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Open Day – Salaberria | Sapanjoš | Sterec
incontro con gli artisti
Comunicato stampa
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Nell’ambito di Memories and Encounters presso VIR Viafarini-in-residence tre gruppi di artisti si susseguono da maggio 2009 a marzo 2010, grazie al prezioso contributo della Fondazione Cariplo che ha deciso di promuovere l’intero progetto, del PaBAAC del Ministero per i Beni e le Attività Culturali che collabora nella progettualità di scambi internazionali, e di singole realtà che hanno garantito il sostegno del progetto e degli artisti invitati: Gemmo spa, partner istituzionale di Viafarini, ACACIA – Associazione Amici Arte Contemporanea e la Fondazione Nicoletta Fiorucci.
I due artisti Xabier Salaberria e Pavel Sterec sono stati segnalati rispettivamente da Chuz Martinez, chief curator del MACBA di Barcellona, e dalla residenza Futura di Praga con cui si è attivato un progetto di scambio. Grazie alla borsa di studio ACACIA ha preso parte al programma Dragana Sapanjoš, selezionata tramite un bando rivolto agli artisti dell'Archivio DOCVA.
Insieme ad ANISA Associazione Nazionale Insegnanti di Storia dell'Arte, partner nel programma didattico, è continuata la sperimentazione con gli studenti del Liceo artistico Boccioni di Milano.
Il dialogo e la collaborazione dei tre artisti si visualizza durante l'open atelier come un dispositivo articolato di progetti e souvenir. Un duplice display realizzato da Xabier Salaberria, dove presentare le proprie riflessioni maturate in questi tre mesi, e un "altare" gemello predisposto per il collega Pavel Sterec sul quale l'artista ceco presenta gli svariati progetti portati a termine durante il VIR. Dragana Sapanjos ha invece preferito mimetizzarsi tra i due e la stuttura architettonica. Due gli interventi in programma: il primo di natura performativa realizzato grazie alla collaborazione con la Compagnia Teatrale Senza Parole, e l'altro coincidente in un misterioso rumore che anima le pareti e che accompagna l'osservatore nel suo persorso in uno spazio prevalentemente deserto.
Informazioni sugli artisti:
Xabier Salaberria (1969) Salaberria lavora sui rapporti proporzionali tra uomo e architettura, considerando l’uomo, appunto, come un’unità di misura possibile, al quale qualsiasi progetto architettonico deve riferirsi e dal quale, innanzi tutto, qualsiasi architettura deve partire. Così facendo svela anche un secondo rapporto, psicologico ed emotivo, con l’architettura.
I suoi habitat cercano un’esperienza diretta dell’installazione, assolutamente non mediata, e indagano così una comunicazione tra spettatore ed artista che si trovano quindi a confrontarsi su paure antiche, ancestrali, legate al buio, alla costrizione e a qualsiasi vincolo riferibile ai segni architettonici.
Dragana Sapanjoš (1979) La sensazione del disturbo è spesso presente nel lavoro di Dragana Sapanjoš, sia che si tratti di un disturbo degli strumenti di trasmissione tecnologici di cui alcuni lavori sono costituiti, sia che ad essere prodotte siano sensazioni spiacevoli nello spettatore stesso. In alcune installazioni ambientali e sonore, ad esempio, era un suono troppo basso o troppo alto a porre lo spettatore in una difficile, scomoda posizione. In un’altra recente video-installazione dal titolo I love you, invece, è una dichiarazione d’amore troppo insistita ed urlata ad indurre in chi guarda un sentimento di aggressione, ricatto e sopraffazione. Per Dragana Sapanjoš l’arte è un luogo di prossimità fisica e psicologica molto stretta, una zona quasi angusta di confronto diretto - e spesso doloroso - tra l’artista e il suo pubblico, un’occasione di relazione periferica nel contesto della comunicazione di massa e per questo giocata sul filo del rapporto uno a uno, come un abbraccio dato con eccessiva veemenza.
Pavel Sterec (1985) Il lavoro di Sterec si basa sull’approccio performativo. L’opera d’arte emerge come il risultato di situazioni deliberatamente costruite e di eventi di carattere episodico. Dopo aver studiato presso l’Accademia di arti performative di Praga, la sua carriera di artista muove dagli esordi come performer e attore per poi proseguire attraverso gli studi all’Accademia di Belle Arti e la fondazione della radio alternativa Lemurie. Assieme a Jan Pfeiffer fonda nel 2008 Pavillion Gallery e nello stesso anno si perfeziona all’Accademia sotto la supervisione dell’artista polacco Zbigniew Libera.
