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Orizzonti del sacro. Elio Ciol, Ivan Theimer e i luoghi della spiritualità
Nel bianco e nero di Ciol, le colline assisiati sono percorse da chiaroscuri che sembrano fluidamente trascendere in stesure di luce la meccanica della registrazione del visibile. I pendii umbri ci si mostrano come gli intonaci delle pareti ecclesiali che mille volte lo sguardo del fotografo ha perlustrato, irregolarmente cadenzati in livelli di malte che sono sottosquadri del tempo. Di Ivan Theimer si espongono invece bronzi e opere su carta che recano traccia della riflessione dell’autore moravo sull’iconografia religiosa e spesso legati al suo concreto impegno artistico negli spazi religiosi del sacro
Comunicato stampa
Segnala l'evento
PROGRAMMA
Sabato 15 settembre, ore 18.30
Casarsa della Delizia, Centro Studi Pier Paolo Pasolini
Vernissage della Mostra “Orizzonti del sacro. Elio Ciol, Ivan Theimer
e i luoghi della spiritualità” a cura di Fulvio Dell’Agnese storico dell’arte
(dal 15 settembre al 14 ottobre 2012).
Sabato 29 settembre, ore 16.00
Casarsa della Delizia, Ridotto del Teatro comunale Pier Paolo Pasolini
Tavola rotonda “L’idea del sacro nell’arte contemporanea”
a cura di Gabriella Bucco storica dell’arte
Guido Genero liturgista, vicario generale dell’Arcidiocesi di Udine
Sandro Piussi ufficio diocesano Beni Culturali e per l’Arte Sacra dell’Arcidiocesi di Udine
Giulio Avon architetto
Giorgio della Longa architetto
Loris Della Pietra ufficio liturgico diocesano
Alessandro Del Puppo storico dell’Arte, Università degli Studi di Udine, Dipartimento di Storia e Tutela dei Beni Culturali
Paolo Goi storico dell’Arte e conservatore del Museo Diocesano di Pordenone
Incontro con gli artisti e il curatore
della mostra Orizzonti del Sacro. Elio Ciol, Ivan Theimer e i luoghi della spiritualità.
Casarsa della Delizia, Centro Studi Pier Paolo Pasolini. Saletta proiezioni.
Proiezione del film “Il Vangelo secondo Matteo” di Pier Paolo Pasolini.
Sabato 29 settembre, ore 21.00. Teatro comunale Pier Paolo Pasolini
Chiusura con spettacolo teatrale:
“Il sium di une patrie, I ultims dîs di Pre Checo Placerean”
di Fabiano Fantini con la partecipazione di Daniel Samba, musiche di Sebastiano Zorza,
scene di Luigina Tusini. Ente Regionale Teatrale del FVG, ARLEF, CSS Teatro Stabile
di Innovazione del FVG.
Nell’ambito degli appuntamenti artistici previsti nelle manifestazioni delle “Terre
dell’Uomo”, si apre sabato 15 settembre presso il Centro studi Pier Paolo Pasolini di
Casarsa la mostra “Orizzonti del sacro”, costruita sulle opere di due grandi maestri
contemporanei quali Elio Ciol e Ivan Theimer.
Nella sezione dedicata alle fotografie di Ciol, la dimensione di autentica spiritualità si
identifica in un sentimento profondo del luogo (una Assisi esplorata nell’arco di mezzo
secolo), cresciuto nell’invisibile reticolo del vivere comune e quotidiano, e restituitoci
dall’artista nei termini di una meditata “… percezione del tempo; il tempo ancora sacro
delle campane, dei campanili e delle chiese, che accompagnava l’esistenza, [di] un
credere che era imposto dall’ordine vissuto delle cose” (E. Raimondi).
Nel bianco e nero di Ciol, le colline assisiati sono percorse da chiaroscuri che
sembrano fluidamente trascendere in stesure di luce la meccanica della registrazione
del visibile. I pendii umbri ci si mostrano come gli intonaci delle pareti ecclesiali che
mille volte lo sguardo del fotografo ha perlustrato, irregolarmente cadenzati in livelli di
malte che sono sottosquadri del tempo.
