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Opening Party ArteinCorpo
L’Associazione Culturale ArteinCorpo organizza un opening party, momento in cui saranno proposte le opere di tre artisti napoletani: Massimo Liparulo, Diego Loffredo ed Esmeralda Sorrentino.
Comunicato stampa
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L'Associazione Culturale ArteinCorpo organizza un opening party, momento in cui saranno proposte le opere di tre artisti napoletani: Massimo Liparulo, Diego Loffredo ed Esmeralda Sorrentino.
ArteinCorpo è uno spazio che cerca di dedicarsi alle esigenze creative di noi tutti. Si organizzano per i più piccoli dei laboratori didattici dove il gioco diventa il mezzo per capire e fissare determinati concetti legati quasi sempre alla storia dell'arte. L’arte viene vissuta non solo come veicolo di conoscenza ma diventa soprattutto un modo per raccontare e scoprire se stessi. Si svolgono dei corsi d’arte dedicati anche agli adulti, personalizzati a seconda delle capacità dei singoli allievi che saranno seguiti da personale specializzato a livello individuale al fine di potenziare le proprie capacità espressive e tecniche.
Tra le varie attività c’è anche quella di incisione in cui si producono acqueforti a tiratura limitata, utilizzando un antico torchio manuale con cui si stampano un numero limitato di copie su carta pregiata. La stamperia ed il laboratorio di incisione sono curati da Daniela Pergreffi
Grande attenzione è dedicata pure al “corpo”: si utilizzano varie tecniche di massaggio che vanno dallo shiatsu alla moxa, effettuando lo studio individuale del trattamento e delle cure rieducative.
Massimo Liparulo, Diego Loffredo ed Esmeralda Sorrentino, senza conoscersi e senza aver scelto un tema comune, hanno realizzato delle opere che hanno come filo conduttore il gioco.
Il gioco dell’arte o l’arte del gioco?
Pensiero ricorrente nella vita di molti e a quanto pare anche nella vita degli artisti!
Percorso diverso, quello dei tre, che li porta ad esprimersi con materiali e tecniche differenti. Si va dall'arte più materia portata allo stato limite, realizzata con materiale di recupero, con l’utilizzo della ceramica, del ferro, del cartone di Massimo Liparulo; alla pittura ad olio che raffigura il tempo passato ed immobile del legno di Diego Loffredo; alla tecnica del pastello dove grandi animali sono riprodotti nei minimi particolari di Esmeralda Sorrentino. Nelle opere esposte quello che più si percepisce è il trascorrere del tempo espresso da giochi che sembrano legati all'infanzia. In ogni lavoro si ritrova un pezzetto del sé, di quel sé latente che resta in ognuno di noi e che all’improvviso ritorna insieme a quelle emozioni che ci capita di dimenticare ma che grazie all’arte spesso riviviamo.
Massimo Liparulo: Le sue opere sono realizzate con materiali di recupero, crea dal cartone dei grandi quadri che evocano delle figure nascoste nell’inconscio, dal ferro e dalle saldature porta la materia al suo stato limite, esprime la tensione tra il sacro e la necessità di evocare l’arcana spiritualità che è dentro le cose, partendo sempre dal confronto diretto con la materia, assemblata senza privarla del suo carattere primario, selvaggio, riconoscendone la storia, ed i segni lasciati dal tempo. Massimo espone due opere, una ci riporta al vecchio gioco del 15, gioca con il ferro e la ceramica, dove la sfida è nel progettare e realizzare un manufatto che funzioni e che sia interattivo. Si gioca con l'ordine e con il rigore e ci si sente padroni del rinnovato assetto, un pò più nostro. L'altra opera fa un gioco più intimo, un quadro che ci avvolge, ci racchiude, ci influenza e ci determina. Un ordine al quale apparteniamo, credenze che abbiamo maturato, ritmi, modi di vedere le cose che si condensano in perfette quadrature concentriche, sin quando lo sguardo rimbalza sulle caselline del centro: soffio di vento, energia vitale, slancio creativo, gioco, noi e basta.
