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Orlan – Le Récit
proiezione di immagini e filmati dedicati all’opera di Orlan
Comunicato stampa
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Nell’ambito del progetto Arte di sera, venerdì 13 aprile 2007 la Fondazione Filiberto Menna propone la proiezione di immagini e filmati dedicati all’opera di Orlan, una delle protagoniste più controverse delle ricerche sul corpo degli ultimi decenni. A introdurre e presentare i materiali documentari sarà Eugenio Viola, curatore della grande mostra antologica che il Musée d’Art Moderne de Saint Etienne dedicherà fra qualche settimana all’artista francese.
Ripercorrere la storia di Orlan, dall’inizio degli anni sessanta ad oggi, significa essenzialmente riattraversare la storia delle poetiche corporali, di cui l’Art Corporel e l’Art Charnel costituiscono le tappe fondamentali.Corpo reale e corpo immaginario, corpo vissuto e corpo emozionale, corpo mistico e corpo sociale, corpo diffuso e corpo ibridato si fondono in un gioco costante di rimandi nell’opera di Orlan, dove il presente modifica sempre il giudizio sul passato costantemente reintegrato nella sua opera, nell’infinito gioco dei rimandi, delle citazioni, del riutilizzo e dell’ibridazione tra medium diversi, come elementi modulabili e declinabili all’infinito.
Un percorso iniziato con le prime preziose opere plastiche degli inizi degli anni sessanta dove l’artista comincia a esplorare il concetto di “corpo scultura”, passando per lo studio approfondito della Santa Teresa berniniana e della metafora barocca, una declinazione “agiografica” dell’Art Corporel che caratterizza tutto il suo percorso artistico-esistenziale.
La serie delle operazioni chirurgiche –performance, a tutt’oggi la parte più famosa (e famigerata) del lavoro dell’artista francese, nasce nel tentativo di dare una risposta provocatoria alla crisi della performance. Orlan trasforma la sala operatoria in un atelier d’artista nella quale avviene produzione di opere d’arte, inaugurando il paradigma “mutazionista” dell’arte contemporanea che mostra un ritorno progressivo alle tematiche corporali, ma in un’accezione decisamente differente dalla Body Art ormai “storica” poiché direttamente collegato alle bio-tecnologie. Nella più recenti serie Self-hybridations (precolombiane, africane, e le ultime dedicate agli Indiani d’America), Orlan continua il suo viaggio all’interno di tutte le identità fisiche possibili inaugurando un excursus virtuale attraverso canoni estetici altri che travalicano i diaframmi spazio-temporali.
Eugenio Viola (Napoli 1975) è critico d’arte e curatore indipendente. Studioso delle esperienze artistiche e delle teorie estetiche legate alle contemporanee poetiche del corpo, attualmente svolge un dottorato di ricerca presso l’Università degli Studi di Salerno sul rapporto tra arte e bio-tecnologie. Collabora con Artforum e Flash Art. Ha all’attivo numerose pubblicazioni e ha curato diverse mostre. Orlan. Le Récit è la retrospettiva curata con Lòrànd Hegyi che inaugurerà il prossimo 25 maggio al Musée d’Art Moderne de Saint Etienne.
N.B. Il carattere particolarmente crudo di alcune sequenze può turbare il pubblico più sensibile.
Ripercorrere la storia di Orlan, dall’inizio degli anni sessanta ad oggi, significa essenzialmente riattraversare la storia delle poetiche corporali, di cui l’Art Corporel e l’Art Charnel costituiscono le tappe fondamentali.Corpo reale e corpo immaginario, corpo vissuto e corpo emozionale, corpo mistico e corpo sociale, corpo diffuso e corpo ibridato si fondono in un gioco costante di rimandi nell’opera di Orlan, dove il presente modifica sempre il giudizio sul passato costantemente reintegrato nella sua opera, nell’infinito gioco dei rimandi, delle citazioni, del riutilizzo e dell’ibridazione tra medium diversi, come elementi modulabili e declinabili all’infinito.
Un percorso iniziato con le prime preziose opere plastiche degli inizi degli anni sessanta dove l’artista comincia a esplorare il concetto di “corpo scultura”, passando per lo studio approfondito della Santa Teresa berniniana e della metafora barocca, una declinazione “agiografica” dell’Art Corporel che caratterizza tutto il suo percorso artistico-esistenziale.
La serie delle operazioni chirurgiche –performance, a tutt’oggi la parte più famosa (e famigerata) del lavoro dell’artista francese, nasce nel tentativo di dare una risposta provocatoria alla crisi della performance. Orlan trasforma la sala operatoria in un atelier d’artista nella quale avviene produzione di opere d’arte, inaugurando il paradigma “mutazionista” dell’arte contemporanea che mostra un ritorno progressivo alle tematiche corporali, ma in un’accezione decisamente differente dalla Body Art ormai “storica” poiché direttamente collegato alle bio-tecnologie. Nella più recenti serie Self-hybridations (precolombiane, africane, e le ultime dedicate agli Indiani d’America), Orlan continua il suo viaggio all’interno di tutte le identità fisiche possibili inaugurando un excursus virtuale attraverso canoni estetici altri che travalicano i diaframmi spazio-temporali.
Eugenio Viola (Napoli 1975) è critico d’arte e curatore indipendente. Studioso delle esperienze artistiche e delle teorie estetiche legate alle contemporanee poetiche del corpo, attualmente svolge un dottorato di ricerca presso l’Università degli Studi di Salerno sul rapporto tra arte e bio-tecnologie. Collabora con Artforum e Flash Art. Ha all’attivo numerose pubblicazioni e ha curato diverse mostre. Orlan. Le Récit è la retrospettiva curata con Lòrànd Hegyi che inaugurerà il prossimo 25 maggio al Musée d’Art Moderne de Saint Etienne.
N.B. Il carattere particolarmente crudo di alcune sequenze può turbare il pubblico più sensibile.
13
aprile 2007
Orlan – Le Récit
13 aprile 2007
incontro - conferenza
Location
FONDAZIONE FILIBERTO MENNA
Salerno, Lungomare Trieste, 13, (Salerno)
Salerno, Lungomare Trieste, 13, (Salerno)
Vernissage
13 Aprile 2007, ore 20
Autore
Curatore