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Oriella Montin – Underworld. Un mondo senza dialoghi
Una serie di foto-collage e un quadro a olio sono le opere che costituiscono la mia mostra alla galleria e-studio. I foto-collage sono realizzati utilizzando una serie di fotografie scattate di notte alle insegne al neon dei cinematografi. Fotografie scattate di notte in varie città: Milano, Parigi, Londra
Comunicato stampa
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L’artista parla di sé. Una serie di foto-collage e un quadro a olio sono le opere che costituiscono la mia mostra alla galleria e-studio. I foto-collage sono realizzati utilizzando una serie di fotografie scattate di notte alle insegne al neon dei cinematografi. Fotografie scattate di notte in varie città: Milano, Parigi, Londra.
La ricerca è incentrata sull’insegna al neon dei cinema, quindi sull’involucro che costituisce il cinema, che lo fa spiccare di notte, che lo evidenzia, che ne garantisce l’esistenza e gli conferisce fascino e importanza. Perché l’insegna al neon è la “soglia” del cinema, ci parla del cinema e delle sue suggestioni senza ricorrere alle immagini. Ma la scritta, che è anche metafora di “parola” (scritta o orale), ha surclassato l’immagine. Ciò va ad avvalorare l’idea che la comunicazione si perde, la parola si spezza, la frase è mozza. Non c’è dialogo, nonostante il bombardamento di immagini, di slogan pubblicitari per vivere meglio e l’overdose di programmi televisivi d’intrattenimento privi di vero interesse e manchevoli di autentico spessore ci portino a perder la cognizione della realtà e ci imbottiglino in un sistema pieno di condizionamenti. Personalmente cerco l’ambiguità nell’immagine che realizzo, perché solo così posso significare molteplici sfumature di uno stesso concetto e ciascuna di esse potrebbe essere vera. Mentre una dichiarazione esplicita non ha in sé la potenza del dubbio.
Le fotografie infatti, sono strappate o tagliate e successivamente assemblate in maniera tale da formare delle immagini astratte o comunque non riconducibili a quella originale.
Nel quadro “Metro Goldwyn Mayer” un arancio fluorescente sommerge l’insegna e l’immagine perde la sua forza visiva alludendo alla crisi dell’intero sistema cinematografico che già negli anni ’50 fece perdere all’intero complesso delle “majors” la loro monolitica graniticità.
La ricerca è incentrata sull’insegna al neon dei cinema, quindi sull’involucro che costituisce il cinema, che lo fa spiccare di notte, che lo evidenzia, che ne garantisce l’esistenza e gli conferisce fascino e importanza. Perché l’insegna al neon è la “soglia” del cinema, ci parla del cinema e delle sue suggestioni senza ricorrere alle immagini. Ma la scritta, che è anche metafora di “parola” (scritta o orale), ha surclassato l’immagine. Ciò va ad avvalorare l’idea che la comunicazione si perde, la parola si spezza, la frase è mozza. Non c’è dialogo, nonostante il bombardamento di immagini, di slogan pubblicitari per vivere meglio e l’overdose di programmi televisivi d’intrattenimento privi di vero interesse e manchevoli di autentico spessore ci portino a perder la cognizione della realtà e ci imbottiglino in un sistema pieno di condizionamenti. Personalmente cerco l’ambiguità nell’immagine che realizzo, perché solo così posso significare molteplici sfumature di uno stesso concetto e ciascuna di esse potrebbe essere vera. Mentre una dichiarazione esplicita non ha in sé la potenza del dubbio.
Le fotografie infatti, sono strappate o tagliate e successivamente assemblate in maniera tale da formare delle immagini astratte o comunque non riconducibili a quella originale.
Nel quadro “Metro Goldwyn Mayer” un arancio fluorescente sommerge l’insegna e l’immagine perde la sua forza visiva alludendo alla crisi dell’intero sistema cinematografico che già negli anni ’50 fece perdere all’intero complesso delle “majors” la loro monolitica graniticità.
31
maggio 2007
Oriella Montin – Underworld. Un mondo senza dialoghi
Dal 31 maggio al 30 giugno 2007
arte contemporanea
Location
GALLERIA E-STUDIO
Milano, Via Lecco, 5, (Milano)
Milano, Via Lecco, 5, (Milano)
Orario di apertura
martedì-giovedì-venerdì 15.30-19.00, sabato: 11.00-19.00
Vernissage
31 Maggio 2007, ore 18,30
Autore