Diego Loffredo: I suoi quadri sono come giocattoli sospesi. E’ come se avessero perso la loro originaria collocazione e cercassero un posto negli occhi di chi li guarda. La loro staticità è solo apparente, il movimento è nella viva materia del legno da cui nascono. Sulla tela, erti e muti, sembrano immortalati come in uno scatto fotografico. A dargli vita i colori caldi ad olio e la fantasia dello spettatore che giace sopita in un tempo in cui il gioco era parte naturale della propria vita. Il dettaglio con cui Diego cura le sue figure da un senso di realtà alla rappresentazione ed è facile immaginare teste dondolare, ingranaggi mettersi in funzione, occhi seguirci nella stanza. A stupire è la sincerità dell’oggetto raffigurato, i titoli che l’artista sceglie per i quadri…”clown”, “ai pesi”, “cuoco”…non vogliono confondere lo spettatore ma dirgli che quello che immagina è esattamente quello che vede. Questi giocattoli ci chiedono di essere scelti e conservati in un posto che solo a noi è dato conoscere in cui diamo riposo alla nostra anima.
Esmeralda Sorrentino: Le sue opere sono delle interpretazioni moderne delle tavole naturalistiche d’epoca, ne risulta un bestiario variopinto e ironico che vuole mettere in evidenza il lato giocoso della vita e la propensione a non prendersi mai troppo sul serio. L’utilizzo del colore è di tipo monocromatico e fantastico, le caratteristiche degli animali rappresentati risultano esaltate a volte nei particolari architettonici delle corazze, a volte nelle improbabili espressioni dello sguardo, a volte nella strana esoticità propria di alcune creature. I pesciolini rossi così come la gallina e la lattuga sono composti da due tavole che interagiscono e dialogano tra loro da una cornice all’altra, utilizzando anche l’area bianca che li circonda, sempre esasperatamente sbilanciata e riequilibrata dalla reciproca collocazione. Queste figure si appropriano e quasi invadono, ma in modo discreto, l’intero spazio in cui sono collocate, ben oltre il confine della cornice, acquistando in tal modo una presenza di tipo architettonico. Si intuisce una chiara volontà di gioco che tende a coinvolgere lo spettatore portato a rimandare lo sguardo da un disegno all’altro diventando così partecipe del mondo rappresentato.
Marica De Simone e Raffaella Lavanga
ArteinCorpo è uno spazio che cerca di dedicarsi alle esigenze creative di noi tutti. Si organizzano per i più piccoli dei laboratori didattici dove il gioco diventa il mezzo per capire e fissare determinati concetti legati quasi sempre alla storia dell'arte. L’arte viene vissuta non solo come veicolo di conoscenza ma diventa soprattutto un modo per raccontare e scoprire se stessi. Si svolgono dei corsi d’arte dedicati anche agli adulti, personalizzati a seconda delle capacità dei singoli allievi che saranno seguiti da personale specializzato a livello individuale al fine di potenziare le proprie capacità espressive e tecniche.
Tra le varie attività c’è anche quella di incisione in cui si producono acqueforti a tiratura limitata, utilizzando un antico torchio manuale con cui si stampano un numero limitato di copie su carta pregiata. La stamperia ed il laboratorio di incisione sono curati da Daniela Pergreffi
Grande attenzione è dedicata pure al “corpo”: si utilizzano varie tecniche di massaggio che vanno dallo shiatsu alla moxa, effettuando lo studio individuale del trattamento e delle cure rieducative.
Massimo Liparulo, Diego Loffredo ed Esmeralda Sorrentino, senza conoscersi e senza aver scelto un tema comune, hanno realizzato delle opere che hanno come filo conduttore il gioco.
Il gioco dell’arte o l’arte del gioco?
Pensiero ricorrente nella vita di molti e a quanto pare anche nella vita degli artisti!
Percorso diverso, quello dei tre, che li porta ad esprimersi con materiali e tecniche differenti. Si va dall'arte più materia portata allo stato limite, realizzata con materiale di recupero, con l’utilizzo della ceramica, del ferro, del cartone di Massimo Liparulo; alla pittura ad olio che raffigura il tempo passato ed immobile del legno di Diego Loffredo; alla tecnica del pastello dove grandi animali sono riprodotti nei minimi particolari di Esmeralda Sorrentino. Nelle opere esposte quello che più si percepisce è il trascorrere del tempo espresso da giochi che sembrano legati all'infanzia. In ogni lavoro si ritrova un pezzetto del sé, di quel sé latente che resta in ognuno di noi e che all’improvviso ritorna insieme a quelle emozioni che ci capita di dimenticare ma che grazie all’arte spesso riviviamo.
