Ogni artista espone una serie di opere "seriali": incisioni e litografie , e un'opera pittorica di grandi dimensioni che ripropone amplificate le caratteristiche dell'opera grafica.

Le opere presenti in mostra, per tecniche e linguaggi formali, sono estremamente eterogenee. ON non sviluppa un tema particolare e gli artisti non sono legati da esperienze "accademiche" comuni. Eppure ,
da quando il progetto espositivo ha iniziato a prendere forma e le
diverse opere sono state avvicinate-combinate tra loro, abbiamo
avvertito una particolare sensazione che, pur rischiando di apparire
retorico, definirei di armonia.

Stiamo parlando sicuramente di un'armonia che scaturisce dalla
"combinazione di elementi diversi che produce effetti piacevoli ai
sensi" e di un'armonia che si avverte di fronte alla "concordia di
idee e sentimenti". Ma c'è qualcosa di più profondo e meno evidente che
rende questa esposizione "armonica".

E' quel tipo di armonia che si prova contemplando certe manifestazioni
della Natura o dell'ingegno-spirito dell'Uomo in cui avvertiamo la
presenza di un ritmo che scandisce il manifestarsi al nostro sguardo
degli elementi che costituiscono la visione.

Di fronte alle opere scelte per il progetto espositivo ON abbiamo
avvertito la presenza di questo ritmo che conduce lo sguardo dal flusso
dinamico di segmenti di china di Aramu alle frequenze sfalsanti delle
onde litografiche di Miyayama; un ritmo che dal minuzioso segno delle
aereo visioni urbane nelle acqueforti di Bertelli ci rimanda alla
pennellata vibrazionale del rarefatto ambiente- piscina di Bianco.

Un ritmo che come un suono pervade e conduce l'osservatore sensibile di
opera in opera e che nasce dalla sinergia dei segni delle opere
grafiche monocromatiche e viene magnificato dalla gestualità, dai
colori e dalle dimensioni delle opere pittoriche espandendosi e
saturando di un'energizzante tranquillità lo spazio espositivo.

Una tranquillità vibrante interpretata e decodificata attraverso la
scrittura dall'intervento poetico installativo della coppia
DonkeyDante, Milano 1976 - Senko, Tokyo 1976, e resa acusticamente
dalle elaborazioni sonore di Giovanni De Gaetano, Viareggio 1980.