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Orangerie Collection
una prima collettiva di artisti italiani e stranieri che attraverso linguaggi e media artistici differenti interpretano lo spirito di questa realtà milanese
Comunicato stampa
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Per l’apertura della sua attività - L’ORANGERIE, nuovo spazio polifunzionale a due passi dalla stazione centrale di Milano, presenta una prima collettiva di artisti italiani e stranieri che attraverso linguaggi e media artistici differenti interpretano lo spirito di questa realtà milanese. Creare un’alchimia tra mondo della moda, quello dell’arte fino al design è la filosofia che anima questo spazio in cui convivono una galleria d’arte, una showroom moda e design in cui sono esposte e vendute le collezioni di Malhas e Massimo Crivelli Milano, una selezione di esclusivi accessori, oggetti d’autentico design e complementi d’arredo. Arte, moda e sperimentazione, sono le parole chiave per definire questo spazio che intende offrire contenuti che si distingueranno per la qualità e un life-style cosmopolita in un ambiente decisamente non convenzionale. ORANGERIE COLLECTION intende presentare una prima selezione di artisti e designer, che con le loro opere hanno trasformato gli ambienti industriali dello spazio in un vero e proprio laboratorio di idee e linguaggi a confronto. Si parte dalle tele polimateriche di Marina Ceravolo che ri-utilizza i materiali più disparati (dai brandelli di un pneumatico, i resti di un motore arrugginito fino alle stoffe e le perline) riuscendo a trasformarli in oggetti dalle inedite potenzialità espressive. Nelle sue opere l’artista fonde elementi contrastanti, un vecchio motore convive inaspettatamente con un fiore e dei fili di seta, arrivando a creare sottili paradossi visivi: metafore dell’unione tra elementi maschili stemperati da quelli femminili. Il lavoro della Ceravolo riesce a raccontare la sua storia attraverso la materia stessa dell’arte: ogni elemento delle sue opere è stato cercato e salvato dalla distruzione per assumere una nuova vita e significato. Completamente antitetica è la ricerca di estetica di Andy Moses, che lavora sulla purezza del colore steso in puri strati perlacei e dalle infinite gamme cromatiche; il risultato è notevolmente poetico con tele che riverberano a seconda dell’angolazione della luce: dipinti a metà strada tra la metafora visiva (gli strati di blu interpretano una canzone del mare) e la pura rappresentazione astratta. Sullo stesso filone si muove Ron Reihel che esplora gli elementi chimici delle resine per creare i suoi raffinati giochi di spazio-luce. I suoi lavori sono piuttosto sculture al confine tra l’opera d’arte e quella di design e si distinguono per la peculiarità di captare la luce diurna per poi mostrare al buio la loro vera essenza materica e luminosa. Un gioco di forme astratte, come ad esempio Time Line, una linea del tempo che si accende nei toni rossi sorprendendo la percezione dello spettatore. Chiude la rassegna di artisti un’opera di Marco Giovani la cui ricerca è volta a catturare le ombre di oggetti appartenenti alla realtà quotidiana, figure che assumono un’identità sfuggevole e ambigua. Ciò che vediamo fissato sulla tela sono forme sul punto di scomparire, di scivolare via, ombre rarefatte che non rispecchiano più la realtà, ma sembrano piuttosto corpi robotici o skyline di metropoli. Attraverso questo sottile gioco di reale-irreale, Giovani riesce a cogliere ciò che sta dietro agli oggetti, a restituire quella potenzialità latente insita in frammenti di realtà che accompagnano la vita di tutti i giorni. L’opera di Marco Giovani (Doppiogioco 2005) è emblematicamente accostata alle lampade-scultura della serie Pitu, realizzate dalla designer torinese Daniela Boni che coniuga un attitudine minimalista con l’ottima funzionalità e l’ironia nel creare oggetti dai nomi bizzarri ed evocativi. L’artista progetta e realizza i suoi pezzi, plasma il ferro giocando sui contrasti dei materiali, come nella piccola abat-jour della serie Pitu, ispirata alla forma di un pulcino, una sorta di Calimero postmoderno che potrebbe idealmente stare in compagnia di un’allegra famiglia di suoi simili capeggiati dall’immancabile cyber-chioccia. Una collettiva davvero ricca di sorprese e novità che non mancherà di incuriosire e divertire addetti ai lavori e appassionati delle più diverse espressioni artistiche.
16
dicembre 2005
Orangerie Collection
Dal 16 dicembre 2005 al 10 febbraio 2006
arte contemporanea
Location
L’ORANGERIE
Milano, Via Soperga, 18, (Milano)
Milano, Via Soperga, 18, (Milano)
Orario di apertura
dal lunedì al venerdì 16-21
Vernissage
16 Dicembre 2005, ore 18
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