I due artisti Xabier Salaberria e Pavel Sterec sono stati segnalati rispettivamente da Chuz Martinez, chief curator del MACBA di Barcellona, e dalla residenza Futura di Praga con cui si è attivato un progetto di scambio. Grazie alla borsa di studio ACACIA ha preso parte al programma Dragana Sapanjoš, selezionata tramite un bando rivolto agli artisti dell'Archivio DOCVA.
Insieme ad ANISA Associazione Nazionale Insegnanti di Storia dell'Arte, partner nel programma didattico, è continuata la sperimentazione con gli studenti del Liceo artistico Boccioni di Milano.
Il dialogo e la collaborazione dei tre artisti si visualizza durante l'open atelier come un dispositivo articolato di progetti e souvenir. Un duplice display realizzato da Xabier Salaberria, dove presentare le proprie riflessioni maturate in questi tre mesi, e un "altare" gemello predisposto per il collega Pavel Sterec sul quale l'artista ceco presenta gli svariati progetti portati a termine durante il VIR. Dragana Sapanjos ha invece preferito mimetizzarsi tra i due e la stuttura architettonica. Due gli interventi in programma: il primo di natura performativa realizzato grazie alla collaborazione con la Compagnia Teatrale Senza Parole, e l'altro coincidente in un misterioso rumore che anima le pareti e che accompagna l'osservatore nel suo persorso in uno spazio prevalentemente deserto.
Informazioni sugli artisti:
Xabier Salaberria (1969) Salaberria lavora sui rapporti proporzionali tra uomo e architettura, considerando l’uomo, appunto, come un’unità di misura possibile, al quale qualsiasi progetto architettonico deve riferirsi e dal quale, innanzi tutto, qualsiasi architettura deve partire. Così facendo svela anche un secondo rapporto, psicologico ed emotivo, con l’architettura.
I suoi habitat cercano un’esperienza diretta dell’installazione, assolutamente non mediata, e indagano così una comunicazione tra spettatore ed artista che si trovano quindi a confrontarsi su paure antiche, ancestrali, legate al buio, alla costrizione e a qualsiasi vincolo riferibile ai segni architettonici.
Dragana Sapanjoš (1979) La sensazione del disturbo è spesso presente nel lavoro di Dragana Sapanjoš, sia che si tratti di un disturbo degli strumenti di trasmissione tecnologici di cui alcuni lavori sono costituiti, sia che ad essere prodotte siano sensazioni spiacevoli nello spettatore stesso. In alcune installazioni ambientali e sonore, ad esempio, era un suono troppo basso o troppo alto a porre lo spettatore in una difficile, scomoda posizione. In un’altra recente video-installazione dal titolo I love you, invece, è una dichiarazione d’amore troppo insistita ed urlata ad indurre in chi guarda un sentimento di aggressione, ricatto e sopraffazione. Per Dragana Sapanjoš l’arte è un luogo di prossimità fisica e psicologica molto stretta, una zona quasi angusta di confronto diretto - e spesso doloroso - tra l’artista e il suo pubblico, un’occasione di relazione periferica nel contesto della comunicazione di massa e per questo giocata sul filo del rapporto uno a uno, come un abbraccio dato con eccessiva veemenza.
Pavel Sterec (1985) Il lavoro di Sterec si basa sull’approccio performativo. L’opera d’arte emerge come il risultato di situazioni deliberatamente costruite e di eventi di carattere episodico. Dopo aver studiato presso l’Accademia di arti performative di Praga, la sua carriera di artista muove dagli esordi come performer e attore per poi proseguire attraverso gli studi all’Accademia di Belle Arti e la fondazione della radio alternativa Lemurie. Assieme a Jan Pfeiffer fonda nel 2008 Pavillion Gallery e nello stesso anno si perfeziona all’Accademia sotto la supervisione dell’artista polacco Zbigniew Libera.
26
marzo 2010
Open Day – Salaberria | Sapanjoš | Sterec
Dal 26 al 28 marzo 2010
incontro - conferenza
Location
VIR – VIAFARINI IN RESIDENCE
Milano, Via Carlo Farini, 35, (Milano)
Milano, Via Carlo Farini, 35, (Milano)
Orario di apertura
su appuntamento
Vernissage
26 Marzo 2010, ore 19.00
Autore