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Orio Vergani fotografo
Immagini d’Africa 1934-1938
Comunicato stampa
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Orio Vergani (Milano,1898-1960) intellettuale eclettico, occupa un posto di riguardo nell’ambito della cultura italiana del XX secolo. Maestro del giornalismo colto, fu autore teatrale e scrittore di letteratura. Fondatore del “Teatro d’ Arte” insieme a Luigi Pirandello, a lui si deve anche la nascita del Premio Letterario “Bagutta” (il più antico d’Italia). La mostra dal titolo: “Orio Vergani fotografo. Immagini d’ Africa 1934-1938” proposta dal Museo Nazionale della Fotografia e curata da Marco Buscarino, in programma dal 4 marzo 2006, nella nuova sede del Museo Nazionale della Fotografia in Via san Faustino nr 11/d, propone per la prima volta al grande pubblico, la straordinaria abilità di Orio Vergani nelle vesti di fotografo, che attraverso i suoi scatti, realizzati in Africa fra il 1934 e il 1938, costituisce “una fra le testimonianze più alte del fotogiornalismo internazionale”di quegli anni.
Nel 1926, Orio Vergani è chiamato da Ugo Ojetti al "Corriere della Sera" come inviato speciale e redattore viaggiante di terza pagina.
Nello stesso anno, Luigi Pirandello mette in scena una commedia di Orio Vergani, "Il cammino sulle acque" , considerata fra le più singolari e coraggiose della sua generazione e ripresa nel 1952 dal "Piccolo Teatro" di Milano, con la regia di Giorgio Strehler.
L’intellettuale milanese scrive nel 1929 il suo primo romanzo , "lo povero negro" che , ispirato alla vita del pugile senegalese Battling Siki, è tradotto in tutto il mondo.
Orio Vergani si afferma come fotografo negli anni ’30.
Nel ruolo di redattore viaggiante di terza pagina, (il massimo livello tra gli scriventi) lui parte più volte per l’Africa. In uno di questi viaggi, che inizia da Città del Capo per attraversare l’interno del continente africano passando per il lago Tanganika e che termina al Cairo, Vergani immortala con l’obiettivo l’essenza delle persone e dei paesaggi che incontra, che vive; sensazioni e atmosfere colte con l’abilità e la naturalezza del grande fotografo e documentate dalla mostra fotografica di Brescia, dal 4 Marzo 2006, presso il Museo Nazionale della Fotografia in Via san Faustino nr 11/d, intitolata “Orio Vergani fotografo. Immagini d’ Africa 1934-1938”, curata Marco Buscarino. L’organizzazione è di Saverio Zetera.
Primo fotogiornalista europeo, Orio Vergani rappresenta il vertice nel settore . In questo viaggio, dopo aver scattato le fotografie scrisse i testi . I suoi scritti sono “elzeviri” di viaggio. Le sue foto documentano la bellezza della gente d’Africa, ma anche la durezza della loro vita, lo sfruttamento a cui erano sottoposti, il colonialismo che si era impossessato delle loro terre e delle loro risorse. Le sue sono immagini prive di ufficialità, di ideologismo rispecchiano la verità giornalistica. Vergani non è nuovo alla denuncia sociale, lo fece nel 1928, quando scrisse “Io povero Negro”, opera improntata sulla discriminazione razziale e sul colonialismo; il primo romanzo europeo su un boxer. Le foto in bianco e nero scattate da Vergani nel corso dei suoi soggiorni africani, e presenti alla mostra bresciana sono state realizzate con una Leica 35 mm, e pubblicate in una raccolta di quattro volumi fra il 1934 e il 1938 da Treves e Hoepli editori: “45° all’ombra”, “Sotto i cieli dell’Africa” “Riva africana” “La via nera”. La mostra “Orio Vergani fotografo. Immagini d’ Africa 1934-1938”, presenta le copie di altissima qualità di 48 fotografie tratte dai volumi citati, (i negativi delle immagini africane sono andati perduti durante la guerra), accanto al taccuino di viaggio originale di Orio e a tutte le opere d’epoca di carattere fotografico e a diversi testi letterari di Vergani. Ciò a dimostrazione che lui accompagnò sempre l'attività del giornalismo ( si calcola che in quarant'anni di professione, abbia scritto più di ventimila articoli) a quella letteraria, più meditata e fatta di una narrativa di assorti e angosciati sentimenti e di una letteratura fedele al "naturalismo", dopo la giovanile esperienza nel realismo magico. La mostra fotografica di Orio Vergani, prima di approdare a Brescia, ha esordito con successo a Milano, quindi si è spostata a Verona, a Padova a Bordeaux e a Bergamo.
