Come Roberta Sciarretta sottolinea nel suo pensiero sull’opera artistica della Boccuzzi, "Le opere rivelano allo spettatore una ricerca formale di matrice archetipa: le immagini in legno, ceramica o terracotta rappresentano, più che l’invenzione artistiche, forme plastiche pure riprese quasi da un inconscio collettivo, che l’artista esprime con coerenza interiore, senza però mai cadere in un mero descrittivismo".

Le figure, presenze simboliche ed arcaiche, sembrano superare gli stessi confini imposti dalla tecnica prescelta, in una sintesi fra realizzazione artistica ed espressione pura delle forme. Si spiega anche la produzione legata all’elemento misterico: Il martirio del santo, L’uomo libero, L’orante ci rivelano la presenza del “Divino”, non come rito, ma più profondamente come essenza, che Ornella esprime con un perfetto sincretismo tecnico e psicologico.

Nelle opere di scultura, afferma Massimiliano Vittori, la Boccuzzi riesce a dare il senso di solennità, conferendo alla sue creazioni quella modernità che è anche amore per la tradizione, il mito, l’allegoria.
I riferimenti narrativi dell’arte d'artista hanno per tema unico ed assoluto la storia millenaria del territorio pontino, la stratificazione delle sue culture, affrontati con la risoluzione plastica tendente al primitivo, in grado comunque di “scoprire nuovamente l’anima delle cose con l’intensità che circola nell’aria del proprio tempo“