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Onirogramma al Circolo Virtuoso
Nell’ambito della mostra ONIROGRAMMA, Spazio Parentesi di Ivan Fassio presenta un pomeriggio di proiezioni, letture e presentazioni di libri e progetti con il live painting informatico di Marius Ashblow e le poesie di Davide Bava, Concetta Di Forti, Ennio Onnis, Salvatore Sblando e Nadia Sponzilli.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Nell'ambito della mostra ONIROGRAMMA, Spazio Parentesi di Ivan Fassio presenta un pomeriggio di proiezioni, letture e presentazioni di libri e progetti con il live painting informatico di Marius Ashblow e le poesie di Davide Bava, Concetta Di Forti, Ennio Onnis, Salvatore Sblando e Nadia Sponzilli.
Scritture oniriche di modernariato digitale di Marius Ashblow
Strutture urbane sommerse, salvate e irraggiate di Benedetto Bonaffini
Sognanti disegni da parati e sculture a tela di Romina Di Forti
Copertine esperienziali e acquerelli esistenziali di Josh Fill
Sguardi pittorici e profili identitari di Sara Menichino
Situazioni notturne e incisioni eroicomiche di Gabriele Operti
Città pensili e invisibili, scorci-gouache di Ivan Pantaleo
Carte nere mappe marine sottocosmiche di Nadia Sponzilli
Marius Ashblow
Disegno del futuro anteriore, ristabilimento di possibilità, labirinto maggiore per potenzialità contemplative, conoscitive divagazioni e perlustrazioni ataviche. Ecco la letteratura dell'emergenza, scavata in solchi eventuali, prescelti per proroga spazio-temporale. Non è più cantico, ma richiamo subliminale, l'urlo della sirena: animale.
Benedetto Bonaffini
La città del sole sopravvive sul piano del tecnigrafo. Se lo strumento agisce nel sogno, infiniti livelli agiscono sull'impianto stilistico. La storia dell'arte, la filosofia, il lento cristallizzato movimento, tanto inconscio, dell'idea e della storia incidono sull'urbanistica interna: post-moderna intuizione, di là da venire.
Romina Di Forti
Dalla vernice scaturisce una luce, talvolta. Come una mano che pulsa, un cuore che stringe a distanza ferite da non nutrire mai più con emissioni di plasma. Dal centro rinuncia, automatica, la massa dei sensi a patire dei venti la frivola patina, la frizzante viziosa atmosfera contemporanea. Così, il petto anticipa immagini che soltanto il principio d'indeterminazione giustificava.
Josh Fill
Il colore s'innesta con pudore romantico su un disegno che del grigio sfuma da minimo a immenso tutta la gamma: categoria dell'unione e del felice dispendio. Poi, come mano, a mo' di megafono, la voce ne smorza ogni impeto con frammenti di luce più chiara, sussurri: un pallore allo specchio.
Sara Menichino
Uno sguardo si forma, si fissa a partire da una postura del volto, un vezzo affettuoso, una carezza di boccolo. Infine, a dipingerlo con tratto spontaneo, l'artista pittore ne adombra dolcissimo ogni tinta e colore, quasi a volerlo fermare in un chiaroscuro imposto dall'anima: fingitore per amor di passione.
Gabriele Operti
Il nero si avvicina alla presunta oscurità della notte, un buio che di questo colore possiede soltanto la luce. Intanto, un cane ulula al vento, accanto al canale del tempo: scorrente, passante, vibrante, così indifferente. Le forme mutano plastiche i propri contorni: impropria percezione ideale, al di là dell'umana visione.
Ivan Pantaleo
La forma geometrica è una sorta di alba o tramonto, un accidente del tempo a coronare un'umana struttura, caduca, antica per poco. Lo sguardo del disegnatore la incontra, come fosse, sfuggente, un'aura dell'infinito, un simbolo unico dell'architettura, del canto, di ogni linguaggio: bellissima musica effimera.
Nadia Sponzilli
Le mappe del cosmo sono cori perfetti su palchi regali, dove ogni nota riverbera su un milione, in infinità potenziale, di lettere: magia inconoscibile di tutte le lingue. Dal triangolo in equilibrio si espandono luci e non solo. Ogni pulviscolo utile al sapere vastissimo della continua creazione nello spazio del tempo: per dono, inazione, concepimento.