Di Ivan Theimer si espongono invece bronzi e opere su carta che recano traccia della
riflessione dell’autore moravo sull’iconografia religiosa e spesso legati al suo concreto
impegno artistico negli spazi religiosi del sacro: a partire dallo straordinario intervento
nel Duomo di Massa Marittima, con cui nel 2007/2008 Ivan Theimer si sottraeva alla
dimensione libera e neutra – e forse di maggior ritorno d’immagine – di una mostra e
andava invece a misurarsi, in un contesto particolarmente vincolante, con l’ideazione
di un oggetto (l’altare, strettamente connesso a leggio e cattedra vescovile) che
rappresenta l’esatto contrario dei caratteri di flusso ondivago dell’arte contemporanea;
una presenza plastica che richiede approccio lento e meditato, che simbolicamente
dichiara e struttura nello spazio la propria centralità.
Un sostegno centrale solido e germinante come un Arbor Vitae. Sette pilastri in tutto,
che sostengono il piano monolitico in travertino e poggiano su una lama di bronzo
che emerge appena dalle lastre di pietra del presbiterio, mossi come nella risacca da
impercettibili zampe e carapaci di tartaruga. E l’altare scorre sul piano del basamento
come le immagini sulle superfici, come il messaggio cristiano a permeare la storia.
Rispetto alla grande macchina barocca nell’abside, l’artista si poteva muovere solo
su strade di assoluta semplicità, senza dare enfasi ai volumi, agglomerando il silenzio
intorno alla nettezza di un’idea. Così, sul poroso fondale delle pietre circostanti
l’altare galleggia solido e mobile come la parola di Cristo, pesante come un macigno
eppure capace di interpretare il mutevole destino dell’uomo; severo e leggiadro come
un’architettura di Mies, come una squadrata e impalpabile nube di colore di Rothko.
“Quando – come in questo caso – un’opera ha la proprietà di generare intorno a sé
uno spazio di silenzio, promuove uno sguardo diverso sulla realtà, uno sguardo crudo,
astratto, grazie al quale il mondo si offre sotto il segno della contemplazione”
(C. Martì Arìs). A legare fra di loro e al contesto geografico di “Terre dell’Uomo”
le opere dei due artisti contribuiscono le fotografie - eseguite da Stefano Ciol - del
“Monumento alla Pace” concepito da Ivan Theimer per la città di Foligno, che proietta
nello spazio urbano il messaggio di convivenza e spiritualità della chiesa sul cui sfondo
la scultura ritaglia i propri volumi.
Fulvio Dell’Agnese
Argomento della tavola rotonda sono i complessi rapporti tra Arte contemporanea
e il Sacro, concetto che esprime sia il sentimento privato e intimo della Fede sia la
rappresentazione della Religione. Un binomio quello tra Arte e Sacro che non ha, ora,
la stessa importanza dei secoli passati, quando la committenza della Chiesa è stata di
primaria importanza per lo sviluppo artistico.
Nei primi anni del Novecento, l’avvento delle Avanguardie ha portato il sorgere di
correnti astratte, che si sono contrapposte al linguaggio figurativo, da sempre preferito
dalla Chiesa. Non a caso infatti fin dal Romanico, le raffigurazioni pittoriche e scultoree
delle cattedrali componevano una Biblia Pauperum per la gran parte dei fedeli, che
non sapeva né leggere né scrivere. La secolarizzazione della società occidentale ha
ulteriormente indebolito il campo dell’arte religiosa, in cui si cimentano meno artisti di
un tempo, ma certamente più motivati. Le chiese conservano, però, una parte notevole
del patrimonio culturale italiano, per non parlare dell’importanza degli archivi e delle
biblioteche. Nella Curia di Udine, accanto alla Commissione d’Arte Sacra, esiste dagli
anni Novanta l’Ufficio Beni Culturali che sovrintende alle biblioteche, agli archivi, ai
musei diocesani e a tutti i beni artistici, mobili e immobili, delle chiese. Un patrimonio
che è stato recentemente schedato dalla CEI. Sono stati invitati a questa tavola rotonda
Guido Genero, presidente della Commissione d’Arte Sacra, e Sandro Piussi, che dirige
l’Ufficio Beni Culturali. Insieme Piussi e Loris Della Pietra hanno esaminato il rapporto
tra l’arte sacra e la liturgia, in modo da ricostituire il rapporto funzionale tra gli oggetti
cultuali e il cerimoniale delle funzioni. Il frutto del loro lavoro, calato nella nostra
realtà regionale e utilissimo per clero e laici, è stato pubblicato con taglio giornalistico
sul settimanale La Vita Cattolica. Chissà che questo incontro non sia l’occasione per
promuovere la raccolta tutti questi articoli. Sarà comunque utile parlare del rapporto
tra arte sacra e liturgia, essenziale per artisti e architetti, come ben sapeva l’architetto
Leonardo Miani, che a lungo se ne era occupato nella ricostruzione del Battistero di
Udine.
