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Ora d’Arte. Un vecchio compagno di studi: Gandolfino da Roreto
Simone Baiocco, conservatore delle collezioni di pittura e scultura del Gotico e Rinascimento a Palazzo Madama incontra il pubblico per raccontare la figura del pittore astigiano Gandolfino da Roreto, una delle personalità del Rinascimento piemontese il cui percorso è stato ricostruito in tempi recenti.
Comunicato stampa
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Simone Baiocco, conservatore delle collezioni di pittura e scultura del Gotico e Rinascimento a Palazzo Madama incontra il pubblico per raccontare la figura del pittore astigiano Gandolfino da Roreto, una delle personalità del Rinascimento piemontese il cui percorso è stato ricostruito in tempi recenti. I documenti che permettono di ricostruire la sua biografia sono piuttosto scarsi: la prima notizia che lo riguarda è legata al polittico firmato e datato 1493, oggi nella Galleria Sabauda di Torino, mentre alcuni documenti notarili relativi a opere destinate alla città di Savigliano lo ricordano ancora attivo intorno al 1518.
Le collezioni di Palazzo Madama custodiscono alcune tavole del pittore, anche grazie a significative acquisizioni degli ultimi decenni. Alcune opere si possono datare ai primi anni del Cinquecento, come le due tavole che raffigurano due coppie di santi e che originariamente facevano parte di un polittico firmato dall’artista; dello stesso periodo è la “Santa Parentela”. In questo caso si tratta di una iconografia particolarissima, nota soprattutto in area tedesca e nelle Fiandre, che Gandolfino utilizza in più occasioni: essa ritrae una sorta di famiglia “matriarcale” con al centro Sant’Anna, la Vergine e Gesù Bambino.
Di grande importanza è poi il polittico originariamente nel Duomo di Asti (in Museo fin dal 1933) che il pittore ha realizzato coinvolgendo nella propria bottega un artista forestiero, Pietro Grammorseo, noto per la sua attività piemontese svolta soprattutto a Casale Monferrato.
Simone Baiocco si è dedicato a lungo all’artista nel corso dei suoi studi, a partire dalla tesi di laurea. La sua presentazione delle opere potrà dunque evocare lo svolgersi concreto di una ricerca in cui l’esame dei dipinti si coniuga alla ricostruzione del contesto storico e documentario.
Le collezioni di Palazzo Madama custodiscono alcune tavole del pittore, anche grazie a significative acquisizioni degli ultimi decenni. Alcune opere si possono datare ai primi anni del Cinquecento, come le due tavole che raffigurano due coppie di santi e che originariamente facevano parte di un polittico firmato dall’artista; dello stesso periodo è la “Santa Parentela”. In questo caso si tratta di una iconografia particolarissima, nota soprattutto in area tedesca e nelle Fiandre, che Gandolfino utilizza in più occasioni: essa ritrae una sorta di famiglia “matriarcale” con al centro Sant’Anna, la Vergine e Gesù Bambino.
Di grande importanza è poi il polittico originariamente nel Duomo di Asti (in Museo fin dal 1933) che il pittore ha realizzato coinvolgendo nella propria bottega un artista forestiero, Pietro Grammorseo, noto per la sua attività piemontese svolta soprattutto a Casale Monferrato.
Simone Baiocco si è dedicato a lungo all’artista nel corso dei suoi studi, a partire dalla tesi di laurea. La sua presentazione delle opere potrà dunque evocare lo svolgersi concreto di una ricerca in cui l’esame dei dipinti si coniuga alla ricostruzione del contesto storico e documentario.
09
aprile 2009
Ora d’Arte. Un vecchio compagno di studi: Gandolfino da Roreto
09 aprile 2009
presentazione
incontro - conferenza
incontro - conferenza
Location
MUSEO CIVICO D’ARTE ANTICA – PALAZZO MADAMA
Torino, Piazza Castello, (Torino)
Torino, Piazza Castello, (Torino)
Biglietti
Ingresso e visita guidata: € 3
Vernissage
9 Aprile 2009, ore 18
Autore
Curatore