Le fotografie di Vergani testimoniano con la sua maestria la nascita del fotoreportage moderno. Carlo Bertelli, autore della “Storia d’Italia” insieme a Giulio Bollati, edita da Einaudi, nella sezione ‘ L’immagine fotografica 1845-1945’, definisce le foto di Orio Vergani come le testimonianze più alte del fotogiornalismo di quel periodo. “ Reporter in un paese estraneo alle mire politiche italiane, il Sud Africa,” scrive ancora Bertelli, “Vergani può fotografare con una libertà sconosciuta in patria. Le sue fotografie dei corpi nudi delle donne negre attestano un entusiasmo senza riserve moralistiche e sono di una vorace bellezza insieme sensuale e statuaria; ma specialmente l’inchiesta sulla città e della miniera, i ritratti degli operai negri sono così intelligenti da reggere al confronto con i servizi di Life, di Vu, del grande giornalismo internazionale.” “L’obiettivo di Vergani – scrive la storica e critica dell’arte Angela Madesani - descrive perfettamente ciò che vede, nitido, colto di quella “Nuova Oggettività” e di quei “Valori Plastici” che costituivano la produzione artistica all’avanguardia nel nostro paese. Al centro dei suoi interessi i corpi. Quelli perfetti e statuari delle donne nere, giovanissime, quelli dei guerrieri, che riescono a cogliere al di là delle ideologie tutta la forza e il rigore della classicità”.
All’inaugurazione della mostra fotografica “Orio Vergani fotografo. Immagini d’ Africa 1934-1938”, curata da Marco Buscarino, prevista per 4 marzo 2006 alle ore 18, presso il Museo Nazionale della Fotografia, in Via San Faustino nr 11/d, saranno presenti Marco Buscarino, con il saluto del Sindaco di Brescia Prof. Paolo Corsini.
Nel 1926, Orio Vergani è chiamato da Ugo Ojetti al "Corriere della Sera" come inviato speciale e redattore viaggiante di terza pagina.
Nello stesso anno, Luigi Pirandello mette in scena una commedia di Orio Vergani, "Il cammino sulle acque" , considerata fra le più singolari e coraggiose della sua generazione e ripresa nel 1952 dal "Piccolo Teatro" di Milano, con la regia di Giorgio Strehler.
L’intellettuale milanese scrive nel 1929 il suo primo romanzo , "lo povero negro" che , ispirato alla vita del pugile senegalese Battling Siki, è tradotto in tutto il mondo.
Orio Vergani si afferma come fotografo negli anni ’30.
Nel ruolo di redattore viaggiante di terza pagina, (il massimo livello tra gli scriventi) lui parte più volte per l’Africa. In uno di questi viaggi, che inizia da Città del Capo per attraversare l’interno del continente africano passando per il lago Tanganika e che termina al Cairo, Vergani immortala con l’obiettivo l’essenza delle persone e dei paesaggi che incontra, che vive; sensazioni e atmosfere colte con l’abilità e la naturalezza del grande fotografo e documentate dalla mostra fotografica di Brescia, dal 4 Marzo 2006, presso il Museo Nazionale della Fotografia in Via san Faustino nr 11/d, intitolata “Orio Vergani fotografo. Immagini d’ Africa 1934-1938”, curata Marco Buscarino. L’organizzazione è di Saverio Zetera.