La difficile praticabilità dell’arte sacra a fronte delle teorie del Modernismo e come
negli ultimi due decenni l’arte sacra sia stata sostituita da una ricerca artistica di
carattere antropologico ed etnografico, è l’argomento scelto da Alessandro Del Puppo.
Già il convegno Le chiese del 2000. La ricostruzione in Friuli nella stagione post
conciliare svoltosi a cura di Sandro Piussi nel giugno 2012 ha messo in evidenza
l’importanza dell’architettura nel campo dell’arte religiosa. Giorgio Della Longa ne
trae spunto per un intervento che, partendo dall’architettura sacra di Giacomo Della
Mea, esamina alcuni aspetti della riforma liturgica conciliare e il problema della
conservazione delle chiese moderne. Giulio Avon illustra alcune sue esperienze nel
campo architettonico e degli allestimenti. A lui è delegato spiegare come le mostre di
Illegio, dove ha ristrutturato la casa delle Esposizioni, siano state una occasione non
solo culturale, ma anche di trasformazione e di cambiamento del territorio, merito
dell’azione a tutto campo di Alessio Geretti.
Il ruolo dei Musei diocesani, unici per tematiche affrontate e stretto contatto con il
territorio, è introdotto da Paolo Goi, conservatore di quello di Pordenone. Le mostre da
lui curate su Celso Costantini e su Le Croci hanno sempre conciliato l’attenzione al
passato con un occhio attento alla contemporaneità.
A chiudere un incontro con gli artisti e il curatore Fulvio Dell’Agnese della mostra
Orizzonti del sacro. Elio Ciol, Ivan Theimer e i luoghi della spiritualità, organizzata
proprio in occasione di questo convegno.
Gabriella Bucco
Sabato 15 settembre, ore 18.30
Casarsa della Delizia, Centro Studi Pier Paolo Pasolini
Vernissage della Mostra “Orizzonti del sacro. Elio Ciol, Ivan Theimer
e i luoghi della spiritualità” a cura di Fulvio Dell’Agnese storico dell’arte
(dal 15 settembre al 14 ottobre 2012).
Sabato 29 settembre, ore 16.00
Casarsa della Delizia, Ridotto del Teatro comunale Pier Paolo Pasolini
Tavola rotonda “L’idea del sacro nell’arte contemporanea”
a cura di Gabriella Bucco storica dell’arte
Guido Genero liturgista, vicario generale dell’Arcidiocesi di Udine
Sandro Piussi ufficio diocesano Beni Culturali e per l’Arte Sacra dell’Arcidiocesi di Udine
Giulio Avon architetto
Giorgio della Longa architetto
Loris Della Pietra ufficio liturgico diocesano
Alessandro Del Puppo storico dell’Arte, Università degli Studi di Udine, Dipartimento di Storia e Tutela dei Beni Culturali
Paolo Goi storico dell’Arte e conservatore del Museo Diocesano di Pordenone
Incontro con gli artisti e il curatore
della mostra Orizzonti del Sacro. Elio Ciol, Ivan Theimer e i luoghi della spiritualità.
Casarsa della Delizia, Centro Studi Pier Paolo Pasolini. Saletta proiezioni.
Proiezione del film “Il Vangelo secondo Matteo” di Pier Paolo Pasolini.
Sabato 29 settembre, ore 21.00. Teatro comunale Pier Paolo Pasolini
Chiusura con spettacolo teatrale:
“Il sium di une patrie, I ultims dîs di Pre Checo Placerean”
di Fabiano Fantini con la partecipazione di Daniel Samba, musiche di Sebastiano Zorza,
scene di Luigina Tusini. Ente Regionale Teatrale del FVG, ARLEF, CSS Teatro Stabile
di Innovazione del FVG.
