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Ore 3.32
Esserci, guardare, scattare, mostrare, conservare. I fotografi italiani si sono dati questa dolorosa ma necessaria missione: raccontare con le immagini la tragedia del terremoto in Abruzzo. Centinaia di momenti sono passati davanti ai loro occhi: storie personali, famiglie smembrate, case crollate. Quando la memoria ha bisogno di testimonianze, la fotografia interviene. Una mostra è il modo più immediato per raccoglierle. La creazione di un fondo istituzionale per conservarle.
Comunicato stampa
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Ad Atri, città d’arte dell’Abruzzo, dal 18 al 21 giugno 2009, si apre una rassegna internazionale dedicata al giornalismo d’inchiesta diretta da Toni Capuozzo.
REPORTAGE. IMMAGINI, PAROLE, STORIE
La prima edizione dell’Atri Festival si apre con eventi, incontri, workshop, inaugurazioni e prosegue fino al 18 agosto 2009 con mostre fotografiche e installazioni.
Reportage. Immagini, parole, storie promosso dalla Città di Atri in collaborazione con Regione Abruzzo, è una rassegna di respiro internazionale che avrà la durata complessiva di due mesi. Nelle prime quattro giornate, dal 18 al 21 giugno 2009, inaugurazioni di mostre, serate, spettacoli e incontri tratteranno il tema del Reportage nei suoi molti aspetti: dalla fotografia al giornalismo TV, dal cinema alla carta stampata, dalla radio ai new media.
La città di Atri e la Regione Abruzzo, colpita dalla tragedia del terremoto, hanno voluto mantenere in calendario questa nuova manifestazione culturale come segno di vitalità e di ripresa, come iniziativa capace di mantenere l’attenzione sulle necessità post-sismiche e come occasione per sostenere la raccolta fondi a favore della ricostruzione. Il programma è stato aggiornato al fine di dare spazio e attenzione alle tragedie umane collettive legate al terremoto. Per questo, il programma finale comprende mostre e incontri sul tema del terremoto e sul racconto foto-giornalistico delle catastrofi.
Il tema di questa prima edizione è “La pelle” cioè contatto, ma anche contrapposizione, sofferenza, identità, mutamento.
L’obiettivo della manifestazione è sottolineare attraverso il confronto fra le diverse realtà nazionali, la necessità di mantenere un’intensa e seria attività di giornalismo d’inchiesta, in qualunque delle sue forme. Raccontare, con le immagini, con le parole, con i suoni, ciò che si è visto con i propri occhi, vissuto sulla propria pelle, ha un valore inestimabile. Il reportage, oltre ad avere un ruolo centrale nell’informazione in senso strettamente giornalistico, contribuisce alla comunicazione, al dialogo, alla conoscenza e alla comprensione.
In calendario, sei grandi mostre fotografiche che saranno inaugurate il 18 giugno, tre tematiche e tre dedicate a singoli autori. A pelle, curata da Giovanna Calvenzi, Mario Peliti e Laura Serani affronta le diverse accezioni ed espressioni legate alla parola “pelle”, attraverso il lavoro di 18 autori, dalle mummie di Albert alle Miss Italia di Berengo Gardin, dalla pelle manipolata dalla chirurgia plastica di Nelson a quella sofferente delle ragazze della Schreyer, dai lottatori di sumo di Frégers ai neri bagnanti di Sidibé; h 03.32, il terremoto in Abruzzo nelle immagini degli autori Italiani è la mostra curata da Renata Ferri che raccoglie gli scatti dedicati al soccorso e alla solidarietà nei giorni del terremoto; le fotografie di questa mostra costituiranno un fondo che verrà donato alla Regione Abruzzo. L’Europeo curata da Daniele Protti è la mostra dedicata alla storica rivista per la quale hanno scritto da Oriana Fallaci, a Alberto Moravia a Giorgio Bocca, che ripercorre attraverso i reportage oltre 60 anni di storia del nostro Paese. Le altre tre mostre sono dedicate a singoli autori: Kathryn Cook, presenta La memoria degli alberi, lavoro sull’olocausto degli Armeni in cui gli alberi rappresentano la metafora di questo lungo racconto fotografico sulla memoria di un intero popolo; Stanley Greene, con la mostra Ferite ci conduce attraverso il terrore e il martirio del popolo Ceceno, ci accompagna nella Russia dei segreti e ci fa camminare lungo la strada della rovina dei produttori di oppio in Afghanistan; Paolo Pellegrin con Montagne nere, racconta le montagne dell’Hindu Kush attraverso visioni allargate dei monti, vedute aeree della pelle della terra.