Primo fotogiornalista europeo, Orio Vergani rappresenta il vertice nel settore . In questo viaggio, dopo aver scattato le fotografie scrisse i testi . I suoi scritti sono “elzeviri” di viaggio. Le sue foto documentano la bellezza della gente d’Africa, ma anche la durezza della loro vita, lo sfruttamento a cui erano sottoposti, il colonialismo che si era impossessato delle loro terre e delle loro risorse. Le sue sono immagini prive di ufficialità, di ideologismo rispecchiano la verità giornalistica. Vergani non è nuovo alla denuncia sociale, lo fece nel 1928, quando scrisse “Io povero Negro”, opera improntata sulla discriminazione razziale e sul colonialismo; il primo romanzo europeo su un boxer. Le foto in bianco e nero scattate da Vergani nel corso dei suoi soggiorni africani, e presenti alla mostra bresciana sono state realizzate con una Leica 35 mm, e pubblicate in una raccolta di quattro volumi fra il 1934 e il 1938 da Treves e Hoepli editori: “45° all’ombra”, “Sotto i cieli dell’Africa” “Riva africana” “La via nera”. La mostra “Orio Vergani fotografo. Immagini d’ Africa 1934-1938”, presenta le copie di altissima qualità di 48 fotografie tratte dai volumi citati, (i negativi delle immagini africane sono andati perduti durante la guerra), accanto al taccuino di viaggio originale di Orio e a tutte le opere d’epoca di carattere fotografico e a diversi testi letterari di Vergani. Ciò a dimostrazione che lui accompagnò sempre l'attività del giornalismo ( si calcola che in quarant'anni di professione, abbia scritto più di ventimila articoli) a quella letteraria, più meditata e fatta di una narrativa di assorti e angosciati sentimenti e di una letteratura fedele al "naturalismo", dopo la giovanile esperienza nel realismo magico. La mostra fotografica di Orio Vergani, prima di approdare a Brescia, ha esordito con successo a Milano, quindi si è spostata a Verona, a Padova a Bordeaux e a Bergamo.
Le fotografie di Vergani testimoniano con la sua maestria la nascita del fotoreportage moderno. Carlo Bertelli, autore della “Storia d’Italia” insieme a Giulio Bollati, edita da Einaudi, nella sezione ‘ L’immagine fotografica 1845-1945’, definisce le foto di Orio Vergani come le testimonianze più alte del fotogiornalismo di quel periodo. “ Reporter in un paese estraneo alle mire politiche italiane, il Sud Africa,” scrive ancora Bertelli, “Vergani può fotografare con una libertà sconosciuta in patria. Le sue fotografie dei corpi nudi delle donne negre attestano un entusiasmo senza riserve moralistiche e sono di una vorace bellezza insieme sensuale e statuaria; ma specialmente l’inchiesta sulla città e della miniera, i ritratti degli operai negri sono così intelligenti da reggere al confronto con i servizi di Life, di Vu, del grande giornalismo internazionale.” “L’obiettivo di Vergani – scrive la storica e critica dell’arte Angela Madesani - descrive perfettamente ciò che vede, nitido, colto di quella “Nuova Oggettività” e di quei “Valori Plastici” che costituivano la produzione artistica all’avanguardia nel nostro paese. Al centro dei suoi interessi i corpi. Quelli perfetti e statuari delle donne nere, giovanissime, quelli dei guerrieri, che riescono a cogliere al di là delle ideologie tutta la forza e il rigore della classicità”.
All’inaugurazione della mostra fotografica “Orio Vergani fotografo. Immagini d’ Africa 1934-1938”, curata da Marco Buscarino, prevista per 4 marzo 2006 alle ore 18, presso il Museo Nazionale della Fotografia, in Via San Faustino nr 11/d, saranno presenti Marco Buscarino, con il saluto del Sindaco di Brescia Prof. Paolo Corsini.
04
marzo 2006
Orio Vergani fotografo
Dal 04 marzo al 02 aprile 2006
fotografia
Location
MUSEO NAZIONALE DELLA FOTOGRAFIA CAVALIER ALBERTO SORLINI
Brescia, Vicolo San Faustino, 2, (Brescia)
Brescia, Vicolo San Faustino, 2, (Brescia)
Orario di apertura
sabato e domenica dalle ore 15 alle ore 18 e da martedi a venerdi dalle ore 10 alle ore 12 per scuole e gruppi prenotati
Vernissage
4 Marzo 2006, ore 18
Autore
Curatore