Nell’ambito degli appuntamenti artistici previsti nelle manifestazioni delle “Terre
dell’Uomo”, si apre sabato 15 settembre presso il Centro studi Pier Paolo Pasolini di
Casarsa la mostra “Orizzonti del sacro”, costruita sulle opere di due grandi maestri
contemporanei quali Elio Ciol e Ivan Theimer.
Nella sezione dedicata alle fotografie di Ciol, la dimensione di autentica spiritualità si
identifica in un sentimento profondo del luogo (una Assisi esplorata nell’arco di mezzo
secolo), cresciuto nell’invisibile reticolo del vivere comune e quotidiano, e restituitoci
dall’artista nei termini di una meditata “… percezione del tempo; il tempo ancora sacro
delle campane, dei campanili e delle chiese, che accompagnava l’esistenza, [di] un
credere che era imposto dall’ordine vissuto delle cose” (E. Raimondi).
Nel bianco e nero di Ciol, le colline assisiati sono percorse da chiaroscuri che
sembrano fluidamente trascendere in stesure di luce la meccanica della registrazione
del visibile. I pendii umbri ci si mostrano come gli intonaci delle pareti ecclesiali che
mille volte lo sguardo del fotografo ha perlustrato, irregolarmente cadenzati in livelli di
malte che sono sottosquadri del tempo.
Di Ivan Theimer si espongono invece bronzi e opere su carta che recano traccia della
riflessione dell’autore moravo sull’iconografia religiosa e spesso legati al suo concreto
impegno artistico negli spazi religiosi del sacro: a partire dallo straordinario intervento
nel Duomo di Massa Marittima, con cui nel 2007/2008 Ivan Theimer si sottraeva alla
dimensione libera e neutra – e forse di maggior ritorno d’immagine – di una mostra e
andava invece a misurarsi, in un contesto particolarmente vincolante, con l’ideazione
di un oggetto (l’altare, strettamente connesso a leggio e cattedra vescovile) che
rappresenta l’esatto contrario dei caratteri di flusso ondivago dell’arte contemporanea;
una presenza plastica che richiede approccio lento e meditato, che simbolicamente
dichiara e struttura nello spazio la propria centralità.
Un sostegno centrale solido e germinante come un Arbor Vitae. Sette pilastri in tutto,
che sostengono il piano monolitico in travertino e poggiano su una lama di bronzo
che emerge appena dalle lastre di pietra del presbiterio, mossi come nella risacca da
impercettibili zampe e carapaci di tartaruga. E l’altare scorre sul piano del basamento
come le immagini sulle superfici, come il messaggio cristiano a permeare la storia.
Rispetto alla grande macchina barocca nell’abside, l’artista si poteva muovere solo
su strade di assoluta semplicità, senza dare enfasi ai volumi, agglomerando il silenzio
intorno alla nettezza di un’idea. Così, sul poroso fondale delle pietre circostanti
l’altare galleggia solido e mobile come la parola di Cristo, pesante come un macigno
eppure capace di interpretare il mutevole destino dell’uomo; severo e leggiadro come
un’architettura di Mies, come una squadrata e impalpabile nube di colore di Rothko.
“Quando – come in questo caso – un’opera ha la proprietà di generare intorno a sé
uno spazio di silenzio, promuove uno sguardo diverso sulla realtà, uno sguardo crudo,
astratto, grazie al quale il mondo si offre sotto il segno della contemplazione”
(C. Martì Arìs). A legare fra di loro e al contesto geografico di “Terre dell’Uomo”
le opere dei due artisti contribuiscono le fotografie - eseguite da Stefano Ciol - del
“Monumento alla Pace” concepito da Ivan Theimer per la città di Foligno, che proietta
nello spazio urbano il messaggio di convivenza e spiritualità della chiesa sul cui sfondo
la scultura ritaglia i propri volumi.
Fulvio Dell’Agnese
Argomento della tavola rotonda sono i complessi rapporti tra Arte contemporanea
e il Sacro, concetto che esprime sia il sentimento privato e intimo della Fede sia la
rappresentazione della Religione. Un binomio quello tra Arte e Sacro che non ha, ora,
la stessa importanza dei secoli passati, quando la committenza della Chiesa è stata di
primaria importanza per lo sviluppo artistico.
