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Opere Grandi – Grandi Opere
Con Opere Grandi-Grandi Opere la Galleria Agnellini Arte Moderna di Brescia apre la stagione indagando sui diversi aspetti che conducono un artista a creare opere di grandi dimensioni, ovvero a ‘lavorare in grande’.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La mostra, a cura di Dominique Stella – dal 5 ottobre al 26 febbraio 2011 - ha per protagonisti assoluti 12 personalità di spicco del mondo dell’arte internazionale: Miquel Barcelò, Sam Francis, Subodh Gupta, Georges Mathieu, Robert Rauschenberg, Ravinder Reddy, Gino Severini, Thukral&Tagra, Jacques Villeglè, Andy Warhol, Zhang Xiaogang, Feng Zhengjie.
Gli artisti, che provengono da diverse culture, con tecniche espressive differenti si confrontano in questa mostra attraverso 14 opere appartenenti alla storia recente. Sono tutti lavori notevoli, caratterizzati dalle grandi dimensioni, dove ‘grande’ – al di là di un discorso puramente qualitativo - vuole significare non solo la volontà degli artisti di distinguersi ma anche di seguire, a volte, i desideri dei loro committenti o la sfida di uno spazio espositivo imponente, con l’intento di sottolineare l'espressione fisica e gestuale della propria creazione.
Dominique Stella commenta “Opere Grandi, Grandi Opere è un’occasione per analizzare in modo sintetico il valore simbolico che la dimensione dei quadri riveste al di là del loro contenuto. La grandezza (in termini di dimensioni) di un’opera non è mai fortuita e dal Rinascimento ad oggi contiene sempre un’affermazione di potenza e di dimostrazione che le generazioni contemporanee hanno perfettamente assimilato.”
Il percorso espositivo alla Galleria Agnellini propone lavori creati per essere inseriti in contesti architettonici specifici, come la tempera su legno del 1954 Zeus partorito dal Sole (cm 271x412) realizzata da Severini su commissione per la sede parigina di Alitalia, un lavoro che prosegue il discorso di “Cubismo quasi lirico” iniziato dall’artista già dal 1916 dopo aver abbandonato il Futurismo.
Dalla fine degli anni ’90 gli artisti indiani hanno iniziato ad affacciarsi sulla scena internazionale dell’arte, riscuotendo un considerevole successo tra i collezionisti e i galleristi occidentali. La crescita economica della società indiana negli ultimi anni ha coinvolto solo una parte della popolazione ma ha comunque scatenato non solo un aumento dei consumi ma anche la mutazione di alcuni tradizionali modelli sociali e stili di vita nel desiderio di “occidentalizzarsi”.
Alcuni artisti indiani di fronte a questi cambiamenti, provocatoriamente offrono opere che seguono un’iconografia colorata, esteticamente piacevole ed inneggiante alla felicità: una sorta di metafora di questa nuova società.
In quest’ottica Thukral & Tagra – tra gli artisti contemporanei più significativi in mostra – sono presenti con Week-Bonanza 2 del 2006, un olio e acrilico su tela (cm 175x365) che abbraccia pienamente questa nuova teoria del leggero e del bello. Il soggetto inneggia ad un consumismo gioioso e colorato e le sue notevoli dimensioni sembrano voler ricordare gli enormi cartelloni pubblicitari che invadono le strade cittadine. L’opera rivela all’osservatore la nuova visione del mondo indiano che palesemente si scontra con la tradizione, fortemente legata alla spiritualità ed alla religione.
Tra le opere in mostra si segnala in particolare anche l’olio su tela di Subodh Gupta, Senza Titolo, 2006 (cm 166,4x228,6), personalità indiscussa tra gli artisti contemporanei indiani. L’artista si serve per le sue opere degli oggetti quotidiani più in uso, creando installazioni e quadri di grande formato come quello in esposizione alla galleria Agnellini. Anche Gupta cerca di far comprendere come gli oggetti quotidiani di una cultura siano diventati simboli di uno stile di vita che si rinnova verso il consumismo.