Il Festival è diretto da Toni Capuozzo, giornalista e inviato del TG5 con la collaborazione di un comitato scientifico composto da Alberto Abruzzese (sociologo della comunicazione IULM, Milano) Lao Petrilli (giornalista di Radio Dimensione Suono e SKY) Mario Peliti (editore, esperto di fotografia e comunicazione) e Giovanni Porzio (inviato speciale di Panorama).
Il fitto calendario di incontri e workshop, eventi dei quattro giorni di apertura farà di Atri un luogo di scambio e di confronto tra i giovani e i maestri delle varie discipline.
Il Festival collaborerà sin dalla sua prima edizione con Medici Senza Frontiere (MSF), la più grande organizzazione medico-umanitaria internazionale che fornisce soccorso in circa 63 Paesi a popolazioni la cui sopravvivenza è minacciata da guerre epidemie o catastrofi naturali. Quest’anno l'incasso della biglietteria dei primi quattro giorni verrà interamente devoluto alla ricostruzione. I giorni di sabato 20 e domenica 21, fotografi di fama internazionale, da Gianni Berengo Gardin a Paolo Pellegrin, saranno ad Atri per realizzare un ritratto a chiunque lo desideri, con l’obiettivo di raggiungere 1000 ritratti in un giorno. Per avere l’opportunità di un ritratto d’autore basterà una donazione minima di venticinque euro che sarà anch’essa interamente devoluta alla ricostruzione post-terremoto.
Nelle quattro giornate di apertura saranno inoltre previsti, per chi opera in questo settore, degli incontri a tu per tu con esperti dei vari settori (fotografia, carta stampata, radio, TV, new media) in cui presentare e discutere i propri progetti ed elaborati. Fra tutti coloro che parteciperanno a questa attività di libera presentazione del proprio lavoro al pool di “esperti”, verrà selezionato da una giuria un vincitore che riceverà una Borsa di studio in denaro per terminare o progredire il lavoro presentato.
REPORTAGE. IMMAGINI, PAROLE, STORIE
La prima edizione dell’Atri Festival si apre con eventi, incontri, workshop, inaugurazioni e prosegue fino al 18 agosto 2009 con mostre fotografiche e installazioni.
Reportage. Immagini, parole, storie promosso dalla Città di Atri in collaborazione con Regione Abruzzo, è una rassegna di respiro internazionale che avrà la durata complessiva di due mesi. Nelle prime quattro giornate, dal 18 al 21 giugno 2009, inaugurazioni di mostre, serate, spettacoli e incontri tratteranno il tema del Reportage nei suoi molti aspetti: dalla fotografia al giornalismo TV, dal cinema alla carta stampata, dalla radio ai new media.
La città di Atri e la Regione Abruzzo, colpita dalla tragedia del terremoto, hanno voluto mantenere in calendario questa nuova manifestazione culturale come segno di vitalità e di ripresa, come iniziativa capace di mantenere l’attenzione sulle necessità post-sismiche e come occasione per sostenere la raccolta fondi a favore della ricostruzione. Il programma è stato aggiornato al fine di dare spazio e attenzione alle tragedie umane collettive legate al terremoto. Per questo, il programma finale comprende mostre e incontri sul tema del terremoto e sul racconto foto-giornalistico delle catastrofi.
Il tema di questa prima edizione è “La pelle” cioè contatto, ma anche contrapposizione, sofferenza, identità, mutamento.
L’obiettivo della manifestazione è sottolineare attraverso il confronto fra le diverse realtà nazionali, la necessità di mantenere un’intensa e seria attività di giornalismo d’inchiesta, in qualunque delle sue forme. Raccontare, con le immagini, con le parole, con i suoni, ciò che si è visto con i propri occhi, vissuto sulla propria pelle, ha un valore inestimabile. Il reportage, oltre ad avere un ruolo centrale nell’informazione in senso strettamente giornalistico, contribuisce alla comunicazione, al dialogo, alla conoscenza e alla comprensione.
