One night Potpourri è il secondo appuntamento dedicato alla promozione della rivista di fotografia, arte e cultura, già da qualche mese approdata nella capitale.
In questa serata Potpourrì è ben lieta d ospitare Angelo Cricchi, fotografo di fama internazionale e con lui un ritratto facente parte della serie fotografica Gloomy Sunday. Imaginary Portraits of Woman who chose Death.
La location dell'evento è quella del BaràBook, locale dal gusto retrò sito nel quartiere romano San Lorenzo.
Dj set speciale della serata: Sette di Spade dalle 19.00



Angelo Cricchi
Fotografo romano nato nel 1961, ha iniziato la sua carriera come fotografo di moda ed ha collaborato con diverse riviste italiane ed internazionali del settore.
Oggi è assieme a Susanna Ferrante socio di Lost&Found, uno studio fotografico che ha seguito campagne pubblicitarie di prestigiosi brand: Kenzo, Miss Sixty, Byblos, Diesel, Antonio Marras.
Dal 2002 è regista di cortometraggi e di opere video, tra questi c'è I LIMIT, video che ha partecipato alla 50 biennale di Venezia.
Il suo progetto Gloomy Sunday.Imaginary portraits of woman who chose death, è composto da una serie di cinquanta ritratti immaginari, dedicati a donne che nella storia, nello spettacolo e nella letteratura, hanno deciso di porre fine alla propria vita scegliendo il suicidio. Ritratti come quello di Sylvia Plath, di Madama Butterfly, di Capucine e altri, sono i nuovi volti delle Icone-Kamikaze scelte da Cricchi, e questi esposti a Vienna nel giugno 2010 presso il MAK Museum für angewandte Kunst all’interno del programma degli eventi del IX Festival for Fashion and Photography.
Il titolo del lavoro di Cricchi, Gloomy Sunday, è tratto dall’omonimo componimento del pianista e compositore ungherese Rezső Seress e in seguito riproposto da altri artisti come Billie Holiday. La canzone risalente ai primi anni trenta del secolo scorso, ha ispirato il fotografo nella scelta del tema delle donne suicide, infatti, per molto tempo la canzone è stata bandita nelle trasmissioni radio, poiché fu ritenuta una delle cause dei tanti suicidi del periodo.
E’ stata quindi la voglia di rendere omaggio a queste donne e al loro atto decisivo, coraggioso e terribile, che ha portato Cricchi alla realizzazione di queste bellissime immagini. La congiunzione tra piacere scaturito dalla bellezza dei ritratti e il dolore, crea atmosfere e visioni sublimi, dalle quali siamo a tratti commossi e repulsi.