittaferrante – ardito desìo
09 marzo 2024
fotografia
incontri e conferenze
libri ed editoria
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libri ed editoria
Location
LEPORELLO
Roma, via del Pigneto, 162/e, (Roma)
Roma, via del Pigneto, 162/e, (Roma)
Orario di apertura
Inaugurazione sabato 9 marzo, ore 19
In mostra dal 9 marzo al 3 aprile
Sito web
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