In calendario, sei grandi mostre fotografiche che saranno inaugurate il 18 giugno, tre tematiche e tre dedicate a singoli autori. A pelle, curata da Giovanna Calvenzi, Mario Peliti e Laura Serani affronta le diverse accezioni ed espressioni legate alla parola “pelle”, attraverso il lavoro di 18 autori, dalle mummie di Albert alle Miss Italia di Berengo Gardin, dalla pelle manipolata dalla chirurgia plastica di Nelson a quella sofferente delle ragazze della Schreyer, dai lottatori di sumo di Frégers ai neri bagnanti di Sidibé; h 03.32, il terremoto in Abruzzo nelle immagini degli autori Italiani è la mostra curata da Renata Ferri che raccoglie gli scatti dedicati al soccorso e alla solidarietà nei giorni del terremoto; le fotografie di questa mostra costituiranno un fondo che verrà donato alla Regione Abruzzo. L’Europeo curata da Daniele Protti è la mostra dedicata alla storica rivista per la quale hanno scritto da Oriana Fallaci, a Alberto Moravia a Giorgio Bocca, che ripercorre attraverso i reportage oltre 60 anni di storia del nostro Paese. Le altre tre mostre sono dedicate a singoli autori: Kathryn Cook, presenta La memoria degli alberi, lavoro sull’olocausto degli Armeni in cui gli alberi rappresentano la metafora di questo lungo racconto fotografico sulla memoria di un intero popolo; Stanley Greene, con la mostra Ferite ci conduce attraverso il terrore e il martirio del popolo Ceceno, ci accompagna nella Russia dei segreti e ci fa camminare lungo la strada della rovina dei produttori di oppio in Afghanistan; Paolo Pellegrin con Montagne nere, racconta le montagne dell’Hindu Kush attraverso visioni allargate dei monti, vedute aeree della pelle della terra.
Il Festival è diretto da Toni Capuozzo, giornalista e inviato del TG5 con la collaborazione di un comitato scientifico composto da Alberto Abruzzese (sociologo della comunicazione IULM, Milano) Lao Petrilli (giornalista di Radio Dimensione Suono e SKY) Mario Peliti (editore, esperto di fotografia e comunicazione) e Giovanni Porzio (inviato speciale di Panorama).
Il fitto calendario di incontri e workshop, eventi dei quattro giorni di apertura farà di Atri un luogo di scambio e di confronto tra i giovani e i maestri delle varie discipline.
Il Festival collaborerà sin dalla sua prima edizione con Medici Senza Frontiere (MSF), la più grande organizzazione medico-umanitaria internazionale che fornisce soccorso in circa 63 Paesi a popolazioni la cui sopravvivenza è minacciata da guerre epidemie o catastrofi naturali. Quest’anno l'incasso della biglietteria dei primi quattro giorni verrà interamente devoluto alla ricostruzione. I giorni di sabato 20 e domenica 21, fotografi di fama internazionale, da Gianni Berengo Gardin a Paolo Pellegrin, saranno ad Atri per realizzare un ritratto a chiunque lo desideri, con l’obiettivo di raggiungere 1000 ritratti in un giorno. Per avere l’opportunità di un ritratto d’autore basterà una donazione minima di venticinque euro che sarà anch’essa interamente devoluta alla ricostruzione post-terremoto.
Nelle quattro giornate di apertura saranno inoltre previsti, per chi opera in questo settore, degli incontri a tu per tu con esperti dei vari settori (fotografia, carta stampata, radio, TV, new media) in cui presentare e discutere i propri progetti ed elaborati. Fra tutti coloro che parteciperanno a questa attività di libera presentazione del proprio lavoro al pool di “esperti”, verrà selezionato da una giuria un vincitore che riceverà una Borsa di studio in denaro per terminare o progredire il lavoro presentato.
18
giugno 2009
Ore 3.32
Dal 18 giugno al 18 agosto 2009
fotografia
Location
MUSEO ARCHEOLOGICO – PALAZZO DEI DUCHI D’ACQUAVIVA
Atri, Viale Gran Sasso, (Teramo)
Atri, Viale Gran Sasso, (Teramo)
Biglietti
Dal 18 al 21 giugno l’accesso alle mostre e agli eventi è subordinato ad una donazione minima da effettuare in loco a favore della ricostruzione delle zone colpite dal terremoto:
Adulti: euro 20
Studenti: euro 15 Dal 22 giugno al 18 agosto l’accesso alle mostre è consentito a fronte dell’acquisto di un biglietto cumulativo per tutti i siti:
Adulti: euro 15
Studenti: euro 10
Sito web
www.reportageatrifestival.it
Autore
Curatore