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Opere su carta dal 900 italiano. Con un omaggio a Giacinto Cerone
La mostra intende analizzare le potenzialità espressive della carta e, oltre ad un denso gruppo di Maestri Storici, saranno presenti artisti di generazioni più giovani.
Una sezione speciale della mostra è dedicata a Giacinto Cerone, di cui ricorre il decennale della scomparsa.
Comunicato stampa
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La terza mostra organizzata e curata dai due galleristi di Bibo's Place, vuole ripercorrere il secolo scorso attraverso un’attenta selezione di carte: circa cento opere tra quelle di artisti storici, quelle di generazioni più recenti e 17 carte inedite di Giacinto Cerone.
Si comincia da un Boldini del 1902, un Balla del ’12, un Sironi del ’17, un Severini del ’29 che aprono il percorso che si sviluppa poi con un Concetto Spaziale di Fontana del ’48, un Morandi del ’63, un Angeli del ’60 e un Lo Savio del’62. Si prosegue poi con disegni di Burri, Dorazio, Guttuso, Pascali, Turcato e molti altri maestri storici, fino a quelli di generazioni più recenti come Maurizio Cattelan, Stefano Arienti, Matteo Basilè, Gioacchino Pontrelli e Donato Piccolo.
La mostra si basa sul convincimento che nel disegno, nello schizzo, nella gouache, per la loro velocità di esecuzione e per la loro immediatezza ci sia qualcosa di più vicino all’idea originaria dell’artista.
Il filo conduttore scelto per la terza mostra di Bibo’s Place è dunque la carta e l’analisi delle sue potenzialità espressive.
L’acquerello di Balla del 1912 appartiene al momento più rappresentativo della fase futurista dell’autore; Manichini il disegno di Sironi del 1917, proveniente dalla collezione di Claudia Gian Ferrari, è un raro esempio della sua fase metafisica; la china di Severini del 1928 fa parte del suo periodo classico.
La sanguigna di Pirandello Scena campestre del 1928 è stata esposta alla Gnam nella grande retrospettiva dedicata al maestro nel 1977; la gouache di De Pisis del 1941 faceva parte della collezione di Corrado Cagli; Dorazio del 1947 è coevo alla nascita di Forma1.
Al davanzale di Guttuso è il disegno preparatorio per l’omonimo dipinto del 1947; la gouache Concetto spaziale di Lucio Fontana del 1948 fa parte di una serie realizzata per l’installazione Ambiente Spaziale,un piccolo ambiente illuminato dalla luce di Wood con esposte al suo interno una serie di tempere, tra cui questa.
L’opera Depotenziamento cromatico di Lo Savio che viene presentata da Bibo’s Place è stata eseguita per la mostra La Litografia del 1962 alla galleria La Salita e curata da Argan.
La natura morta di Morandi del 1963 è della fase finale, la sintesi estrema di tutta la poetica morandiana.
Del gruppo degli artisti operanti dagli anni novanta citiamo Stefano Arienti, di cui si espone un’opera rarissima del 1994: 42 fogli in formato A4 presentati per la prima volta alla galleria Autori Messa nel 1994.
Una sezione speciale della mostra, corrispondente ad una delle cinque sale della galleria, è dedicata a Giacinto Cerone, di cui ricorre quest’anno il decimo anniversario della morte. 17 carte, tutte inedite e mai circolate sul mercato, di varia tecnica e misura ripercorrono dagli anni 80 fino al 2004 tutte le differenti fasi della produzione dell’artista. Come spiega Andrea Bizzarro “Volendo sintetizzare l’opera di Cerone possiamo dire che i suoi lavori, sempre scultorei anche quando sono carte, sono a metà strada tra le pastosità dell’informale e il rigore del concettuale in una continua tensione fra questi due universi”.
Si comincia da un Boldini del 1902, un Balla del ’12, un Sironi del ’17, un Severini del ’29 che aprono il percorso che si sviluppa poi con un Concetto Spaziale di Fontana del ’48, un Morandi del ’63, un Angeli del ’60 e un Lo Savio del’62. Si prosegue poi con disegni di Burri, Dorazio, Guttuso, Pascali, Turcato e molti altri maestri storici, fino a quelli di generazioni più recenti come Maurizio Cattelan, Stefano Arienti, Matteo Basilè, Gioacchino Pontrelli e Donato Piccolo.
La mostra si basa sul convincimento che nel disegno, nello schizzo, nella gouache, per la loro velocità di esecuzione e per la loro immediatezza ci sia qualcosa di più vicino all’idea originaria dell’artista.
Il filo conduttore scelto per la terza mostra di Bibo’s Place è dunque la carta e l’analisi delle sue potenzialità espressive.
L’acquerello di Balla del 1912 appartiene al momento più rappresentativo della fase futurista dell’autore; Manichini il disegno di Sironi del 1917, proveniente dalla collezione di Claudia Gian Ferrari, è un raro esempio della sua fase metafisica; la china di Severini del 1928 fa parte del suo periodo classico.
La sanguigna di Pirandello Scena campestre del 1928 è stata esposta alla Gnam nella grande retrospettiva dedicata al maestro nel 1977; la gouache di De Pisis del 1941 faceva parte della collezione di Corrado Cagli; Dorazio del 1947 è coevo alla nascita di Forma1.
Al davanzale di Guttuso è il disegno preparatorio per l’omonimo dipinto del 1947; la gouache Concetto spaziale di Lucio Fontana del 1948 fa parte di una serie realizzata per l’installazione Ambiente Spaziale,un piccolo ambiente illuminato dalla luce di Wood con esposte al suo interno una serie di tempere, tra cui questa.
L’opera Depotenziamento cromatico di Lo Savio che viene presentata da Bibo’s Place è stata eseguita per la mostra La Litografia del 1962 alla galleria La Salita e curata da Argan.
La natura morta di Morandi del 1963 è della fase finale, la sintesi estrema di tutta la poetica morandiana.
Del gruppo degli artisti operanti dagli anni novanta citiamo Stefano Arienti, di cui si espone un’opera rarissima del 1994: 42 fogli in formato A4 presentati per la prima volta alla galleria Autori Messa nel 1994.
Una sezione speciale della mostra, corrispondente ad una delle cinque sale della galleria, è dedicata a Giacinto Cerone, di cui ricorre quest’anno il decimo anniversario della morte. 17 carte, tutte inedite e mai circolate sul mercato, di varia tecnica e misura ripercorrono dagli anni 80 fino al 2004 tutte le differenti fasi della produzione dell’artista. Come spiega Andrea Bizzarro “Volendo sintetizzare l’opera di Cerone possiamo dire che i suoi lavori, sempre scultorei anche quando sono carte, sono a metà strada tra le pastosità dell’informale e il rigore del concettuale in una continua tensione fra questi due universi”.
01
marzo 2014
Opere su carta dal 900 italiano. Con un omaggio a Giacinto Cerone
Dal primo marzo al 28 maggio 2014
arte moderna e contemporanea
Location
BIBO’S PLACE – PALAZZO PENSI
Todi, Piazza Giuseppe Garibaldi, 7, (Perugia)
Todi, Piazza Giuseppe Garibaldi, 7, (Perugia)
Orario di apertura
su appuntamento al 3358420442
Vernissage
1 Marzo 2014, ore 12
Autore
Curatore