Nei primi anni del Novecento, l’avvento delle Avanguardie ha portato il sorgere di
correnti astratte, che si sono contrapposte al linguaggio figurativo, da sempre preferito
dalla Chiesa. Non a caso infatti fin dal Romanico, le raffigurazioni pittoriche e scultoree
delle cattedrali componevano una Biblia Pauperum per la gran parte dei fedeli, che
non sapeva né leggere né scrivere. La secolarizzazione della società occidentale ha
ulteriormente indebolito il campo dell’arte religiosa, in cui si cimentano meno artisti di
un tempo, ma certamente più motivati. Le chiese conservano, però, una parte notevole
del patrimonio culturale italiano, per non parlare dell’importanza degli archivi e delle
biblioteche. Nella Curia di Udine, accanto alla Commissione d’Arte Sacra, esiste dagli
anni Novanta l’Ufficio Beni Culturali che sovrintende alle biblioteche, agli archivi, ai
musei diocesani e a tutti i beni artistici, mobili e immobili, delle chiese. Un patrimonio
che è stato recentemente schedato dalla CEI. Sono stati invitati a questa tavola rotonda
Guido Genero, presidente della Commissione d’Arte Sacra, e Sandro Piussi, che dirige
l’Ufficio Beni Culturali. Insieme Piussi e Loris Della Pietra hanno esaminato il rapporto
tra l’arte sacra e la liturgia, in modo da ricostituire il rapporto funzionale tra gli oggetti
cultuali e il cerimoniale delle funzioni. Il frutto del loro lavoro, calato nella nostra
realtà regionale e utilissimo per clero e laici, è stato pubblicato con taglio giornalistico
sul settimanale La Vita Cattolica. Chissà che questo incontro non sia l’occasione per
promuovere la raccolta tutti questi articoli. Sarà comunque utile parlare del rapporto
tra arte sacra e liturgia, essenziale per artisti e architetti, come ben sapeva l’architetto
Leonardo Miani, che a lungo se ne era occupato nella ricostruzione del Battistero di
Udine.
La difficile praticabilità dell’arte sacra a fronte delle teorie del Modernismo e come
negli ultimi due decenni l’arte sacra sia stata sostituita da una ricerca artistica di
carattere antropologico ed etnografico, è l’argomento scelto da Alessandro Del Puppo.
Già il convegno Le chiese del 2000. La ricostruzione in Friuli nella stagione post
conciliare svoltosi a cura di Sandro Piussi nel giugno 2012 ha messo in evidenza
l’importanza dell’architettura nel campo dell’arte religiosa. Giorgio Della Longa ne
trae spunto per un intervento che, partendo dall’architettura sacra di Giacomo Della
Mea, esamina alcuni aspetti della riforma liturgica conciliare e il problema della
conservazione delle chiese moderne. Giulio Avon illustra alcune sue esperienze nel
campo architettonico e degli allestimenti. A lui è delegato spiegare come le mostre di
Illegio, dove ha ristrutturato la casa delle Esposizioni, siano state una occasione non
solo culturale, ma anche di trasformazione e di cambiamento del territorio, merito
dell’azione a tutto campo di Alessio Geretti.
Il ruolo dei Musei diocesani, unici per tematiche affrontate e stretto contatto con il
territorio, è introdotto da Paolo Goi, conservatore di quello di Pordenone. Le mostre da
lui curate su Celso Costantini e su Le Croci hanno sempre conciliato l’attenzione al
passato con un occhio attento alla contemporaneità.
A chiudere un incontro con gli artisti e il curatore Fulvio Dell’Agnese della mostra
Orizzonti del sacro. Elio Ciol, Ivan Theimer e i luoghi della spiritualità, organizzata
proprio in occasione di questo convegno.
Gabriella Bucco
15
settembre 2012
Orizzonti del sacro. Elio Ciol, Ivan Theimer e i luoghi della spiritualità
Dal 15 settembre al 14 ottobre 2012
fotografia
arte contemporanea
arte contemporanea
Location
CENTRO STUDI PIER PAOLO PASOLINI
Casarsa Della Delizia, Via G.a. Pasolini, 4, (Pordenone)
Casarsa Della Delizia, Via G.a. Pasolini, 4, (Pordenone)
Vernissage
15 Settembre 2012, ore 18.30
Autore
Curatore