È da ricordare, inoltre, la considerevole cifra di 1.427.500 dollari realizzata dalla vendita di quest’opera dalla casa d’aste Saffronart di Mumbai nel giugno 2008 e che l’opera verrà data in prestito al Centre Pompidou di Parigi per una collettiva dedicata all’arte contemporanea indiana prevista per l’autunno 2011.
Anche il grande sviluppo economico e politico della Cina negli ultimi anni ha favorito la comparsa all’attenzione internazionale di molti suoi giovani e talentuosi artisti, quali Zang Xiaogang e Feng Zhengjie, quest’ultimo specializzato nel ritratto, si ispira alle vecchie fotografie in bianco e nero.
Il disagio sempre più diffuso nelle giovani generazioni cinesi di fronte ai nuovi modelli di vita imposti dalla modernità che si scontrano con le secolari tradizioni viene espresso da Zhengjie attraverso grandi ritratti femminili, quasi caricaturali e in primo piano; sono donne con visi inquietanti, spesso molto minacciosi, come l’opera in mostra, Chinese Portrait nr. 72 (2005, acrilico su tela, cm 210x300) che, con colori forti quasi fosforescenti, ritrae una sorta di donna-vampiro, pallida e dagli occhi stralunati, ben lontana dall’immagine stereotipata e popolare della donna orientale sottomessa alla tradizione.
Dall’arte contemporanea cinese ed indiana l’esposizione passa attraverso i grandi maestri occidentali quali Robert Rauschenberg, Andy Warhol (di cui il visitatore potrà ammirare ben tre opere tra cui la famosa e rara The Bomb) e Jacques Villeglé che hanno rivoluzionato l’arte e il concetto di arte, tracciando una nuova e feconda strada a molte delle nuove generazioni artistiche.
L’evento espositivo é realizzato con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura e Turismo del Comune di Brescia ed è inserito nel circuito della terza edizione della Notte Bianca per l’Arte che si tiene a Brescia sabato 2 ottobre 2010. Una grande manifestazione che coinvolgerà per un’intera serata 17 gallerie d’arte moderna e contemporanea e 10 luoghi d’arte della città.
Accompagna la mostra alla galleria Agnellini il catalogo con testo bilingue di Dominique Stella, edito da Agnellini Arte Moderna.
Gli artisti, che provengono da diverse culture, con tecniche espressive differenti si confrontano in questa mostra attraverso 14 opere appartenenti alla storia recente. Sono tutti lavori notevoli, caratterizzati dalle grandi dimensioni, dove ‘grande’ – al di là di un discorso puramente qualitativo - vuole significare non solo la volontà degli artisti di distinguersi ma anche di seguire, a volte, i desideri dei loro committenti o la sfida di uno spazio espositivo imponente, con l’intento di sottolineare l'espressione fisica e gestuale della propria creazione.
Dominique Stella commenta “Opere Grandi, Grandi Opere è un’occasione per analizzare in modo sintetico il valore simbolico che la dimensione dei quadri riveste al di là del loro contenuto. La grandezza (in termini di dimensioni) di un’opera non è mai fortuita e dal Rinascimento ad oggi contiene sempre un’affermazione di potenza e di dimostrazione che le generazioni contemporanee hanno perfettamente assimilato.”
Il percorso espositivo alla Galleria Agnellini propone lavori creati per essere inseriti in contesti architettonici specifici, come la tempera su legno del 1954 Zeus partorito dal Sole (cm 271x412) realizzata da Severini su commissione per la sede parigina di Alitalia, un lavoro che prosegue il discorso di “Cubismo quasi lirico” iniziato dall’artista già dal 1916 dopo aver abbandonato il Futurismo.
Dalla fine degli anni ’90 gli artisti indiani hanno iniziato ad affacciarsi sulla scena internazionale dell’arte, riscuotendo un considerevole successo tra i collezionisti e i galleristi occidentali. La crescita economica della società indiana negli ultimi anni ha coinvolto solo una parte della popolazione ma ha comunque scatenato non solo un aumento dei consumi ma anche la mutazione di alcuni tradizionali modelli sociali e stili di vita nel desiderio di “occidentalizzarsi”.
Alcuni artisti indiani di fronte a questi cambiamenti, provocatoriamente offrono opere che seguono un’iconografia colorata, esteticamente piacevole ed inneggiante alla felicità: una sorta di metafora di questa nuova società.