Massimo Liparulo: Le sue opere sono realizzate con materiali di recupero, crea dal cartone dei grandi quadri che evocano delle figure nascoste nell’inconscio, dal ferro e dalle saldature porta la materia al suo stato limite, esprime la tensione tra il sacro e la necessità di evocare l’arcana spiritualità che è dentro le cose, partendo sempre dal confronto diretto con la materia, assemblata senza privarla del suo carattere primario, selvaggio, riconoscendone la storia, ed i segni lasciati dal tempo. Massimo espone due opere, una ci riporta al vecchio gioco del 15, gioca con il ferro e la ceramica, dove la sfida è nel progettare e realizzare un manufatto che funzioni e che sia interattivo. Si gioca con l'ordine e con il rigore e ci si sente padroni del rinnovato assetto, un pò più nostro. L'altra opera fa un gioco più intimo, un quadro che ci avvolge, ci racchiude, ci influenza e ci determina. Un ordine al quale apparteniamo, credenze che abbiamo maturato, ritmi, modi di vedere le cose che si condensano in perfette quadrature concentriche, sin quando lo sguardo rimbalza sulle caselline del centro: soffio di vento, energia vitale, slancio creativo, gioco, noi e basta.
Diego Loffredo: I suoi quadri sono come giocattoli sospesi. E’ come se avessero perso la loro originaria collocazione e cercassero un posto negli occhi di chi li guarda. La loro staticità è solo apparente, il movimento è nella viva materia del legno da cui nascono. Sulla tela, erti e muti, sembrano immortalati come in uno scatto fotografico. A dargli vita i colori caldi ad olio e la fantasia dello spettatore che giace sopita in un tempo in cui il gioco era parte naturale della propria vita. Il dettaglio con cui Diego cura le sue figure da un senso di realtà alla rappresentazione ed è facile immaginare teste dondolare, ingranaggi mettersi in funzione, occhi seguirci nella stanza. A stupire è la sincerità dell’oggetto raffigurato, i titoli che l’artista sceglie per i quadri…”clown”, “ai pesi”, “cuoco”…non vogliono confondere lo spettatore ma dirgli che quello che immagina è esattamente quello che vede. Questi giocattoli ci chiedono di essere scelti e conservati in un posto che solo a noi è dato conoscere in cui diamo riposo alla nostra anima.
Esmeralda Sorrentino: Le sue opere sono delle interpretazioni moderne delle tavole naturalistiche d’epoca, ne risulta un bestiario variopinto e ironico che vuole mettere in evidenza il lato giocoso della vita e la propensione a non prendersi mai troppo sul serio. L’utilizzo del colore è di tipo monocromatico e fantastico, le caratteristiche degli animali rappresentati risultano esaltate a volte nei particolari architettonici delle corazze, a volte nelle improbabili espressioni dello sguardo, a volte nella strana esoticità propria di alcune creature. I pesciolini rossi così come la gallina e la lattuga sono composti da due tavole che interagiscono e dialogano tra loro da una cornice all’altra, utilizzando anche l’area bianca che li circonda, sempre esasperatamente sbilanciata e riequilibrata dalla reciproca collocazione. Queste figure si appropriano e quasi invadono, ma in modo discreto, l’intero spazio in cui sono collocate, ben oltre il confine della cornice, acquistando in tal modo una presenza di tipo architettonico. Si intuisce una chiara volontà di gioco che tende a coinvolgere lo spettatore portato a rimandare lo sguardo da un disegno all’altro diventando così partecipe del mondo rappresentato.
Marica De Simone e Raffaella Lavanga
11
dicembre 2008
Opening Party ArteinCorpo
Dall'undici dicembre 2008 al 20 febbraio 2009
arte contemporanea
Location
ARTE IN CORPO
Napoli, Via Giovanni Bausan, 28/o, (Napoli)
Napoli, Via Giovanni Bausan, 28/o, (Napoli)
Orario di apertura
dal martedì al venerdì dalle 17.00 alle 20.00
altri giorni su appuntamento
Vernissage
11 Dicembre 2008, ore 19-22
Autore
Curatore