Scritture oniriche di modernariato digitale di Marius Ashblow
Strutture urbane sommerse, salvate e irraggiate di Benedetto Bonaffini
Sognanti disegni da parati e sculture a tela di Romina Di Forti
Copertine esperienziali e acquerelli esistenziali di Josh Fill
Sguardi pittorici e profili identitari di Sara Menichino
Situazioni notturne e incisioni eroicomiche di Gabriele Operti
Città pensili e invisibili, scorci-gouache di Ivan Pantaleo
Carte nere mappe marine sottocosmiche di Nadia Sponzilli
Marius Ashblow
Disegno del futuro anteriore, ristabilimento di possibilità, labirinto maggiore per potenzialità contemplative, conoscitive divagazioni e perlustrazioni ataviche. Ecco la letteratura dell'emergenza, scavata in solchi eventuali, prescelti per proroga spazio-temporale. Non è più cantico, ma richiamo subliminale, l'urlo della sirena: animale.
Benedetto Bonaffini
La città del sole sopravvive sul piano del tecnigrafo. Se lo strumento agisce nel sogno, infiniti livelli agiscono sull'impianto stilistico. La storia dell'arte, la filosofia, il lento cristallizzato movimento, tanto inconscio, dell'idea e della storia incidono sull'urbanistica interna: post-moderna intuizione, di là da venire.
Romina Di Forti
Dalla vernice scaturisce una luce, talvolta. Come una mano che pulsa, un cuore che stringe a distanza ferite da non nutrire mai più con emissioni di plasma. Dal centro rinuncia, automatica, la massa dei sensi a patire dei venti la frivola patina, la frizzante viziosa atmosfera contemporanea. Così, il petto anticipa immagini che soltanto il principio d'indeterminazione giustificava.
Josh Fill
Il colore s'innesta con pudore romantico su un disegno che del grigio sfuma da minimo a immenso tutta la gamma: categoria dell'unione e del felice dispendio. Poi, come mano, a mo' di megafono, la voce ne smorza ogni impeto con frammenti di luce più chiara, sussurri: un pallore allo specchio.
Sara Menichino
Uno sguardo si forma, si fissa a partire da una postura del volto, un vezzo affettuoso, una carezza di boccolo. Infine, a dipingerlo con tratto spontaneo, l'artista pittore ne adombra dolcissimo ogni tinta e colore, quasi a volerlo fermare in un chiaroscuro imposto dall'anima: fingitore per amor di passione.
Gabriele Operti
Il nero si avvicina alla presunta oscurità della notte, un buio che di questo colore possiede soltanto la luce. Intanto, un cane ulula al vento, accanto al canale del tempo: scorrente, passante, vibrante, così indifferente. Le forme mutano plastiche i propri contorni: impropria percezione ideale, al di là dell'umana visione.
Ivan Pantaleo
La forma geometrica è una sorta di alba o tramonto, un accidente del tempo a coronare un'umana struttura, caduca, antica per poco. Lo sguardo del disegnatore la incontra, come fosse, sfuggente, un'aura dell'infinito, un simbolo unico dell'architettura, del canto, di ogni linguaggio: bellissima musica effimera.
Nadia Sponzilli
Le mappe del cosmo sono cori perfetti su palchi regali, dove ogni nota riverbera su un milione, in infinità potenziale, di lettere: magia inconoscibile di tutte le lingue. Dal triangolo in equilibrio si espandono luci e non solo. Ogni pulviscolo utile al sapere vastissimo della continua creazione nello spazio del tempo: per dono, inazione, concepimento.
28
maggio 2017
Onirogramma al Circolo Virtuoso
28 maggio 2017
arte contemporanea
performance - happening
presentazione
incontro - conferenza
serata - evento
disegno e grafica
performance - happening
presentazione
incontro - conferenza
serata - evento
disegno e grafica
Location
IL CIRCOLO VIRTUOSO
Torino, Via San Secondo, 66, (Torino)
Torino, Via San Secondo, 66, (Torino)
Orario di apertura
domenica dalle 10.30 alle 22
Vernissage
28 Maggio 2017, ore 10.30
Autore
Curatore