In quest’ottica Thukral & Tagra – tra gli artisti contemporanei più significativi in mostra – sono presenti con Week-Bonanza 2 del 2006, un olio e acrilico su tela (cm 175x365) che abbraccia pienamente questa nuova teoria del leggero e del bello. Il soggetto inneggia ad un consumismo gioioso e colorato e le sue notevoli dimensioni sembrano voler ricordare gli enormi cartelloni pubblicitari che invadono le strade cittadine. L’opera rivela all’osservatore la nuova visione del mondo indiano che palesemente si scontra con la tradizione, fortemente legata alla spiritualità ed alla religione.
Tra le opere in mostra si segnala in particolare anche l’olio su tela di Subodh Gupta, Senza Titolo, 2006 (cm 166,4x228,6), personalità indiscussa tra gli artisti contemporanei indiani. L’artista si serve per le sue opere degli oggetti quotidiani più in uso, creando installazioni e quadri di grande formato come quello in esposizione alla galleria Agnellini. Anche Gupta cerca di far comprendere come gli oggetti quotidiani di una cultura siano diventati simboli di uno stile di vita che si rinnova verso il consumismo.
È da ricordare, inoltre, la considerevole cifra di 1.427.500 dollari realizzata dalla vendita di quest’opera dalla casa d’aste Saffronart di Mumbai nel giugno 2008 e che l’opera verrà data in prestito al Centre Pompidou di Parigi per una collettiva dedicata all’arte contemporanea indiana prevista per l’autunno 2011.
Anche il grande sviluppo economico e politico della Cina negli ultimi anni ha favorito la comparsa all’attenzione internazionale di molti suoi giovani e talentuosi artisti, quali Zang Xiaogang e Feng Zhengjie, quest’ultimo specializzato nel ritratto, si ispira alle vecchie fotografie in bianco e nero.
Il disagio sempre più diffuso nelle giovani generazioni cinesi di fronte ai nuovi modelli di vita imposti dalla modernità che si scontrano con le secolari tradizioni viene espresso da Zhengjie attraverso grandi ritratti femminili, quasi caricaturali e in primo piano; sono donne con visi inquietanti, spesso molto minacciosi, come l’opera in mostra, Chinese Portrait nr. 72 (2005, acrilico su tela, cm 210x300) che, con colori forti quasi fosforescenti, ritrae una sorta di donna-vampiro, pallida e dagli occhi stralunati, ben lontana dall’immagine stereotipata e popolare della donna orientale sottomessa alla tradizione.
Dall’arte contemporanea cinese ed indiana l’esposizione passa attraverso i grandi maestri occidentali quali Robert Rauschenberg, Andy Warhol (di cui il visitatore potrà ammirare ben tre opere tra cui la famosa e rara The Bomb) e Jacques Villeglé che hanno rivoluzionato l’arte e il concetto di arte, tracciando una nuova e feconda strada a molte delle nuove generazioni artistiche.
L’evento espositivo é realizzato con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura e Turismo del Comune di Brescia ed è inserito nel circuito della terza edizione della Notte Bianca per l’Arte che si tiene a Brescia sabato 2 ottobre 2010. Una grande manifestazione che coinvolgerà per un’intera serata 17 gallerie d’arte moderna e contemporanea e 10 luoghi d’arte della città.
Accompagna la mostra alla galleria Agnellini il catalogo con testo bilingue di Dominique Stella, edito da Agnellini Arte Moderna.
02
ottobre 2010
Opere Grandi – Grandi Opere
Dal 02 ottobre 2010 al 26 febbraio 2011
arte contemporanea
Location
AGNELLINI ARTE MODERNA
Brescia, Via Arnaldo Soldini, 6/A , (Brescia)
Brescia, Via Arnaldo Soldini, 6/A , (Brescia)
Orario di apertura
da martedì a sabato 10-12.30 e 15.30-19.30. Chiuso domenica e lunedì.
Vernissage
2 Ottobre 2010, ore 18 con la presenza di Jacques Villeglé
Ufficio stampa
IRMA BIANCHI
Autore
Curatore